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Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: IO E MIO FRATELLO CI AMIAMO.
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: lally-mangaka galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/11/2009 10:13:13

Io e mio fratello ci amiamo; perché tutti non riescono a capirlo?
 
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IO E MIO FRATELLO CI AMIAMO
- Capitolo 1° -

Autore: Lally-chan
Titolo: Io e mio fratello ci amiamo.
Raiting: Pg13
Avvisi: One-shot
Note: Malinconica
Riassunto: Io e mio fratello ci amiamo; perché tutti non riescono a capirlo?

Disclaimer: I Gemelli Kaulitz non mi appartengono in nessun modo.
Tutto ciò che è scritto di seguito è puramente inventato senza nessun riferimento alla realtà dei fatti,e niente di ciò che è descritto è a scopo di lucro.

Io e mio fratello ci siamo amati da quando siamo stati concepiti, quel giorno in cui l' ovulo di nostra madre ha incontrato lo spermatozoo di mio padre. Siamo stati creati da una cosa sola, divisi per uno scherzo del destino, ma uniti sempre dallo stesso sentimento che ci riempie ancora oggi.
E' difficile spiegare a qualcuno cosa voglia dire ciò; fargli capire che il nostro rapporto trascende da tutto e tutti. Lui è come fosse nato con noi; è insito nel nostro animo e ci accompagna ogni giorno della nostra vita ricordandoci quanto uno non possa sopravvivere senza l' atro.
E' un sentimento puro e semplice, tanto che molte persone non lo capiscono proprio perché cercano chissà quale risposta illogica e arcana persa in chissà che libro di psicologia di non si sa quale secolo.
Ricordo un giorno; uno dei più brutti della mia vita. Ero a casa con Tom e, dopo mesi passati in giro, finalmente potevamo concederci uno all' altro con la massima spontaneità che solitamente non potevamo permetterci. Mamma era andata fuori a portare un poco in giro i nostri cani e io, scioccamente avevo deciso di invitare il nostro migliore amico, Andreas, per poterlo vedere dopo tanto tempo.
Andy era arrivato verso mezzogiorno e mamma aveva cucinato per tutti, regalandomi involontariamente il pomeriggio più rilassante che ricordassi da anni.
Avevamo poi giocato un poco alla playstation e Andreas si era defilato in bagno per un istante mentre, con mamma in cucina a pulire i piatti, io e Tom eravamo rimasti soli nel salotto di casa nostra.
< E' stata una bella idea invitare Andy. > aveva detto Tom sorridendo.
< Già. > avevo risposto io avvicinandomi a lui e poggiando il capo sulla sua spalla.
< Non ricordavo che la pace potesse essere così bella. > si era messo a scherzare mio fratello facendomi ridere.
< Peccato che durerà molto poco. >
< Che vuoi farci siamo star oramai. > aveva fatto il vocione Tom facendomi ridere di nuovo.
< Quello che mi mancherà di più è poter rimanere un poco solo con te. > avevo ammesso mogio. < Durante i tour non abbiamo un attimo di fiato. >
< Dobbiamo essere già felici di riuscire a stare assieme. >
Io avevo alzato il viso verso di lui ed avevo sorriso, abbracciandolo d' impulso per il crescente bisogno di un contatto con lui.
< Se mi dovessi allontanare da te morirei. > avevo ammesso mentre lui prendeva ad accarezzarmi sul capo.
< Lo sai che per me è lo stesso. >
Il mio sorriso si era allargato ed avevo aumentato la mia presa su di lui.
< Sei preoccupato per qualcosa Bill? > aveva allora esordito lui sicuramente preoccupato.
Avevo negato col capo e mi ero sciolto leggermente dall' abbraccio guardandolo negli occhi.
< No, anche se a volte ho la sensazione che nessuno possa davvero capirci. > dico sconfortato. < Non che la cosa mi tocchi più di tanto, è solo che, come dire, mi da fastidio. >
Mio fratello aveva sorriso saccente.
< Non puoi chiedere che persone che non sanno cosa siamo noi, visto che non sono nella nostra stezza situazione , possano capire; che provino i nostri sentimenti non sapendo neanche dove cominciare. >
Quando mio fratello è così illuminante, conciso e serio, e quando parla di noi, io non posso che sciogliermi. Ma dove andrà a trovare parole tanto belle e profonde?
Anche allora, come ora, me lo chiesi.
Lo guardai sognante e vidi che lui avvicinava le sue mani alle mie guance, accarezzandole gentilmente prima di prenderle tra le sue mani come a volermi sorreggere il viso. Io riuscivo solo a sospirare felice e godermi quell' istante chiudendo gli occhi. E come spesso accadeva, perché tutti e due amavamo farlo, sentì le sue labbra sulle mie.
Ogni volta che Tom mi bacia è come se, per un istante, mi sentissi di nuovo unito a lui. Quest' unione è importante, sia per me che per lui, perché la vita sembra volerci dividere in continuazione. Abbiamo bisogno di questi momenti di intimità; solo lui e io. Per sentirci vicini, per rinnovare il nostro amore, per essere una cosa sola.
Nessuno può capire cosa io o Tom proviamo in quel momento. Per noi, tutti i baci che ci regaliamo sono momenti sacri creati unicamente per noi stessi.
< Voi due, cosa state facendo? >
Andreas era rientrato proprio mentre io e mio fratello ci separavamo dal bacio. Come ormai ero abituato a subire, il mio momento con Tom era finito, durato solo quei pochi istanti che il destino mi aveva concesso.
Mio fratello si era lentamente separato da me, come ad infischiarsene della domanda appena rivolta dal nostro amico comune; ed io, insolitamente calmo quanto lui, l' avevo seguito verso Andy trovandomi mio malgrado a fronteggiarlo.
< Immagino tu voglia una spiegazione. > avevo chiesto, a voce di tutti e due.
Andreas annuì piano osservandoci come fossimo degli alieni e non i suoi più cari amici. Tutte le persone sono portate a fare così quando vedono qualcosa che non riescono a capire. Non sono certo sconvolto dalla sua reazione, anzi, non mi aspettavo che questo.
< Cosa vuoi sapere? >
Andy pareva tra l' imbarazzato e il titubante. Sembrava quasi che la nostra calma lo stesse confondendo; che gli stesse facendo credere i aver visto male.
< Cosa stavate facendo quando sono entrato? > ci aveva chiesto dubbioso. < Sembrava che... >
< ...ci baciassimo? > avevo finito io per lui.
Andreas aveva strabuzzato gli occhi per la mia totale tranquillità.
< Allora lo stavate facendo davvero? >
Era sconvolto; ma come dargli torto, tutti lo sarebbero stati, non gliene facevo una colpa.
< Andy, devi capire una cosa importante di me e Tom... > avevo cominciato a rispondergli, prendendo la mano di mio fratello nella mia per sentire anche la sua forza. < ...io e lui siamo una cosa sola. Due entità scisse dalla stessa anima. >
< Bill, ma vi stavate baciando! >
Io avevo scosso la testa; non capiva. Troppi preconcetti occludevano la sua mente e non riuscivano a fargli capire ciò che gli stavo dicendo.
< Il nostro era solo un chiaro esternamento di affetto. >
< Ma i fratelli non si baciano! >
< E dove starebbe scritto? > gli avevo domandato io calmo.
Andreas sembrava basito e incapace di rispondermi.
< Andy, vorrei poterti fare una domanda... > avevo allora aggiunto, sperando in cuor mio che ciò potesse aiutarlo a capire.
Lui aveva annuito.
< ...per te se due fratelli si danno la mano, fanno qualcosa di male? >
< ...no... > aveva titubato.
< Per te se due fratelli si abbracciano, fanno qualcosa di male? >
< ...no... >
< Per te se due fratelli si scambiano sguardi di intesa, sguardi carichi di affetti, fanno qualcosa di male? >
< ...no... >
< Per te se due fratelli si dicono reciprocamente di volersi bene, fanno qualcosa di male? >
< ...no... >
< E allora perché un semplice bacio ti sconvolge tanto? > avevo finito vedendo il visibile imbarazzo del mio povero amico.
< Gli innamorati si baciano. > aveva risposto con un dubbio nella voce.
Avevo sorriso. La sua risposta era giusta, sono che era stata inserita nel contesto sbagliato.
< Appunto. Due persone che si amano fanno anche questo. >
< Ma siete fratelli! > aveva replicato lui.
Ero tornato a sorridere, voltandomi solo un istante verso Tom, cercando il suo sguardo per trovare le parole giuste per continuare.
< Non è forse amore ciò che c' è tra due persone che si vogliono bene? >
Andreas aveva come borbottato ma non aveva risposto alla mia domanda.
< Non è amore quando qualcuno sente il bisogno di dividere la sia vita solamente con un' unica persona? Quando sente di non aver bisgono di nulla forché di lei? >
< Ma voi non... > si era bloccato. < ...non avrete anche... >
Povero il mio amico; era diventato tanto rosso in viso che i capelli color platino sembravano dovergli prendere fuoco da un istante all' altro.
< No. > avevo esordito sereno. < Per noi non è quello l' importante. > avevo continuato. < Il sesso è solo il passo finale dell' amore; quella parte fisica che due persone decidono di concedersi come compimento di una strada intrapresa assieme. >
< Ma allora... >
< Non so se tu possa capire ciò che sto per dirti... > avevo cercato di dire il più chiaramente possibile. < ...ma l' amore che lega me e mio fratello è ciò di più vicino all' amore fisico e spirituale che si instaura tra due amanti; uomini o donne che siano. Il notro è un sentimento unico e speciale; qualcosa che ci unisce e ci lega indissolubilmente. Qualcosa che va oltre al sesso, al amore fisico o mentale. Qualcosa di nostro che nessuno potrà mai provare. Noi cerhiamo solo di fare ciò che qualcun' altro ha deciso di non concederci: vogliamo stare assieme ed essere una cosa sola. Nulla più. Solo e solamente rimanere uno accanto all' altro vivendo la nostra vita; sincronizzando ogni nostro evento per viverlo appieno. >
Andreas era rimasto in silenzio. Sembrava quasi sul punto di piangere.
< Non so cosa dire. > aveva proferito scosso. < Non immaginavo che foste tanto uniti. >
Gli avevo sorriso e l' avevo invitato a sedersi sul divano dove avevamo giocato solo pochi istanti prima.
< Non devi sentirti né a disagio né pensare che io o Tom ti odiamo per la tua reazione. > gli avevo detto come per calmarlo. < Noi capiamo che tu possa essere...sorpreso...del nostro speciale tipo di rapporto... > avevo continuato pacato. < ...non vorremmo solo che travisassi i nostri gesti e ci considerassi dei semplici ragazzini infatuati che si scopano a vicenda per passare il tempo. > avevo finito volendo essere il più esplicito possibile. < Il nostro amore è tutto forché sessuale. >
< ... >
< Vorrei che capissi che... > avevo risposto sorridendogli amabile. < ...ogni cosa che compiamo, noi la attuiamo con la più tranquilla pacatezza, con il più puro degli intenti. Nulla di ciò che facciamo a strani fini, è solo un semplice esternamento di sentimenti. Sentimenti che abbiamo bisogno di esternare tra di noi per sentirci uniti. Tutto è fine a se stesso in fondo. Tutto è fraterno e non va oltre ciò che noi stessi ci siamo imposti. >
Andreas aveva annuito; sembra aver capito ciò che, con difficoltà, avevo provto a dirgli. Si era messo ad ossevarmi attentamente e poi era passato a mio fratello. L' avevamo lasciato fare; dopo tutto aveva il diritto di assimilare una situazione tanto spinosa.
< Non so proprio cosa dire. > aveva asserito sconfortato. < Non pensavo che foste tanto uniti. >
< Spesso le cose più normali pargono così ovvie che no gli si da peso. > gli avevo risposto.
< Già. E forse oggi finalmente anche io ho oltrepassato quella ovvietà ed ho visto cosa si nascondeva dietro. > aveva sorriso.
Devo ammettere che da Andreas non mi aspettavo una tale veloce assimilazione. In quel momento mi sentivo davvero felice perché il pensare di perderlo mi avrebbe fatto davvero male. Ricordo che quella sera lui decise di rimanere a dormire da noi e che parlammo tutta la notte di ogni cosa possibile.
Andy sembrava voglioso di sapere ogni cosa sul nostro rapporto, su cosa provavamo, su come ci sentissimo a dover nascondere un segreto che in realtà non lo sarebbe dovuto essere. Trovai la cosa davvero bella, perché a mio avviso, se le persone chiedessero spiegazioni prima di accusare qualcuno di qualcosa, forse il mondo sarebbe meno marcio e la gente sensibilmente meno bigotta. Il problema vero dell' umanità è che crede di sapere tutto; crede che solo ciò che loro definiscono "giusto" possa essere visto come tale. L' uomo tende sempre a non ascoltare gli altri; a farsi idee preconcette basate su voci e idee distorte. Prova l' irrefrenabile bisogno di credere solo a ciò che sente per prima; precludendosi ogni altra possibile via, anche se giusta. Solo dei veri amici puoi cercare di fidarti; sperando intensamente dentro di te che almeno loro ti ascolteranno, ti capiranno. Le persone normali tenderanon sempre e solo a diffidare delle tue parole, nascondendosi dietro la scusa del dubbio, delle pensiero libero.
Il mondo non potrà mai capire né me né mio fratello, non potrà mai capire il nostro rapporto, né approvarlo. Finché si ostinerà a vedere e credere ciò che gli pare, non riuscirà mai a comprendere il nostro amore.
Perché noi ci amiamo e nulla potrà cambiare questo nostro sentimento.


Note dell' autore:Ok, eccomi qui con un' altro delirio. Non so perché ma una volta ogni tanto mi metto a pensare a lro, al twincest, al mondo meschino che abbiamo intorno e comincio a farmi seghe mentali su tutto ciò. Penso e ripenso, mi arovello e alla fine scrivo una OS per esternare i miei pensieri. E' come uno sfogo; qualcosa che mi fa stare meglio. Questa è uscita fuori leggendo il capitolo du una FF di una mia amica; mi aveva dato fastidio(mica per colpa sua) che uno dei personaggi, scoprendoli abbi affermato:"mi fate schifo."
Odio che parla è per dare fiato alla gola, senza prima collegare il cervello!O___O
Vabbé, spero vi sia piaciuta.
Alla prossima!
 
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VOTO: (1 voto, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
lally-mangaka 23/11/09 10:48
GRazie. E' sempre bello vedere persone che la pensano come te...^___-
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sarettalovesmu - Voto: 16/11/09 22:09
Bella oneshot:) anch'io mi faccio molto spesso questo tipo di pensieri e come te penso che il mondo in cui viviamo sia uno schifo poiché non riesce ad accettare il diverso. per il mondo, ciò che è diverso è autmaticamente sinonimo di malvagio e pericoloso, è sempre stato così. ma la storia ci insegna che il diverso in realtà è genialità, è sentimento puro. basti pensare a oscar wild o leonardo da vinci, entrambi omosessuali e tuttavia grandissimi personaggi della loro epoca e considerati geni ancora oggi. oppure a galilei, che è stato quasi torturato e poi costretto a forza a rimangiarsi tutto solo per aver avuto il coraggio di dire una delle più grandi verità della storia umana. è normale, nel 2009, ancora non riuscire a capire che il diverso è geniale e non male? secondo me no. ma per fortuna ci sono persone come te e come me, che combattono per far capire agli altri un'altra grande verità: l'amore non ha nessun tipo di limite, a patto che sia puro e sincero.
ancora complimenti x la storia.
saluti^^
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hila93 16/11/09 15:31
Ciaooo,e` molto carina la FF,complimenti,e sinceramente la penso anche io cosi` sui pregiudizzi,e` una cosa che non reggo!!!
Complimenti ancora ^_^
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