LA NIPOTE DI BRADLEY
- Capitolo 1° -
=central city ore 18:00=
avevo le palpebre pesanti, erano parecchie ore che io e Al eravamo nella biblioteca del quartiere generale a svolgere le nostre solite ricerche sulla pietra filosofale, ma alla fine ci ritrovavamo sempre al punto di partenza. A rompere il totale silenzio dell’enorme sala venne un segretario in divisa a chiamarci,
-signor Elric? Il colonello Mustang la attende nel suo ufficio- perfetto! Ci mancava solo che quello spocchioso antipatico mi convocasse.
-su andiamo Al- dissi sbuffando mentre uscivo dalla biblioteca. Attraversai tutto il lungo porticato, salii le scale e raggiunsi finalmente l’ufficio del colonello. Una volta entrato vidi la sua poltrona che mi dava le spalle, chissa’ che cavolo stava osservando?
-allora? Per quale motivo mi hai convocato?- non rispose, che nervi!
-hey fiammiferino! Vuoi degnarti almeno di rispondermi?- dissi cominciando ad emanare fumo dalla orecchie,
-hihi... avete un bel caratterino Edward Elric- disse una vocina acuta e squillante, la poltrona torno’ nella posizione originale e vidi che al posto del colonello una giovane ragazza vi era seduta: aveva la pelle bianca, il viso da bambolina e gli occhi verdissimi, portava i capelli color cioccolata lunghi e sciolti che le incorniciavano le guance, il collo giu’ fino alle spalle. Rimasi svariati secondi immerso nell’osservarla... ma venni riportato sulla terra dalla sua risatina celestiale,
-tutto bene acciaio?- domando’ mentre con una mano si copriva le labbra fine e rosse come due ciliege,
-voi chi siete?- domandai irritato, dopotutto ero la’ per Roy e non per questa!
-lei e’ la nipote del comandante supremo... Edward- sentii la voce di Mustang dietro di me... e infatti era appena entrato,
-colonello!- grido’ Al preso dallo spavento, rimasi impietrito... quella ragazza era la nipote del comandante supremo?
-ebbene vi ho fatto chiamare perche’ voglio che voi due le facciate da accompagnatori... per tutta la durata della sua permanenza-
-cosa?! Scusa ma per chi ci hai presi? Per delle baby sitter? Dovremmo badare a questa bamboccia?!- gridai avventandomi su Roy, d’un tratto una strana luce provenne dalle mie spalle,
-fratellone!- grido’ Al terrorizzato, quando mi voltai vidi quella ragazza, che mi ricordava un’angioletto, in piedi sulla scrivania mentre con una lancia in mano mi mirava...
-bamboccia!? Te la do’ io la bamboccia!- grido’ con le fiamme che le uscivano dagli occhi,
-no! Signorina no!- disse Roy afferrandola e trattenendola...
-la nipote del comandante e’ un’alchimista molto abile e pericolosa... non fatela mai arrabbiare- disse Roy tranquillizzandola,
-Roy? Non voglio stare con quel tappo!- tappo?!
- chi e’ cosi’ basso che si potrebbe confondere con uno dei sette nani di bianca neve?!-
-fratellone ma lei non ha detto cosi!- sbuffo’ Al tentando di fermarmi... tutto inutile, oramai l’avevo mirata... mi avventai su di lei che velocissima pogio’ le mani sul mio auto-mail, tramutandolo da acciaio in piombo, facendomi cadere per il suo peso. Ma come ha fatto senza cerchio alchemico?! Possibile che allora anche lei abbia visto il portale? Soltanto le persone che avevano tentato ad una trasmutazione umana potevano vedere il portale, e li dovevano pagare il loro prezzo; ma poteva essere possibile che una ragazzina come lei abbia tentato ad una cosa del genere? Mi domandai mentre trasmutavo nuovamente il mio braccio facendolo tornare normale,
-bene... adesso con vostro permesso, acciaio porta la signorina a fare un giro della citta’... e anche a cena fuori visto che ci sei, deve tornare qui per le 21 precise...- disse Mustang spingendomi per le spalle verso la porta,
-trattala con rispetto miraccomando!- sussurro’ lanciandomi un’occhiolino tutt’altro che innocente mentre chiudeva la porta. Perfetto... mi sono ritrovato a fare la baby sitter! Pensai,
- allora?! Dove mi portate?!- domando’ curiosa come una bimba che imparava una parola nuova,
-faremo quello che mi ha detto Mustang...- risposi cominciando a camminare verso l’uscita,
- oddio no! E’ estremamente noioso! Perche’ invece non andiamo al laboratorio numero 5?- alla sua domanda sbiancai,
-che ne sai tu del laoratorio numero 5?- domando’ Al,
-mio padre... era un’alchimista di stato molto importante... percio’ so’ molte cose...- rispose con aria da saputella, grr che nervi!
- e’ troppo pericoloso per le bambine... su andiamo in centro...- sbottai cominciando a camminare,
- non sono una bambina! Ho 17 anni e sono piu’ alta di te di 15 centimetri!- grido’ facendomi la linguaccia... ma voleva che la pistassi di botte?!
- sarai anche piu’ alta ma hai il cervello come una gallina!-
-cosa?! In questo caso... potrei sempre chiamre zio Roy- “zio Roy?!?!?!”
-e allora?-
-io so’ fare questo...- sussurro’ prima di accasciarsi a terra con i lacrimoni singhiozzando,
-iff iff mi ha tirato uno schiaffo... io non gli ho fatto niente!- alternava singhiozzi con boccate d’aria pesanti, sembrava piangesse davvero! Oddio com’era convincente... se Roy avesse visto quella scena come minimo mi avrebbe ucciso!
-okey okey... basta ti prego- la pregai inginocchiandomi accanto a lei,
-non dovresti dirmi qualcosa?- sussurro’ sporgendosi verso il mio orecchio, gesto che mi paralizzo’,
-sc-scusa...- sussurrai a mia volta,
-bravo il mio acciaio!- esulto’ baciandomi lievemente la guancia... sentii improvvisamente uno strano calore vamparmi sulle guance...
-sei quasi tenero quando arrossisci- ridacchio afferrando per mano al trascinandolo verso l’uscita; rimasi qualche secondo impalato a guardarla... che strana ragazza, pensai prima di raggiungerli.
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