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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: "SHE WAS WAITING ALONE"
Genere: Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: amber94 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/02/2010 16:33:47

(...)Allora la principessa capì che la sua libertà non gliel'avrebbe mai donata nessuno, perchè lei era sola. -[Piccola favola malinconica.
 
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- Capitolo 1° -

N/A: fanfiction già pubblicata su EFP, sotto il nick Jerry.

She was waiting alone



C'era una volta una principessa imprigionata in una terribile prigione. C'era solo una piccola finestra, dalla quale passavano luce ed aria, ma nessuna porta e nessun modo per uscire.
La principessa passava i giorni vagando per le stanze della sua prigione, sempre annoiata. Era però fiduciosa: era infatti sicura che prima o poi di lì sarebbe passato un principe che l'avrebbe salvata e portata via con sé, facendole assaporare di nuovo il piacere di essere libera.
I giorni passavano e la principessa continuava ad aspettare; arrivò l'estate, ma nessun principe passò sotto la sua unica finestra: solo un uccellino entrò dentro e le si posò sui capelli rossi. Era una cinciallegra dalle piume morbide, che le fece il solletico camminandole sulla testa con le zampette e poi volò di nuovo via, passando per la finestra.
Arrivò l'autunno, ma nessuna voce la chiamò promettendole amore eterno; nella stanza entrò solo una foglia secca, che cadde sulla candela e si bruciò.
Arrivò l'inverno, ma nessun suono di zoccoli ferrati giunse alle orecchie della principessa, che ormai sospirava e tossiva per l'aria fredda che entrava nelle stanze. Un giorno il vento depositò una piuma di cinciallegra sul suo grembo, tutta sfilacciata e sporca di rosso e marrone; la principessa la guardò e pianse.
Arrivò infine anche l'ultimo giorno di freddo; un raggio di sole attraversò i corridoi per sfiorare i suoi occhi mentre dormiva, facendola svegliare.
La principessa si alzò piano, le orecchie tese: ma nulla arrivava da fuori, nessuna voce, nessuno scalpitìo, nessun indizio. Allora capì che la sua libertà non gliel'avrebbe donata mai nessuno, poichè lei era sola.
Arrivò il tramonto; la principessa era seduta accanto alla finestra, pensierosa. Il vento impietosito le accarezzava i capelli, triste per la sua condizione. Il suo tocco era gelido quasi quanto le mani abbandonate in grembo, pallide e non abituate all'aria aperta. La principessa guardò le proprie mani e desiderò dar loro un po' più di colore; le sporse allora fuori, perchè il sole le riscaldasse.
Ora le sue mani erano calde, ma non le braccia; si sporse così ancora di più, e poi ancora e ancora finchè non si ritrovò sul davanzale con il sole addosso. La principessa sorrise felice, e guardò giù: la distesa dorata dell'erba la aspettava, insieme alla libertà. La principessa aprì le braccia e saltò.
Il vento clemente le fece un ultimo dono; mentre cadeva circondò il suo corpo con folate calde e fredde insieme, e quando arrivò a terra la principessa non c'era più; al suo posto caddero a terra decine di fiori piccoli e rossi, che si depositarono sull'erba come un manto.
E in quel momento si udì nell'aria uno scalpitìo di zoccoli ferrati, e una voce profonda che cantava una canzone d’amore...

 
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