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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: CI SONO ANCH'IO, E CI SARò SEMPRE!
Genere: Introspettivo, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: naruxhina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/11/2009 19:19:19

"Sussurri e bugie a cui non avrei mai creduto." Song-fic introspettiva su Rock Lee sul testo di una canzone fatta apposta per lui!
 
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NON è STATA UNA FOLLIA, QUELLA STELLA LA VEDI ANCHE TU
- Capitolo 1° -

E dopo tanto tempo posso di nuovo dire ciao a tutti!
Un saluto di benvenuto dal vostro universitario NaruXHina! ^__^
Come i lettori più assidui avranno notato, la mia produzione si è fatta sempre più saltuaria ç___ç
Non essendo la mia estate finita nel migliore dei modi ed avendo cominciato l’università ho smarrito sia l’ispirazione che il tempo: suppongo non ci sia altro da fare che abituarsi ai nuovi ritmi e ai nuovi tempi di studio e a scrivere un po’ di meno… La passione è comunque ancora viva in me, e mi ha concesso, negli ultimi tempi, di postare lavori brevi che vorrei invitarvi a leggere ^__^
Per inciso: quello che state leggendo ora è uno di questi, ed ora che ho chiarito a tutti che solo perché non mi faccio sentire tanto quanto prima sono comunque vivo e vi voglio bene (XD) posso anche spendere un paio di paroline su di esso prima di lasciarvi leggere. Avevo in mente da tempo di scrivere una song-fic del genere su Rock Lee, ed inizialmente volevo puntare su “Una vita da mediano di Ligabue”, ma alla fine mi sono fatto convincere dal grande Max Pezzali… Anche se in realtà la canzone originale l’hanno scritta i Goo Goo Dolls, un gruppo americano U_U
Come avrete capito, è l’introspezione di uno dei ninja più umani ed esemplari che ci siano, la cui storia conquista e spinge a pensare i lettori. Spero vi piaccia, commentate!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!





Eccomi


Io di risposte non ne ho
mai avute e mai ne avrò
di domande ne ho quante ne vuoi


Ero uno dei tanti bambini del mio villaggio che ancora oggi passano le proprie giornate a giocare ai piccoli ninja con i coetanei, e a fantasticare di diventare un giorno dei grandi eroi. Mi chiedo, se fossi nato in un villaggio di contadini probabilmente avrei sognato di coltivare un rafano gigantesco? I sogni di un bambino trascendono qualsiasi misura, si sa.
Eppure, nonostante fossi uno dei tanti che desideravano il coprifronte e l’avventura, da piccolo mi sentivo diverso dagli altri.
Inferiore.

E tu, neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono quel tipo di uomo e non lo sarò mai


Entrai all’accademia pieno d’entusiasmo. Ma ci volle poco perché mi svuotassi del tutto. Mi accorsi subito che in qualunque cosa mi cimentassi, un esercizio ginnico, una mossa di arti marziali, una prova d’abilità o d’intelligenza, gli altri riuscivano prima e meglio di me. Per non parlare degli esercizi in arti magiche o illusorie: ero completamente negato.
A loro bastava poco per apprendere; io invece dovevo sempre ritentare svariate volte per ottenere un risultato appena decente, quando riuscivo ad ottenerne. I miei tempi erano diversi da quelli degli altri ragazzi, e i miei maestri di allora non rallentarono il ritmo apposta per me, non si impegnarono per rendermi più veloce: si limitarono a sorridere quando sbagliavo, accondiscendenti, commiseranti, come non si aspettassero altro di meglio da me.
Quanto faceva male.

Non so se la rotta è giusta o se
mi sono perduto ed è
troppo tardi per tornare indietro così…


Ecco cos’ero: un imbranato da prendere in giro o a cui dare solidali e ipocrite pacche sulla spalla. Imbranato: era quello il mio soprannome. Però presto riuscii ad arricchirlo, facendomi notare non per miglioramenti o abilità nascoste e improvvisamente venute fuori, ma per il fatto che a dispetto di quante volte fallissi, quanto mi deridessero, quanti lividi mi procurassi, non rinunciavo. Stringevo i denti e provavo, fallivo e riprovavo: a volte riuscivo, a volte, esausto, finivo col piangere, ma almeno potevo dire di aver davvero dato tutto… E che domani avrei fatto altrettanto.
Restai l’Imbranato, ma divenni l’Imbranato Volenteroso; e quell’aggettivo diventò per me un motivo d’orgoglio. Per quanto incapace potessi essere, avevo un pregio e gli altri lo riconoscevano; pensando a ciò mi feci forza, e riuscii a finire l’accademia senza mollare.

… meglio che io vada via
non pensarci è colpa mia
questo mondo non sarà mio

Mollare. Andare via. Sbuffare un definitivo “basta” ed accettarmi per il perdente che ero. Ho provato tante volte quella tentazione. D’altronde ero liberissimo di farlo, visto che nessuno credeva realmente in me: se l’avessi fatto, non avrei deluso nessuno. Nemmeno me stesso: sapevo già di essere un caso a parte, e se soffrivo era colpa mia che avevo scelto un cammino impossibile per il modo in cui la natura mi aveva fatto.
Se però ogni volta finivo con lo scacciare quel pensiero dalla mia testa, era perché in quel modo avrei dato ragione a tutti coloro che in quegli anni mi avevano conosciuto come un ragazzo simpatico, energico, cocciuto, ma senza speranza.
Valeva la pena di andarsene via così?
Fu così che far rimangiare a tutti loro quella sicurezza con cui mi avevano bollato come caso perso divenne per me una questione di principio, e poi la mia ragione di vita.

Non so se è soltanto fantasia
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù


Qualcuno mi chiese perché dovessi impuntarmi sul diventare proprio un ninja quando potevano esserci altre strade più adatte a me. Ma ormai non si trattava più di quello: fallire non voleva più dire che ero incapace come ninja, ma che ero incapace di realizzarmi nel modo che desideravo. Perché lo desideravo realmente se anche dopo tante figuracce continuavo ad aver voglia di immaginarmi all’avventura con indosso il coprifronte: qualcosa doveva pur significare. Io volevo essere un ninja nel profondo del mio cuore, e lo sarei diventato, punto e basta.

Però io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire ci sono anch'io


Divenni un genin. Ed entrai a far parte di un gruppo. Il mio sogno infantile di essere uno shinobi inaspettatamente sembrava starsi realizzando. Ma in cuor mio sapevo che non era così: c’era tanto da fare, molto da migliorare, tanto da recuperare; dovevo pormi un nuovo obiettivo.

“Io voglio dimostrare che posso essere un ninja capace anche se non so usare le arti magiche e quelle illusorie! Sarà questa la missione della mia vita!”

Essere capace. Non chiedevo altro.
Non ho mai voluto essere il migliore.
Mi bastava essere bravo abbastanza da essere stimato almeno un po’, da non sentirmi più un gradino sotto tutti gli altri. Non chiedevo poi troppo dalla vita, eppure anche uno scopo così modesto avrebbe richiesto enormi sforzi e sacrifici da parte mia.

Non è stato facile perché
nessun' altro a parte me
ha creduto però ora so


“Mpf!”
“Ehi! Che cosa ci trovi di tanto divertente?”
“Se non sai usare né arti magiche né arti illusorie come puoi anche solo considerarti un ninja? Cos’è, sei scemo?”


Maledetto! Ti conoscevo appena e già mi eri antipatico! Chi eri tu per sminuire così i miei buoni propositi? Chi eri tu per sbattermi in faccia la cruda verità? Quanto è triste poi essere costretti a chinare il capo e dare ragione a chi ti riporta coi piedi per terra. D’altro canto, uno come me che fa e ha sempre fatto il tifo per i sogni sa bene che questi difficilmente vincono contro qualcosa di così vero e concreto come la realtà. La mia più grande fortuna fu dunque quella di aver incontrato nel mio team, oltre a colui che non poteva che diventare il mio più grande rivale, qualcuno che come me apprezzasse il valore di chi da tutto sé stesso in una causa persa

Che tu vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato nell'uomo che sono e sarò


“Non è detto se c’è l’ardore! Se sfiderai un buon rivale cercando sempre di migliorarti riuscirai senz’altro a diventare un ottimo ninja! Ovviamente l’impegno è indispensabile!”


Alcuni giorni dopo, Ten Ten mi rimproverò su quanto ero stato un pazzo a tagliarmi i capelli alla maniera assurda del nostro maestro.
Il mio maestro, mentore sulla via del ninja e sulla via della vita.
Grazie a lui iniziai ad essere più fiducioso dei miei miglioramenti, e col tempo a sentire che di gradini avrei potuto benissimo salirne più di uno.
Se non avessi avuto lui allora si, avrei rinunciato. Perché prima o poi una volontà, per quanto forte sia, cede sempre se qualcuno non la sostiene quando è stanca.

“Chi non crede in sé stesso non merita di impegnarsi!”

Ti potranno dire che

“Devi smettere di fare il ninja.”

Non può esistere

“Stavolta non basteranno impegno e fiducia a risolvere tutto! Perché queste cose succedono solo a me? Cosa devo fare, maestro? COSA DEVO FARE?”

L’impegno non paga sempre, è una cosa difficile da accettare; e quando sei sconfitto, per colpa di un avversario o del destino, solo il pensiero di esserti messo in gioco e di aver fatto del tuo meglio ti salva dallo sprofondare. Ma quando ti viene impedito persino di provare? Quando ti si vuol costringere a rinunciare a priori ad ogni futura sfida e ad ogni scopo che ti eri preposto, come puoi andare avanti, in un presente ormai vuoto e senza prospettive?

Niente che non si tocca o si conta o si compra perché

Avevo tanta paura di morire. Ma a pensarci quella scelta, operarsi o meno, era davvero la mia ultima chance di essere tenace. L’Imbranato Volenteroso non aveva mai deluso le aspettative di chi si fermava ad osservarlo mettere in mostra la sua testardaggine, fino ad accasciarsi a terra quasi morto. Allora non c’erano quasi; se accettavo la sfida che il cielo mi stava lanciando, dando ancora una volta ragione al mio soprannome, o vivevo o morivo.
Io che avevo lasciato tanti a bocca aperta col mio ardore e la mia dignità nella sconfitta potevo mai, per una sola, forse ultima, sfida, perdere quel “volenteroso” che mi ero così faticosamente guadagnato?
Assolutamente no!
Potevo io essere tanto codardo da dire addio a tutte le sfide del mio futuro saltandone una, una soltanto?
MAI!

“Entrambi siamo abbastanza stupidi da non riuscire a vivere senza il proprio credo ninja.”


Chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te!


Dissero che era finita.
Sussurri e bugie a cui non avrei mai creduto.

Mentre mi dirigevo verso la sala operatoria, pensavo a tutti quelli che mi davano per spacciato, e rividi i miei maestri e i miei compagni d’accademia. Non avrebbero avuto l’ultima parola!
Pensavo a tutti quelli che erano come me: deboli, sottovalutati, senza speranza, e li sentii tutti dentro, nel mio cuore che batteva deciso. Anche per loro, avrei dimostrato quanto è forte e sicuro un imbranato che vuole, cerca e trova un momento, un momento solo, per far sfavillare la sua anima così che tutti possano vedere!

Una sfida mi stava chiamando, di nuovo, e io ero là, in guardia, pronto ad affrontarla.
Era questo l’importante, e che andasse come doveva andare.


“Rock Lee? Ti sei forse addormentato?”
“Scusami Neji, ero sovrappensiero.”
“Immaginavo. Su, iniziamo?”
“Quando vuoi.”



E so che non è una fantasia
non è stata una follia
quella stella la vedi anche tu


Mi metto in guardia.
È passato tanto tempo da allora.
Ci sono tanti motivi per cui sono ancora qui oggi, in questo preciso momento, davanti a Neji: il maestro da cui ho avuto la fortuna di essere allenato, gli oceani di sudore, lacrime e sangue che ho versato nelle tante esperienze difficili che mi sono capitate, la mia risaputa caparbietà, la fiducia in sé stessi che non conoscevo da ragazzino, Neji stesso.
Il mio rivale ha accettato un’ennesima mia sfida, ma stavolta mi guarda con occhi diversi, come si guarda un proprio pari, come si guarda un avversario più che degno. Anche lui è cambiato parecchio in questi anni, io che sono suo compagno di squadra e sono praticamente cresciuto insieme a lui posso dirlo.
Il rancore che inizialmente provavo verso di lui è ormai scomparso, ma essere diventati un po’ più amici non ha sbiadito il sentimento di rivalità che provo nei suoi confronti, e che in questo momento mi sta facendo tremare dalle punte dei capelli alle dita dei piedi.
Ora ci affronteremo.
Un’altra occasione per sconfiggerlo. E se ancora non dovessi riuscire, aspetterò la prossima occasione, e poi ancora la prossima, non importa se ci vorrà una vita; e se poi riuscissi a batterlo continuerò a affrontare a viso aperto ogni altro avversario, a sopportare le disgrazie e i fardelli che la vita mi porrà sulle spalle. Non mi tirerò mai indietro dinanzi a nulla, perché laddove c’è da dimostrare le proprie qualità e metterle al servizio del proprio orgoglio, o, ancora meglio, degli altri che ami, vale la pena di esserci!

Perciò io la seguo ed adesso so
che io la raggiungerò
perché al mondo ci sono anch'io


Se penso che mi hanno dato la possibilità di scegliere di rinunciare a tutto questo e che la stavo quasi cogliendo al volo mi sento un grande stupido!
E gli stupidi non rinunciano ai loro sogni, non importa quando la realtà li metta al tappeto. D’altronde, come si può stendere un sogno? È fumo, intangibile a tutto.
Tranne alla mano di chi lo insegue, e che riesce a raggiungerlo!

Perché al mondo ci sono anch'io


Qualche attimo di calma in cui ci studiamo. Poi non riesco più ad attendere, e inizio a correre verso di lui!

Ci sono anch'io



“CI SONO ANCH’IO!”

Il mio urlo, o forse il mio sorriso di gioia, lasciano Neji spiazzato per un attimo, ma un attimo solo. Ricompone la propria guardia, pronto a battersi.
L’incontro inizia.

Ed io ci sono.





ANGOLO DELL’AUTORE (leggetelo anche se la storia è finita, dai, fate sto sforzo)
Rock Lee è un grande, e su questo non si discute! U___U
Il personaggio di Rock Lee e “Ci sono anch’io” sono nati per essere accoppiati, perché ogni individuo nella vita deve raggiungere un momento in cui gridare al mondo che c’è, che non si è nascosto, che tra i tanti eroi, campioni, politici, personaggi famosi della storia, un piccolo “Ci sono anch’io” vale quanto e forse più di tutte le loro imprese.
Spero proprio di aver centrato in pieno il suo carattere e il suo senso come personaggio. Forse qualcuno potrebbe trovare un po’ strano questo Rock Lee così serio e meditabondo; Lee è certo un tipo bizzarro e simpatico, ma su queste cose certo non scherza. Spero che leggendo qualcuno di voi sia rimasto “ispirato”, diciamo, ad imitarlo qualora si trovi a dover mettercela tutta, come è successo a lui.
Il motto “L’importante è partecipare” si sposa indubbiamente bene con questa canzone: non importa quanto gli altri vi criticano o vi sentiate inferiori, se dimostrate a voi stessi di avere la grinta di non rinunciare a prescindere, sarete superiori a tanti che sono abili e ne vanno fieri, e che si affannano a rincorrere la vittoria. Chi invece si mette in discussione, ma va ugualmente avanti preoccupandosi non del risultato, ma di essere lì a cercare di far bella figura per quel poco che si vale, ha certamente più merito.

Ovviamente ho scritto questa song-fic sentendo la canzone in questione in tre lingue diverse! In Italiano (Max Pezzali), in inglese (Goo Goo Dolls) e… in greco (su You Tube si trova proprio di tutto!) Vi consiglio di ascoltarle tutte, è bello sentire il suono delle altre lingue!
“Sussurri e Bugie a cui non avrei mai creduto” è un verso del testo inglese, sapete?
Mi raccomando, commentate in tanti, specie i fan di Rock Lee! ^__^

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

 
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VOTO: (3 voti, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
mewanna 25/12/09 17:38
Premetto che Rock Lee non è il mio preferito, ma il suo personaggio è comunque qualcosa di interessante e diverso dai soliti. Mi piace il modo in cui l'hai scritta, forse perchè rispecchia la realtà di molta gente che si sente sola, persa, affranta... e c'è solo la speranza, la forza e i sogni che ci danno la carica per andare avanti!
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grano89 - Voto: 28/11/09 13:44
E tra i fan di rock lee come potevo mancare io?XD
Belli i contenuti, che si sposano perfettamente con uno dei prsonaggi più simpatici e giovanili tra tutti.
Non perdi il tuo tocco! XD
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reds92 - Voto: 26/11/09 23:31
Davvero bella. Precisa e diretta, colpisce il punto giusto.
Grande Tony!!!
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darkshin - Voto: 25/11/09 20:23
Bella, molto. Non tanto per il come è scritta, quanto per il messaggio che lancia uno dei personaggi più spesso ignorati nel manga. La storia di Lee in una canzone, carina.
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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