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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: SUPERNATURAL
Titolo Fanfic: IT ' PROMISE
Genere: Romantico, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, One Shot
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/10/2009 14:47:51

Arrivare vivi al giorno di Natale è qualcosa di assolutamente fantastico, per persone che fanno il nostro lavoro.
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

- " Il Natale rappresenta l'amore, la pace, la serenità... dovrebbe essere sempre Natale nel cuore degli uomini e delle donne, ma la maggior parte delle volte ci si dimentica del Natale... con la speranza che sia sempre Natale. Ti faccio i miei più sinceri auguri. Robert."

Sorrido.
Leggo ancora una volta la "cartolina virtuale" che il mio collega di lavoro Robert mi ha inviato tramite email per farmi gli auguri di Natale; una slitta trainata dalla renne solca il cielo notturno e Babbo Natale saluta con il suo classico Oh Oh Oh agitando la mano destra, mentre dal suo enorme sacco escono tanti regali avvolti in carta colorata e fiocchi variopinti.
Osservo per un istante il monitor del mio portatile, indecisa se rispondere agli auguri di Robert con un'altra cartolina oppure con una semplice email di ringraziamento. Alla fine lascio perdere, anche perché è la notte di Natale ed ho promesso a mia sorella, Dean e Sam che avrei lasciato perdere il lavoro almeno fino a domani mattina; quando alle prime luci dell'alba io e Layla saremmo partite alla volta di Billings nel Montana per liberare un piccolo paese terrorizzato da un gruppo di Poltergaist furiosi.
Mi avvicino all'unica finestra presente in quella "mediocre" stanza di motel che Dean e Sam hanno scelto come alloggio; fuori la neve continua a cadere con ritmo lento e regolare, con il suo bianco manto ha ricoperto tutto compresa la mia automobile e quella di Dean.
Per Dean il Natale ha sempre rappresentato un miracolo ed ora capisco finalmente il perché; essere cacciatori comporta molti rischi, primo fra tutti quello di morire ucciso da qualche creatura appartenente al mondo del soprannaturale.
Arrivare vivi al giorno di Natale è qualcosa di assolutamente fantastico, per persone che fanno il nostro lavoro e di questo dobbiamo senz'altro ringraziare la fortuna che ogni giorno ci assiste oppure il Signore nel caso in cui si creda in un qualche Dio.
Per noi cacciatori festeggiare il giorno di Natale è un evento unico nel suo genere, che per un paio d'ore ci fa assomigliare alla maggior parte della gente che vive su questo pianeta.
Normali.
La normalità è una cosa che io, Layla, Sam e Dean non abbiamo mai assaporato fino in fondo, perché la vita ci ha messo davanti a delle scelte molto difficili da cui non si poteva più tornare indietro. Tutti e quattro abbiamo scelto di dare la caccia al sopranaturale per permettere ad altri come noi, di vivere una vita tranquilla, in pace ma soprattutto normale.
Io per quanto possibile riesco sempre a conciliare il duro lavoro di cacciatrice con quello di giornalista; faccio la reporter per un giornale locale nell'Austin, quindi essere sempre in giro per l'America mi è molto utile per scrivere i miei articoli. Anche mia sorella riesce a condurre una vita "quasi normale" lei va all'università, studia per diventare un bravo veterinario come nostro padre da cui ha ereditato l'amore per gli animali ma anche per le piante; a causa del nostri continui spostamenti però, è costretta a studiare mentre viaggiamo per poi recarsi ad Austin il giorno in cui deve sostenere un esame.
Quando John Winchester si è presentato a casa nostra, chiedendo ai miei nonni il permesso per istruirci sulla caccia, io e Layla abbiamo promesso che ci saremmo impegnate non solo nella caccia ma anche nello studio perché era desiderio dei nostri genitori che noi studiassimo per diplomarci.
Così è stato.
Io mi sono diplomata con il massimo dei voti in uno dei tanti licei classici che ho frequentato, all'indirizzo giornalistico; Layla invece aveva scelto quello scientifico per poi iscriversi all'università nella facoltà di veterinaria.
Sospiro.
Appoggio la fronte contro il freddo e lurido vetro della finestra, chiudo gli occhi cercando di non pensare alla tristezza e al dolore che si è impadronito del mio cuore.
Questo probabilmente sarà l'ultimo natale che trascorreremo tutti e quattro insieme; ancora pochi mesi e il patto che Dean ha stretto con il demone dagli occhi rossi scadrà e lui morirà andando a bruciare nelle fiamme dell'inferno.
Perché lo ha fatto?
Era stata la disperazione a farlo agire in quel modo, lui che per tutta la sua vita non aveva fatto altro che prendersi cura di Sam proteggendolo da qualsiasi percolo minacciasse la sua incolumità.
Quando lo ha visto morire tra le sue braccia ha permesso alla rabbia, al dolore e alla disperazione di prendere il sopravvento su di lui, portandolo a compiere un gesto estremo...ma che allo stesso tempo era un atto di amore.
Come si può condannare una persona all'inferno, per un grande atto di amore nei confronti della propria famiglia?!
Poche ore fa mi trovavo in macchina con mia sorella sulla strada per Billings, Layla provava a telefonare a Sam per augurare buon Natale a lui e a Dean visto che quell'anno non l'avremmo passato tutti e quattro insieme a causa di impegni di caccia differenti.
Nulla.
Entrambi i cellulari erano staccati e così non ho perso tempo, ho fatto marcia indietro e ci siamo recate a Seattle dove sapevamo che avemmo trovato Sam e Dean impegnati a cacciare due entità pagane del mondo antico.
Una brutta sensazione.
Ecco che cosa mi ha assalito nel momento esatto in cui Layla mi ha fatto notare che sia il cellulare di Sam che quello di Dean erano staccati; erano nei guai e avevano bisogno del nostro aiuto se volevano uscire dalla brutta situazione in cui senz'altro si erano cacciati.
Senza perdere altro tempo abbiamo fatto irruzione nel covo di queste due divinità pagane, che assunte le sembianze di un uomo e una donna di mezza età, si stavano divertendo a torturare Sam eDean per ottenere da loro gli "ingredienti" per uno dei loro rituali mistici.
Le due entità ci hanno subito attaccato, sostenendo due cacciatori erano già un ottimo bottino ma che due cacciatrici femmine e per lo più ancora vergini lo erano ancora di più.
Ho perso il controllo.
Quando ho visto la divinità camuffata da uomo di mezza età adocchiare con sguardo famelico mia sorella; ho perso letteralmente la testa, ho estratto una pistola lanciafiamme e li ho bruciati lasciando a Dean e Sam una volta liberati, il compito di finirli.
Odio quando le persone appellano me o mia sorella "verginella"; l'unico a provarci era stato Dean quando entrambi avevamo appena compiuto i diciotto anni, l'ho colpito in faccia con un pugno talmente violento che quasi gli ho rotto il naso.

- " E' solo questione di giorni e di qualche mese, prima che il patto scada e Dean vada all'inferno. Io come farò ad andare avanti senza di lui? Lui per me significa un mucchio di cose, è il mio migliore amico, mio fratello ma anche...il ragazzo che amo".

Sospiro.
Lo amo.
Ormai non ha più alcun senso girarci intorno, da quando ci siamo scambiati quel bacio poche ore dopo aver scoperto del patto...sento che qualcosa dentro di me è cambiato nei confronti di Dean e che nel nostro vecchio legame quasi fraterno, qualcosa si è rotto andando perduto definitivamente.
Se chiudo gli occhi mi sembra ancora di rivedere quel momento a dir poco meraviglioso, Dean che mi sussurra quelle due semplici parole in un orecchio come se si vergognasse e poi mi bacia con una dolcezza a dir poco fantastica.
Ero disperata.
Lui era disperato.
In quel momento avevamo bisogno l'uno dell'altra se non volevamo impazzire dal doloro, perché sapevamo entrambi che da quel momento in avanti ogni singolo momento che avremmo vissuto insieme sarebbe stato preziosissimo perché l'ultimo.
Mi ama.
Dean ha sempre amato me fin dall'età di quindici anni, ma per ovvie ragioni il nostro sarebbe un legame impossibile, complicato e anche molto sofferto. Lui non conosce cosa significa la parola fedeltà, cosa che io invece ritengo fondamentale in un rapporto tra due persone...che senso avrebbe iniziare una storia se poi il giorno dopo mi sveglio sapendo che da un momento all'altro il mio compagno potrebbe spassarsela con un'altra donna?!
Impossibile!
Per questo abbiamo deciso di comune accordo di lasciare le cose come stanno, Dean mi vuole bene quasi come ad una sorella e vedermi soffrire a causa sua è l'ultima cosa che vuole. A detta di mia sorella e anche
di Sam non ha senso reprimere i nostri sentimenti in questo modo, loro però non capiscono cosa significa essere " i maggiori" e crescere con la convinzione che proteggere la nostra famiglia sia l'unica cosa davvero importante.
Tutto il resto non conta, tanto meno i sentimenti.
La serata di Natale che abbiamo appena trascorso è stata la più bella di tutta la mia vita, abbiamo mangiato pop corn davanti alla stufa, guardato la televisione e abbiamo assisto al crollo di mia sorella e Sam a causa delle troppe birre ingurgitate.
Ho lasciato a Dean il compito di portare Layla e Sam a letto e lui lamentandosi come al solito ha acconsentito, sostenendo che i lavori più ingrati toccano sempre e solo unicamente a lui.
Io cosa avrei dovuto dire invece?
All'alba mi sarei dovuta alzare e preparare un grande thermos di caffè per far passare ai due "nottambuli" la forte emicrania dovuta alla sbornia.
Se non è questo un compito ingrato?
Sollevo il polso sinistro circondato da una sottile cordicella marrone a cui è appeso un ciondolo d'argento raffigurante il simbolo egizio del ank, la chiave della vita; era stato Dean e regalarmela quando finita la cena tutti e quattro c' eravamo riuniti intorno all'albero di Natale che mia sorella e Sam avevano decorato per scambiarci i regali.
Stando a quanto recitava il biglietto allegato alla collana, la chiave della vita rappresentava una sorta di "collegamento" tra il mondo dei vivi e quello dei morti; in questo modo io e Dean saremmo rimasti uniti sempre anche se la morte sarebbe arrivata presto a separarci.
Sobbalzo.
All'improvviso due braccia mi avvolgono all'altezza delle spalle , facendomi sussultare per lo spavento. Io continuo a guardare la neve che senza sosta continua a cadere all'esterno e Dean fa altrettanto poggiando il mento sulla mia testa; vorrei rimanere così per sempre, in quanto sembra tutto così perfettamente naturale, spontaneo ma soprattutto giusto.

- Dormono?

- Che cosa?! Stai scherzando?! Quei due sono crollati dopo neanche due birre, sono proprio dei bambini!

- Era proprio necessario far bere loro tutta quella birra Dean?

- Oh andiamo Ellen è la notte di Natale, devi lasciare che i "bambini" si divertano.

- Non sono più dei bambini, ormai sono adulti...anche se spesso e volentieri tendo a dimenticarlo.

- Già.

Silenzio.
Dean continua imperterrito ad abbracciarmi ed io non faccio niente per impedirglielo, anche
perché le emozioni che sento ogni volta che mi stringe a se sono tali che avverto il mio cuore battere con forza inaudita dentro il mio petto.
Il mio sguardo si posa alcuni istanti sulle ferite che Dean ha sulle braccia, tutta colpa di quella fottuta divinità pagana che non ha esitato un solo istante a ferirlo pur di ottenere il sangue per il suo personale rituale.
Ho perso il lume della ragione.
Non tanto per gli apprezzamenti che quelle divinità hanno rivolto a me e mia sorella riguardo la nostra verginità; quanto nel vedere Dean sanguinante e vittima del dolore che quelle ferite gli causavano.
Per fortuna i tagli non si sono rivelati profondi ed è bastato qualche cerotto e un buon disinfettante per fare in modo che le ferite nel giro di pochi giorni guariscano senza lasciare la benché minima cicatrice.
Non ringrazierò mai abbastanza John Winchester per avermi obbligato ad imparare come medicare o cucire una ferita, nonostante lo shock del ritrovamento del corpo di mia madre abbia causato in me.
Cosa penserebbe, se vedesse me e suo figlio insieme in questo preciso istante?!
Ne sarebbe felice?
Oppure disapproverebbe, visto che è stato proprio lui a crescerci come se fossimo davvero fratello e sorella?
Non credo.
Forse ci metterebbe in guardia quello si, visto che per un cacciatore i sentimenti sono una cosa da evitare; perché tutte le persone che amiamo potrebbero essere usate contro di noi, come arma o peggio ancora uccise senza un briciolo di pietà.
Abbraccio.
Dean mi fa voltare per poi stringermi a se con forza, ed io appoggio la testa contro il suo petto ascoltando in silenzio i battiti regolari del suo cuore.
Quello stesso cuore che di li a pochi mesi avrebbe definitivamente smesso di palpitare, cancellando per sempre dalla faccia della terra una persona meravigliosa quale era Dean, che per un atto estremo di amore verso la sua famiglia veniva punito con l'inferno.
Sento gli occhi pungermi e le lacrime minacciano di uscirmi dagli occhi tradendomi, in quel preciso istante Dean mi solleva il volto con due dita e mi guarda ed io faccio altrettanto.
Diverso.
Ecco cosa colgo nel suo sguardo, rimpianto ma allo stesso tempo tanta anzi infinita dolcezza...se gli dicessi queste cose apertamente, mi riderebbe in faccia per giorni e giorni.
Lui odia le cose sdolcinate, perché non è una "femminuccia".
Si avvicina ed io mi irrigidisco arrivando al punto di tremare come una foglia tra le sue braccia, non voglio che succeda di nuovo.
Non in questo modo!
Un'altro bacio significherebbe apportare dolore ad altro dolore, per qualcosa che entrambi desideriamo ma che purtroppo non possiamo avere.
No.
Ti prego, non farlo Dean.
Non...
Stupore!
Con mia grande e immensa meraviglia, le labbra di Dean si posano sulla mia fronte in un bacio dolce, tenero quasi fraterno. Io di rimando lo abbraccio ancora più forte arrivando ad artigliargli la schiena con le unghie; alcune lacrime scendono dai miei occhi rigandomi le guance, tiro su con il naso mentre il mio corpo è scosso da un singhiozzo.

- Perché non lasci che io, Sam e Layla troviamo un modo per annullare il patto con quel demone?! Ti prego Dean, permettici di aiutarti...come puoi chiederci di lasciar perdere, tu hai paura di morire anche se non vuoi ammetterlo neanche con me.

- Se il patto viene annullato Sam morirà, ed io non posso permetterlo lui è mio fratello ed è sempre stato compito mio proteggerlo e prendermi cura di lui.

- A-me non pensi? Come farò ad andare avanti quando tu sarai morto?! Sam e Layla hanno bisogno di te...io ho bisogno di te, possibile che tu non lo capisca dannazione!

Silenzio.
Poi un bisbiglio, di nuovo.
Le parole che sento mi giungono nell'orecchio come alito gelido che sa di morte e desolazione, ma che allo stesso tempo riescono a strapparmi un sorriso.
Io e Dean rimaniamo abbracciati in quel modo per un tempo che a me sembra durare un'intera vita; vorrei rimanere in questa stanza di motel per sempre e fare in modo che il tempo si fermi definitivamente a questa notte.
Lentamente mi sciolgo da quell'abbraccio anche se con una certa riluttanza, e comincio a cercare con lo sguardo un posto comodo in cui poter dormire visto che gli unici letti disponibili sono occupati da mia sorella e da Sam che stanno dormendo profondamente a causa delle troppe birre ingurgitate durante la serata.
Dean rovista dentro la mia valigia e ne tira fuori una grossa coperta di lana che mia nonna ha regalato a me e mia sorella diversi anni fa quando le confessai che a volte io e Layla dormivamo in macchina visto che tutti i motel erano al completo.

- Credo che per questa stanotte dovremmo accontentarci e dormire sul divano, del resto non sarebbe la prima volta.

- Hey Hey tira il freno un attimo...tu ed io, dormire insieme su questo divano?!

- Oh andiamo Ellen, non è il momento di darsi delle arie i letti sono tutti occupati ed io non ho la benché minima intenzione di far riposare il mio adorabile sedere su questo pavimento gelato.

- No! Mi rifiuto, la cosa è fuori discussione, ormai non siamo più due ragazzini Dean!

- Per favore.

Stupore.
Questa era la prima volta da quando conosco Dean che lui mi implora di fare qualcosa, di solito piuttosto che fare una cosa del genere si farebbe mordere da un vampiro assetato di sangue.
Lo so perfettamente che Dean non allungherebbe mai le mani su di me, anche perché la prima e unica volta che ci ha provato ha rischiato seriamente di dire addio per sempre alle sue scappatelle con una delle sue tante amichette.
Alla fine cedo anche perché non ho molte alternative, e poi neanche io voglio dormire sul pavimento di quella stanza di motel che è tutto tranne che pulito.
Sospiro.
Per decidere chi dei due deve "beccarsi" la parte morbida del divano, io e Dean ce la giochiamo alla morra cinese come quando eravamo ragazzini; lo lascio vincere e lui tutto contento si sistema sul divano facendo aderire per bene la schiena contro i cuscini sapendo quanto mi faccia saltare i nervi.
Infine tocca a me che senza dire niente mi sistemo sullo scomodo bordo del divano, stringendomi il più possibile per evitare di finire sul pavimento; se davvero accadesse una cosa del genere, Dean non la smetterebbe un solo istante di prendermi per il culo.
Silenzio.
Appoggio la testa contro il petto di Dean circondandogli poi i fianchi con il braccio sinistro, al cui polso è legata la cordicella con il ciondolo ank. Lui si diverte a giocherellare con una ciocca dei miei capelli scuri e folti; socchiudo gli occhi mentre la coperta di mia nonna fa il suo dovere, scaldandoci e facendo cadere entrambi in uno stato di lento e piacevole torpore.

- Porterò il ricordo di questo momento all'inferno, quando sarà giunta la mia ora di lasciare questo stramaledetto mondo.

- Eh?! Che cosa hai detto?!

- Buon Natale Ellen.

- Buon Natale, Dean.

Fuori la neve continua lenta ed inesorabile a cadere, avvolgendo tutto ciò che incontra sulla sua strada nel suo soffice e candido manto. Dean lentamente si addormenta ed io faccio la stessa cosa tra le sue braccia; questo è l'ultimo Natale che trascorriamo insieme io e lui, ancora vivi ed in perfetta salute.
Domani?
Cosa succederà domani?
Non lo so, ma la cosa davvero importante è che io farò tutto quanto è in mio potere per salvare Dean dall'inferno a cui è condannato.
Ce la farò!
E' una promessa.

 
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