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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: SE SOLO PER SBAGLIO...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: kimmi-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/06/2003 13:47:14

una sera a casa di amici, un bikkierino d + e ke può succedere? cm nasce qlk dal nulla...un sl capitolo, leggete!^_^
 
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SE SOLO PER SBAGLIO...
- Capitolo 1° -

dopo anni luce eccomi qui! qst fic è un po', boh, strana...ma nn so...cmq è a lieto fine ^_^
nn sapevo cs fare e mentre ascoltavo la canzone dei the calling: final answer mi è venuta in mente qst storia. leggete e mandatemi msg all'fp :D kisskim


Esco da scuola con la solita faccia di una che è appena uscita dall’inferno, come dicono quelle della B.
Oggi quello stronzo del prof. Di mate ha voluto sentirmi a tutti i costi sul volume della sfera, e quando gli ho detto che al posto della testa ha una sfera dal volume di 10mmcubi mi ha sbattuta fuori con due secchi d’acqua.
Oggi il cancello sembra più lontano…che faccio quando sono fuori? Boh…infondo la mia giornata tipo è così: esco di casa e decido cosa fare. Mi sono trasferita otto anni fa dalla Polonia e ancora non mi sono abituata.
Oggi poi, come se non bastasse, quel nuovo prof di educazione fisica mi ha importunata ancora; è solo un maniaco, Hagashida, 22 anni, e se l’è fatta anche con la nostra vecchia prof di mate che quando è stata scaricata si è trasferita, e adesso abbiamo lo stronzo con il cervello a sfera.
3 giorni fa ho scaricato Izuiko, 2°anno, ieri invece Ishi, 3°anno. Sono stata con 2 ragazzi in tre giorni! Ma so fare anche di meglio.
-Hey Noel!-
ed eccolo puntuale che mi distoglie dai miei pensieri.
-come ma qui? Dovresti essere in palestra!-
come al solito mi sorride e si infila le mani in tasca, poi da finto ingenuo mi risponde
–davvero? Cavoli, non lo sapevo…senti, ti va di venire con me?-
mi fermo davanti a lui e lo guardo negli occhi –allora Akira, tu adesso mi giuri che non avevi gli allenamenti, perché l’idea di passare per la depistarice del bravo e figo ragazzo della scuola non mi va- dico con il mio solito tono freddo
si, a scuola sono conosciuta come “occhi di ghiaccio” o “Dexter”, perché faccio parte di una delle bande più pericolose della zona, sono una teppista in sostanza.
Le ragazze mi hanno identificata come: “ice-girl” o amichetta bastarda di Sendoh, e questo mi irrita.
Sono solo un gruppo di dementi che appena Akira passa fanno il lago di bava nel corridoio, altro che brave ragazze…
Io sinceramente penso che sia “figo”, ma non alla pari di un dio, solo un ragazzo.
Arriviamo al bar del parco.
-ti va qualcosa da bere?- domanda
-ok-
entriamo e ordiniamo: una coka con ghiaccio e limone per me, e un the freddo per lui.
Mentre bevo dall’enorme bicchiere, guardo le bollicine della coka e per qualche stupido motivo mi viene in mente la lezione di latino, dove per dire al prof che mi ero rotta del suo corso gli ho detto: “tu meas pilas rompit, ergo ego si dileguo” e me ne sono andata.
-senti Akira, tu quante lingue conosci?- domando pensando al latino
-beh, dunque, la mia e un altro paio, inglese e francese, ma se ti va possiamo provare ad inventarne una nostra; infondo da Fukuchan eravamo a metà dell’opera: e se provassimo anche il linguaggio dei gesti?-
-idiota- sibilo finendo la coka. Da quella sera a casa di Kitcho, quando ci siamo conosciuti, non fa che parlarmi a doppio senso sempre più spesso.
-cos’era quell’ “idiota”? scherzavo, su. Quello che ci lega va oltre la semplice e sbrigativa amicizia e tu lo sai-
-chiudi quella bocca per piacere- intimo piegando la cannuccia
-perché non mi dai una mano?-
-‘fanculo-
-ma uffa! Però con quel pistola di 20 anni andava bene! io ho 17 anni come te e sono 100 volte meglio di quello la! E poi non mi servono le lenti a contatto per colorare gli occhi di blu come quello sfigato di prima categoria!-
cerco di evitare il suo sguardo in ogni modo, e sempre incurante rispondo –cresci, sei troppo piccolo-
-io piccolo?!-
-si, sei un bambino- e mi alzo. Lui mi segue fuori e mi frena per una polso
-adesso voglio una lista dettagliata delle cose che devo cambiare!-
-sei petulante!-
-si!-
-se comincio fa notte- dico indifferente. In quel momento vedo le uniche mie due amiche femmine e i ragazzi della banda.
-Dexter hey!- mi chiama Shory, conosciuta come Punkie
-hey Punkie, ciao ragazzi!- mi divincolo dalla stretta e mi volto un attimo –mi spiace Akira ma devo andare-
-a fare cosa, risse?-
-bravo, non sono il tipo di ragazza da pantaloncino stretto e di buon carattere, mi spiace. Ci vediamo e non combinare guai- ^_- monto sulla moto di Black, il capo e schizziamo via, senza casco ovviamente…

ormai sono passati due giorni, e Akira non si vede.
Spero non se la sia presa per l’altro giorno. Da quando mi ha detto che la nostra non è semplice amicizia e continua a farmi battutine a doppio senso non mi do pace.
Se fosse per lui a quest’ora sarei la sua ragazza, e di certo, una ragazza modello.
Io ho 17 anni, ma non mi va di impegnarmi seriamente con qualcuno; ieri mi ha telefonato Eiji e mi ha detto “ti seguirò ovunque nelle tue scelte”, io gli ho detto che la nostra storia, tra l’altro durata nemmeno un giorno, finiva li.
Così ho fatto con una moltitudine di altri: appena andavano sul serio, io li scaricavo e lo faccio tuttora. Voglio sentirmi libera, e una storia come si deve l’avrò solo dopo i 22 anni, adesso sono solo storielle per divertirmi un po’, tanto per passare il tempo.
Il “tipo” più grande con cui sono stata aveva 23 anni e la mia storia più lunga è durata una settimana.
Io so che se dovessi cedere alle lusinghe di quell’idiota, non sarei capace di scaricarlo come ho fatto con gli altri. Lui è diverso da quel branco di caproni in cerca di avventure, e questo mi porta a resistere, anche se ammetto è molto difficile.
È troppo per una come me, vediamoci chiaro. Io sono una teppista, scalmanata e piuttosto chiusa nei confronti di chi non mi va a genio, lui invece è bravo, bello e intelligente, va d’accordo con tutti e gioca a basket, in cui è un vero genio. Io avevo messo l’etichetta di “5 mentecatti che corrono dietro ad una palla arancione” al basket, ma guardandolo giocare mi sono dovuta ricredere.
L’unica cosa che ci accomuna è il vizio del ritardo, stop. Non abbiamo altro in comune io e lui. Siamo come il bianco e il nero; io in giro con Walkman a palla e gente allucinante, lui da bravo ragazzo, con gli amici a giocare a basket…no, non è il mio tipo.
Ancora non capisco però perché si è fissato con me; ci sono mille ragazze meglio di me, ma tante! Io non sono nulla di speciale, l’unica è che ho i capelli biondissimi e gli occhi azzurri, i tipici lineamenti nordici, ma…i capelli li porto lunghi 5cm sparati per aria, ho sempre su kg di matita, mascara, rossetto e smalto neri, sono vestita perennemente di nero, tranne a scuola, e porto borchie di ogni tipo: che ha di bello una così, quando ci sono ragazze con un fisico bestiale e in bella mostra? Io non ho un fisico chissà quanto bello, è nella norma, ce ne sono di meglio! Eppure lui insiste. È vero, tra di noi c’è una certa dose di attrazione, anche fisica, ma non eccessiva come lui crede, per me è per quella sera a casa di Fukuchan…
Avevano vinto la partita contro lo Shohoku, e così Kitcho ha voluto festeggiare. Si parla di settembre, adesso siamo in luglio inoltrato…io e Akira non ci conoscevamo, ma in compenso ero amica di Kitcho, che mi ha invitata alla sua festa con le mie amiche, Punkie e Rendy, del suo club.
Eravamo in 7 ragazze, perché erano venute anche alcune ragazze amiche degli altri giocatori. I suoi non c’erano, e noi eravamo nell’attico fare questa festa. Quell’imbecille, per festeggiare ha sciamato ai suoi spumante e birra…abbiamo bevuto lo spumante all’inizio, poi ci siamo messi a giocare al gioco della bottiglia…idea dei ragazzi ovviamente…morale quando è toccato me ho dovuto scegliere una penitenza, ed era venuto fuori “bacio”, poi ho girato la bottiglia pregando che uscisse una ragazza così non dovevamo fare niente, invece è uscito lui.
Con tutta la sfacciataggine che avevo, mi sono alzata, visto che non lo conoscevo nemmeno è stato anche più facile, e l’ho baciato. È stato un semplice contatto, ma che mi aveva quasi fatta tremare, pensavo fosse l’effetto dello spumante, e così rimando impassibile me ne sono tornata al posto…
Circa 10 minuti dopo c’è stato il black-out e siamo rimasti al buio; abbiamo cercato candele e torce e dopo cent’anni abbiamo illuminato l’attico con le candele profumate di rosa e incenso…sembrava una sala da seduta buddista!
Li abbiamo anche bevuto un po’ di birra, forse anche più di “un po’”…
Morale: parecchi sono tornati a casa che gli girava la testa, e siamo rimaste noi tre ragazze, Akira, Kitcho e Koshino della C.
All’inizio stavamo dai due lati opposti della sala, ma poi avevamo deciso di aprire le finestre dell’attico perché non si respirava più li dentro.
Il problema era che io non ci arrivavo ad aprirle e le mie amiche erano più basse di me, così ingenuamente e forse anche sotto l’effetto di birra e spumante, ho chiesto aiuto ai ragazzi, uno qualsiasi basta che riuscisse a sollevarmi o ad aprire la finestra.
Akira s’era offerto di aiutarmi, così mi ha presa in braccio e ho aperto la finestra; quando mi ha fatta scendere, da brava idiota quale sono e sotto l’effetto dell’alcool, gli ho detto “grazie” e gli ho dato un bacio, come quello del gioco di prima. Il problema è che la cosa non era finita li, anzi…abbiamo continuato a baciarci quasi con foga. Se non ci fossero stati li gli altri e se un barlume di lucidità non mi avesse svegliata, saremmo anche andati oltre…
Da quella volta poi è nato quell’assurdo rapporto che ci lega: più di amicizia, ma lontano un abisso dall’amore, penso.

-Noel!-
-oh, da quanto tempo!-
-ho avuto qualche problemuccio con la scuola- mi dice sorridente come sempre
-io li ho all’ordine del giorno…chissà se quest’anno passo…-
-se passo io passi anche tu!-
-ma si, infondo chi se ne frega, cambio. Anzi, me ne torno in Polonia-
-hey calma! E io?-
-tu cosa?-
-tanto lo sai benissimo!-
-sai che non ti reggo più? La faccenda si è chiusa il giorno dopo la festa di Kitcho, STOP S-T-O-P- dico fredda mentre con lui al seguito esco dal cancello della scuola. In quel momento una macchina accosta, tira giù il finestrino e vedo Hojo, 20 anni, il mio nuovo compagno.
-ciao piccola- mi dice sdolcinato
-piccola?! Ma ti sembra piccola pezzo di idiota?!-
-Akira chi ti ha chiesto nulla?- domando mentre lui sbuffa –comunque che c’è?-
-be, senti Noel volevo presentarti ai miei- mi dice sorridente –vorrebbero vedere la mia fidanzata-
-fidanzata? Io non ho mai detto di essere la tua fidanzata, noi siamo semplicemente assieme-
-da oggi, così pensa…quando ci sposeremo i nostri bambini potranno dire che…-
-Hojio-
-si?-
-è finita- gli dico fredda e cambio strada, tranquilla
-ma come?- mi grida
-così- rispondo. Vedo che la macchina parte in quarta mentre Akira gli fa un gestaccio, c’era da immaginarselo -_-
-che c’è da essere tanto euforici?- domando accorgendomi che mi sta seguendo
-c’è che hai dato un altro 2 di picche e adesso magari mi dai l’asso di cuori?- mi chiede
-mi spiace, l’asso di cuori non lo uso così alla cieca come il due di picche-
-ti guido io!-
-scemo-
mi sento abbracciare da dietro
-cosa fai?- chiedo fredda
-giuro che non te ne pentirai!-
-ma tu lo sai che due conoscenti non possono andare a letto così?-
-e perché no? e poi mi hai già declassato? Sono solo un conoscente?-
-si, adesso mollami-
-dai!!! Lo so che se mi dichiarassi apertamente non mi diresti mai di no-
-cosa te lo fa pensare?-
-che se no mi avresti già snobbato come hai fatto con gli altri-
-gli altri erano meno appiccicosi di te-
-ma guardami! Sono un uomo meraviglioso!- mi dice e non capisco se scherza o no
-un bambino, semmai, petulante-
-anche! Ti prego!!!!-
-no-
-te lo devo chiedere in ginocchio?-
-nemmeno se me lo scrivi sulla Luna-
-uffa, ma perché no?!-
-perché no! cosa ti fa essere così sicuro e sfacciato? Dov’è il bravo e candido ragazzo che tutti dicono che tu sia?-
-quei tutti possono dire quello che vogliono, ma guarda che sono anche io sono un ragazzo di 17 anni!-
-non cambia le carte in tavola. Hai voglia di buscarti un due di picche?-
-no grazie, dopo un 40 in mate non sarebbe la cosa migliore-
-40? …devo consolarmi: io ho preso 20-
-se vuoi ti consolo io-
-perché proprio tu?-
-perché sono sicuro di poterti far dimenticare la matematica in pochi minuti- mi dice con un sorrisetto
-non è una prospettiva allettante sai?-
-tanto prima o poi dovrai farlo anche tu!-
-più poi che prima, tranquillo-
-e se acceleriamo i tempi?-
-no grazie, non è il mio forte accelerare-
-posso darti una mano io ad imparare-
-scordatelo- mi molla e mi si pianta davanti. Sono costretta a fermarmi prima che faccia una delle due solite scenate in mezzo alla strada…
-che stai facendo?-
vedo che si inginocchia per terra e mi guarda con la faccia da cane bastonato, capace di smuovere anche una montagna: che attore!
-embè?-
-Giulietta perché non capisci?-
-ti aspetti che ti dica qualcosa come “oh, Romeo” e via dicendo?- dico incrociando le braccia
-no, mi aspetto che tu mi faccia alzare visto che mi fanno male le ginocchia e mi dica di si-
-a cosa dovrei dirti di si? E poi io non ti sto impedendo di alzarti-
-di metterti con me!-
-si, certo-
-davvero?-
-come no, subito. Akira per favore! Te l’ho detto mille volte che il nostro rapporto DEVE rimanere semplice amicizia, se così la si può definire!-
si alza e mi sorride come fa di solito, poi mi dice apertamente come fosse la cosa più naturale del mondo –ma la nostra non è amicizia, non lo è mai stata né lo sarà mai-
-allora facciamola diventare tale. Adesso scusami, ma devo andare a casa, ci vediamo domani. Ho il treno tra cinque minuti e devo fare ancora il biglietto-
-prima che tu te ne vada, lascia che ti dica un’ultima cosa- mi dice serio
mi fermo a pochi passi da lui e mi volto. Mi si avvicina e mi sussurra –Noel Hoffman, ricorda sempre che se dovessi cambiare idea, non mi tirerò indietro, ma soprattutto…sappi che non demordo, non sono un tipo arrendevole, cadrai ai miei piedi prima o poi-
è riuscito un’altra volta a farmi sorridere…io che, cascasse il mondo, non rido MAI…-me ne ricorderò impavido ragazzino- gli rispondo, poi me ne vado…non so per quale motivo ma quelle parole mi hanno sollevata, non arrenderti…

Adesso sono al bar della periferia, di ritorno da una festa fuori città; ho ancora addosso la gonna blu della divisa, la camicia bianca con i primi bottoni slacciati e una cravatta viola lasciata larga che non centra niente con quello che ho su, e poi matita e mascara…la gente che passa, quel poco di gente che c’è a quest’ora, mi guarda quasi fossi un aliena. Non riesco a pensare ad altro che alle tue parole “la nostra non è un’amicizia e non lo è mai stata né lo sarà mai”, non riesco nemmeno a divertirmi! Sto sfogliando il diario davanti ad un bicchiere di coka…mi ha scritto alcune dediche su una pagina intera che dicono: “dicono che amarti è sbagliato, ma visto che sbagliando s’impara, da bravo idiota continuerò a farlo; ma vedi di accorgertene perché mi sono rotto le palle di sbagliare e pigliarmi 2 di picche!”
“ti amo, non avrò mai il coraggio di dirtelo (infatti te lo sto scrivendo) così mi accontenterò di un tuo sguardo (purché non sia di ghiaccio, se no mettiti un paio d’occhiali da sole…cioè, da ghiaccio) e tu non saprai mai che il mio silenzio grida TI AMO (non chiedermi come fa ad urlare il silenzio perché non lo so, ma sul muro dietro la scuola c’era scritto così…)”
“ho chiesto alla notte di regalarmi un sogno, ma il giorno rubandole l’idea mi ha regalato te (così il giorno e la notte fecero a botte: e fu così che nacque il crepuscolo…colpa tua!)”
“ieri mi ha telefonato il cielo e mi ha detto che gli è scappata la stella più bella e più luminosa, ma non preoccuparti, non gli ho detto dov’eri (anche perché non lo sapevo…)”
“vorrei essere una tua lacrima per poter nascere nei tuoi occhi, vivere sulle tue guance e morire sulle tue labbra (merda, proprio sul più bello!)”
lo so che apparentemente possono sembrare una presa per i fondelli, ma in realtà non lo sono…nella mia mente si susseguono le tue immagini, le tue parole, i tuoi gesti, ogni cosa, tutto di te…
ok, e va bene…sono una stupida, una scema perché ho paura…paura ad intraprendere qualcosa che sono certa, non finirà tanto facilmente! Se ci mettessimo assieme so già da adesso che non riuscirei mai a scaricarti come faccio con gli altri, non potrei farlo!
Se ci fossero poi problemi, complicazioni, malintesi etc come faremo?
Come farei io, che la responsabilità ce l’ho sotto le suole delle scarpe, a sostenerti e aiutarti se non sono capace di farlo nemmeno con me stessa?
Non so perché ma mi tornano in mente le parole dell’Mp3 di una canzone italiana che Akira mi ha mandato via e-mail visto che sa che so l’italiano; io so l’italiano perché i miei nonni sono italiani…mi tornano in mente quelle parole… “…vorrei, vorrei, esaudire tutti i sogni tuoi; vorrei, vorrei, cancellare ciò che tu non vuoi, però, lo sai, che io vivo attraverso gli occhi tuoi…e vorrei poterti amare, fino a quando tu ci sarai! Sono nato per regalarti quel che ancora tu non hai…e così se vuoi portarmi dentro al cuore tuo con te, io ti prego e sai perché? Vorrei, vorrei….”

Basta, è inutile nascondere in eterno le mie paure…è vero lo ammetto, io mi sono innamorata follemente di lui, è qualcosa che non si può spiegare a parole, è troppo difficile…per questo è lontano un abisso dal semplice amore, così ho finito col cedere…la solita stupida.
Porca paletta, ma che ore sono?! Le 23…ma si chi se ne frega!
Butto tutto nella cartella, lascio i soldi sul tavolo e corro fuori, verso casa sua…è dall’altra parte della città, ma in quel che modo ci devo arrivare! Non importa se ci saranno complicazioni, se ci saranno disaccordi e qualsiasi altra cosa…insieme la supereremo, insieme andremo avanti… 23.17, non ce la faccio più…smetto di correre, ma vado a passo svelto…devo assolutamente dirglielo, ad ogni costo!
Arrivo a casa sua, so che abita da solo, le luci sono spente…sono le 23.26….
Suono al citofono per un paio di volte, vedo che le luci al piano di sopra, poi quelle di sotto s’accendono; risponde con aria assonnata al citofono –si, chi è?-
-Akira sono io-
-Noel?! Arrivo subito!- mi apre, senza pensarci due volte corro verso la porta, appena apre non lo faccio nemmeno parlare che lo bacio, poi gli dico –Ich liebe Dich-
ancora un po’ sorpreso mi dice –anche se non ho capito un H di quello che hai detto, visto il tuo comportamento deve essere qualcosa di buono, o no?-
sorrido appena e gli sussurro –ti amo ragazzino-
Mi regala uno dei suoi stupendi sorrisi e mi prende il viso tra le mani, baciandomi con passione.
-profumi di vaniglia- mi dice sfiorandomi le labbra
-vaniglia? Ah, sarà il bagnoschiuma…-
-e poi ti preferisco così senza il gel…-
-oggi sei in vena di complimenti?-
-guarda che te li faccio sempre, ma non mi stai ad ascoltare…comunque…sono contento che tu abbia cambiato idea…quello che c’era tra di noi non era amicizia, per me almeno non lo è mai stata…non mi importa se gli altri non saranno d’accordo, se tu preferisci essere una ragazza stravagante a me andrà benissimo così, te lo giuro. Io ti amo Noel…ti amo perché sei stata la prima ragazza che mi ha sconvolto, fatto crescere e provare emozioni nuove, ma soprattutto perché sei speciale-
-anche se sei un bambinone…sappi che sei il mio bambinone preferito, e non cambiare mai-
mi stringe forte forte tra le sue braccia, mi faccio cullare da quel dolce e protettivo abbraccio…
-che ti avevo detto?-
-scusa?-
-io lo dicevo che saresti caduta ai miei piedi-
-guarda che faccio in tempo a cambiare idea-
-ok, come non detto- mi risponde sorridente –posso considerarti la mia ragazza? Non voglio mettere un piede nella fossa da solo-
mi alzo sulle punte e lo bacio appena
-lo prendo come un si?-
-non sono brava a parole in questi casi-
-non può che farmi piacere- mi risponde
-si, lo immagino, non c’è bisogno di essere tanto espliciti-
si china verso di me e mi sussurra in un orecchio
-posso dirti una cosa?-
-dimmi-
-ti amo tantissimo-
-ti amo anche io, da morire- gli rispondo prima che mi baci ancora.

FINE


be ke ne pensate? fatemi sapere^_^
 
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