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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: IL CAPITANO DI COBALT ISLAND
Genere: Commedia, Comico, Azione, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Autore: bordeaux galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/03/2010 00:21:03 (ultimo inserimento: 18/10/10)

Sosta imprevista per Rubber, con tanto di nuovo avversario da affrontare.
 
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SOSTA PER IL RIFORNIMENTO
- Capitolo 1° -

Ciao a tutti!!! Prima di iniziare, una piccola introduzione.

La fan-fiction è ambientata prima dell'arrivo della ciurma di "One piece" a WaterSeven. Era da tempo che volevo scriverla, ma ho rinviato più volte perché ero già impegnato con altre storie. Si tratta, facendo una sintesi, di una sosta obbligata da parte di Rubber, che però sarà piena di imprevisti...
Per l'isola che farà da sfondo alla storia, mi sono ispirato all'Elba, che ho avuto il piacere di visitare l'estate scorsa.

Mi sembra di aver detto tutto... allora auguro a tutti buona lettura e mi raccomando, spedite i vostri commenti!!!


In un mare leggermente increspato dal vento, la Going Merry stava viaggiando a tutta velocità sulla rotta del Grande Blu. A bordo della nave c'era un clima molto rilassato: il capitano Rubber, come al solito, era seduto sopra la polena e stava osservando il mare con aria entusiasta; Nami era in cabina e stava consultando delle cartine topografiche; Sanji era ai fornelli ed era così contento che stava pure canticchiando; Usopp era di vedetta in cima all'albero maestro, ma dato che non c'erano pericoli all'orizzonte, stava costruendo una delle sue numerose invenzioni, dando l'idea che avesse aperto un negozio di ferramenta da quanti componenti aveva lasciato in giro; Nico Robin era sul ponte, seduta sullo sdraio intenta a leggere uno dei suoi millenovecentosessantaquattro libri d'archeologia; Chopper era sottocoperta a fabbricare le sue "famose" pillole colorate e per finire Zoro era addormentato ai piedi dell'albero maestro, mentre ronfava come una locomotiva col fiatone.
Questo clima di pace venne disturbato all'improvviso da un urlo di Chopper, che nel frattempo era andato a prende un ingrediente tra le provviste...
«Che diavolo succede laggiù?!?» urlò Nami uscendo dalla cabina.
«La dispensa!» esclamò Chopper. Era seduto per terra, con la faccia terrorizzata e puntando il dito in avanti.
«Non dirmi che c'è qualcuno nascosto lì dentro!»
All'improvviso si mise a gridare anche Usopp.
«Usopp! Hai visto qualcosa?» domandò Nami.
«No! Ho urlato solo per solidarietà con Chopper!»
«CRETINO!!! Mi hai fatto venire un colpo!»
«La dispensa...» continuò Chopper balbettando. «E' vuota! Ci sono solo scatole e resti di cibo! Chi può essere stato?»
In pochi secondi Nami trovò il colpevole di quel furto...
«Rubber... puoi girarti un secondo?» chiese la ragazza con aria solo in apparenza calma.
«Sì, che c'è?» rispose il capitano della nave.
«Per caso, ieri sera, hai fatto qualcosa di particolare?»
«No! Ho parlato con Zoro, anche se già dormiva, poi con Usopp, poi con Sanji... e poi ho fatto un piccolo spuntino notturno!»
«Quanto piccolo?»
Nami riusciva a malapena a trattenersi, avrebbe voluto squartarlo all'istante.
«Non lo so! Era buio e prendevo cibo a casaccio...»
«Non ti sei reso conto che hai svuotato la dispensa?»
«Deve essere stato un incidente di percorso!» si scusò Rubber sorridendo. Ciò fece esplodere di rabbia Nami: «Te lo do io "l'incidente di percorso"!»
In quel momento arrivò sul posto Sanji, che aveva udito le urla da dentro le cucine. Era talmente arrabbiato col capitano che si era dimenticato di togliere il grembiule che indossava per preparare il pranzo.
«Sei una calamità naturale!» commentò il cuoco di bordo. «Hai finito completamente le scorte della mia cucina! E pensare che volevo fare un piatto squisito per le nostre fanciulle...»
«Ah sì? E cosa c'era per pranzo oggi?» domandò Zoro prendendo tutti di sorpresa. Non si era svegliato a causa delle urla di Nami, ma per la presenza di Sanji nella sua zona. La sua rivalità con il cuoco era tale che riusciva a percepirlo pure quando dormiva.
«Tu non capiresti mai...»
«Provaci!»
«Il menu prevedeva "carne bovina spessa sette centimetri cotta al dente con un contorno di tuberi novelli e delicati".»
«In parole povere?»
«Carne alla fiorentina con patate al forno!»
«Ma sei un pagliaccio!» urlò Zoro. «Ma parla come mangi!»
«Gnam! Gnam! Gnam! Gnam! Gnam!» rispose Rubber al presunto appello dello spadaccino.
«Ma che cavolo ti prende?»
«Non va bene? Devo fare un rutto finale?»
«No, grazie!» affermarono in coro Sanji, Nami e Zoro.
«A questo punto, non ci resta che fare una sosta per i viveri...» affermò Nico Robin, rimanendo seduta sullo sdraio.
«Qual'è l'isola più vicina?» domandò Chopper.
«Se non mi sbaglio, deve essere Cobalt Island!» rispose Nami.

Facendo una deviazione sulla rotta principale, in poche ore davanti alla Going Merry comparve la sagoma di Cobalt Island. L'isola era di forma irregolare, con coste alte e rocciose separate tra di loro da qualche rara spiaggia sabbiosa. Sul lato orientale, quello visibile alla ciurma di Rubber, era ben visibile la capitale: un porto circondato da un golfo con molte navi attraccate, cariche di svariate merci.
All'interno c'erano gli altri centri urbani, sparsi qua e là tra le montagne che si estendevano al centro dell'isola, che da lontano avevano una colorazione grigia chiara con tratti azzurri, simile al cobalto che dava proprio il nome all'isola.
Leggendo qualche informazione in più, Nami scoprì che l'economia di Cobalt Island si basava quasi esclusivamente sull'estrazione minerale, e che per questo motivo c'era un avamposto della Marina, che vigilava costantemente i traffici del porto. Non volendo correre rischi inutili, Nami fece attraccare la Going Merry su una spiaggia isolata, distante qualche chilometro dal porto.
«Ora che siamo al riparo» annunciò Nami. «Ora possiamo scendere a terra!»
«Posso accompagnarti, mia dolce Nami?» chiese Sanji speranzoso.
«Se proprio insisti...»
All'improvviso il cuoco impazzì del tutto. Non riusciva a crederci, Nami aveva accettato il suo invito ed era fuori di sé dalla gioia, anche se la ragazza non riusciva a capire lo strano comportamento di Sanji.
«Siamo sicuri che nelle sigarette del cuoco ci sia del tabacco? Ho i miei dubbi...» affermò Zoro.
«E' inutile che mi fai arrabbiare...» disse Sanji trattenendosi. «Non puoi rovinarmi la giornata più bella della mia vita!!!»
«E' una mia impressione o siete tutti scesi a terra?» domandò Nico Robin. «Nessuno fa la guardia alla nave?»
«Voglio visitare quest'isola! Deve essere magnifica!» affermò Usopp, supportato da Rubber e Chopper. «E poi per sicurezza, ho messo il bloccasterzo!»
«Ah...»

Una volta raggiunto il porto quasi automaticamente la ciurma si divise. Tutti quanti stavano percorrendo le strade della capitale, tranne Usopp e Chopper che si fermarono ad ammirare le navi ferme al molo. Tutto sembrava tranquillo, ma ad un certo punto videro davanti a loro un gruppetto di uomini della Marina...
Erano in tre, e uno di essi era un ufficiale, dai gradi appesi sul petto Usopp capì che era un tenente. Alto, di corporatura magra, l'ufficiale era un ragazzo giovane, non aveva più di venticinque anni, dai capelli neri e dagli occhi scuri. Sentendosi in pericolo Usopp e Chopper provarono a cambiare strada, ma il tenente lì richiamò. A quel punto Usopp iniziò a sudare freddo.
«Buongiorno!» esclamò il tenente con aria amichevole. «Siete appena arrivati?»
«Sì, sì!» rispose Usopp tremando come una foglia. «Da pochissimo!»
«Capisco. Io sono il tenente Marcos, se avete bisogno di un'informazione siamo a vostra disposizione!»
«Ah, non si preoccupi...»
«Ma quello...» disse il tenente Marcos indicando Chopper. «Che animale è? E' suo per caso?»
«Bhe, non proprio...»
«Guardi che ho un nome!» protestò Chopper.
«Porca di quella miseria, ma parla!!!» urlò Marcos spaventato e facendo una faccia strana, come i suoi due sottoposti.
«Sì, ma è una lunga storia. Gliela racconto?» domandò Usopp.
«Meglio di no, Usopp» affermò Chopper. «Potresti esagerare gli eventi come al tuo solito...»
«Già, è vero!»
«Lasciamo perdere... sembra una cosa troppo complicata per me!» commentò il tenente Marcos.
«Ottima idea! E' stato un piacere conoscerla, ma ora dobbiamo proprio scappare!» disse Usopp allontanandosi assieme a Chopper, ma appena si voltò il tenente lo richiamò a gran voce. Con la coda dell'occhio Marcos aveva visto qualcosa di sospetto nella tasca dei pantaloni di Usopp...
«Ehi, un momento! Cos'è questo?» domandò Marcos diventando serio.
«Niente!» affermò Usopp impaurito.
«Ah ah!» esclamò Marcos tirando fuori dalla tasca di Usopp una custodia con un disco non originale. «Questo è chiaramente un CD pirata!»
«Non è possibile!»
«Ah sì? E come te lo spieghi tutto ciò?»
«Semplice!» affermò Usopp sorridendo. A quel punto avrebbe tentato il tutto per tutto. «Io e il mio amico abbiamo incontrato un tipo losco poco fa, che mi è venuto addosso! Forse ha nascosto il CD taroccato nei miei pantaloni per non farsi prendere con la copia in mano!»
«Questa è la più grossa balla che abbia mai sentito!!!»
«Perché non ha sentito quelle che racconta sulla Going Merry...» mormorò Chopper.
«Uomini, arrestateli tutti e due!»
«NO!!!» gridarono in coro Usopp e Chopper.
«Ora vi portiamo alla base per un bel interrogatorio...» commentò il tenente.
«Con che accusa?» protestò Usopp.
«Non lo sai che ogni forma di pirateria è considerata illegale? Noi della Marina siamo qui apposta!»
«Mi sembra logico!» affermò Chopper.
«Ora gli dai anche ragione!?!» disse Usopp arrabbiandosi e pentendosi allo stesso tempo di essersi portato dietro il CD.
Mentre i due presunti pirati vennero scortati dai due marinai verso la base, il tenente Marcos cercò di contattare al più presto il capitano di Cobalt Island. Come riusciranno a cavarsela ora i due compagni di Rubber?


Continua...
 
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