CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -
1
Trinity era seduta in un bar all’aperto con il fabbricante di chiavi. Sul tavolo erano poggiate due tazze di the con accanto ad un recipiente con zucchero. Fuori il tempo era sereno, con qualche nuvola sparsa qua e là. Il traffico era abbastanza intenso, le persone camminavano nel marciapiede davanti al bar con una strana espressione. Tutto era troppo tranquillo, si sentiva nell’aria che sarebbe successo qualcosa di lì a poco, era una sensazione che penetrava nello stomaco e contorceva tutto. Il fabbricante parlò.
‹‹Ti ho chiamato qui per parlarti di una cosa seria››
‹‹Ti ascolto›› rispose Trinity avvicinando ancor di più la sedia al tavolino. Erano uno di fronte all’altro.
‹‹Come già sai le chiavi che forgio sono frutto di un’illimitata conoscenza di Matrix. Le macchine mi hanno creato per far sì che io possa avere, in caso di bisogno, un’uscita, o un’entrata, per qualsiasi luogo. A volte questo luogo non è accessibile da tutte le porte, ma solo da una, e, a volte, il luogo non è proprio accessibile, a seconda dell’orario, della posizione…››
‹‹vieni al dunque››
‹‹Neo è arrivato alla sorgente per mezzo mio, io ho creato la chiave per farlo entrare li, io gliel’ho data, solo grazie a me è arrivato in quel luogo. Solo che, se ci pensi bene, non può essere così facile! Questo perché io…››
‹‹Sei un programma››
‹‹Esattamente. Come facciamo ad avere la prova che la sorgente nella quale è entrato Neo sia la…vera…sorgente?››
‹‹Non possiamo››
‹‹Già, da un certo punto di vista si…non possiamo, è vero…però c’è anche una cosa…c’è il fatto che noi crediamo in Neo, Neo potrebbe essere veramente l’eletto! Lui, infatti…›› in quel momento il cielo cominciò ad oscurarsi, velocemente. Le nuvole viaggiavano a velocità da una parte all’altra, sembrava che Matrix avesse attivato il pulsante di avanzamento veloce.
‹‹Vieni al sodo, adesso!››
‹‹Ebbene, forse la chiave che ho forgiato io non era esatta! C’è la possibilità che esista un’altra chiave…una chiave che…››
Un colpo di pistola trapassò il cranio del fabbricante di chiavi, che si accasciò per terra. Trinity si abbassò schivando numerosi colpi. Strisciò sotto il tavolo e prese le pistole. Intanto fuori si era scatenato il panico. Con una mossa fulminea Trinity fece una serie di capriole in modo da uscire da sotto il tavolo, si alzò sparando dietro di lei, si abbassò correndo, e con un salto finì sopra un palazzo. Fuori ormai era notte e le luci si erano accese per la mancanza di luce. Cominciò così una corsa saltando da palazzo in palazzo cercando una via d’uscita per nascondersi. Dietro di lei persone, molto probabilmente agenti, le sparavano contro senza darle tregua. L’inseguimento non accennava a finire, e Trinity si girò per vedere con chi aveva a che fare. L’ex agente Smith moltiplicato per 100 era dietro di lei e sparava all’impazzata.
‹‹Link! Un’uscita! Presto!›› un colpo le sfiorò il collo
‹‹Link! Link! Rispondi!››
Trinity guardò avanti e vide che la fila di palazzi s’interrompeva e ricominciava più avanti. Spiccò un salto e tutto andò a rallentatore. Trinity aveva appena saltato e si trovava a pochi metri da terra, gli agenti Smith con passo lentissimo si fermavano, alzavano il braccio con la pistola, prendevano bene la mira e spararono tutti insieme. Trinity era esattamente sopra la strada quando fu investita da una trentina di proiettili che le trapassarono il corpo. Con lo sguardo perso nel vuoto e la bocca che sanguinava abbondantemente, procedette la sua lenta caduta verso il palazzo seguente. Perso ormai lo slancio cadde in una finestra chiusa che andò in mille pezzi. Metà corpo dentro, metà corpo fuori, Trinity chiuse gli occhi, ormai senza vita, e cadde verso fuori in mezzo al traffico. Non appena tocco l’asfalto, si sentì un colpo secco, un colpo forte che rimbombò per tutta la città, per tutto il mondo.
‹‹Neo…Neo…››
La sua voce...com’era possibile…?
‹‹Neo. Neo!››
Completamente madido di sudore Neo si mise seduto sul letto con gli occhi fuori dalle orbite, con sguardo terrorizzato guardò Trinity in ginocchio alla sua destra e si abbandonò sul cuscino bagnato.
‹‹Non posso continuare così…non ce la faccio più››
‹‹Neo, cosa succede…?››
‹‹…››
‹‹Neo, me lo devi dire!››
‹‹ …e con quale coraggio…?››
‹‹Qualunque cosa sia è meglio per me che la sappia››
Neo guardava in aria, rivoli di sudore gli bagnavano il volto.
‹‹Neo!››
‹‹Trinity...››
"Conosco il nostro futuro...e non puoi immaginare cosa ci aspetta...”.
The MATRIX Continue
|
|
