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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Detective Conan (Meitantei Conan)
Titolo Fanfic: WHITE ROSE
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, What if? (E se...)
Autore: ginnyeclaire galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/01/2010 22:25:10 (ultimo inserimento: 04/02/10)

Miho Mouri, si trasferisce per un tempo indeterminato a casa dello zio, Inseme a Conan risolverà i casi più disparati
 
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CAPITOLO I
- Capitolo 1° -

Capitolo I

“Informiamo i signori passeggeri che tra pochi minuti arriveremo alla stazione di Tokyo, grazie per aver scelto la nostra compagnia . “
La flebile voce metallica si espanse per tutti i vagoni del treno super rapido, incitando così gli ormai stremati viaggiatori, a prepararsi per l’ultima fase del viaggio. Il treno decelerò non appena si addentrò nella stazione di Tokyo fino ad arrestarsi completamente in prossimità della banchina. Un brusio sommesso e confuso delle persone che si accingevano a prendere i bagagli , aiutare il prossimo e a salutare i vicini di viaggio invase completamente lo scompartimento n 15 . Una ragazza dalla testa mielata spense il lettore mp3 che l’aveva accompagnata per tutta la durata del viaggio e lo ripose nella borsetta. Si alzò di scatto dal sedile verde pistacchio e infilò rapidamente la giacca nera liberando i capelli che erano rimasti all’interno.
Come tutti i presenti al’interno del reparto, protese le braccia verso la cappelliera per recuperare il suo bagaglio. Non ebbe difficoltà ad afferrare la maniglia della sua valigia blu elettrico, nella sua vecchia scuola si vantava di essere tra le più alte della sua classe, ma non aveva fatto i conti con il volume considerevole della valigia .
-“Maledizione si è incastrata ”imprecò tirando malamente il bagaglio , sbilanciandosi pericolosamente all’indietro. Continuò così per due minuti pieni ma senza ottenere i risultati sperati.
-“Ti faccio vedere io maledetta” la minacciò mentalmente lasciandosi cadere a peso morto sul sedile sottostante per riprendere fiato.
-“Uff, come vorrei avere anche io un ragazzo” si lamentò guardando un bellimbusto alla fine dello scompartimento che scendeva, senza sforzo alcuno, il bagaglio della sua probabile ragazza. Per un attimo l’istinto di sopravvivenza le suggerì di chiedere aiuto, ma il suo orgoglio prevalse immediatamente impedendole di continuare i suoi pensieri.
-“Non sia mai che Miho Mouri chieda aiuto a qualcuno” si sgridò con gli occhi infuocati. Non perse tempo, in meno di un secondo liberò il viso, paonazzo per lo sforzo, dai capelli che le si erano appiccicati alla fronte e agilmente, a mo di scimmia, si arrampicò alla valigia tirandola con tutta la sua forza. Sfortunatamente, per uno scherzo crudele del destino, quest’ultima fece lo stesso gioco della ragazza facendosi cadere nel vuoto. Il suo corpo venne sbalzato all’indietro così rapidamente che non ebbe neanche il tempo di reagire in modo adeguato, l’unica cosa che riuscì a fare in quell’attimo di smarrimento fu allungare le mani in avanti per deviare così la traiettoria della pesante valigia che altrimenti le sarebbe finita in pieno volto deturpandoglielo e serrare gli occhi, come se sperasse di non sentire il dolore che da li a poco avrebbe provato sbattendo contro il i sedile dietro stanti. Ma il dolore non arrivò mai. Si sentì afferrare saldamente per le spalle e la sua testa si flesse all’indietro sbattendo contro la scapola di qualcuno
-“Ehi tutto a posto?” le chiese una voce maschile. Confusa aprì con titubanza gli occhi per controllare la situazione . A pochi millimetri dal suo viso un ragazzo dall’aria spavalda la osservava con un’espressione mista tra il preoccupato e il divertito.
Le guance le si colorarono di rosso fiammeggiante non appena si rese conto dell’imbarazzante situazione in cui si era cacciata.
-“Oh mamma mia mi scusi tanto” disse scollandosi rapidamente dalla presa del ragazzo e creando una certa distanza tra lei e il suo interlocutore. Il ragazzo la guardò con un cipiglio divertito .
-“ Nessun problema dolcezza, una ragazza carina come te non dovrebbe fare sforzi del genere…” le disse ammiccando, raccogliendo la valigia da terra e continuando a snocciolare complimenti. Ma lei non lo sentì assolutamente , la sua mente si era impuntata su una parolina che non le era andata a genio
-“Dolcezza? Mi ha detto dolcezza??ma come si permette questo presuntuoso babbuino??” pensò irritata e iniziando a surriscaldarsi
-“Allora andiamo?” le chiese il ragazzo riportandola alla realtà
-“Dove?” gli domandò stralunata ritornando sulla terra
-“Bè dovremo scendere no” le disse con fare divertito “A meno che tu non voglia ritornare a Kyoto ^^”

-“Grazie ma so cavarmela da sola, ti saluto u.u” gli disse strappandogli la valigia dalle mani e dirigendosi verso la scalinata.
-“Se lo dici tu ,allora ci vediamo dolcezza” rispose lui facendole l’occhiolino e scendendo dal treno. Miho non ebbe il tempo di controbattere che quello era già scomparso tra la folla.
-“Ma guarda tu, che insopportabile sbruffone” pensò irritata scendendo dal treno. La fredda aria di ottobre le penetrò fino alle ossa ,ma lei non ci fece caso,intenta com’era a guardare il circondario.
-“Finalmente, da quanto tempo” pensò nostalgica
-“Ehi ciao Miho” disse qualcuno poggiandole delicatamente una mano sulla spalla e distogliendola dai suoi pensieri.
Si voltò di scatto riconoscendo la voce che l’aveva chiamata e sfoggiando un bellissimo sorriso .
Una ragazza longilinea dai capelli lunghi e castani le sorrideva allegramente.
-“Ran ” esclamò euforica abbracciando la ragazza.
-“Che bello rivederti Miho” disse Ran ricambiando calorosamente l’abbraccio “Sai mi ero preoccupata non vedendoti scendere”
-“Ah..ecco ho avuto dei problemi tecnici” disse imbarazzata mentre nella mente si faceva vivo il volto arrogante del ragazzo di prima.
Lo sguardo di Miho cadde sul bambino occhialuto che accompagnava Ran
-“E tu dovresti essere Conan vero? Ran mi ha molto parlato di te”chiese abbassandosi all’altezza del bambino e poggiandogli una mano sulla testolina.
Le guance del piccolo Shinichi si tinsero di scarlatto al contatto con la mano affusolata di Miho.
“Proprio così lui è Conan, sai aiuta mio padre con le indagini “la informò Ran solare
-“Oh bè allora tanto piacere Conan” disse felice Miho sorridendo al bambino
-“Il piacere è tutto mio” cantilenò con finto fare infantile il diciassettenne grattandosi la testa.
-“Allora conviene andare mio padre ci sta aspettando in macchina” disse Ran afferrando la valigia di Miho e allungando la maniglia del trolley.
-“Allora è venuto anche lo zio?” chiese Miho sorpresa.
-“Ma certo che è venuto, era entusiasta all’idea di rivedere la sua nipotina preferita dopo tutto questo tempo” le comunicò Ran mentre uscivano dalla stazione e si dirigevano al parcheggio.


Il rientro verso casa fu molto piacevole. Kogoro non appena scorse la nipote l’abbracciò con foga, togliendole il respiro e cominciò riempirla di domande durante il viaggio verso casa, beccandosi rimproveri da parte della figlia.
A Miho ,al contrario, non dispiaceva affatto tutto quell’interesse da parte dello zio.
Non appena arrivarono all’agenzia, Kogoro si recò di corsa sbattendo la porta nel suo studio privato, per vedere lo speciale di Yoko Okino la star di cui era un fan sfegatato, mentre i ragazzi salirono al piano superiore.
Ran mostrò la camera che avrebbero condiviso durante la sua permanenza .
-“Bene ti lasciamo sistemare la tua roba , io e Conan siamo di la a preparare la cena, se hai bisogno sai dove trovarci”la informò Ran uscendo dalla stanza.
-“Ah finalmente sono a casa” esclamò Miho lanciandosi supina sul letto comodo e soffice dinnanzi a lei. L’odore di lavanda della trapunta le invasero le narici infondendole un senso di quiete. Ripensò a tutti gli eventi che nel corso delle ultime settimane le avevano sconvolto la vita ma adesso si poteva ritenere più che soddisfatta della situazione che si era venuta a creare.
-“Ok basta perdere tempo mettiamoci al lavoro” si disse afferrando la valigia che tanto l’aveva fatta dannare e mettendola sul letto. Tirò la zip della valigia con veemenza e spalancò quest’ultima con malagrazia quasi a volergliela fare pagare per quello che aveva dovuto subire. Quello che vi trovò la lasciò spiazzata: tra le magliette che aveva piegato diligentemente giaceva una fresca rosa rossa dal lungo gambo verde,.
-“E questa come ci è finita qua?” si chiese raccogliendola e rigirandosela tra le dita osservandola attentamente, stando attenta a non ferirsi con le spine. All’estremità inferiore del gambo pendeva un piccolo bigliettino. Lo aprì e lesse ad alta voce:
“Questa rosa è un piccolo omaggio per te, dolcezza”

Salve a tutti questa è la mia prima ff su detective Conan, spero vi piaccia e commentate in tanti^^

 
Continua nel capitolo:


 
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