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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: SILVERY SENTINELS
Genere: Sentimentale, Avventura, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: kirara95 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/12/2009 17:47:11 (ultimo inserimento: 05/01/10)

"Il sole iniziò a sorgere e a tramontare freneticamente. Primavera.Estate.Autunno.Inverno. E il tempo passò ."
 
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PREFAZIONE
- Capitolo 1° -


Ed ecco la mia seconda ff, fresca fresca!

Alcune avvertenze: questa ff è collegata alla prima che ho scritto (Quando una rosa sboccia) , ma non è la continuazione. Più che altro la prima può essere considerata una sorta di prologo.
Comunque potete leggerla anche se non avete letto "Quando una rosa sboccia", come già detto non è la continuazione ^^

I protagonisti sono i figli di Inuyasha e Sesshomaru.

Non stupitevi se nel corso della lettura vi trovate i Volturi, della saga di Twilight. Ho voluto riprendere la loro figura perché mi era piaciuta molto.

Un grazie a tutti quelli che commenteranno o leggeranno solo! Mi fa un piacere enorme =) Buona lettura!
Kirara95
_____________________________________


Il mio papà diceva sempre
che le cose accadono per una ragione.
Chissà se è vero o no..
Tu te lo sei mai chiesto?
Be', io si.. Purtroppo non ho ancora trovato una risposta.
Quello che posso dirti è che se il destino non esiste,
allora io ho incrociato tante, tante coincidenze.



Spirava una leggera brezza quella notte. L'erba incolta della radura si abbassava, per poi rialzarsi pochi istanti dopo. Ed ecco che si abbassava dolcemente ancora, e ancora..
Il vento non era che un piacevole fruscio.
La luna piena si affacciava nel cielo, illuminando d'argento la terra sottostante.
Per quella notte almeno, pareva che il mondo fosse in pace con i suoi abitanti, e le persone fossero in pace con il mondo.
Purtroppo però non viviamo in un sogno. Gli abitanti avevano ormai capito da tempo che era nei momenti più belli, che dovevano prepararsi al peggio. Il sogno spesso nasconde l'incubo.
Tre figure attraversarono la radura di corsa.
La prima fu così rapida che se ne distinsero solo i contorni.
La seconda parve guardinga. Ma aveva troppa fretta per fermarsi.
La terza rallentò. Aveva lo sguardo contrariato di chi non era contento di quello che stava facendo.
Un' ultima falcata, e poi si fermo definitivamente. Poggiò le zampe per terra e lanciò un ringhio di protesta.
-Dannazione – imprecò la prima figura. Si bloccò di botto, provocando zampilli di terra soffice che le volarono fin sopra i capelli. Si voltò, -Aisu, hai intenzione di farci ammazzare?-
Il cane bianco ringhiò ancora, e non si mosse di un millimetro.
Anche la seconda figura si arrestò, anche se con meno irruenza della prima.
La luna illuminò il profilo di un ragazzo. Non badò agli altri.. Stava invece scrutando gli alberi che lo circondavano.. come se questi potessero nascondere una qualche minaccia.
-A volte scappare è necessario.- Ribadì ancora la prima figura.
-Signorina Hi, le do proprio ragione.. Ma non si potrebbe andare più piano?- A parlare era stata una curiosa creaturina distesa sulla spalla destra della “signorina Hi”. Una cosetta rosa, con due grandi occhioni e un cappuccio che la faceva assomigliare a una specie di folletto.
In quel momento però non sembrava stare molto bene..
-Per caso vuoi che ti molli qui in mezzo?- Ringhiò la ragazza.
La creaturina sussultò -Oh, no, no, no.-
-E allora soffri in silenzio.-
Soffiò un'altra leggera brezza di vento, che scompigliò i lunghi peli del cane.. Aveva un'aria, possente, maestosa nel suo manto bianco. Gli occhi marroncino chiaro erano fissi su Hi.
E sarebbe stato un cane normale (bellissimo, ovvio, ma fondamentalmente normale) se non fosse stato per le sue tre code, la mezzaluna viola sulla fronte e, soprattutto, per le sue dimensioni. All'incirca quelle di un cavallo.
Piegò le orecchie, e poi voltò la testa di scatto. Seguì con lo sguardo la seconda figura avvicinarsi alla prima. Fissava i due con aperta ostilità.
-Sarà meglio andarcene.- Sussurrò il ragazzo -Non mi piace questo posto. Siamo troppo in vista e troppo vicini al branco. A quest'ora le pantere avranno intuito che non siamo più con Koga.-
Il cane bianco lanciò uno sbuffo di disapprovazione.
-Non devi dirlo a me - rispose Hi con impazienza – ma a quello scemo di tuo fratello!-
Gli occhi di Aisu si avvicinarono pericolosamente, sembrava che non avesse gradito le parole di Hi. Per qualche istante non successe nulla.. Poi fu avvolto da un fascio di luce.
La figura del cane si fece sempre più piccola, e l'aura demoniaca diminuì di colpo. Come risucchiata da un imbuto, si adattò ad un corpo più piccolo.. A dimensioni più ragionevoli.
La luce si fece più tenue fino a scomparire, mostrando un ragazzino che prima non c'era, ma che ostentava la stessa espressione diffidente del cane.
-Voi avete paura.- Disse in tono secco.
Benché non avesse più l'aspetto di un cane gigante, non poteva certo essere preso per un umano. Gli artigli non erano affatto scomparsi, così come la mezza luna viola.
-No.- Rispose la seconda figura in tono calmo.
-Assolutamente si!- Esclamò Hi - .. E perché non dovrei, scusa?- Chiese, sotto l'occhiata esasperata dell'altro -Sono coraggiosa quanto volete, ma non pazza.-
-Avremmo potuto combattere.- Protestò Aisu indignato.
-Saremmo morti.- Rispose il ragazzo in tono ragionevole -Hai sentito quello che ci ha detto Royacan. Erano in troppi.-
-Non mi dirai che ti fidi delle informazioni che ci può dare quel demone.- Rispose in tono aspro -È terrorizzato dal clan delle pantere.-
-Un tempo ha combattuto contro il clan delle pantere. Un minimo di fiducia gliela dobbiamo.-
-Io non ti capisco. Le pantere sono i nostri nemici naturali! Il nostro compito è combatterle.-
Hi inarcò leggermente il sopracciglio. Aveva l'espressione scettica di chi era costretta ad ascoltare delle buffonate.
Tutto nella radura era calmo, a parte i due fratelli che continuavano a discutere. Bla, bla, bla.
Quante parole inutili.. I fatti non si potevano cambiare. Se non fossero scappati non ce l'avrebbero fatta.. Questo, purtroppo, era un fatto.
Hi sentì qualcosa.. Uno strano scricchiolio. Uno dei tanti rumori del bosco forse. Non ci fece caso.
Piegò leggermente un orecchio, e poi tornò a concentrarsi sulle inutili parole dei suoi inutili cugini.
Ma lo scricchiolio si fece risentire. Subito lo ignorò, poi però sentì dell'altro e il cuore le balzò in gola.
-Aisu..- Proseguì la seconda figura -La guerra con le pantere si è conclusa molti anni fa. Non ha senso combatterli.-
Aisu si rabbuiò.
La discussione dei suoi cugini non era diventata che un sottofondo per Hi. Si voltò verso la foresta alle sue spalle.. L'espressione scettica era sparita per lasciare spazio ad una indecifrabile.
Nulla si mosse dagli alberi.
-Va tutto bene, signorina Hi?- Chiesa la creaturina sulla sua spalla.
Hi poggiò un dito sulle labbra. La creaturina annuì, preoccupata.
Lentamente iniziò ad avanzare verso la foresta, cercando di captare ogni segnale. Sperando che le sue ipotesi fossero errate.
-Credi davvero che la guerra contro le pantere sia terminata? In questo caso perché ci attaccherebbero?-
Il ragazzo incrociò le braccia -Forse è stato eletto capobranco un giovane demone che non ne è al corrente. Basterà spiegargli come stanno le cose.-
Hi si sporse ancora un po' verso la foresta, risentì lo scricchiolio.. questa volta più chiaramente. Lo sentì anche la sua piccola ancella, che sussultò.
Sul volto della ragazza si plasmò un'espressione di puro disgusto. Non staccò gli occhi dalla foresta.. Digrignò leggermente i denti e, se possibile, il suo sguardo si fece più scuro di quello del cugino.
Aisu emise uno sbuffo di impazienza -Non lo consideri un po' improbabile? La spiegazione che ci hanno attaccato perché sono degli sporchi vigliacchi non ti basta?-
-Sai Koori..- Disse Hi, sempre senza staccare gli occhi dalla foresta -..dovresti stare a sentire più spesso il tuo fratellino. Ne capisce sicuramente più di te.-
-Che intenti dire?- Chiese il ragazzo. Non sembrava irritato.
-Che siamo circondati.-
La creaturina sulla spalla si Hi sobbalzò ancora, questa volta molto più sonoramente.
I due fratelli si guardarono intorno, con espressioni confuse. Era evidente quello che si stavano chiedendo: come avevano fatto a non sentirle arrivare?
Semplice: avevano fatto le cose per bene.
Hi raggiunse gli altri.. Schiena contro schiena, scrutarono ogni angolo della radura.
Sei occhi attenti sondarono l'oscurità..
Per qualche interminabile secondo non successe niente. L'unica cosa che si sentiva era il respirare dei tre..
Poi dal buio del bosco emerse una figura. Alta, imponente.
La prima cosa che notarono fu il sorrisetto compiaciuto che aveva stampato sulle labbra.
Poi venne il turno dei lunghi capelli verde acqua, della carnagione chiara, e dei penetranti occhi felini.
-Kouran.- Disse Hi. La sua voce non tradiva nessuna emozione.. Sembrava che avesse fatto una pura e semplice constatazione.
-Buona sera, ragazzi.- Rispose il demone, mentre centinaia di altre figure emergevano dagli alberi.
Hi sembrò non farci caso, i suoi occhi erano fissi su Kouran. Sentì la sua piccola ancella tremare sulla sua spalla..
Anche gli altri ragazzi non mostrarono alcun cenno di paura o di sorpresa. Si limitarono a osservare con la coda dell'occhio i gatti che, avanzando, gli stavano circondando.
Un movimento in particolare catturò la loro attenzione.
Una giovane demone gatto si avvicinò a Kouran, tenendo per mano due bambini.
Erano due gemelli, un maschio e una femmina, e avevano gli stessi lineamenti e gli stessi capelli color verde acqua della madre.
-Grazie, Saki.- Disse Kouran.
La demone lasciò le mani dei bambini, si inchinò, e poi tornò fra gli altri gatti.
-Ragazzi,- disse Kouran, tornando a rivolgersi a loro – Vi ho presentato i miei figli? Il maschio è Harike, e la femmina si chiama Fuyu.-
-Incantata.- Rispose Hi, anche se con tono contraddittorio.
I due bambini non dimostravano più di 5 o 6 anni. Nonostante ciò sembravano particolarmente svegli..
La ragazzina fissò Hi con espressione spavalda, sembrava quasi volerla sfidare.. La cosa la irritò.
-Seguire le vostre tracce è stato molto semplice.- Riprese Kouran, mentre il sorriso si allargava -Siete cascati nella nostra piccola trappola senza nessuna difficoltà. Immagino che ammetterete di essere stati sconfitti.-
-Lo ammettiamo.- Disse Koori con voce incolore -Finalmente voi pantere potrete vantare di aver sconfitto la stirpe dei demoni cane.. -
-Anche se, ahimé, con una leggera maggioranza.- Terminò Hi.
I due ragazzi si scambiarono un fugace sguardo di intesa.
Le loro parole avevano avuto effetto, il sorriso svanì dalla bocca di Kouran.
-Forse è meglio fare le presentazioni, per chi non vi conoscesse.- Disse la demone, avanzando -Tu sei Koori Houseki, il primogenito del sommo Sesshomaru. A te è stata lasciata Tenseiga, una spada che in se non vale niente.-
Fuyu guardò la madre con orgoglio. Koori non ribatté, sembrava tranquillo. D'altronde non era semplice farlo arrabbiare.
Koori era diverso dal fratello, sia caratterialmente che fisicamente. Non aveva nessun simbolo sul volto. Nessuna mezza luna viola.. Ma aveva splendidi capelli argentei. Due ciocche cadevano fluenti sulle spalle, mentre dietro la testa i capelli erano tenuti corti.
I suoi occhi erano di un marrone chiarissimo.
Kouran aspettò ancora qualche secondo, in attesa di una reazione che non venne. Decise di proseguire.
-Tu sei Aisu. Il secondogenito di Sesshomaru e Ksunade, dico bene?-
Aisu non rispose, ma la fissò con odio. Kouran sembrava soddisfatta.
-A te tuo padre non ha lasciato nulla, nemmeno Tokijin. Forse non ti reputava all'altezza.-
Hi fissò il sorriso della demone allargarsi ancora di più, serrò la mascella. -Può essere.- Disse. E non fece più nessuno sforzo per mantenere la voce calma e fredda. Era acida e tagliente.. -Perché non glielo vai a chiedere?-
Kouran la fissò per qualche istante, poi le si avvicinò.
Hi la fissò negli occhi, a testa alta.
-E tu sei Hi Houseki. L'ironia dei nomi mi è ancora ignota. Perché mai Sesshomaru e Inuyasha avrebbero voluto chiamare i propri figli allo stesso modo?-
-Di nuovo, vallo a chiedere a loro.- Mimò piuttosto teatralmente una reazione di sorpresa -Oh, ma forse non ne hai il coraggio. Ti capisco. Il tuo branco si troverebbe a.. quanto? Duecento contro cinque?.. Chi vorrebbe correre questo rischio?-
Kouran fece finta di non aver sentito, anche se il labbro inarcato la tradì -Tu sei una mezzo demone. Forse nemmeno. Sei una volgare mescolanza tra un mezzo demone e un essere umano.. Sei un miscuglio poco identificato, privo di onore e di qualsiasi senso di orgoglio. Per tre quarti umana e per un quarto demone, eppure ti atteggi come tale. Mi sfidi come se pensassi di potermi tenere testa, mi guardi come se fossi tu quella più forte.- Sibilò.
Dalla bocca di Aisu uscì un ringhio rauco. Ma Hi fece un sorrisetto malizioso -Eh già.-
Koori sorrise tra se.
La risposta lasciò spiazzati molti demoni gatto, che iniziarono a sussurrare fra di loro.
Tutti sapevano che quello indirizzato a Hi era l'insulto più pesante. Lei però sembrava allegra..
Kouran si ritrasse, gli occhi non riuscivano a mascherare il suo stupore.
Con chi aveva a che fare?
Aveva preparato il branco per combattere contro avversari del calibro di Sesshomaru e Inuyasha. Ma questi ragazzi sembravano diversi dai genitori.
Che avessero qualche arma in più?
Tornò a fissare Hi, e si stupì nel vedere che il suo sorrisetto era scomparso. La mezzo demone la stava osservando con occhi diversi da quelli di qualche istante fa. Erano concentrati.
-Ascoltatemi bene.- Mormorò Hi -Oggi voi potete pure ammazzarci, ma questo non cancellerà quello che siamo, né quello che siete voi.- Le si arricciò involontariamente il naso -Sporchi gatti bastardi e vigliacchi. È stata Kouran stessa a terminare la guerra.. e adesso viene qui a farmi la lezioncella sull'onore.. Forse sto solo sprecando il fiato. Voglio dire, perché diavolo sto qui a spiegarvi un po' di morale? Quello che so è che se speravate di vederci implorare o cadere ai vostri piedi rimarrete delusi. Combatteremo fino all'ultimo, e quando finalmente riuscirete ad ucciderci di voi non rimarrà che la metà.- Si fermò. E qui la sua espressione mutò. Fece un sorrisetto infantile, simile a quello che fa una bimba di fronte ad un nuovo giocattolo, e la sua voce si fece dolce -..Così renderemo più semplice il compito ai vostri futuri avversari.-
Kouran ringhiò assieme a molti altri gatti.
-Se è questo che pensi, ragazzina, sappi che non avrai una morte rapida o dolce.- Voltò la testa di scatto. Guardò i due demoni cane. -Voi state con lei?-
-Nemmeno a chiederlo.- Rispose Koori. Aveva ancora un'espressione piuttosto rilassata. Aisu invece sembrava solo disgustato.
-Bene.- Kouran sorrise, come se quello che stesse per fare la riempisse di gioia -Allora questo è un addio.- Sibilò.
Dietro di lei, gatti si iniziarono ad avanzare.
La piccola ancella tremò violentemente sulla spalla di Hi..
La ragazza la guardò -Hai paura, Kyou?- Chiese.
-Un po' si.- Ammise, e le scappò un singhiozzo -Perdonatemi.-
Hi fece spallucce -È normale.-
Con un movimento elegante, Kouran estrasse la sua spada e la mise in posizione orizzontale, stendendola in avanti, come a prendere le misure per staccare la testa ad Hi.
I due demoni cane si posizionarono ai lati della cugina mezzo demone.
Hi fece scorrere distrattamente la mano lungo il fianco.. Accarezzò Tessaiga.
-Pronti?- Chiese Koori Houseki.
-Ah ah.-
Il ragazzo fece un sorrisetto triste.
Stavano per morire, e tutti e tre ne erano consapevoli.
Kouran gli guardò per un istante da sopra la spada. I raggi della luna si riflettevano dal metallo al suo viso.. Si lanciò in avanti con agilità felina, così veloce da prenderla per un'ombra sfocata; gli altri si prepararono a imitarla.
Ma il tutto fu bloccato da una voce squillante. Una voce da bambina.
-Mamma, aspetta.-
Kouran si bloccò sorpresa, e si voltò verso Fuyu.
La piccola aveva uno sguardo concentrato, fisso sui nemici. Sembrava stesse ragionando. Una piccola ruga le increspava la fronte..
-Che c'è, Fuyu?- Chiese Kouran.
-Mamma, se tu gli uccidessi adesso.. non sarebbe..- Sembrò cercare una parola che le piacesse -..semplice?-
Hi alzò un sopracciglio.
Il fratello gemello guardò la sorella. -Ma che stai dicendo?- Chiese.
La sua voce era diversa. Meno squillante, più matura. Pareva difficile credere che fosse così piccolo. I suoi occhi erano intelligenti, e non così ostili.
Fuyu ricambiò lo sguardo -Che sarebbe meglio farli soffrire di più.- Disse, come se fosse una cosa ovvia.
Negli occhi di Aisu passò un'ombra scura. A metà tra lo stupore e il disgusto.
Hi invece sentiva della bile nella gola. Sarebbe venuto su il pranzo.
-Mocciosa,- Disse, senza riuscire a trattenersi. -..cosa credi che ci sia di peggio di uccidere un clan nemico in maniera così codarda?-
Fuyu alzò il mento -Il disonore.- Trillò -La vergogna. La sconfitta.-
Kouran fece un sorrisetto. -Cosa proponi allora, figlia mia?-
Non ne era certa, ma ad Hi parve di scorgere Harike scuotere impercettibilmente la testa.
Fuyu rispose, senza staccare gli occhi dalla madre -Di fargli subire tutto questo avanti agli occhi di tutti. Di sigillarli.-
Silenzio di tomba.
In effetti, qualcosa peggiore della morte c'era.
Restare lì. A vedere gli anni passare. Le epoche susseguirsi in un groviglio confuso.
Attendere la fine del mondo, o la fine del sonno. Attendere di essere liberati.
Attendere di aprire gli occhi in un mondo nuovo, in un mondo chissà quanto diverso.
Attendere e basta. Inermi. Con una freccia nel cuore.
La mocciosa non aveva tutti i torti.
Kouran sorrise alla figlia, orgogliosa.
Fuyu sembrava compiaciuta.
-Non puoi farlo veramente.- Mormorò Aisu, come se non credesse alle proprie orecchie. Il tono era quello di un “a tutto c'è un limite”.
-Aisu, crescendo scoprirai quanta gente ipocrita ammuffisce il mondo.- Commentò Hi, ma il tono non era di scherno verso il cugino. Era arrabbiata. Cercava di nasconderlo ma faticava a controllare la voce.
Non era la prima della famiglia ad essere costretta a subire un tale destino.
Suo padre era rimasto infilzato ad un albero per 50 anni. Lei quanto avrebbe dovuto aspettare? Un secolo? Due?
Inerme. Completamente inerme.
Sentì distrattamente Koori che le appoggiava una mano sulla spalla.
-Non è peggio della morte.- Le sussurrò piano, per non farsi sentire delle pantere.
Quindi era quello il meglio che potevano aspettarsi? Dovevano restare in balia delle decisioni delle pantere? E sperare solo che queste decisioni non fossero troppo dolorose?
Hi si voltò a guardarlo negli occhi, dando le spalle a Kouran -Tu non sai quello che riserva il futuro. Io si. Ci sono stata.-
Ma quella distrazione fu l'ultima.
Sentì una freccia perforarle il cuore. Un acuto guizzo di dolore.
E poi tutto si fece nero. Nero, freddo e silenzioso.
Il sole iniziò a sorgere e a tramontare freneticamente. Alla pioggia si susseguiva il sole.
Ramo cosparso di boccioli. Ramo fiorito. Ramo secco e appassito. Ramo spoglio e freddo. E poi di nuovo da capo.
Primavera. Estate. Autunno. Inverno.
E il tempo passò.
 
Continua nel capitolo:


 
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