- Capitolo 1° -
L’oscurità ha sempre fatto parte di me, della mia natura immortale. Sebbene il sangue che scorre nelle mie vene fa di me un essere letale e potente per gli umani, nelle notti di novilunio tutto perde consistenza, odore e sapore. I sensi demoniaci pian piano mi abbandonano; l'argento dei miei capelli assume lentamente il colore della notte; l'oro fuso dei miei occhi muta considerevolmente e il mio corpo torna ad essere fragile come quello di un qualsiasi essere umano. Ancora una volta non sono pienamente in grado di prendermi cura di lei.
Seduto come di mia consuetudine contro la corteccia dell'albero secolare del nostro incontro, non riesco a distogliere lo sguardo dal suo viso assopito. Gli angoli delle sue labbra lasciano spazio ad un sorriso delizioso, l'ultimo che mi ha scaldato il cuore poco prima che il sonno la conducesse egoisticamente in un mondo lontano anni luce dal mio.
La luce argentea della luna esalta più che mai la sua bellezza e la sua innocenza. E' in momenti come questo che mi rendo conto di essere davvero fortunato, perchè la vita mi ha donato un'altra occasione per essere felice.
Chiudo gli occhi per un istante, inebriato dal suo profumo dolce. Ricordo perfettmente il sapore del bacio che ci scambiammo due giorni fa vicino al fiume. E' come se percepissi ancora sulla mia pelle il calore delle sue dita che esplorano timidamente le mie profonde cicatrici di guerra.
Vorrei fare molto di più per dimostrarle quanto è importante per me, ma quando mi è accanto perdo il lume della ragione, e la paura di amarla come desidero mi spaventa.
Riapro lentamente gli occhi per deliziarmi ancora un pò di lei, ma sussulto inaspettatamente quando mi accorgo che i miei non sono solo ricordi.
Il suo viso si trova a pochi centimetri dal mio, e le sue mani si sono delicatamente adagiate sul mio petto per frapporre tra noi una certa distanza. -Inuyasha, sei sveglio?-
Avvampa, quando pronuncio con voce roca il suo nome e il mio sguardo indugia sulle sue labbra. Un mezzo ghigno di soddisfazione mi incita a prenderla in giro, come farebbe un amante con la sua compagna.
- Non credevo di farti quest'effetto.-
Piego leggermente la testa per scrutarla meglio nella luce fioca della notte, che la rende ancora più luminosa ai miei occhi. Suppongo di averle scoccato un'occhiata fin troppo divertita per non vederla reagire come sempre; una frase buttata lì, quel suo broncio da bambina e poi quel sorriso che mi fa smettere di respirare per una buona manciata di secondi.
- Idiota. Non sono mica rossa per la tua vicinanza.- dice, scostandosi rapidamente da me per incrociare le braccia al petto con fare indispettito. Sarò pur sempre umano, ma non mi è di certo sfuggito il brivido che l'ha colta e fatta fremere.
- Tsk! Con te non si può mai scherzare.- rispondo, fingendo a mia volta di essermela presa.
Il miglior modo per far sì che si avvicini di nuovo a me, rifletto astutamente.
Una brezza molto leggera accarezza la punta dei miei capelli e le sfiora le guance arrossate; il venticello primaverile che le scompiglia i capelli arruffati la costringe a portarli dietro le orecchie e tutto ciò la rende ancora più adorabile. Distolgo lentamente lo sguardo, per tentare di dedicare le mie attenzioni altrove.
E' davvero una bella nottata. Inalo profondamente e respiro l' odore della fresca aria notturna; così diversa dagli odori soffocanti e artificiali dell'epoca di Kagome. Qui potrebbe essere felice, penso, abbandonandomi ai teneri ricordi di questi giorni.
Lasciandomi cullare dal battito accelerato del mio cuore, chiudo nuovamente gli occhi, aspettando che sia lei a venirmi incontro.
Avverto perfettamente il fruscio del suo abito leggero sull'erba. Timidamente si avvicina, sfiorando la mia mano. La ritrae come scottata, probabilmente colta da un ripensamento , ma ormai è troppo tardi. Non è abbastanza scaltra da impedirmi di serrare le dita attorno al suo polso sottile e condurla come desidero tra le mie braccia.
Kagome si scosta nuovamente, ma senza durezza. Imprigionata teneramente tra le mie braccia sento le sue forze cedermi volentieri.
- Inuyasha?- sussurra.
Osservo intenerito le sue guance prendere fuoco. Avvolgendola con un braccio per scaldarla e ripararla, sfioro delicatamente i suoi fianchi.
- Mi rimarrai accanto per sempre?- le domando, ad un centimetro di distanza dalla sua bocca incantevole.
Lei sorride radiosa, con quegli occhi nocciola che vincono in breve tempo la mia discutibile resistenza. Resomi conto dell'intraprendenza che esercito su di lei con tanta naturalezza, non riesco a fare a meno di arrossire a mia volta.
- Sì. Per sempre.-
Specchiandomi nelle sue iridi, ammaliato, sogghigno, incapace di resistere all' istinto di fare ciò che più desidero.
- E' tutto ciò che volevo sentirti dire.- dico, sugellando la nostra promessa con un bacio.
Fine.
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