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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: SUPERNATURAL
Titolo Fanfic: MY PLACE IS HERE
Genere: Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/11/2009 09:43:43

John Winchester aveva fatto la sua scelta...
 
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- Capitolo 1° -

Austin - Texas

Ellen McGinnis 14 anni - Layla McGinnis 5 anni


- Ellen tu e tua sorella non siete obbligate a seguirmi, potrebbe essere molto pericoloso e
Layla è ancora molto piccola. I vostri genitori erano due ottimi cacciatori, voi però non
siete obbligate a diventare come loro. Lo capisci Ellen?

- Quelle "cose" hanno ucciso nostra madre e fatto morire il bambino che aspettava, quindi
se noi diventassimo due bravi cacciatori...potremmo trovare quei "cosi" è ucciderli? Non è
così Signor Winchester?

- Si, ma vedi Ellen tu...

- Io e Layla veniamo con lei Signor Winchester, ci insegni tutto quello che sa riguardo alla
caccia in modo tale che io e mia sorella un giorno possiamo vendicare la morte di nostra
madre e del suo bambino.

- Passeranno dei giorni, dei mesi o addirittura degli anni prima che voi possiate ritornare a casa. Sei sicura che questa sia la scelta giusta?

- Si, io e mia sorella saremo all'altezza Signor Winchester...non se ne pentirà.

****

Sospiro.
Aiuto mia sorella a caricare le valigie all'interno del bagagliaio della nostra macchina,
ovvero una Lancia delta grigio metallizzato; gli occhi di Layla sono gonfi, segno che anche
la notte scorsa ha pianto.
Per lei John Winchester era più che un maestro, era qualcosa di molto simile ad un padre e
vederlo morire in quel modo a dir poco assurdo, è stato un colpo durissimo.
Perché?
E' passata una settimana dalla sua morte, ma per quanto io mi sforzi non riesco ancora a
capacitarmi del fatto che John Winchester sia morto. Dopo l'incidente con il camion e la
corsa in ospedale, sembrava che si fosse ripreso e invece Sam lo ha trovato riverso a terra, privo di conoscenza.
Era morto.
A nulla erano valsi i tentativi dei medici di rianimarlo, il suo cuore aveva smesso di
battere già da diversi minuti e così alle 10.41 il personale medico presente nella sala
rianimazione aveva registrato in via ufficiale, la morte del Signor Winchester.
Io, Layla, Sam e Dean non abbiamo potuto fare altro che rimanere sulla soglia della sala
rianimazione, mentre i dottori si affannavano intorno a quel corpo ormai senza vita, nella
speranza di riportarlo nel mondo dei vivi.
Da me.
Da Layla.
Ma soprattutto...dai suoi figli.
Layla ed io eravamo sue allieve, tra noi e John Winchester non c'era alcun vincolo di
parentela o sangue ma nonostante ciò venivamo trattate nello stesso identico modo di Sam e
Dean; per questo mi riesce difficile credere che la sua morte sia stata SOLO una tragica
fatalità.
Il mio sguardo si posa alcuni istanti su Sam e Layla che si abbracciano a poca distanza da
me; entrambi cercano di farsi forza l'uno con l'altra, come quando erano piccoli.
Li osservo.
Per loro è sempre stato molto facile esternare il proprio dolore ed i propri sentimenti;
quando abbiamo organizzato la cerimonia di cremazione e anche durante lo svolgimento di essa
loro hanno pianto, senza alcuna vergogna o timore.
Loro ci riescono.
Perché io no?
Vorrei piangere, dare sfogo in qualche modo al dolore che mi opprime il cuore ma soprattutto
l'anima lacerandola e straziandola senza concedermi un solo attimo di tregua. Forse perché è
stato proprio John Winchester ad insegnarmi, che io ero la sorella maggiore e in quanto tale
dovevo sempre soffocare le mie emozioni e sentimenti, soprattutto nelle situazioni più
pericolose.
Purtroppo però non si è mai abbastanza forti di fronte a una cosa triste e insensata come la
morte; anche mia madre era una persona meravigliosa, una moglie innamorata del proprio uomo
e una madre fantastica che per le sue due figlie avrebbe dato anche la vita pur di vederle
crescere sane, forti ma soprattutto felici.
Allora perché è stata assassinata in quel modo così barbaro e assurdo?
Perché mio padre è letteralmente impazzito dal dolore e da un sacco di anni, vive rinchiuso
in ospedale psichiatrico vittima della sua stessa follia?
Ha un senso tutto questo?
No. Niente ha più senso ormai.
Bobby si avvicina a me e mi abbraccia, io però non riesco a dare o percepire alcun tipo di
calore umano in tale gesto; ormai è più di una settimana che John Winchester è morto, la
vita deve andare avanti e io e Layla dobbiamo partire alla volta di Ottawa in Canada, a
quanto pare un gruppo di demoni si diverte a rapire le donne incinte per poi farle a pezzi
...proprio come è successo a nostra madre.

- Ti ringrazio per l'ospitalità Bobby, riguardati mi raccomando.

- Hey ragazzina per chi mi hai preso, guarda che sono ancora il massimo esperto nella caccia ai demoni e tutto quello che sai riguardo a quei bastardi lo devi a me ricordatelo. Siate
prudenti mi raccomando, e tieni d'occhio tua sorella.

- Dove è Dean?

Bobby mi indica la rimessa situata a poca distanza dalla sua abitazione, lo ringrazio e poi
mi dirigo verso di essa; prima di partire voglio salutare Dean, lui più di chiunque altro
sta soffrendo per la morte di John Winchester, era suo padre e quindi il dolore per la sua
scomparsa non ha niente a che vedere con il mio neanche lontanamente.
Orgoglio.
Una delle tante cose che io e Dean abbiamo in comune, forse perché entrambi siamo dovuti
crescere in fretta se volevamo sopravvivere in un mondo a cui non interessa se tu sei un
ragazzino o un bambino; alle creature appartenenti al mondo del sopranaturale interessa una
cosa soltanto: uccidere e fare del male.
Da quando John Winchester è morto Dean non ha versato una lacrima per suo padre, lui dice
che va tutto bene ma io non gli credo. Lo conosco e piuttosto che ammettere che sta
soffrendo, si farebbe torturare da centinaia, anzi migliaia di demoni-ombra.
Idiota!
Siamo ospiti a casa di Bobby da più di una settimana ormai, e lui non ha fatto altro che
riparare la sua automobile smettendo solo quando Sam gli aveva fatto ascoltare il messaggio
di una certa Ellen che implorava il Signor Winchester di non fare cazzate.
Stando al racconto di Sam lui e suo fratello avevano eliminato un clown che si divertiva a
fare a pezzi i genitori dei bambini dopo essersi accattivato le simpatie di questi ultimi;
Dean si era limitato a confermare il racconto del fratello e poi era tornato a riparare la
sua automobile chiudendosi nuovamente nel suo dolore e in un silenzio in grado di ferire più di mille parole.
Stupore.
All'improvviso dalla rimessa sento provenire un fracasso a dir poco infermale, corro nella
direzione da cui proviene il rumore e quello che vedo mi lascia letteralmente senza fiato;
Dean colpisce la sua adorata automobile o meglio il suo "scheletro" aiutandosi con una
grossa spranga di ferro.
Perché?
Lo guardo mentre continua ad infierire su ciò che resta dell'Impala, un regalo di John
Winchester e che Dean ha sempre trattato con venerazione, quasi come fosse una donna in
carne ed ossa.
Poi capisco.
Finalmente ha permesso al dolore e alla rabbia di uscire e prendere il sopravvento;piuttosto che mostrarsi debole agli occhi di suo fratello si farebbe ammazzare questo è poco ma
sicuro!
Lo fermo.
Quando solleva entrambe le braccia in aria pronto a colpire per l'ennesima volta ciò che
resta della macchina, gli afferro il polso sinistro con la mano destra bloccandolo.

- No! Dean ti prego smettila, non è questo il modo di affrontare la cosa.

- Fatti i cazzi tuoi Ellen! Non è un problema tuo, vattene.

- Io non vado da nessuna parte, mi hai sentito? Vuoi colpire la tua macchina?! Perfetto,
questo vuol dire che dovrai fare la stessa cosa con me, avanti colpiscimi!

Dean mi guarda e nei suoi occhi riesco a leggere tutto il dolore, la rabbia il senso di
colpa che gli attanagliano il cuore, ma anche e soprattutto stupore dovuto alle mie parole.
Proprio io che ho sempre odiato quel vecchio rottame, ora lo difendo arrivando addirittura a proteggerlo con il mio stesso corpo.
Una cosa molto strana la vita, non è vero?
Lentamente Dean abbassa la spranga di ferro, lasciandola cadere al suolo con un fragore a
dir poco assordante. Il suo sguardo è perso nel vuoto, ed io mi limito ad osservarlo in
silenzio allungando la mano sinistra e appoggiandola sulla sua spalla destra come a
infondergli un po’ di forza ma anche coraggio per affrontare e superare il lutto che ha
colpito lui e Sam.
Non è giusto!
Niente di tutto quello che è accaduto ha un senso, ma cosa possiamo fare noi semplici e
volgari umani se non accettare i crudeli "giochi" che il destino ha in serbo per noi.
Abbraccio.
Prima che possa rendermi conto di quello che sta accadendo, Dean mi attira a se mi stringe a tal punto che ho come la sensazione che alcune costole si siano incrinate o peggio ancora
rotte. Lentamente ricambio il suo abbraccio appoggiando entrambe le mani sulla sua schiena e la testa sul suo petto; vorrei potergli dire qualcosa ma è come se la voce mi fosse stata
sottratta o nascosta in qualche angolo recondito della mia gola.
Sofferenza.
Dolore.
Rabbia.
E poi ancora dolore.
Tutto questo avrà mai una fine?
Non lo so.
All'improvviso Dean si allontana da me ponendo fine a quel lungo abbraccio, tutti e due
andiamo a sederci a poca distanza dall'Impala; il silenzio che regna intorno a noi è
spaventoso, anche se la salma di John Winchester è stata cremata da un bel po’, tutto
intorno a me "odora" di morte.

- Mio padre è morto, perché ha venduto la sua anima a quel figlio di puttana!

- Che cosa?! No è assurdo, tuo padre non avrebbe mai fatto niente del genere.

- LO HA FATTO PER ME, PERCHE’ STAVO MORENDO IN QUELLO STRAMALEDETTO LETTO DI
OSPEDALE...AVREBBE DOVUTO LASCIARMI MORIRE MALEDIZIONE, IO SAREI DOVUTO MORIRE E NON LUI.

Silenzio.
Le parole di Dean urlate con la rabbia e la disperazione di un figlio che appena perso il
proprio padre, mi fanno male e ho come la sensazione che il cuore mi venga strappato con
forza dal petto e poi fatto a pezzi.
Allora avevo ragione nel sospettare che la morte di John Winchester non è avvenuta per una tragica fatalità, ma perché sotto c'era qual’ cosa altro di cui io non ero a conoscenza.
Avrei dovuto capirlo nel momento esatto in cui John Winchester era entrato nella stanza di
Dean e aveva pregato me, Sam e Layla di lasciarlo da solo con suo figlio.
Se solo avessi saputo io...
No.
Non sarei comunque riuscita a fermarlo.
John Winchester aveva fatto la sua scelta e niente o nessuno, sarebbe mai riuscito a fargli
cambiare idea; lui ha sempre amato moltissimo i suoi figli, a tal punto da sacrificare la
sua vita.

- Sam ne è al corrente?

- No, lui non lo sa e ti prego di non dirgli nulla.

- No certo, sarai tu a farlo Dean quando lo riterrai opportuno

- Cosa ci fai ancora qui? Tu e tua sorella non doveva patire, per qualcuno dei vostri posti
strambi?!

- No, il mio posto è qui adesso...che ti piaccia oppure no.
 
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