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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Code Lyoko
Titolo Fanfic: MY LIFE IN CODE LYOKO
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Avventura, Fantascienza
Rating: Per Tutte le età
Autore: lucy93 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/03/2010 19:21:47 (ultimo inserimento: 08/03/10)

Una ragazza come noi, il destino le ha riservato un'avventura all'interno di un cartone animato. Cosa le accadra? leggete x scoprirlo!
 
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NUOVA REALTà
- Capitolo 1° -

Nuova Fanfic! Spero sia di vostro gradimento! Commentate per favore!
Buona Lettura!

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Lucia Del Fiore è una ragazza italiana come noi di 14 anni.
I suoi capelli sono corti e neri e le arrivano sulle spalle; gli occhi marrone chiaro.
Aveva trascorso tranquillamente la sua vita fino a quel momento, quel fatidico momento che avrebbe cambiato la sua vita per sempre.
Quel giorno come tanti altri, stava seduta accanto al tavolo dell’ingresso di casa sua col pc portatile di sua madre aperto su internet.
Usava quello di sua madre perché lei non n’aveva ancora uno tutto suo ed il computer fisso non aveva la connessione ad internet.
Stava guardando il video di un nuovo cartone animato che aveva scoperto da poco, il cui titolo era Code Lyoko.
Andò tutto bene fino alla fine.
Alla fine del video lo schermo divenne tutto nero.
Lucia: “Dai, non puoi smettere di funzionare adesso!”.
In quell’esatto momento dal centro dello schermo si allargo una luce rosa con sfumature verdi che si espanse su tutto lo schermo fino a raffigurare una specie di tunnel di cui non si vedeva la fine.
Il tempo si fermò, ma la ragazza non se n’accorse perché nella stanza non volava anima viva.
Quasi per caso, forse per volere del destino appoggiò il palmo della mano destra sul monitor del pc e come per magia la sua mano fu risucchiata all’interno e di conseguenza anche tutto il resto del corpo.
Una volta entrata il panorama era identico a quello dell’immagine sullo schermo solo che i colori erano un’insieme infinito di numeri colorati.
Lucia era trascinata da una specie di corrente d’aria invisibile verso una qualche destinazione sconosciuta.
Non passò molto tempo che avvenne un’altra cosa stranissima, tutti quei numeri le si avvolsero in torno al corpo rimodellandolo in tutt’altra forma, sempre umana ma diversa.
Alcuni dati che provenivano dal suo mondo, la seguirono per poi superarla istallandosi in una rete informatica sconosciuta.
La mente della ragazza era confusa non riusciva a capire cosa le stesse succedendo; era stata risucchiata in un computer ed ora quei numeri che cambiavano il suo aspetto, tuttavia non disse una parola.
Una volta completata quella strana metamorfosi l’aria leggera ed invisibile che la trasportava si fece più forte scompigliandole i capelli e spingendola verso una specie d’uscita che emanava una luce bianca forte e intensa.
Andava talmente veloce che finì per mettersi ad urlare, la luce bianca l’avvolse completamente e poi finalmente uscì.

Quando uscì, finì col sbattere la sua testa contro quella di qualcun altro per poi finire a terra sbattendo il sedere.
Anche l’altra persona fini a terra per il contraccolpo.
Lucia aveva gli occhi chiusi e si stava massaggiando la testa.
Lucia: “Ahi, che male…”.
Quando aprì gli occhi non riconobbe niente che conosceva di solito ma in ogni modo quel luogo le era familiare ma non riusciva a ricordarsi.
La sua attenzione però fu subito attratta dal portale sulla quale era comparso uno strano simbolo che le provocò una specie di shock come se già sapesse dove fosse finita.
Sul portale c’era quel simbolo; due cerchi concentrici rossi con quattro barrette verticali una sopra e tre sotto, una specie d’occhio.
Mentre la ragazza era distratta, la persona o meglio il ragazzo contro cui aveva sbattuto la testa la osservò meglio ed arrossì di colpo, quella strana ragazza arrivata da chi sa dove era davvero carina e le era arrivata praticamente addosso, se non fosse rimbalzata. Non gli capitava tutti i giorni che una ragazza carina le finisse così vicino e non ne era per niente deluso.
La voce di un altro ragazzo interruppe il silenzio: “Ma quello è l’occhio di X.A.N.A. ...”.
Il portale scomparve risucchiato da quella specie di occhio che poi scomparve anch’esso, Lucia tentò in vano di fermarlo allungando una mano ma ormai era troppo tardi.
Quando però vide la sua mano, le venne un colpo.
La sua, ansi, le sue mani erano diverse. Avevano assunto la forma di una grafica in 2D.
Il ragazzo che era ancora seduto a terra prese la parola: “Ehi, scusa… ma tu chi sei?”.
Quando la ragazza alzò gli occhi per vedere con chi stava parlando le venne un altro colpo, era terrorizzata e per la paura indietreggiò come un gambero e fini col sbattere contro il tronco di un albero sbattendo la testa e perdendo i sensi.
Davanti a lei stavano quattro persone e precisamente i protagonisti di quel cartone che stava guardando poco prima sul pc di sua madre.
Preoccupati per la reazione della ragazza si avvicinarono.
L’unica ragazza del gruppo prese la parola: “Dovremo portarla in infermeria ed avvisare il preside… meno male che nessuno ha visto cos’è successo!”.
Il ragazzo che era caduto a terra insieme a Lucia prese, la parola: “Ma cosa racconteremo? È arrivata qua dal nulla…”.
La ragazza: “C’inventeremo qualcosa, ora però sarà meglio portarla in infermeria!”.
Tutti annuirono e prendendola sotto braccio la portarono fino in infermeria.
Una volta che furono arrivati davanti alla porta dell’infermeria, bussarono, ad aprire loro fu una donna giovane, l’infermiera.
Infermiera: “Chi è questa ragazza e che cosa le è successo?”.
La ragazza: “L’abbiamo trovata all’ingresso del collegio, non si sentiva molto bene e sembrava terrorizzata, quando ci ha visti è svenuta sbattendo la testa contro un albero.”.
L’infermiera: “Portatela dentro, quando si sarà ripresa vedremo di farci spiegare cosa le è successo e sarà il caso di avvisare anche il preside…”.
I ragazzi aiutati dall’infermiera la appoggiarono delicatamente su lettino.
L’infermiera le misurò la pressione e controllò che non avesse la febbre.
L’infermiera: “Tranquilli ragazzi, questa ragazza è sana come un pesce! Deve solo riposare… Vado a chiamare il preside e mi raccomando, se si sveglia fate piano d’accordo?!”.
Il gruppo annuì.
Le lezioni pomeridiane erano finite e quindi potevano rimanere con lei fin quanto volevano.
Dopo pochi minuti la ragazza aprì lentamente gli occhi e si mise a sedere sul letto, quando girò lo sguardo vide quattro ragazzi, seduti su delle sedie, che la guardavano un po’ preoccupati.
Lucia: “Dove sono?”.
Disse girando le gambe e mettendosi a sedere sul bordo del lettino.
La ragazza: “Sei nell’infermeria del collegio Kadic...”.
Lucia: “In infermeria? Perché, cosa mi è successo?”.
La ragazza: “Sei svenuta…”.
Il ragazzo con cui aveva sbattuto la testa: “Scusate se interrompo, ma potresti dirci come ti chiami?”.
Lucia annuì: “ Mi chiamo Lucia, Lucia Del Fiore…”.
Il ragazzo: “Che bel nome…”.
Lucia: “Voi invece?”.
Il ragazzo: “Io mi chiamo Odd Della Robbia mentre loro sono Ulrich Stern, Yumi Ishiyama e Jeremie Belpois...”.
I tre: “Ciao…”.
Dissero aggiungendo un cenno della mano.

Odd aveva i capelli biondi con una chiazza viola poco sopra la fronte tutti sparati all’insù e fissati con il gel; vestiva tutto in varie tonalità di viola se non fosse per i suoi buffi pantaloni una gamba nera e l’altra viola.
Ulrich era un ragazzino dai capelli castani con un ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte; vestiva quasi tutto in varie tonalità verde tranne che per la maglia sotto la giacca a maniche corte che era di un giallo spento.
Jeremie è un ragazzino biondo con i capelli a caschetto un po’ più lunghi e un paio di occhiali tondi sul naso; indossava una maglia a maniche lunghe blu e un paio di pantaloni marrone chiaro.
Yumi, che doveva avere la stessa età di Lucia, aveva i capelli neri tagliati leggermente più corti di quelli di Lucia ma a differenza di lei non aveva la frangetta; vestiva tutto in nero.
Lucia in questo mondo indossava una maglia a maniche lunghe verde prato e sopra di essa una felpa anch’essa verde ma con le maniche verde scuro ed il cappuccio verde chiaro. Un paio di Jeans chiari ed ai piedi delle scarpe da ginnastica verdi con la suola gialla.

Jeremie: “Ti va di raccontarci come hai fatto ad arrivare qua? In cielo è si è aperto una specie di portale rosa e ne sei sbucata fuori tu…”.
Lucia: “Come penso avrete capito, io non appartengo a questo mondo…”.
Odd: “Cosa? Ed allora da dove vieni?”.
Lucia: “Bè visto dal mio mondo, il vostro, cioè questo non è altro che l’universo di un cartone animato…”.
Ulrich: “Ci stai dicendo che noi siamo dei personaggi di un cartone animato?”.
Yumi: “E che noi non esistiamo per davvero?”.
Disse finendo la frase dell’amico.
Lucia: “Bè si, è così… anche se in teoria esistete in questo mondo com’è anche vero che io sono qui…”.
Jeremie: “Quindi tu proverresti da un mondo reale?”.
Lucia: “Bè, si…”.
Odd: “Mi sembra una cosa assurda… però voglio sapere il seguito… vai avanti!”.
Lucia: “Ok… ero a casa mia al computer e stavo guardando dei video, e che ci crediate o no, nel video c’eravate voi… poi ad un certo punto quel portale che avete visto si è disegnato sullo schermo, quando l’ho toccato mi ha risucchiata, facendomi finire nel portale… subito dopo migliaia di numeri colorati mi hanno trasformata in quello che sono ora e poi sono uscita, l’ultima cosa che ricordo prima di essere svenuta è un forte dolore alla testa e poi voi…”.
Odd: “Quel dolore alla testa di cui parli, te lo sei fatto finendo a sbattere contro la mia…”.
Disse appoggiando una mano sulla fronte dove c’era ancora il segno di un lieve livido.
Lucia: “Scusa, mi dispiace…”.
Odd: “Fa niente…”.
Jeremie: “Mm… Non saprei spiegarti cosa ti è successo però una cosa è certa, il portale si è chiuso a causa di quel simbolo che ci si è disegnato…”.
Lucia: “L’occhio… l’occhio è quello dell’antagonista di questo cartone! Com’è che si chiama…. Ah, sì ora ricordo! L’occhio di X.A.N.A. …”.
I ragazzi restarono ammutoliti, non era ancora entrato loro bene in mente che il loro mondo fosse in realtà un cartone animato, figurarsi poi che Lucia conoscesse il loro segreto e il loro acerrimo nemico.
Jeremie: “Se sai di X.A.N.A., allora saprai anche di…”.
Lucia: “Si, so anche di Aelita…”.
Ulrich: “Non andrai in giro a raccontare il nostro segreto, vero?”.
Lucia: “Ma certo che no, non sono così stupida… però ad una condizione…”.
Yumi: “Ah, si? E quale sarebbe?”.
Lucia: “A condizione che mi permettiate di unirmi a voi per contrastare i piani di X.A.N.A. fino a che non troverò il modo di riaprire il portale…”.
I ragazzi si guardarono un attimo.
Odd: “Per me non ci sono problemi…”.
Ulrich: “Anche per me va bene…”.
Yumi e Jeremie si guardarono un attimo e poi concordarono anche loro annuendo.
Ulrich: “Allora benvenuta nella nostra squadra!”.
Lucia sorrise.

In quel momento la porta dell’infermeria si aprì e n’entrò l’infermiera, una donna bionda con i capelli a caschetto, seguita dal preside che era un uomo che si avvicinava alla mezza età, capelli grigi, un paio d’occhiali sul naso e dei baffi a spazzola grigi sotto il naso.
L’infermiera: “Bene, vedo che ti sei svegliata… Come stai?”.
Lucia: “Bene, adesso mi sono un po’ ripresa…”.
Direttore: “Io sono il preside di questo collegio… vorrei chiederti cortesemente di seguirmi nel mio ufficio se non ti dispiace…”.
Lucia: “Si, certamente…”.
La ragazza si alzò e seguì il preside.
Odd li rincorse.
Odd: “Signor preside, potremmo venire anche noi?”.
Disse indicando il resto del gruppo.
Direttore: “Va bene, ma esigo che ci sia assoluto silenzio…”.
Odd: “Nessun problema Signore, saremo muti come pesci.”.

I quattro seguirono Lucia ed il preside fino nell’ufficio e si appoggiarono alla parete infondo alla stanza mentre il preside si sedeva dietro il suo tavolo.
Direttore: “Siediti pure…”.
La ragazza obbedì mentre il preside incrociava le dita delle mani sopra il tavolo.
Direttore: “Dimmi, qual è il tuo nome?”.
Lucia: “Mi chiamo Lucia, Lucia Del Fiore.”.
Direttore: “E dimmi, Lucia… da dove vieni? E dove sono i tuoi genitori?”.
Lucia: “Vengo dall’Italia Signore, ma non ho idea di dove si trovino i miei…”.
Direttore: “Ti sei persa?”.
Lucia: “Non lo so, forse…”.
Direttore: “Ma dove abiti?”.
Lucia: “Sono arrivata oggi, non abito da nessuna parte…”.
Direttore: “Ma sei scappata di casa per caso?”.
Lucia: “No, signore…”.

Yumi alzò la mano e il direttore la notò.
Direttore: “Dimmi Yumi…”.
Yumi: “Non è che potrebbe iscriverla qui? Almeno avrebbe un posto dove stare…”.
Direttore: “Mm… si potrebbe fare, ma dovrei controllare il suo curriculum scolastico…”.
Mentre il preside accedeva alla rete, la ragazza sbiancò. Lei non esisteva in quel mondo e non doveva nemmeno trovarsi lì.
Direttore: “ Oh. Eccola…. Del Fiore Lucia…. Gli darò un’occhiata…. Più tardi mangerai insieme agli altri in refettorio e questa notte dormirai in infermeria, domani vedremo il daffarsi…. Potete andare…”:
Il gruppo più Lucia uscì nel cortile.
Lucia: “Il mio curriculum scolastico è qui? Ma com’è possibile?”.
Jeremie: “Mm… evidentemente quando sei arrivata, alcuni tuoi dati ti hanno seguito e si sono istallati nella nostra rete…”.
Lucia: “É probabile, ho visto alcuni fogli luminosi che mi superavano quando ero ancora nel portale…”.
Jeremie: “Allora è senz’altro così…”.
Yumi li interruppe.
Yumi: “Scusatemi ma si è fatto tardi, devo tornare a casa… Lucia potrei provare a convincere i miei a farti restare a casa mia fino a che non sarai iscritta…. Cosa ne pensi?”.
Lucia: “Ok, per me va bene…”.
Yumi: “Allora io vado, a domani!”.
Tutti: “A domani, ciao Yumi!”.
Dopo che Yumi se ne fu andata Lucia rimase l’unica femmina.
Jeremie: “Lucia, ti va se prima di cena ti presentiamo ad Aelita?”.
Lucia: “Fantastico! Si, mi piacerebbe molto…”.
Jeremie: “Allora andiamo tutti nella mai stanza?”.
I tre annuirono per poi dirigersi verso la camera nel dormitorio.
Jeremie accese il suo computer ed effettuò il collegamento a Lyoko.
Jeremie: “Aelita? Qui Jeremie… Ci sei?”.
Sullo schermo si aprì una finestra ed in un istante, davanti ad uno sfondo di numeri verdi che cadevano senza mai esaurirsi, apparve il volto di una ragazza con i lineamenti, la forma ed i colori di una grafica in 3D.
Aelita, la ragazza che era appena apparsa sullo schermo, aveva i capelli color rosa intenso tagliati a caschetto che ricadevano in una lunga frangia sulla fronte, interrotta i lati del viso da due bizzarre orecchie a punta, simili a quelle di un elfo. I lineamenti delicati erano accentuati da un trucco esotico: due strisce verticali dello stesso colore dei capelli, che seguitavano la curva morbida delle guance. Gli occhi erano grandi e brillanti, del colore delle fronde in una fitta foresta.
Aelita: “Ciao, Jeremie…”.
Jeremie: “Ciao, ti ho chiamata perché vorrei presentarti un nuovo membro del nostro gruppo, si chiama Lucia…”.
Lucia: “Ciao…”.
Disse con il sorriso stampato sulle labbra e salutandola con un gesto della mano.
Aelita: “Ciao, mi fa molto piacere conoscerti… spero che avremo l’occasione d’incontrarci di persona…”.
Ulrich: “Magari però, senza un invito di X.A.N.A.…”.
Jeremie: “Approposito di inviti di X.A.N.A., notato niente dentro Lyoko?”.
Aelita scosse la testa: “No… tutto tranquillo per il momento…”.
Restarono a parlare finché non si sentì il suono di una campanella.
Odd: “La campanella è appena suonata… è ora di cena…”.
Jeremie: “Aelita, adesso andiamo a mangiare… io e te ci sentiamo più tardi d’accordo?”.
Aelita: “D’accordo, a più tardi allora…”.
Il computer si scollegò da Lyoko e Jeremie lo lasciò in Standby.

Il gruppo uscì nel cortile ed insieme agli altri studenti si diressero verso il refettorio.
Mentre facevano la fila per prendere i vassoi; alcuni ragazzi, che erano già seduti ai tavoli, quando notarono Lucia rimasero a fissarla imbambolati…. Non sapevano chi era ma era veramente carina.
La cuoca: “Tu devi essere la ragazza nuova di cui mi ha parlato il preside, credo che il direttore abbia una mezza idea di iscriverti… molto probabilmente ci vedremo più spesso… ecco a te…”.
Disse porgendole il vassoio.
Lucia: “Grazie.”.
Mentre andava a cerarsi un posto, notò Odd che le faceva un gesto con la mano.
Odd: “Mangi con noi vero?”.
Lucia: “Certo…”.
Disse sorridendo per poi sedersi accanto ad Ulrich dato che Odd era accanto a Jeremie ed anche perché era rimasto solo.
Mentre mangiavano, arrivò una ragazza seguita da due ragazzi.
Ulrich: “Oh, no… eccola di nuovo…”.
Disse un po’ annoiato.
La ragazza appena arrivata: “Ciao, Ulrich…”.
Il ragazzo non rispose.
Odd: “Guarda chi si rivede, Sissi e i suoi leccapiedi…”.
I due: “Ehi, come ti permetti…”.
Odd li ignorò.
Sissi: “Tu chi sei?”.
Lucia: “Mi chiamo Lucia…”:
Sissi: “Sei nuova? Non ti ho mai vista in giro…”.
Odd: “É arrivata oggi, ma non è ancora iscritta…. Quindi smettila di tormentarla…”.
Sissi: “Dirò solo una cosa. Stai lontana da Ulrich, chiaro?!”.
Lucia: “Puoi stare tranquilla, siamo solo amici…. È vero che è un ragazzo carino, ma non è il mio tipo…”.
Ulrich nel sentire quel commento arrossì per qualche secondo, ma poi le sue guance ritornarono normali.
Sissi: “Sarà meglio per te… lui è solo mio…”.
Odd scoppiando a ridere: “Forse nei tuoi sogni…”.
Sissi: “Tu non t’impicciare…”.
Ulrich: “Basta Sissi, mi hai proprio stufato, facci un favore… togliti dai piedi!”.
Disse un po’ stufato.
Sissi delusa dalla reazione del ragazzo girò i tacchi e, seguita dai suoi due amici, se ne tornò al suo posto; sarebbe voluta restare a chiacchierare di più con Ulrich, ma soprattutto per tenere Lucia lontana da lui.
Odd: “Non c’è niente di peggio di queste visitine di Sissi…”.
Lucia: “Non la conosco bene ma mi è già antipatica… Sbaglio o fa un po’ la bulletta?”
Odd: “Puoi dirlo forte…”.
Disse finendo di addentare il pollo arrosto.

Quando finirono di mangiare uscirono in cortile per poi dirigersi verso il dormitorio.
Lucia: “Bè ragazzi, credo che per oggi dovremo salutarci…. Ci vediamo domani…”.
Odd: “Vuoi che ti accompagno?”.
Ulrich: “Si, come no… tu vieni con noi…”.
A Lucia venne voglia di ridere; per soffocare la risata si tappò la bocca con una mano.
Odd però rimase leggermente deluso ma subito dopo ritornò ad avere il solito atteggiamento allegro che aveva avuto per tutto il giorno.

Lucia si diresse verso l’infermeria, trovò la chiave ed entrò dimenticandosi però di chiudere a chiave.
Passò davanti ad un grande specchio e per la prima volta osservò meglio il suo nuovo corpo ed i suoi nuovi vestiti.
Lucia: “Però, così stò decisamente meglio!”.
Indossò una tunica, che le aveva lasciato l’infermiera da usare come pigiama, e dopo essersi un po’ lavata si sdraiò su un lettino.
Pensieri di Lucia: “Però, chi se lo sarebbe mai aspettato? È sempre stato il mio sogno entrare in un cartone animato vivendoci… ed ora il mio sogno è diventato realtà… se fosse solo un sogno, vorrei non svegliarmi più… ma è tutto reale…. Questa ora è la mia nuova realtà!”.
Dopo aver formulato questi pensieri, chiuse gli occhi e si addormentò.


Continua…
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Cosa ne pensate?
Dite la verità, a quanti piacerebbe che gli succedesse la stessa cosa?
Lasciate un commento x favore…
lucy93

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
lucy93 10/09/12 17:50
Sto revisionando la fanfic perchè vorrei cambiare alcune cose... presto metterò i capitoli nuovi...
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

lucy93 05/07/10 23:34
dal quarto capitolo mi ispiro direttamente alla serie...
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
junika - Voto:
01/07/10 17:50
Una fic davvero bern scritta!^^ Premetto di Non conoscere molto la serie di "Code Lyoko" ma forse potrei appassionarmene leggendo la tua storia!^^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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