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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Kuroshitsuji
Titolo Fanfic: BURNING EYES
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: fan3000 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/06/2010 10:57:42

ho voluto riscrivere a modo mio la fine di Kuroshitsuji, perchè non mi andava che Ciel morisse!! ù_ù spero che vi piaccia!
 
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SOUL . . .
- Capitolo 1° -

ok, ammetto che forse potrà sembrare un po' "stupido", però avevo voglia di scrivere una ff, così è venuto fuori questo testo . . . =_=!
era un po' che volevo scrivere in prima persona immedesimandomi in Ciel. . . spero che vi piaccia! ù_ù
Inoltre è una dedica a una mia amica a cui tengo molto, e che negli ultimi mesi è stata un po'. . . distante . . . eh già, mi piacerebbe tanto leggerle nella mente (come fa Sebastian con Ciel!) ù_ù!
vabbè,
BUONA LETTURA !

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Non avevo mai fatto caso allo sguardo delle persone, non che mi interessasse come mi guardavano gli altri, ma ricordo ancora la prima volta che vidi il suo: due occhi, che mi fissavano; due fuochi, ardenti come le fiamme che mi avevano avvolto la notte in cui era iniziato tutto; due dardi insanguinati, che si infrangevano sulla barriera di indifferenza che mi avvolgeva da tanti mesi, ormai . . .
Quella volta mi fece paura, ma al tempo stesso mi confortò: il mio destino era nelle sue mani, come lo sarebbe stata la mia anima di lì a poco. Rimasi con gli occhi chiusi mentre mi salvava da quell' inferno, per poi farmi ripiombare in un altro incubo che pareva senza fine.

E i suoi occhi erano sempre lì, che mi fissavano; sentivo il suo sguardo pesante su di me, ma era una sensazione stranamente piacevole, come quel senso di benessere nello stare là, accoccolato tra le sue braccia, mentre mi liberava dalla morsa di quei volti misteriosi.

Quando riaprii gli occhi mi ritrovai in camera mia, con quei due fuochi ancora puntati su di me. Per la verità ne aprii solo uno, perchè l' altra palpebra, in quel momento non sapevo perchè, non ne voleva sapere di sollevarsi. In quel momento mi accorsi del sorriso di puro godimento che si era disegnato sul suo volto.
" Che hai da ridere, tu ? " , chiesi con aria stizzita.
Non riuscivo davvero a sopportare quella sua sfrontatezza che aveva avuto anche quando avevo firmato il contratto.
" Visto che ora sei il mio maggiordomo ti ordino di togliermi questo impiccio. ", gli dissi.
Lui scese dalla finestra sulla quale era seduto e si diresse verso di me. I suoi occhi brillarono di una luce sinistra . . . e purpurea.
Si fermò a qualche passo da me, poi si piegò per abbassarsi alla mia altezza; avvicinò la sua mano sinistra coperta da un guanto bianco al mio occhio destro. Vidi un debole bagliore violaceo trasparire da dietro al guanto, poi mi disse: " Ecco fatto, signorino".
Alzai lo sguardo; quel sorrisetto era ancora là, assieme ai due dardi insanguinati.
Provai ad aprire l' occhio destro , il quale si specchiò prontamente nel suo sguardo, e ciò che vidi mi lasciò senza parole: la pupilla era scomparsa, lasciando posto al "disegno" di una stella circondata da un anello e da un cerchio esterno, costituito da tante piccole stelle. Tutto ciò era "posizionato" sull' iride, che aveva assunto una tinta viola, la quale risplendeva di una fievole luce propria.
Rimasi in silenzio per qualche minuto.
Poi lo vidi togliersi con i denti, in una posa particolarmente elegante, il guanto della mano sinistra, sul cui dorso era tracciato lo stesso segno del mio occhio. Poi si rivolse a me, mentre si rimetteva il guanto, con una voce che non lasciava presagire nulla di buono:
" Vede, signorino? Ora la sua anima è una mia proprietà. Quel contratto ci lega. E non appena il mio "dovere" sarà compiuto", si interruppe e si passò la lingua sulle labbra "Divorerò la sua anima . . .". La frase rimase sospesa nell' aria; mi avvolse, prendendosi gioco di me, sbeffeggiandomi e ricordandomi che sarei morto comunque.
Posai lo sguardo a terra con aria rassegnata. Poi, con fare stanco, gli ordinai: " Bene, credo che tu possa andare. Mi cambierò da solo. Ricordati di svegliarmi in orario".
Lui mi porse una benda nera da mettere sull’ occhio.
Poi s' inchinò, asserendo un: "Yes, my lord".
Il suo sguardo di fuoco incontrò ancora una volta il mio, prima di sparire dietro alla porta, la quale si chiuse poco dopo alle mie spalle. Anche quella notte sognai quei pazzi che mi avevano tenuto prigioniero per tanto tempo. Prima di aprire gli occhi la mattina seguente, però, mi apparvero in sogno i suoi occhi, due rose sanguigne e accattivanti.



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Chiudo gli occhi, prima che tutto finisca. E un altro ricordo fa capolino nella mia mente. Sebastian è davanti a me, come quella notte di tanti anni fa. Mi fissa, mentre i ricordi invadono la mia mente.
Anche se non riesco a vederlo, posso percepire il suo sguardo su di me, ansioso di possedere la mia anima. Non sono ancora pronto, ora voglio solo ricordare, prima del "punto del non ritorno". . .



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Era passato un anno. Ormai la sua presenza era indispensabile a villa Phantomhive, e anche nella mia vita. Seppure sia stato il mio unico maggiordomo, era eccellente: in cucina, nel gestire i miei appuntamenti giornalieri, nel fare le commissioni, nel rispondere alle telefonate, nel proteggermi da eventuali nemici . . .
Sì, assolutamente impeccabile, in ogni situazione.

Accadde una notte. Per la vie di Londra. Ci stavamo dirigendo verso un luogo ben preciso.
Era da un po’ che Sebastian aveva un’aria strana.
Quando gli chiesi perché fosse così preoccupato, ebbe solo il tempo di rispondere: “ C’è odore di sangue . . .”, quando spalancai la porta dell’ edificio verso il quale eravamo diretti. Vidi solo uno schizzo di sangue macchiarmi la guancia sinistra.
Poi il guanto di Sebastian mi coprì gli occhi. E tutto divenne nero.

Sentii delle voci. Una era quella di Sebastian, ma l’ altra non riuscii a identificarla. Almeno, non subito.
Dopo un po’ mi resi conto che era quella del maggiordomo di mia zia, Madame Red.
“Allora è questo il tuo vero aspetto, shinigami ?” , chiese Sebastian.
Stava sorridendo. Lo sentivo dal tono della voce.
Quando mi tolse finalmente la mano dagli occhi, non riuscii a credere allo scenario devastato che mi apparve: c’era sangue dappertutto . . . ma la cosa che più mi colpì . . . fu il fatto che in mezzo a tutto quel rosso c’ era il maggiordomo di mia zia, con i vestiti completamente imbrattati di sangue.
“Certo che questo non me lo sarei mai aspettato: il maggiordomo della zia del mio padroncino . . . è uno shinigami!” asserì Sebastian in tono canzonatorio, poi proseguì: “ Sei stato davvero bravo; ci hai ingannati tutti con quella tua aria mite. E invece . . .”.
“ Beh, non mi sembra proprio il tono da usare. Un po’ di rispetto per uno shinigami!” rispose l’ altro: “ E poi, visto che non ti vuoi mettere in testa di chiamarmi per nome, mi ripresento . . .”,
aggiunse sciogliendosi la coda nella quale erano legati i capelli corvini, che si tinsero subito di un colore purpureo . . . il che mi ricordò immediatamente gli occhi di Sebastian. Poi si sistemò un paio di occhiali rossi e una giacca del medesimo colore. Infine si mise un paio di ciglia finte e lunghe, concludendo la frase con: “ sono il maggiordomo della famiglia Barnett, Grell Sutcliffe”. Lo guardò con quegli occhi verde intenso e chiese: “ Ma neanche tu sei Sebastian, non è vero?”.
Io mi voltai verso il mio maggiordomo. Lui sorrise solamente, schivando un micidiale colpo che Grell gli aveva sferrato con una moto-sega. Avendolo mancato, lo shinigami asserì: “ Ho giocato a fare il docile per così tanto tempo che le mie abilità sono diminuite!”.
Poi si preparò a sferrare un altro attacco; naturalmente Sebastian lo scansò e ribatté con un pugno che colpì Grell di striscio. “Dai, Sebas-chan, fammi vedere quanto sei bravo perché altrimenti . . . andrete in paradiso insieme!!” urlò, lanciandosi su di me questa volta. Non ero sicuro di ciò che sentii, ma mi parve che Sebastian mormorò un “non ci provare neanche, lui è mio !”.
Sperai ch si riferisse alla mia anima.
Il combattimento continuò ancora un po’, sul tetto, questa volta. Io rimasi a terra, impotente; mi sarebbe tanto piaciuto aiutare Sebastian come lui faceva sempre con me, ma purtroppo non si addiceva alla mia posizione nella società. Perciò fui costretto ad assistere a tutte le idiozie che Grell diceva riguardo lui e il mio maggiordomo, arrivando persino a paragonarli a Romeo e Giulietta, mentre lo supplicava di non colpirlo in faccia. Naturalmente Sebastian non ascoltò le sue suppliche, scagliandosi dei terribili pugni. Perciò decisi di pensare che si stava battendo per me, anche se, in verità lo stava facendo solo per la mia anima.
A un tratto si voltò verso di me. In quell’ istante la lama dello shinigami gli fece un solco profondo nel petto.
Vidi il rosso delle iridi illuminarsi, mentre il sangue scendeva a fiotti. Cercai la voce per riuscire a gridare, ma si era volatilizzata. Vidi quelle due meravigliose rose appassire, sotto gli schizzi di sangue . . .


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Apro gli occhi e mi sembra di svegliarmi dall’ ennesimo incubo. Sembra ancora tutto così vero e reale, come quando è successo. Non lo volevo perdere allora. E non lo voglio neanche adesso. Alzo lo sguardo: ecco, i suoi occhi si stanno specchiando nei miei, in tutti e due, perché mi sta togliendo la benda. ‘No, non ancora. Non voglio ancora perderti!’ penso, ma non riesco a dirglielo. Rimaniamo così, l’ uno davanti all’ altro, un oceano e un campo di viole che si specchiano in due fuochi ardenti. ‘Ecco, lo so, è desideroso di averla. La vuole, vuole la mia anima, fa parte del contratto . . . ma sono io che non voglio ! Sì, vorrei fermare il tempo in questo istante, i miei occhi nei suoi . . .’. Si avvicina ancora un po’ e appoggia una mano, quella col segno del contratto, sulla mia guancia. Cerco di trattenere le lacrime e chiudo di nuovo gli occhi, ripensando a tutti i più bei momenti passati insieme, mentre mi ripeto ‘Non voglio morire, no, non voglio! Voglio solo che la mia vita continui con lui come mio maggiordomo, non voglio perderlo, ho già rischiato una
volta . . .!’.
Poi i ricordi mi assalgono di nuovo, ‘Sono gli ultimi’, penso, e mi ritrovo con la memoria nel mio studio . . .




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Stavo consultando alcuni documenti, quando Sebastian bussò alla porta.
“Avanti”, dissi.
Lui scivolò dentro la stanza in silenzio, poi si avvicinò alla scrivania alla quale ero seduto e mi porse una lettera, chiusa da un sigillo di cera rossa. ‘È dello stesso colore dei suoi occhi’, pensai.
Afferrai la lettera, la aprii e lessi il contenuto. Era un invito a una serata in gala . . . e naturalmente bisognava ballare !!
“Allora, il signorino ha deciso?”, chiese Sebastian.
Io lo guardai, per vedere quale espressione avesse, visto che sentivo le guance andare a fuoco.
Lui mi guardò . . . sconcertato?
“Per caso c’è qualcosa che preoccupa il signorino . . . ?" , chiese.
Sì . . . se ne era accorto anche lui!
Abbassai lo sguardo di nuovo. Lui si avvicinò e mi afferrò per il mento, poi puntò il suo sguardo nel mio e, sorridendo subdolamente, mi disse: “Se il signorino non sa ballare . . . posso sempre insegnarli io”, e sottolineò l’ “io”.
Io lo guardai interdetto, poi gli urlai: “MA COSA STAI DICENDOOO!!! NON CE N’È BISOGNOOO!!! E . . . E POI . . .”, ma non riuscii a trovare le parole adatte e la frase mi morì in gola.
Lui sorrise ancora e io mi sentii bruciare nei due fuochi che mi fissavano.
Poi si avvicinò alla sedia e mi invitò ad alzarmi. Io lo lasciai fare, anche perché non ero proprio “conscio di me stesso” . . .
Così mi trascinò in una vera e propria “lezione di danza”. Io, che ero ancora perso nel suo sguardo, non riuscii a concentrarmi sui passi e mi persi quasi subito.
“Signorino, cerchi di concentrarsi”, disse lui, con un tono che non ammetteva repliche.
Perciò decisi di fare come mi diceva.
“Mi dispiace ribadirglielo, signorino, ma dovrebbe alzare lo sguardo”, disse.
Io lo fulminai con gli occhi, ma rimasi concentrato sui passi.
Sentii la sua stretta sul fianco e solo in quel momento mi accorsi quale parte avrei dovuto fare . . . !!
Mi staccai dalla “posa” del ballo con uno sguardo sconcertato e lo fulminai ancora una volta.
Lui rimase stupito, ma, fortunatamente, si riprese subito; quell’aria sbigottita non gli si addiceva per niente.
“TU . . . CO-COME . . . PERCHÉ NON MI HAI DETTO SUBITO CHE RUOLO AVREI AVUTO NEL BALLO?!?!?!?”, gli urlai.
“Beh, altrimenti non avreste accettato fin da subito, dico bene ?”, rispose.
“Sì, cioè . . . no! Insomma avresti anche potuto dirmelo!”, aggiunsi, ancora più scocciato.
“Beh . . . ecco . . .”, ma non riuscì a finire la frase perché in quel momento bussarono alla porta.
“Avanti”, dissi.
Come pensavo erano Finnian, Maylene e Bard. “Cosa ci fate qui ?” , gli intimai.
“Beh, ecco . . . l’ avevamo sentita urlare . . . e così siamo accorsi per vedere cosa stava succedendo!”, risposero loro in coro, “E poi il pranzo è pronto . . .”, aggiunse Bard.
“E va bene, arrivo. Forza, andate . . . !”, dissi loro con aria stizzita. I tre uscirono, seguiti, su mio ordine, da Sebastian.
Io rimasi ancora un po’ a contemplare il contenuto della lettera, poi decisi di scendere al piano di sotto; non potevo certo pensare a stomaco vuoto . . . !


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Apro, gli occhi, ancora una volta, e ancora una volta lui è lì, sempre all’ altezza del mio sguardo.
‘Ci siamo, tra poco sarà tutto finito’ penso.
Lui mi fissa, poi mi fa una domanda, alla quale non so cosa rispondere. Mi chiede: “Hai paura?”.
Paura. Quante volte l’ ho vissuta, la paura. Chissà se riesco ancora a perdere il controllo e a lasciarmi andare a quel senso di terrore che mi aveva perseguitato per tutti quegli anni.
Annuisco piano con la testa e abbasso lo sguardo. Sì, ho ancora paura. Lui mi accarezza la guancia con la mano, come a rassicurarmi. E il suo tocco mi conforta. Penso a quando mi aveva “salvato” la prima volta, accoccolato tra le sue braccia.
“Non c’è bisogno di aver paura, non ora”, sussurra. Poi si avvicina ancora e mi sposta una ciocca di capelli dalla fronte. Io chiudo gli occhi; l’ ultima immagine che vedo sono i suoi occhi; due dardi
insanguinati, due rose rosse, due fuochi ardenti . . .
Sento il suo respiro. È regolare.
Una lacrima scivola lungo la mia guancia, seguita da un’altra, e un’ altra ancora . . .
Piango come un bambino, in silenzio. ‘Ho paura, paura da non reggere !’.
Poi accade una cosa inaspettata: sento le sue labbra appoggiarsi sulla mia fronte.
Il suo bacio è delicato, come se avesse paura di ferirmi.
Si stacca dopo qualche secondo e il nostro sguardo si incrocia ancora una volta.
Un oceano e un campo di viole che si specchiano in due fuochi ardenti.
Lo guardo, incredulo. “Perché non l’ hai fatto?” , chiedo, quasi in un sussurro. Non voglio sentire la risposta, ho paura di lei, ma sono stranamente contento . . .
“Non sei ancora pronto. Pensavo che dopo tutti gli orrori che hai vissuto, saresti diventato indifferente a questo genere di cose. Ma non è stato così. Beh in questo modo non dovrò vagare ancora in cerca di un’ altra anima . . .” rispose. Questa volta abbozzò un sorriso “vero”, non uno di quei soliti sorrisi ipocriti. Un sorriso che non concedeva mai a nessuno.
“Il tuo spirito demoniaco si sta esaurendo, o sbaglio?”, chiedo con un pizzico di sarcasmo nella voce. Lui non risponde.
“Credo che la colazione sia pronta, non pensa che dovrebbe andare a mangiare, signorino?”, chiede, cambiando discorso.
“Ottima idea, Sebastian. Meglio andare, altrimenti si raffredda . . . !”, rispondo, mentre mi alzo dalla panchina. Quel nodo alla gola si scioglie. L’ incubo, almeno per ora, è finito. E per una volta, da tanto tempo, sono felice . . .


_________________________________________________




Beh, spero davvero che vi sia piaciuta (ho impiegato un sacco di tempo per scriverla!) ù_ù.
Vi prego di commentare!!
Arigaton !




 
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VOTO: (1 voto, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
fan3000 18/09/10 22:55
kisu, graaazie ! sn davvero contenta ke ti sia piaciuta ! ^^ lo so, lo so, infatti sarebbero circa 7 pag su word XD
in effetti mi piace "calarmi nela parte" 8forse xkè nn riesco a farlo quando recito ! XD)
ci sentiamo sul fermo-posta !

p.s. grazie ancora x l'amicizia ! ^^

kiss kiss !
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ladyeleanor - Voto: 18/09/10 16:35
Uh che carina^^ Anche se è un po lunghetta D: Non fa nulla però^.^
Ti sei proprio messa nei panni del personaggio vero?XDD Brava^^

Un Saluto.
LadyEleanor
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fan3000 15/07/10 11:51
waaahhh!!! grazie di aver commentato!!! sn felicixximaaa!!! *0*
sì mi sn ispirata all'anime, xkè il manga nn l'ho mai letto (purtroppo!)
anke xkè nn l'hanno ancora tradotto in ITA! ù_ù
cmq se sai lo spoiler dimmelo pure sul fermo-posta ! ^_^
csì nn ci sn prob.!
XDXDXD
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veritypunx 14/07/10 15:13
mmmm non è male!
cmq ti ispiri all'anime vero?il manga non finisce cosi ù_ù anzie è ancora incompleto
da contare che ci sarebbe anke uno spoiler x la fine dell'anime xD ma evito di dirlo se no qlc1 potrebbe linciarmi xD
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