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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: COSA PUò SUCCEDERE NELLE ORE DI GINNASTICA...
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: bakakitsune galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/11/2009 09:32:58

una tredicenne e un suo compagno di classe hanno l'ordine dal professore di cercare i "dispersi" nel cortile della scuola...vi ho incuriositi???
 
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AMO LA PIOGGIA...
- Capitolo 1° -



Salve a tutti dalla vostra baka volpe XD Ecco una storia momentanea, frutto della mia mente in piena attività celebrale XD la protagonista sono io, l'altro, bè...u///u non posso fare nomi ^^, spero vi piaccia, ci vediamo a fine storia!!!!

Sotto presentazione,
3

2

1
via!!!!:

in tutta la mia vita non avevo mai pensato a una situazione simile...
tutto combaciava, quasi fosse la semplice realtà di ogni giorno...
una scusa banale...una situazione perfetta...un dolce sfondo...
era incredibile come i miei pensieri si accumulassero così in fretta nella mia mente, nei miei sogni...una storia,
un breve tratto di come vorrei fosse la mia vita,
un dolcissimo epilogo di ciò che vorrei accadesse, una cosa troppo bella perfino da descrivere...

Il prof di ginnastica ci aveva mandato fuori nel cortile della scuola, perché alcuni nostri compagni di classe erano spariti. era stata chiarissima. dovevamo riportare indietro i nostri compagni, e minacciarli con le note se non avessero voluto venire.

Eravamo solo in due, io e lui, il prof aveva preso noi, perché ultimamente stavamo molto insieme...si fidava di noi. Uscimmo, un po’ scocciati, dalla palestra, e raggiungemmo il cortile . era nuvoloso, ma sarebbe bastato qualche minuto
a ritrovare gli altri, se fossero stati nei paraggi, naturalmente...
finora niente, nessuno, il cortile era deserto a differenza di alcuni giorni di sole, dove ospitava molte classi.

Cominciò a piovere mentre eravamo vicino alla casa del custode , sulla ghiaia. cercammo di tornare in scuola, ma la pioggia
era già troppo forte. Sentimmo un rombo, io sbarrai gli occhi, lui se ne accorse, sapeva che avevo una paura tremenda per tuoni e lampi... lui suggerì di andare al riparo sotto la tromba delle scale di emergenza, poco distanti, lì l’acqua, per quanto ci provasse, non arrivava . Corremmo verso le scale, superammo la “collinetta”. Durante il tragitto, lui inciampò sui sassi e rotolò giù dalla collinetta verde e quasi del tutto bagnata. Lo raggiunsi, e lo aiutai ad andare al nostro obbiettivo. arrivammo, ci sedemmo. aveva il ginocchio sbucciato, come se uno specchio si fosse rotto su di lui...probabilmente era caduto anche su il vetro di quella bottiglia vicino alla collina . Il preside lo aveva sempre detto di non avvicinarci alla casa del custode, e soprattutto ai rifiuti che lasciava in giro, tra cui spesso bottiglie. Non potevo lasciarlo così, ma non avevo nemmeno dei fazzoletti per togliere il sangue, e chiaramente non potevo
raggiungere la scuola. A questo punto, c'era solo un modo per evitare un infezione.
Senza esitazione, ma non con poco imbarazzo, presi il taglierino dalla tasca dei miei jeans. Lo avevamo usato l'ora prima per arte, dato che dovevamo intagliare dell’argilla, e lo porsi a lui e mi misi di schiena, scostando i capelli.

Lui mi guardò un attimo, un po’ perplesso. allora parlai.
-taglia un pezzo di stoffa, ma non fino in fondo, ok?
-ma...è la tua maglia portafortuna...
sorrisi... si ricordava anche quel piccolo particolare di me...
-ce l'ho dalle elementari, ormai inizia a starmi piccola e corta, e poi così mi servirà a qualcosa.

Lentamente, sentii la lama del taglierino scivolare sulla stoffa semibagnata della mia maglietta. avevo paura, paura che
un tuono mi facesse sobbalzare, che in tal modo mi ferisse, ma non fu così.
si fermò a metà schiena circa, appena sotto l'attaccatura del mio reggiseno. appena finito, mi diede il pezzo di stoffa. Lo presi, allungai la mano e lo lasciai sotto la pioggia per un po’. Intanto, gli avevo detto di disinfettare la ferita con la saliva. Aveva sputato sulla mano e frizionato il ginocchio, dopodichè ritirai la stoffa della mia maglietta, ormai bagnata, dalla pioggia e la posai sul suo ginocchio. annodai i lembi con forza, ma senza fargli troppo male. nella fretta, non mi ero accorta che lampi e tuoni si erano fatti sentire. Ero tremendamente spaventata da essi. mi rannicchiai in un angolo opposto al suo e mi tappai le orecchie. Per un breve arco di tempo chiusi gli occhi. Avevo caldo, un caldo insopportabile, eppure pioveva, ma sapevo cos'era...stavo arrossendo, per la vergogna...e lui mi stava guardando, sentivo che mi guardava. strinsi gli occhi, fino a piangere, ma così facendo mi resi ancora più
patetica. Patetica davanti a lui...era come morire... Avvertì una scossa lieve, e poi altre piccole scosse, probabilmente dei passi. lui si era alzato, sebbene non riuscisse
a muovere bene il ginocchio, e si era seduto accanto a me. sentì due mani che mi afferravano i polsi con lentezza e gentilezza che abbassavano le braccia.
aprii gli occhi, non potevo credere che stesse succedendo davvero.
Eravamo soli, insieme, con l'odore della pioggia che entrambi amavamo...

lentamente mi porse gli auricolari del suo mp3. li infilai nelle orecchie e ascoltai, mentre lui metteva il volume abbastanza alto da farmi sentire solo quello. Sentì alcune canzoni, vari generi, ed ero rilassata. Mi ero calmata, ero tranquilla. le mie orecchie sentivano gli Evanescence, i miei occhi vedevano lui.

verso la fine della canzone, il temporale si era calmato, e ora era solo nuvolo. erano finiti anche i tuoni. mi tolsi gli
auricolari:
_andiamo, dai, se rimaniamo qui potrebbe ripiovere, e magari anche più forte.
_ok
_ce la fai ad alzarti?
_si, più o meno
_ti tengo, non ti preoccupare
_ok, grazie
Arrossii, lo sentii, proprio come prima, ma stavolta perchè forse lui si era accorto di me, forse... lo aiutai ad alzarsi, mise il braccio sulle mie spalle, presi la sua mano sulla mia spalla e la strinsi. si reggeva bene e iniziammo a muoverci... a metà strada re iniziò a piovere, ma lievemente. La pioggerellina si posava sulla mia schiena
praticamente seminuda. Faceva freddo, Eravamo ormai a fine estate,e tremavo un po’. Sentii il braccio di lui scendere sulla mia schiena, e prendermi per
il fianco.
_avrai meno freddo così...-era leggermente rosso, mentre io ero già arrossita da molto, e se possibile, anche più di prima...
_grazie....- un grazie mormorato, un grazie sincero nella sua forma più esplicita...
riuscimmo ad arrivare in palestra, dal prof , dove ci attese una sgridata da parte di quest'ultimo e un mucchio di domande sulla mia maglietta. Ci scusammo con il professore per il ritardo, dopodiché lui, accompagnato da un nostro compagno di classe andava dalla bidella per la ferita. Io rimasi lì in palestra, poi andai un attimo in bagno, tormentata dalle nostre compagne di classe.
_vi giuro che non è successo niente!
_si certo, perché non sappiamo che ti piace....
_come siete paranoiche!!!
_se se, cambia argomento te!
_possibile che siate così sospettose???non è successo niente!-
era strano, più lo dicevo, più mi convincevo del contrario....
_e la maglietta? e cosa avete fatto in quei 10 minuti, eh?-
_ uffiii- andai in bagno, chiusi ermeticamente la porta mentre le altre ancora sparlavano nello spogliatoio, poi una domanda mi sorse spontanea…

"che cosa abbiamo fatto in quei 10 minuti???? eravamo ancora solo amici????"
era un pensiero fisso...ormai era sempre nella mia testa, nei miei pensieri, nei miei sogni...
mi analizzai.
La maglietta non era per niente asciutta, e non avevo ricambi. i jeans si erano salvati, erano semi-bagnati, o comunque meno della maglietta. L'acqua era scivolata sulle scarpe, ma i miei capelli erano fradici. li strizzai, e poi
uscii dal bagno e dallo spogliatoio, notando che tutte le mie compagne di classe erano nell’ingresso della palestra ad aspettarmi, ma prima di andare verso di loro per tornare in classe, il professore mi era venuto incontro:
_Metti questa, Mor-
mi porse una felpa nera. Sgranai gli occhi, era la “sua”, era la felpa dello stesso ragazzo con cui ero stata per 10 minuti sotto le scale antincendio, sotto la pioggia....
_Ma....-
_me l'ha chiesto lui di dartela-mi anticipò il prof
_ok....- allungai la mano.
Arrossii di nuovo, forse più lievemente, mentre i miei compagni di classe mi guardarono da dietro la porta a vetri prendere la felpa ed andare nello spogliatoio. Chiusi la porta e guardai la felpa. Era la sua, era veramente la sua! mi tolsi la mia maglietta e la lasciai sul pavimento, dopodiché mi misi la felpa. Era un po’ stretta, ma andava bene. Strizzai l'altra maglietta e la usai per togliere l'acqua dei capelli. Con un laccio prestatomi da una mia compagna di classe,mi legai i capelli e uscii dallo spogliatoio.
Ne uscii completamente nuova. Ero solare, serena, ma allo stesso tempo preoccupata, poiché lui rischiava una infezione, forse anche grave....
Di nuovo tutta la classe mi tempestò di domande, ma non volevo rispondere, non finché ero sola...volevo ci fosse anche lui, e dopo aver ignorato beatamente i miei compagni, corsi in classe, lasciandoli indietro, solo per andare dove c'era lui...

Avevo in mano la maglietta che tanto amavo, e che ora mi offriva una possibilità in più per amarla. Entrai cercando di essere disinvolta.
_Come stai?
mi sedetti su un banco vicino a lui, che mi fissava dalla sedia.
_meglio, grazie
_e di cosa?
_nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me...
_Hai trovato me....-lo sussurrai ma lo sentì, sicuramente, perché si alzò dalla sedia, e si mosse verso di me. Io rimasi immobile, cercando di capire cosa volesse fare.
allargò le braccia e mi abbracciò. Ricambiai. Non so quanto rimanemmo in quella posizione, ma era veramente bellissimo sentirlo sulla pelle.
in quel momento la mente era vuota, completamente, c'era posto solo per quella strana sensazione. Mi sentivo immobile, incapace di muovermi. Le mie braccia erano attaccate alla sua schiena, ipnoticamente. Rimanemmo così anche quando i nostri compagni
entrarono. Non ce ne importava nulla... Ci staccammo un attimo, dopodiché io non ce la feci più. Scesi dal banco e mi buttai letteralmente fra le sue braccia...
_ho avuto paura-la mia voce esprimeva tutto, stavo per mettermi a piangere...
_Sto bene grazie a te, la bidella ha chiamato il medico, che ha detto che l'infezione si è ulteriormente rallentata grazie a te, e che basterà qualche benda e pastiglia a guarirmi.-
Mi riabbracciò, la mia testa sul suo petto, la su testa sopra la mia. gli altri erano stupiti. Avevano visto che ultimamente stavamo molto insieme, ma non avrebbero mai pensato a questo, ma in fondo cos’era “questo”? . A quel punto, ci scostammo. sorrise, e io con lui.
_grazie per la felpa
_era il minimo
_verrà a prenderti tua mamma?
_si...
_ok...allora non dovrò più preocc-
un attimo
è bastato solo un attimo
le mie labbra si erano fermate,
intrappolate dal gesto più autentico,
un bacio...
era bastato un bacio...
sentii il calore delle sue labbra, e poco dopo, queste ultime si pronunciarono:
-te l'ho detto, sto bene...


La classe era in silenzio...poco dopo entrò la bidella, richiamandolo. sua madre era venuta per portarlo a casa...
Mi salutò, e io rimasi di pietra. Lo salutai meccanicamente, e mi sedetti...
La classe ora era tutta intorno a me, volendo sapere chissà che cosa, ma io ero rimasta sul banco con un fugace sorriso sulle labbra, incapace di esprimere la sensazione che portavo dentro...



Fine!!!!^^
Coe vi sembra??? sinceramente è stato uno dei miei primi "viaggi mentali", per me ha molto significato, Attendo commenti XD
 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
kuroichigo - Voto: 07/11/09 20:19
Brava, kitsune XD carina davvero u///u, è stato uno de tuoi primi pensieri romantici???Niente male come inizio, sul serio, posta altre storie del genere, ti pregooooo *.*adoro i racconi "Rosa misteriosi", hanno quel romanticismo che a questo mondo non guasterebbe XD Continua così, mi raccomando!!!
kiss,
watashi wa kawai neko-girl =^^=
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nicole-chan - Voto: 02/11/09 19:43
Complimenti...davvero bella!!!magari succedese veramente!!!!!!!!!!
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