VOGLIA DI LEGGERE 3
- Capitolo 1° -
Il sole pizzica il mio viso, non permettendomi di vedere granché. È colpa sicuramente di quelle tende che svolazzano, invece di far il lavoro loro. Sbuffo, immediatamente. Arriccio il naso leggermente, alzandomi e, scocciata, mi sposto sulla scrivania. Fra due dita è posato un volumetto. Ma di cosa? Stavolta non è un libro ad attirare la mia preziosa, e, sinceramente, impossibile, attenzione. Di solito mi distraggo con pochissimo, come si suol dire: Con la mosca che vola. Sorrido, fissando la copertina decorata di colori scuri e spenti. Il soggetto di codesto disegno, mi acceca. Non riesco a vederlo. Però, nonostante tutto, è un libro che mi ha decisamente attirato l’attenzione. Il titolo non è scritto sul piatto del volumetto, bensì è posato in oro sul bordo. “IL FALCONIERE”. Mi hanno parlato decine e decine di volte, della storia, manon voglio star a parlar proprio di quest’argomento. Una storia d’amore come tante e poche, comunque. Poggio il libro sulla scrivania, quasi scivolando. [Scrash Scrash]: è il mio gatto che graffia con le zampette, la sabbietta sporca. Gli sorrido, gentilmente. Il mio gatto è totalmente andato. Ma neanche di questo, voglio parlare.
Il sole continua a pizzicarmi il viso, pallido com’è sempre stato. Odio il sole. E così mi mostro: Bocca storta nel disgusto, e occhi incrociati dalla rabbia. Mi sposto dalla stanza. Ovunque vada, il sole non mi permette di leggere quel libro. Inpaziente come sono, poi, avrei preso un tubo, su in terrazzo, e l’avrei scagliato contro il sole, come volerlo spegnere. Sbuffo ancora. Il caldo si fa intenso. Manco fosse estate!
Guardo il libro, che par quasi parlarmi della storia, anticiparmi la scena che arriva fra poco. E invece no. Non riesco a leggere quella lingua. Neanche a capirla.
Respiro lentamente. C’è il bagno. Il bagno in cui niuna finestra sosta, in cui posso tranquillamente sostare io. In cui c’è parecchia luce. E lì mi reco.
Con sentimento, mi leggerò quel libro. Però vi lascio l’immaginazione del seguito.
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