I MOSTRI
- Capitolo 1° -
Una volta mi dicevano, ed era molto lontana, che alla fine di tutte le storie la giustizia avrebbe trionfato sempre. Tutte le streghe sarebbero morte da un alto precipizio e il principe avrebbe svegliato la splendida e indifesa Biancaneve. C’era un compiacimento indescrivibile in quelle parole ripetute per l’ennesima volta prima di chiudere gli occhi, la sera. Mia madre lo sapeva e rileggeva il momento della rivincita sempre più lentamente, perché potessi deliziarmi di ogni singola parola e addormentarmi con la certezza di vivere in una grande, bella, infinita fiaba.
Niente di più sbagliato, forse. Forse qualcuno avrebbe dovuto spiegarlo, forse una zia, o una maestra. Magari con un sorriso pietoso, di chi osserva un bimbo spaventato dal suo riflesso nello specchio, sicuro della presenza di un altro essere che, per qualche inspiegabile ragione, riesce a imitarlo perfettamente in tutti i suoi gesti. Certo, me ne sarei fatta una ragione, come con la magia e babbo natale. Avrei opposto resistenza, corrugando la fronte e trattenendo le lacrime, ma avrei messo fine all’illusione più grande.
Oggi, a distanza di anni, posso certamente dire che le fiabe non sono che fiabe. A rigor di logica c’è da negare l’esistenza di un principe che salva una principessa dalle grinfie di una strega maledetta, ed è quello che tutti farebbero, una volta ritenuti se stessi abbastanza intelligenti. Non ricordo il giorno in cui decisi di volgere le spalle a quel libro, ma è indelebile nella mia memoria il momento in cui chiesi alla mamma di chiuderlo per sempre. Lei mi guardò perplessa, sfiorandomi un braccio. Non avevo giustificazioni plausibili o forse, non sapevo spiegarle.
“No, mamma” sussurrai, socchiudendo gli occhi in un profondo sospiro.
Sembravo stanca, e fu per questo che mia madre ripose il libro senza obiezioni all’insolita scelta.
La verità però, era molto più grande, molto più nascosta, e pesante. Non avrei mai rinnegato le fiabe, in realtà. Era arrivato il momento della vita in cui esse furono stravolte.
Oggi la consapevolezza è un’altra, adornata da una sorridente ironia. Le streghe non muoiono mai, e il loro passo è cadenzato da un paio di alti tacchi. Hanno un sorriso perfetto e capelli lucenti. Le principesse non hanno vestiti dorati, né una voce melodiosa o un letto circondato da drappi sfavillanti. I mostri non vivono nelle paludi o nei castelli abbandonati. I mostri hanno braccia, gambe, naso, bocca, occhi come me. Hanno le speranze e le paure, hanno un cuore che batte esattamente come il mio. Sono sicura che, se avessi qui la piccola me stessa, strapperebbe la fiaba che lentamente si costruisce intorno a me con gli occhi sbarrati da una così grande contraddizione. Dai mostri bisogna scappare, nascondersi sotto le coperte la notte e sperare che scivolino via, in silenzio. Dei mostri non si può provar pietà, sono orribili creature che nessuno si augurerebbe di incontrare. Per loro non si può provare amore, e se questo accade, se davvero non si può evitarlo, allora la verità è un’altra, molto più semplice.
Sei un mostro anche tu.
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shushu - Voto:
Aspetto i prossimi cap!Come sempre impeccabile, nn deludi mai..^^
erisu - Voto: