PROLOGO - Capitolo 1° -
Prologo
-C’è luna piena stanotte, mia cara- Una giovane donna, nel momento in cui gli ultimi crampi del parto le lasciavano la forza di rispondere, sorrise dolcemente - Una buona notte in cui nascere, mamma, i tuoi nipotini sono davvero fortunati- Un’altra signora, quella che aveva parlato per prima, si scostò dalla finestra e si avvicinò alla figlia, stringendole la mano. -Tra poco sarà tutto finito, mia cara – sorrise, le piccole rughe che ormai increspavano il suo viso non riuscirono a nascondere la bellezza di quel sorriso – E vedrai che Andrew arriverà in tempo per assistere alla nascita – Proprio in quel momento, quasi come avesse aspettato fino a quel momento, un uomo di circa trent’anni entrò nella stanza, sbattendo la porta. I capelli neri erano umidicci a causa del sudore dovuto alla corsa appena fatta, gli occhi azzurri, solitamente sempre allegri, erano velati da una profonda preoccupazione. - Oh mio Dio! – esclamò superando con lunghe falcate la distanza che lo separava dalla moglie. - Sta calmo, tesor.. Ah! - un’altra doglia tolse il fiato alla donna che si accasciò sul cuscino, i lunghi capelli rossi sparsi a ventaglio, a incorniciare il suo volto stanco. - È meglio se aspetti fuori, Andrew. Io e Sue ci occuperemo di Nora, vai a sederti fuori. È meglio – L’uomo guardò di sfuggita la domestica/levatrice chiamata Susanne e la madre di sua moglie, poi sbuffando uscì dalla porta, borbottando imprecazioni. Superato l’uscio si voltò all’indietro e osservò la porta chiusa. L’intero bordo della struttura era dipinto a mano e a intervalli regolari c’erano piccoli bassorilievi intagliati nel legno. Dietro a quella semplice opera d’arte c’era la sua dolce metà che stava per partorire quei piccoli bambini che avrebbero cambiate la sua vita. Andrew sorrise e scosse la testa. Avrebbe aspettato anche tutta la notte i suoi bellissimi gemelli, fermo immobile sulla sua poltrona preferita, che aveva chiesto di trascinare su per le scale e di mettere nel corridoio davanti alla stanza. - Bravissima, Nora! Guarda, i tuoi piccoli gemellini. - Nora sorrise e tese le braccia, troppo stanca per parlare. Andrew era vicino a lei, insieme quella notte cullarono i loro due piccoli bambini, incuranti del mondo e di tutto ciò che succedeva. Quella notte era solo per loro. Ma la donna più anziana non era così felice; sempre sorridendo fece un segno a Sue e si allontanò con lei dalla stanza, la chiuse alle sue spalle e sospirando si andò a sdraiare sul suo letto. Quella notte solo un pensiero occupò la sua mente: una piccola voglia sul colla della piccola appena nata, una voglia a forma di zampa.
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koko-chan
2309 - Voto:
anch'io ho un fratello gemello e la cosa strana è ke ha lo stesso carattere di Scott, invece io nel carattere assomiglio a Merion.. aggiorna al più presto sn tanto curiosa di sapere come vanno a scuola.. in senso se sn popolari o no.
ciao