1° VIOLET EYES
- Capitolo 1° -
Questa mattina sono al bar sotto casa a ingozzarmi di brioche alla crema.
Avevo un mal di testa atroce, a causa di una festa tenuta a casa nostra, per il compleanno di Hobbit.
Non so perchè, ma mi sento davvero strano.
Sono ... agitato.
Ogni volta che vedo una ragazza insieme ad un ragazzo, mi viene una voglia matta di strangolarmi.
Non so perchè, ma mi sento anche solo.
Sento il desiderio disperato di avere una ragazza al mio fianco, che mi ascolti, che mi coccoli e che mi ami per quello che sono.
<< Scusami! >> mi chiama una voce al mio fianco.
Io rimango con una brioche in mano, a mezz'aria e con la bocca spalancata.
<< Scusami se ti disturbo, ma dovresti pagare il conto! >> mi disse la cameriera.
La squadrai dalla testa ai piedi e rimasi pietrificato dalla sua bellezza: lunghi capelli color oro fino alla vita, corpo esile e magro, però formoso. Un viso ovale, con due bellissime labbra carnose e un bel nasino piccolo all'insù.
La cosa che più mi colpì furono i suoi grandi occhi.
Erano i più belli che avessi mai visto e credo che fossero anche gli unici nel loro genere.
Erano di un bellissimo ed intenso viola.
Davvero bellissimi, unici nel loro genere.
<< Ehi, tutto bene? >> mi chiese, sventolandomi la mano davanti al viso.
Io posai la brioche nel piatto e mi leccai le dita.
Presi il portafoglio e le passai una banconota da cinquanta euro, dicendo:<< Tieni il resto! >>.
Lei sorrise e annuì.
Si allontanò verso il bancone, posò i soldi nella cassa e andò a prendere le ordinazioni dei clienti.
Quando finii di mangiare le brioche, mi misi a guardare fuori dalla finestra.
Appena lei mi passò accanto, la presi il braccio al volo e le fermai.
<< Senti ... >> mormorai.
Lei si fermò e mi guardò.
<< Come ti chiami?? >>.
Andai dritto al sodo, non ho mai amato i giri di parole.
<< Sveva! >> rispose lei.
Un nome incantevole.
<< Io sono Bill! >> dissi.
Lei sorrise e annuì.
<< Guarda che lo so, conosco te e la tua band! >> disse lei, facendomi l'occhiolino.
Io ricambiai il sorriso e aggiunsi:<< Beh, non avevo dubbi! >>.
Ci guardammo un momento, poi mi venne spontaneo chiederle:<< Sei libera stasera?? >>.
Lei mi guardò allibita.
<< Ma non avevi un concerto qui in città?? >> mi chiese.
Io sorrisi e dissi:<< Appunto! >>.
<< Vuoi invitarmi ad un vostro concerto!? >> mi chiese, arrossendo.
Io annuii.
<< Beh, devo lavorare fino a tardi ... Vabbè esco prima e recupero le ore domani! >> disse sicura di sè.
Mi piacque da subito.
Ragazza bella, sorridente e sicura di sè.
La mia ragazza ideale!
<< Allora vengo a prenderti alle otto! >> dissi.
Mi alzai dalla panchina e mi diressi verso l'uscita.
Prima di superare la soglia, la guardai e le feci l'occhiolino, sorridendole.
Lei ricambiò il mio saluto con un cenno della mano.
<< Ci vediamo questa sera! >> dissi.
Lei annuì e ritornò dai suoi clienti, con un sorriso stampato sulle labbra.
Io tornai a casa e Tom cominciò a tempestarmi di domande.
<< Chi è quella ragazza?? Come si chiama e quanti anni ha?? >> mi domandò tutto d'un fiato.
Io lo guardai torvo e gli risposi:<< Si chiama ... fatti i cazzi tuoi! >>.
Lui alzò il sopracciglio e mi mostrò il medio dicendo:<< Ah ah! Che spiritoso! >>.
Ricambiai il suo gesto e salii nella mia stanza, gettandomi a pancia in giù sul letto.
<< Cavolo che mal di testa! >> mi lamentai, spalmandomi la mano sul viso.
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