...E FU COSì CHE TI VIDI
- Capitolo 1° -
Guardò il calendario…era l’undici di luglio.
Rimase letteralmente sconvolta quando pensò a quella data spostata di cinque anni.
Era il giorno in cui lei era partita per raggiungere l’Italia con tutta la sua famiglia.
Cinque anni fa viveva a Mista (mi sembra che la città sia questa Nba)…ora abitava in una cittadina del Molise dove era diventata l’opposto di come era in Giappone.
Andò in bagno e si guardò allo specchio.
I suoi amici non l’avrebbero mai riconosciuta.
Lo specchio rifletteva l’immagine di una bellissima ragazza, dagli occhi luminosi dal viso poco infantile incorniciato dai suoi capelli lunghi un po’ più della spalla, scalati e di un colore stupendo: Magenta; il fisico aveva completamente perso la sua infantilità, ora era una sedicenne alta e magra, ma con le curve al punto giusto.
Fu felice che quel giorno ricadeva proprio di sabato, così si sarebbe potuta svagare in discoteca, e di questo ringraziò la sua buona stella portafortuna.
Ogni anno quando ricadeva quella data diventava intrattabile e insopportabile, ma sapeva che quella volta sarebbe stato diverso, se lo sentiva.
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Nello stesso tempo un ragazzo carico di tristezza e di sconforto scese dall’aereo e si affrettò a prendere i bagagli dato che aveva solo vo9glia di andare a casa e farsi una bella e lunga doccia.
Ad attenderlo all’aereoporto c’erano un ragazzo e una ragazza ad attenderlo.
Appena egli si avvicinò per andare a salutarli , non con molto entusiasmo , la ragazza gli diede il benvenuto dicendo <Benvenuto cugino…spero che tu non sia stanco morto perché noi ogni sabato sera andiamo in discoteca e oggi non sarà da meno!>
A quel punto il ragazzo messo con le spalle al muro accettò, ricordandosi di com’è sua cugina quando non otteine ciò che vuole.
Dopo un breve silenzio fu l’altro ragazzo (Francesco, l’altro cugino) a parlare <Allora se dobbiamo andare in discoteca conviene muoverci. Ora noi stiamo a Pescara e per arrivare a Termoli ci vuole un ora più o meno. Poi dobbiamo prepararci e ti avviso che Ale ci mette una vita in bagno!>
Il ragazzo allora seppe solo dire <Ora si che sono felice…una vita in bagno hai detto? Ma voi ragazze cosa ci trovate in quel posto?>
Alessandra mandò elegantemente entrambi a quel paese e si iniziò ad avviare seguita poi dai due.
In un altro luogo, distante un ora, la ragazza dai capelli magenta si stava preparando per andare a dormire a casa di una sua amica.
Dato che dovevano stare da lei anche il giorno dopo e andare al mare la ragazza svuotò l’intero guardaroba per decidersi sulla roba da portare.
Alla fine optò per una camicia da notte che le arrivava sopra al ginocchio rosa pastello, un bikini fuxia, dei pantaloncini di jeans un toppino rosa e le scarpe da ginnastica, per la discoteca un vestitino nero senza spalline che copriva solo lo stretto indispensabile e degli stivali nero lucido con un tacco spaventoso.
Dopo aver messo tutto in una piccola valigia mise in moto il suo scooter, salutò i genitori e la sorella e partì.
Lei abitava in una zona piuttosto centrale, ma non si poteva dire lo stesso della sua amica che abitava a “Contrada Colle Della Torre”, in periferia.
Appena arrivata alla grande villa trovò subito la sua amica Martina che l’aspettava nel giardino gridando <Doremi finalmente sei arrivata. Muoviti che mi devi aiutare, sono in una vera e propria crisi look!>al sentire quelle parole l’ex streghetta sobbalzò rispondendo <Oh my god! Non puoi essere in crisi look proprio oggi! Dobbiamo andare in discoteca, devi far breccia nel cuore di Francesco, mi devi assistere quando sarò completamente sbronza! Andiamo in camera tua che ci penso io!>
Martina sembrò rinascere e ringraziò l’amica <Grazie Doremi…sei la migliore amica che si posa desiderare!>
A quel punto la ragazza rispose <Lo so! Modestamente! Perché s no porto questa collana?> indicando il gioiello a forma di cuore spezzato che aveva diviso con l’amica.
In tutta fretta raggiunsero l’enorme camera di Martina, si spaparanzarono sul letto e iniziarono a vedere come si sarebbe dovuta sistemare la ragazza.
Dopo mezz’ora di spremitura di meningi Doremi decise di arricciarle i capelli e di farle indossare una minigonna di jeans e un top scollato arancione con un tronchetto nero.
Le due amiche si divertirono molto a prepararsi, truccandosi, arricciando i capelli castani di Martina e allisciando quelli magenta di Doremi.
Verso le nove e mezzo di fecero accompagnare dalla madre di Martina da Vincitorio (loro punto di incontro) trovando Vincenzo che le informò che Alessandra e Francesco avevano avuto qualche contrattempo e che li avrebbero raggiunti dopo al locale.
Senza ulteriori indugi i tre ragazzi si diressero verso in “Divina”.
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Nelle stesse ore a casa di Alessandra e Francesco tutti si stavano preparando.
Alessandra indossava una minigonna nera con una magliettina scollata del medesimo colore con dei sandali dal tacco vertiginoso.
I due ragazzi indossavano entrambi scarpe sportive, jeans e camicia; francesco la indossava bianca mentre suo cugino la indossava blu.
Mentre i due ragazzi si stavano finendo di sistemare i capelli con il gel sentirono Alessandra urlare <Oh mio Dio! Come ho potuto dimenticarmene!>
I due ragazzi corsero in camera della ragazza chiedendo cosa fosse successo e lei ancora in preda all’agitazione rispose <Oggi tutto il gruppo va a dormire da Martina!>
Francesco nel sentire quelle parole sbiancò, ma alla fine riuscì a mettere un costume e un cambio per lui e suo cugino e sua sorella fece lo stesso in uno zaino separato.
Appena finirono di prepararsi montarono in sella alle loro moto e si avviarono al locale.
Appena arrivati al “Divina” Alessandra prese il cugino per mano, gli sorrise e tutti insieme si avviarono dal resto del gruppo.
Appena li incontrarono lo sguardo di Doremi ricadde sul ragazzo nuovo e anche lui rimase affascinato da quella ragazza.
Molti pensieri balenarono nella testa dei due ragazzi, ma uno accomunava entrambi.
“Dopo moltissimo tempo il mio cuore ha ricominciato a battere. Non mi sarei mai aspettato/a che il mio cuore potesse battere se non per lei/lui, ma adesso che ho trovato una via di salvezza a questo delirio voglio godermi la vita…e fu così che ti vidi”
to be continued…
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