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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: CHANGED
Genere: Sentimentale, Romantico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, What if? (E se...), Shounen Ai
Autore: lally-mangaka galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/12/2009 09:21:59

I cambiamenti sono inevitabili.Arrivano sempre che tu li chieda o meno.Ti possono stravolgere la vita,se inaspettati;e mutare il tuo futuro.
 
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- Capitolo 1° -

Autore: Lally-chan
Titolo: Changed
Raiting: Pg13 -
Avvisi: Introspettivo - Angst - Malinconico - Romantico
Note: One-shot
Premessa: Ho scritto questa FF ispirandomi al film "Time" diretto dal regista coreano Kim Ki-duk nel 2006. Per chi volesse vederlo è davvero un bellissimo film; certamente molto triste e malinconico, ma davvero bello.
Riassunto: I cambiamenti sono inevitabili. Arrivano sempre che tu li chieda o meno. Ti possono stravolgere la vita, se inaspettati; e mutare il tuo futuro, sconvolgendolo completamente.

Disclaimer: I Gemelli Kaulitz non mi appartengono in nessun modo. Tutto ciò che è scritto di seguito è puramente inventato senza nessun riferimento alla realtà dei fatti,e niente di ciò che è descritto è a scopo di lucro.


-Changed-


I cambiamenti sono inevitabili.
Arrivano sempre; che tu li chieda o meno.
Ti possono stravolgere la vita; mutare il tuo presente, il tuo futuro.
Sconvolgendo completamente ogni cosa, in positivo ed in negativo.
Sono spesso irrazionali, voluti; richiesti da chi li subisce o da qualcuno che crede che così sia meglio.
Solo se voluti sinceramente posso portare a qualcosa di buono; perché quelli fatti senza una ragione apparente, appaiono sconsiderati e senza senso.
Quando mio fratello è sparito sei mesi fa, è questo quello che ho pensato.
Mi sono domandato giorno e notte, perché lui avesse deciso di andare via da me; di cambiare vita e fuggire chissà dove.
Io lo so che il suo è stato un atto d' amore; un gesto volto solo a me. Probabilmente non voleva che io soffrissi come soffriva lui ormai da tempo immemorabile.
Ma come dargli torto poi.
Amare un fratello non è possibile.
E' contro tutto.
E' contro tutti.
Noi abbiamo superato quella linea per anni.
Abbiamo deciso di lasciarci andare ai nostri sentimenti non preoccuapndoci del mondo; ma questa fantasia è potuta durare troppo, davvero troppo poco.
Probabilmente tutti e due eravamo consci che il nostro rapporto non sarebbe potuto perdurare più di quanto non siamo riusciti a farlo; e lui, da bravo ragazzo, è scomparso dalla scena per non arrecarmi più dolore di quanto non potessi averne, avendolo vicino ma comunque lontano.
La polizia, quando abbiamo denunciato la sua scomparsa, è andata subito a cercarlo per mari e monti, prima di finire per dichiararlo come morto. Non ho mai visto un dispiegamento di forze come quello; ma come dargli torto. Bill Kaulitz non era una persona come tante altre; Bill era prima di tutto un cantante di successo, una star internazionale, uno dei ragazzi più amati al mondo. Solo dopo diventava mio fratello, la mia anima gemella.
Patetico a pensarci.
Io e lui siamo stati strappati dalle nostre vite, messi su un palco e venduti al pubblico come un oggetto raro. Tutto quello che in realtà eravamo spariva dietro la facciata della band; veniva farzatamente oscurato dalla fama e dal successo.
Forse anche questo, all' inizio, ci ha aiutato a nascondere la nostra storia.
Buffo; perché penso che, se non fossimo diventati quello che siamo, forse il nostro amore sarebbe potuto durre di più.
Non che con la sua scomparsa io possa dire di averlo dimenticato.
Non passa giorno che preghi nel suo ritorno, anche se questo vorrà dire stargli accanto solo come un fratello.
Nulla potrà certo tornare come prima; ma io sono pronto anche a questo pur di averlo vicino a me.
Ma lo so; lui non tornerà mai, non a queste condizioni.
Buono come sempre è stato, non vorrà farmi soffrire donandomi la sua presenza, ma non il suo cuore.
Che tristezza.
Davvero un destino deprimente, vuoto.
Tutto ormai è sfumato, distrutto e inrecuperabile.
La mia vita è finita con la sua partenza; tutta la mia esistenza si è spenta con la sua scomparsa, buttandomi in un limbo da cui posso osservare la vita degli altri.
E' strana la senszione che provo; davvero singolare.
Sinceramente mi sarei aspettato depressione, rabbia, dolore, odio; invece non riesco che provare un' insolita malinconia e quella che mi pare pace. E' come se il mio cervello si fosse scollegato completamente; come se il mio cuore si fosse fermato, chiuso in se stesso per non soffrire più. Io ormai sono un fantasma che vaga nel mondo percé ha perduto ciò che lo faceva vivere. La mia è come una morte mentale, che mi contanna a vivere un' esistenza vuota in questa valle di lacrime. Ormai ogni mattina è solo un' altro giorno che mi è stato concesso; ogni sera una ora in meno di vuoto. Ogni notte porta con se la speranza che questo finisca; che un' altro giorno non arrivi mai più; perché, non sentire più il sole che ti scalda il corpo, non avvertire più il gusto di quello che ti è sempre piaciuto, non percepire più la presenza di chi ti è stato costantemente vicino, ti porta a domandarti cosa tu ci faccia ancora su questa terra.
Me lo chiedo tanto spesso da farmi dolere quel poco di mente che ancora è ancorata al mio corpo; quello stesso corpo che riempio di alcol ogni sera per cercare di non pensare a nulla.
I pensieri sono per le persone felici; non per esseri come me che chiedono solo di sparire come il proprio amore.
< ...mi scusi... >
Qualcuno mi parla, ne sento la voce; ma sono troppo stanco anche solo per stare ad ascoltarlo.
< ...mi scusi, questo posto è libero? >
La voce continua imperterrita a rivolgermi la parola; ma io non vorrei doverla sentire, è troppo stancante.
< Lei ha un viso famigliare, l' ho già incontrata da qualche parte? >
Mi sento pesante e voglioso solo di far cadere la mia faccia contro il bancone del pub dove mi sono rifugiato. Sono stremato da tutto; anche dal bere. Non trovo neppure le forze per mandare a quel paese questa voce insistente; ormai sono al capolinea.
< Lasciami in pace. > riesco a dire a fatica finendo la mia vodka.
< Oh, non volevo importunarla. >
La voce sembra davvero dispiaciuta. Mi fa sentire quasi male; quasi, perché ormai il male già l' ho conosciuto.
Alzo la faccia dal bicchiere vuoto che sto osservando senza motivo e mi volto sulla mia sinistra per dare un volto a quella voce che mi ha rivolto la parola: la persona accanto a me mi regala un piccolo sorriso quasi imbarazzato; sembra apparentemente a disagio dal mio comportamento, ma fermamente convita a rimanere. Il viso e sottile e delicato, con zigomi appena accennati e un naso piccolo e leggermente all' in sù. La bocca sottile si sposa perfettamente con gli occhi fini e allungati, velati da un lieve accenno di trucco. Sembra quasi un essere effimero, un angelo caduto sulla terra. Devo ammettere che la sua vista mi rilassa insensatamente; mi da pace. E' la stessa sensazione che provavo con Bill.
Guardo i suoi occhi, incorniciati in capelli lisci e di un biondo cenere naturale, e mi stupisco di come siano tanto belli che quasi non riesco a bloccarmi dall' osservarli. Mi stanno rapendo, come se volessero essere guardati in eterno.
< Hai i suoi stessi occhi... > sospiro quasi inconsapevole. < La stessa intensità, la stessa vitalità, la stessa sfumatura dorata... >
< Come? > mi chiede.
< Per un attimo mi hai ricordato una persona a cui tenevo. >
< Davvero? Ma questo vuole dire che lei non c'è più? >
< Lui. > correggo la sua frase stupidamente. < Era mio fratello. >
< Oh...mi dispiace. >
Sorrido malinconico.
La gente appena parlo di Bill comincia a compatirmi; forse per questo che non mi piace raccontare di lui. Non vogli che le stesse persone che hanno impedito il mio amore, provino a consolarmi per la sua perdita. E' solo un comportamento ipocrita di chi si sente in colpa. Un bieco comportamento che certo non me lo restituirà.
< E' successo. > dico sperando che la conversazione finisca li.
< Comunque, piacere: io mi chiamo Hans Shuman. >
Non so cosa serva presentarsi; ma se ci tiene tanto.
< Tom Kaulitz. >
< Hai un bel nome. > dice lui.
< Come tanti altri. > commento.
Adesso che ci penso sinceramente non mi immaginavo fosse un ragazzo; dai lineamenti avrei spinto verso l' idea di una donna.
< E tuo fratello come si chiamava? >
Ma a lui cosa può importargli?
< Bill...Bill Kaulitz. > rispondo quasi scocciato.
< Umh..no, preferisco ancora il tuo nome. >
Fortuna che sono ubriaco se no dovrei chiedermi perché sto ancora ad ascoltare questo imbecille qua.
< Posso offrirti qualcosa? > mi domanda notando pobabilmente il mio bicchiere vuoto.
< Vodka. > dico io monosillabico.
Lui annuisce e si alza dalla sua sedia dopo aver ordinato al barista due bicchieri di vodka, prendendoli con se subito dopo.
< Vieni. > mi incita. < Andiamo a sederci ad uno dei tavoli, così staremo più comodi. >
Non so per quale strano motivo, ma lo seguo. Probabilmente la voglia d' alcol supera il desiderio di mandare a quel paese questo scocciatore.
Mi siedo ad un tavolino che ha delle panche di legno foderato, con schienali alti che fungono da separé tra i tavoli, e mi abbandono alla sanchezza mentale e fisica che persiste nel mio corpo.
< Hai detto che ho gli occhi di tuo fratello... > torna a parlare lui. < ...ma solo come colore? > chiede.
Odio i curiosi; quelli che cercano di insinuarsi nella tua vita, mettendosi poi, speso e volentieri, a farti qualche arringa da ravo psicologo come se sapessero tutto della mente umana.
< ... >
< Il taglio degli occhi non è uguale? > completa la domanda costringendomi mio malgrado a guardarlo in faccia.
< No, i suoi occhi erano più grossi, contornati da un trucco pesante che li risaltava magnificamente...quel nero era solo suo... >
< Ah si? E il suo naso, com' era? >
< Un po' più grande, non all' in sù come il tuo... >
< E la bocca? >
< Più carnosa, piena. >
< E le gote? >
< Segnate, molto marcate. Gli dicevo sempre che qualche chilo in più gliele avrebbe rese meno evidenti. >
Lui ride e io mi risveglio come da uno stato di trance. Non so perché ho risposto alle sue domande; è come se mi avesse in qualche modo ipnotizzato costringendomi a farlo. Forse è il suo timbro di voce, è come se mi attirasse a lui; ma non capisco il perché.
< Se lo rivedesi ora riusciresti a riconoscerlo? >
Cosa vuol dire questo? Bill non tornerà mai da me; io non lo rivedrò mai più. non serve neanche che ci pensi; mi farebbe solo male.
< Lui non tornerà. >
< E' morto? >
< E' come se lo fosse. > dico enigmatico.
< Se non è morto, perché pensi di non poterlo più vedere? >
< Lo so. >
Sembra che lui sia pensieroso, e che non riesca a credere alle mie parole; ma come può, non conosce né me né la mia storia.
< Ponendo l' ipotesi che lui decida di tornare da te... > dice allora. < ...lo riconosceresti anche se lui fosse cambiato? >
< Si. > dico serio. < Non potrei non riconoscere l' unica pensona che completava la mia esistenza. >
Lui sorride. Probabilmente gli sembro una persona patetica.
< Gli dovevi aver voluto davvero molto bene. >
< Si. Forse troppo; per questo se ne è andato. >
< Forse anche lui te ne voleva talmente tanto da non poter rimanere accanto a te senza soffrire per questo. >
E come se avesse letto nella mia mente; come se avesse capito tutto solo osservando la mia anima.
< Tu non puoi capire. > dico comunque.
Odio i saccenti.
< Cosa non posso capire? > mi chiede quasi istigandomi. < Il vostro amore? >
Mi sento sinceramente spiazzato. Non voglio che lui sappia di noi. Non può permettersi di entrare nel mio rapporto con Bill. Non deve intromettersi nel mio dolore solo perché sono tanto debole da concederglielo. Lui non sa nulla; non può farlo. Non può nemmeno illazionarlo.
< Non parlare come se tu capissi. > dico acido.
Sorride per nulla scosso dalle mie parole. Sicuramente mi continua a compatire.
< Perché non potrei farlo? > mi istiga.
< Tu non puoi sapere. > comincio ad infervorarmi. < Non puoi. > ripeto alzando la voce. < Nessuno ha mai potuto capirci, e per questo che lui se ne è andato! > urlo ormai. < E' colpa tua; tua e di tutti quelli come te che fanno finta di capirci per poi andarci contro! Ma cosa potete sapere voi di un sentimento che non conoscete minimamente? >
< Questo non è vero. > risponde lui calmo. < Tutti possono capirvi se hanno amato tanto intensamente come voi. >
So che ha ragione; ma non voglio comparere i nostri sentimenti con biechi bigotti che vivono solo di un falso amore celato da belle parole e da squallido sesso occasionale. Il nosto era un affetto che trascendeva da tutto; un amore puro che viveva in noi e ci riempiva e ci completava semplicemente con la nostra recipoca presenza.
< Nessuno potrà amarsi come ci siamo amati noi. > voglio specificare.
Lui torna a sorridere.
< Se lo dici così, non posso che crederti. > risponde calmo. < Dovevate essere una coppia bellissima. >
Eravamo anime gemelle; tutto qui.
< Vorrei poter amare come siete stati in grado di fare voi. > aggiunge avicinando una mano al mio viso per togliere le lacrime che sono fuoriuscite dai miei occhi senza che me ne accorgessi.
< Nessuno potrà mai farlo. >
< Hai ragione. > dice sorridendo.
Questa volta mi sembra che il suo sia un sorrido amaro, come se una arcana reminescenza lo stesse colpendo, facendolo stare male.
< Tom... > mi chiama per nome guardandomi serio. < ...se tuo fratello tornasse. Se lui decidesse di rientrare nella tua vita, di riprendere quello che ha lasciato abbandonandoti; tu cosa faresti? >
< Lo amerei come ho sempre fatto. > dico sincero.
< Non gli faresti una colpa per la sua fuga? Non gli chiederesti il perché della sua scelta? >
< Forse; ma certamente non sarebbe questo quello che mi importerebbe di più. >
< E se lui avesse fatto quello che ha fatto per te? Se fosse cambiato per poterti stare accanto? >
Nella sua voce sento la paura, come se una mia risposta potesse stravolgergli la vita.
< Non ho mai avuto bisogno che lui cambiasse per me. >
< Ma...se lui fose cambiato per il vostro rapporto. Se avesse deciso di fare qualcosa che vi permetta di amarvi senza più restrizioni... >
Forse è l' alcol; ma penso che questo ragazzo cominci a straparlare.
< Non vedo come un "cambiamento" possa farci stare meglio. La nostra esistenza è stata sempre lastricata di ostacoli insormontabili. Nulla potrà cambiare questo nostro stato. >
< Tom. > mi chiama nuovamente. < Torno a chiedertelo. > dice più serio che mai. < Tu ami tuo fratello? >
< Non so cosa possa fregare... >
< Ho bisogno di saperlo. > impone come un comando.
< Sinceramente, si. > proferisco, sapendo che ormai mentire non servirebbe a molto.
< E lo ameresti ancora se tornasse da te? >
< Fino alla fine della mia esistenza. >
< E lo riconosceresti se lo vedessi di fronte a te? >
< Certamente. > dico sentendomi strano mentre rispondo; come se le mie parole fossero una contraddizione.
< Da cosa capiresti che è lui? >
Ma che domande stupide mi fa? E' il mio gemello, come potrei non riconoscerlo?
< Io e lui siamo la stessa cosa... >
< E' solo un fatto di esteriorità? Di aspetto fisico? > mi domanda.
< No. Quella è solamente la facciata. > dico. < Io parlo soprattutto di qualcosa di più interiore; parlo delle nostre anime che sono state fatte uguali per potersi riconoscere. >
< Riconosceresti tuo fratello dalla sua anima? > chiede mentre piccole lacrime si condensano alle estremità dei suoi occhi.
< Si. >
< E dall' amore che prova per te? >
< Certamente. >
< Se ti baciasse, magari mentre tu sei bendato, ceco al mondo, lo riconosceresti? >
Che cavolate dice? Perché mio fratello dovrebbe bendarmi se vuole baciarmi?
< Certo che lo riconoscerei. > rispondo serio. < Anche se non potessi guardarlo in viso. >
Lui fa scivolare calde lacrime sul suo volto e mi sorride come rasserenato dalla mia frase. Si avvicina a me e, continuando a guardarmi ostinatamente poggia le sue labbra sulle mie, mentre io bloccato da una forza oscura non faccio nulla.
E' un bacio bagnato, semplice e casto. Nulla di lascivo od avventato. Solo due labbra, le une sulle altre che si incontrano, si sfiorano, si...mi sento strano. E' come se non volessi più dividermi da queste labbra; come se avessi rincontrato qualcosa di perduto. Provo la sensazione di aver ritrovato ciò che cercavo; di non aver più bisogno di trascinarmi nella mia misera esistenza. Mi sento in pace col mondo, completo nuovamente. Nulla sembra più importare, se non quelle labbra contro le mie. Esse riescono a trasmettermi tante di quelle emozioni che elencarle sarebbe infinito e superfluo per chi non le sta provando.
Mi rendo conto inconsapevolmente che sono ciò che cercavo, ciò che mi è stato tolto da troppo tempo. Esse possono appartenere solo ad una persona; all' unica che abbia mai amato. Ma questo è impossibile, inacettabile per il mio cervello. Non possono essere le sue. Lui non c' è più; se ne è andato. Come è possibile allora? Perché queste labbra mi trasmettono gli stessi sentimenti che mi dava lui quando mi baciava?
Approfondisco quel semplice contatto e sento la sua lingua nella mia bocca che cerca disperata la mia come ad aver paura di non trovarla. Mette la stessa sua passione nel volerla, la stessa gioia; la stessa felicità nel trovarla, nell' assaporarla, nel darle tutto l' affetto possibile. Si muove allo stesso modo, studiando un terreno conosciuto e amato, vagando sicura per trovare ciò che vuole. Lei mi conosce, e io riconosco lei. Non posso sbagliarmi. Non posso starmi sognando tutto; anche se visto il mio stato, tutto è possibile.
< Bill... > sibilo sentendo le lacrime tornare a appannare i miei occhi.
Lui sorride; con quella stessa bocca che mi ha ricordato mio fratello, pur non essendo la sua.
< Non può essere... >
< Solo tu puoi capirlo... > sibila quasi sottovoce, mentre io mi avvento su di lui, prendendogli il viso tra le mani. Lo studio attentamente, ogni singolo centimetro per fugare qualsiasi dubbio: la pelle, la bocca, il naso, gli occhi...noto qualche imperfezione, dei chiari segni di cambiamento, di mutazione chirurgica. Piccole cicatrici che si mischiano con la sia pelle di seta e che mi fanno capire che quello non è il reale aspetto della persona che ho davanti. Quella è una maschera che lui si è fatto per nascondersi dal mondo; un modo per non potersi far riconoscere da nessuno. Osservo quegl' occhi che mi hanno colpito da subito; mi guardano malinconici, speranzosi, innamorati. Gridano i loro sentimenti e mi stordiscono oltre ogni immaginazione. Non posso dimenticare quegl' occhi tanto belli, che ho amato così tanto. Anche se il resto è cambiato, essi sono rimasti uguali a prima; vitali e rivolti solo a me.
Non mi posso più sbagliare; non posso titubare, ne domandarmi se ciò sia vero o meno.
< Perché? > chiedo sconvolto. < Perché l' hai fatto? >
Lui poggia una mano sulla mia guancia destra e la accarezza tranquillo.
< Avevi detto che non ti sarebbe importato saperlo. > dice sereno.
< Ma io...non capisco... >
Davvero sono confuso; non posso credere che Bill sia qui davanti a me, che si sia voluto mutare così radicalmente, che sia voluto trsformarsi in questa nuova persona che mi stranisce e mi spiazza. Come, tutto ciò, è possibile?
< Io ti ho amato troppo Tom. > mi risponde lui con sguardo triste. < Tanto da non poter più sopportare neanche il pensiero di non poterti stare accanto. > continua con voce rotta. < Non potevamo continuare così. Non potevamo vivere una vita tanto travagliata ed impossibile. >
Le sue parole mi feriscono; perché le sento tanto vere da colpirmi peggio di una raffica di proiettili.
< Questa era l' unica soluzione. > dice con un sorriso di circostanza. < Trasformarmi per poterti stare accanto. >
Non posso credere a quello che mi ha appena detto. Lui, il mio Bill, si è come annientato per poter rimanermi accanto; si è annullato ed è sparito dal mondo per rinascere. Tutto questo solo per me. L' ha fatto per me, per noi; e io invece tutto quello che sono stato capace di fare è stato ubriacarmi fino allo sfinimento.
Sono proprio un emerito idiota; una nullità al suo confronto. Non meriterei nenache di essere amato da una persona così pura.
< Tu... > balbetto sfuorando col palmo della mano la sua guancia. < ...hai fatto questo per me... >
< Per noi. >
< Ma...perché non mi hai detto nulla? Perché non ne hai parlato con me? Perché non ne hai voluto che potessimo decidere assieme cosa fosse meglio fare? >
< Non volevo che tu sofrissi inutilmente per qualcosa che avevo già trovato come la migliore soluzione per entrambi. >
< Ma... >
< Shht. > mi ammutolisce con un dito poggiato sulla mia bocca. < Non serve a nulla domandarsi perché l' ho fatto; ormai la mia scelta è stata attuata e non si può più tornare indietro. L' importante ora è che ciò che ho deciso di fare potrà aiutarci a vivere la vita che abbiamo sempre sognato. > finisce sorridendo. < Io e te, finalmente assieme nel mondo reale; alla luce del sole. Mai più paura o preoccupazione; solo amore come una qualsiasi coppia di innamorati. >
Non posso che rimanere ammutolito dalle sue parole. Basito dalla sua saggezza e dalla sua bontà d' animo.
< Bill... > sibilo piangendo silenziosamente il mio amore rinnovato.
< Solo per te. > sorride lui baciandomi via le lacrime che scendono dai miei occhi. < Perché per il mondo da oggi sarò Hans Shuman. Bill Kaulitz è morto sei mesi fa e non tornerà più per gli altri; sarà solo tuo, per sempre. >
Non posso più trattenere la gioia che provo; forse solo l' alcol mi ha permesso di non urlare fino ad adesso.
Mi avvinghio stretto a mio fratello, abbracciandolo tanto da stritolarlo. Piango sulla sua spalla quasi come fossi un bambino e mi stringo contro di lui per paura che possa sparire. Bill mi accarezza il capo e mi sospira parole di conforto, cercando di calmarmi. Solo lui può riuscire a farlo, solo lui sa come fare. Mi è mancata così tanto la sua presenza che è come se finalmente avessi ricominciato a respirare.
Il mio cuore si sta sghiacciando, sciogliendo sotto l' effetto dei suoi tocchi e la mia anima si sta riunendo alla sua tornando una sola come era un tempo.
Tutto è di nuovo al suo posto. Tutto è perfeto e come lo volevo.
Io e Bill siamo nuovamente uniti, una cosa sola.
Possiamo nuovamente amarci, possiamo nuovamente sentirci inscindibili.
Se avessi saputo che ciò sarebbe davvero accaduto, che lui sarebbe tornato; allora l' avrei aspettato senza soffrire, senza disperarmi. Ma si vede che il destino ha scelto diversamente per noi. A voluto metterci alla prova, per testare il nostro sentimento; per farci capire che nulla potrà mai farlo finire, neanche la nostra stessa volontà.
Perché certo non sarà il suo aspetto tanto nuovo, a cambiare quello che c' è tra noi: si possono cambiare gli zigoni, la forma degli occhi, della bocca, del naso, delle orecchie. Si può anche cambiare sesso se si sceglie di farlo; ma l' anima, quella rimane sempre la stessa.
Che lui ora si chiami Hans, o Hagen, o Isaac; sarà sempre Bill per me. Il mio frattello gemello; l' unica persona al mondo che potrò mai volere accanto a me. Anche se tutto il resto del mondo lo vedrà come Bill ha deciso di apparire; io saprò che gli altri si sbagliano, ingannati da un ragazzo che per poter amare ha deciso di non nascondere più il suo sentimento, ma se stesso.
Vorrei aver avuto io la forza d' animo per affrontare una scelta simile; vorrei aver voluto io fare una cosa simile per lui. Non penso che riuscirò mai a contraccambiare ciò che lui a fatto per me. Proverò ad amarlo con la stessa intensità, sperando che questo lo aiuti a capire che anche se lui è cambiato esteriormente io lo vedo che se nulla in lui fosse mutato.


Note dell' autrice: ed un' altra OS terminata. Amo scrivere One-Shot perché esternano come i getti di pensieri e idee che avviluppano la mia mente. Posso in poche frasi, qualcghe riga, due o tre strofe, raccogliere i miei pensieri e dargli corpo per esternare tali sentimenti che non hanno bisogno di chissà quante parole per essere esposti. Questa volta la cosa è stata molto semplice: ieri io e mia sorella abbiamo comprato il Dvd del film "Time"(sovracitato), e li, dopo averlo guardato, ormai all' una di notte, col sonno che reclamava i miei occhi stanchi, ho cominciato a pensare come mio solito a quei 4. Il mio cervello è finito sui gemelli, e contemporaneamente sui due protagonisti del film, e come un miracolo, tutto si è sovrapposto e l' idea è scaturita nella mia testa come una lampadina. Spero vi sia piaciuta. Io ho provato come mio solito a farvi vedere cosa penso; a descrivervi le idee e la rabbia che alberga nel mio cuore per questo argomento tanto delicato.
Ora tocca voi dirmi cosa pensate di tutto questo.
Grazie a tutti quelli che hanno letto.
 
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VOTO: (1 voto, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
lally-mangaka 10/12/09 09:27
GRazie ragazze!^^
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hila93 03/12/09 20:08
Il film non l'ho mai visto,ma lo guardero`!!!
La FF e` bellissima,davvero complimenti!!!
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moon-stars-sun - Voto: 03/12/09 17:59
Ho appena finito di vedere il film Time e concordo con te: è un film bellissimo, ma mooooolto triste!! =(
Comunque bellissima anche ala ff ovviamente. Bellissima come tutte la altre
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