- Capitolo 1° -
Naruto odiava il Natale (e quindi anche la vigilia). Nessuno che gli facesse gli auguri, nessuno che gli regalasse qualcosa e nessuno che venisse a fargli compagnia in quel monolocale troppo grande per un bambino di soli 8 anni. Ma ormai la cosa non gli dava più tanto fastidio, c’era abituato.
Quando lui e gli altri bambini erano al parco giochi lui era abituato a stare da solo. Soffriva perché lui non aveva i genitori e perché era stato costretto a restare da solo nonostante fosse molto piccolo. Ma ormai ci aveva fatto il callo.
Anche quel Natale lo avrebbe trascorso da solo senza alcun dubbio. Prese dallo scaffale della cucina una tazza di ramen istantaneo e fece colazione. Uscì di casa per recarsi come al solito sul monte degli Hokage.
Lo trascorreva sempre li quel giorno, sulla testa del Quarto sdraiato a guardare il cielo.
Quel posto gli piaceva perché era isolato da tutto e tutti e poteva starsene in pace senza nessun seccatore, ma soprattutto da li non poteva sentire le voci contente degli altri bambini che giocavano felici e che andavano a passeggiare con i loro genitori.
Già, i loro genitori. Naruto si strinse forte le gambe al petto e iniziò a singhiozzare…come ogni anno ormai. Si chiedeva sempre più spesso perché i suoi genitori fossero morti, chi gli avesse uccisi, perché fosse isolato, perché non avesse nessuno a prendersi cura di lui. Domande che un bambino non si dovrebbe mai sognare di pensare e cose che non dovrebbe mai vivere.
Nel cielo viveva una divinità che era destinata alla misericordia. Minato e Kushina la pregavano ogni Natale di alleviare un po’ il dolore del loro bambino. Anche quell’anno la dea decise di esaudire il desiderio dei due.
Hinata stava passeggiando per le vie di Konoha, cercando un regalo per la sorellina più piccola. All’improvviso però aveva sentito qualcuno singhiozzare. Si girò un paio di volte per vedere chi stesse piangendo, ma non vedendo nessuno proseguì per la sua strada. Poi però lo sentì di nuovo e più chiaramente. Allora decise di seguire quel suono e arrivò fino in cima al grande monte degli Hokage. Vide che li c’era un bambino biondo raggomitolato su se stesso che piangeva.
Si avvicinò piano e un po’ spaventata gli posò una mano sulla spalla. Il bambino si girò di scatto e fissò l’altra che aveva indietreggiato.
-sc-scusami, non volevo- disse il biondo
-no scusa tu- si affrettò a dire la mora
-io mi chiamo Naruto e tu?-
-i-io sono Hinata- rispose
-che bel nome! Hinata-chan ti va di diventare mia amica?- chiese
--d-davvero? certo!-
I due bambini rimasero tutto il giorno insieme e andarono in giro per il villaggio insieme. All’improvviso Naruto la tirò per una mano e la portò in un posto che solo lui conosceva. Appena fuori dal villaggio, girando a destra e continuando per un centinaio di metri c’era una caverna e alla fina un bellissimo lago sotterraneo, illuminato da pochi raggi solari.
-s-senti N-Naruto-kun…perché prima s-stavi piangendo?- chiese Hinata coraggiosamente
Naruto sussultò e si incupì.
-perché sono solo…- disse semplicemente sorridendo tristemente
-mamma e papà sono morti quando sono nato e gli altri bambini non vogliono giocare mai con me-
La piccola Hinata strinse i pugni e si avvicinò al biondo –sai, anche io non ho più la mia mamma. È morta quando mia sorellina è nata- disse
-senti! Cosa ne dici se noi diventiamo amici? Almeno non sarei più solo- sorrise la Hyuga felice
-allora?-
Naruto non poteva crede alle proprie orecchie:qualcuno voleva diventare suo amico! Abbracciò di slancio la bambina al suo fianco e iniziò a saltare.
-si! Certo! Che bello! Io e Hina-chan siamo amici!-
Qual giorno Naruto si trovò a pensare per la prima volta che, in fondo in fondo, il Natale non era poi così male se passato con la persona giusta.
10 anni dopo…24 dicembre
Un giovane biondo stava correndo all’impazzata per le vie del villaggio. Indossava dei jeans e una camicia arancione e aveva in mano un pacchetto. Correva velocemente e appena vide la destinazione aumentò ancora.
Una ragazza dai lunghi capelli scuri e gli insoliti occhi bianchi aspettava felice davanti casa sua. Indossava un candido abito color lillà e aveva una giacchetta bianca. Appena i due si videro, urlarono all’unisono i loro nomi
-Naruto-kun-
-Hina-chan-
I due scoppiarono a ridere, poi il biondo porse il braccio alla ragazza e andarono insieme in giro. Naruto aveva pianificato tutto. L’avrebbe portata sul monte degli Hokage, poi di nuovo alla grotta e infine…
-che cosa vogliamo fare?- chiese la Hyuga
-pensavo…visto che sono dieci anni esatti che ci conosciamo… che potremo fare le stesse cose che abbiamo fatto quel giorno- disse rosso
La mora lo prese per mano e iniziò a correre verso la prima tappa. Il panorama da li era bellissimo.
Naruto sorrise alla vista di Hinata così felice e si sedette con lei sulla testa del Yondaime.
In quel momento pensò che non avrebbe mai voluto che quel momento finisse. Sicuramente si era addormentato perché quando aveva riaperto gli occhi il cielo aveva iniziato a scurirsi e il sole era tramontato.
Si guardò intorno e vide che la ragazza era seduta di fianco a lui, sorridente, e guardava l’orizzonte.
-oh no! Hinata mi dispiace! Devo essermi appisolato! scusa- disse in preda al panico e rosso di vergogna il biondo.
-stai tranquillo Naruto-kun, non è successo nulla. E poi…mi piace vedere quando dormi. Sei così rilassato…- sussurrò ridacchiando lei
-uffa. Ora la mia sorpresa è rovinata- disse il biondo sdraiandosi di nuovo.
-hihi. Senti, che ne dici di fare un pic-nic qui?- chiese la ragazza
-cosa? Dici sul serio?-
-si, ho portato tutto nel caso avessi accettato-
-allora non posso proprio rifiutare- disse felice l’Uzimaki.
Passarono insieme una bellissima serata e rimase insieme fino a notte fonda. Quando sentirono da lontano le campane del tempio battere i rintocchi della mezzanotte Naruto prese il pacchetto che teneva alcune ore prima e lo consegnò a una sorpresa Hinata che accettò imbarazzata il regalo.
Lo aprì e rimase letteralmente colpita: il pacchetto conteneva un ciondolo bellissimo, molto semplice a forma di cuore, in argento.
-oh Naruto, è bellissimo!- disse abbracciando il ragazzo
-davvero ti piace? Sai, non sapevo proprio cosa regalarti e appena l’ho visto mi si è accesa la lampadina in testa ahah-
-non scherzo, grazie mille-
Naruto strinse forte a se la ragazza e preso il coraggio a due mani le sussurrò tutto quello che avrebbe voluto dirle da molto tempo –Hinata, ti amo-
Hinata lo guardò e si mise a piangere di gioia
-a-anche io Na-Naruto, ti amo tanto-
I due giovani si diedero un tenero bacio mentre dal cielo scendevano candidi i fiocchi di neve…
Dal cielo, il miracolo della Misericordia, era avvenuto anche quel Natale
BUON NATALE A TUTTI!!!
BESOS BY REVY-CHAN
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