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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: FEBBRE
Genere: Comico, Erotico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shounen Ai, Yaoi
Autore: ame-tsuki galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/10/2009 16:30:42

Ma quel giorno non poteva essere così normale!! (SasuNaru)
 
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FEBBRE
- Capitolo 1° -

Questa ff mi è venuta in mente ricordando le mie terribili esperienze di quando ero piccola e avevo la febbre...leggendo capirete perché terribili! Buona lettura! ^^

FEBBRE

Era un pomeriggio autunnale come tanti a Konoha: i giovani genin si allenavano con i loro sensei, Shikamaru stava facendo il suo solito riposino pomeridiano, Jiraiya stava spiando le donne nude alle terme e il Team 7 stava ritornando da una delle tante missioni.. Ma quel giorno non poteva essere così normale! (anche perché se no non sarei stata qui a scrivere! ù.ù)
«Mi fa male dappertutto, mi gira la testa, ho la nausea.. ..e-etciù! E ho anche il raffreddore!» si lamentò Naruto.
«Baka, smettila di lamentarti! Hai semplicemente un po’ di febbre!» lo rimproverò Sakura.
«Appunto! Ho la febbre! Ti rendi conto?!» replicò Naruto, toccandosi la fronte con la mano. «Come farò a diventare Hokage se mi ammalo?» aggiunse poi, simulando una completa disperazione.
«Naruto, smettila di lamentarti, non è mai morto nessuno con la febbre» disse Kakashi con molta calma.
«Appunto!» urlò Sakura tirando uno dei suoi famosi pugni in testa a Naruto.
«Ahia, così mi ammazzi sul serio! Come sei cattiva, Sakura-chan!» piagnucolò il biondo toccandosi il punto colpito dalla sua compagna di squadra. «Sensei, ha un rimedio efficace contro la febbre?» chiese l’ammalato dopo essersi ripreso dal pugno.
«Certo, Naruto. Dovresti averlo anche tu a casa. Parlo della tachipirina, ovviamente!» rispose Kakashi rivelando un sorriso da sotto la maschera.
«Mm, no.. non credo di avere la tachipirina in casa, cioè.. penso che sia scaduta da un pezzo..» osservò il biondo tristemente.
«Ce l’ho io, usuratonkachi». Le poche parole di Sas’ke irruppero nella mente di Naruto come un fulmine a ciel sereno. Il presunto futuro Hokage si era addirittura completamente dimenticato dell’esistenza del suo rivale, troppo intento a pensare a un rimedio contro la sua malattia.
«Benissimo, allora! Sas’ke, potresti portare a casa tua Naruto per fargli prendere la tachipirina? Ovviamente prima misuragli la febbre, mi raccomando!» e detto questo, il loro sensei si dileguò con un cenno della mano a mo’ di saluto, lasciando perplessi i suoi allievi.
«Oh, non è giusto! Volevo andarci io a casa di Sas’ke-kun! La prossima volta mi fingerò malata!» frignò Sakura allontanandosi con una strana luce perversa negli occhi.
Rimasti soli i due rivali si guardarono in cagnesco senza dire una parola. Fu Naruto a rompere il silenzio: «Beh.. Allora.. Dato che dobbiamo per forza andare a casa tua.. Dov’è?». Sas’ke non disse nulla, ma mostrò le spalle a Naruto e si incamminò per raggiungere la sua villa, seguito a qualche passo di distanza dal dobe sempre più in ansia per via del fatto che doveva andare proprio a casa sua da solo con lui! Il perché di tutta questa preoccupazione? Ultimamente Naruto aveva sorpreso Sas’ke a guardarlo, o meglio a guardare il suo sedere con un’espressione non del tutto casta. All’inizio non ci fece tanto caso, ma dopo una serie di numerose coincidenze aveva iniziato a sospettare che forse il suo compagno di squadra nutriva un certo interesse per lui, o per lo meno per il suo fondoschiena! Ma durante il tragitto Sas’ke non degnò di uno sguardo il biondo, provocandogli una totale confusione aggiunta ai suoi malesseri fisici.
«Siamo arrivati, dobe». Le parole di Sas’ke fecero sussultare Naruto, perso nei suoi pensieri, e la frase che le seguì gli provocò quasi un infarto: «Perché stai fissando il mio sedere, usuratonkachi?». Sas’ke si era voltato e, notando lo sguardo perso del biondo, fermo sui suoi pantaloni, non poté fare a meno di farsi la domanda che aveva appena posto al malato che doveva accudire. Naruto arrossì violentemente e sbottò: «Non stavo fissando il tuo adorabile culo, teme!» e fece per avviarsi all’interno dell’abitazione quando si rese conto del significato fin troppo equivoco di ciò che aveva appena detto. Si voltò appena in tempo per notare il rossore sulle guance di Sas’ke, che però fece in fretta a svanire e a essere sostituito con un’espressione scocciata seguita da: «Dai muoviti, che è tardi e non ho intenzione di sprecare tutto il resto della giornata con te!». Naruto si convinse del fatto che probabilmente Sas’ke non aveva sentito il suo poco adeguato complimento, quindi si incamminò verso il portone di villa Uchiha. Appena furono dentro, l’ospite si lasciò sfuggire un’esclamazione di meraviglia, aggiungendo: «Cavolo, è enorme! Non sai quanto t’invidio!». Sas’ke non commentò la frase di Naruto ma gli disse semplicemente: «Seguimi, dobe» e salì le scale della casa per condurre il biondo in un posto più comodo per misurargli la febbre. Naruto lo seguì guardandosi attorno estasiato ma fu certo di aver perso un battito del cuore quando vide la stanza in cui lo stava conducendo Sas’ke: la sua camera da letto! «P.. perché siamo qui?» sussurrò il biondo stupito e imbarazzato. La risposta dell’interpellato non tardò ad arrivare, sempre con il suo solito tono scocciato: «Perché qui ho il termometro, usuratonkachi».
«E smettila di chiamarmi “usuratonkachi”, teme» replicò Naruto riprendendosi dalla sorpresa. Sas’ke gli passò affianco, superandolo, e andò ad aprire il cassetto del suo comodino, tirandone fuori il termometro, poi fece segno al malato di accomodarsi sul letto. Il biondo accettò l’invito e si sedette sul materasso, sfoderando un bel colorito rosso sulle guance. Sas’ke gli porse il termometro e Naruto se lo mise in bocca chiedendo: «Quanto ci mette?». «Dieci minuti, dobe, come tutti i termometri..» rispose Sas’ke voltando la testa dall’altra parte mentre immaginava qualcos’altro al posto del termometro.
Quando fu passato il tempo necessario affinché il termometro segnasse la temperatura giusta, Naruto se lo sfilò dalla bocca e lo porse a Sas’ke affermando: «Non ci vedo un tubo, leggilo tu!». Il moro non se lo fece ripetere due volte e, dopo una rapida occhiata rivolta al mercurio contenuto nel vetro dell’oggetto che stava tenendo in mano, il suo volto mutò in un’espressione di stupore e mormorò: «Naruto, hai 39 e mezzo!», non riuscendo a celare una certa preoccupazione per l’amico. Più che stupirsi per la febbre alta –l’aveva detto che stava veramente male!-, Naruto si sbalordì perché Sas’ke aveva pronunciato il suo nome, aveva detto proprio “Naruto”! Così, arrossendo, disse: «P.. perché mi hai chiamato per nome?». Sas’ke lo guardò come se non lo avesse mai visto prima e rispose: «Perché so il tuo nome e sono preoccupato per il tuo stato di salute, dobe. Ora stai lì che vado a prendere la tachipirina..» e Naruto si ritrovò a fissare la schiena di Sas’ke che si allontanava verso la porta della camera, rendendosi finalmente conto di quanto il compagno tenesse a lui. Il proprietario della villa rientrò in camera, chiudendosi la porta dietro, ma Naruto non poté fare a meno di notare l’espressione imbarazzata di Sas’ke e allora chiese: «Oi, che è successo?». Il moro non rispose ma, fissando il pavimento, porse la scatola di tachipirina al biondo, indicandogli una scritta: “uso rettale”. «E quindi?» chiese Naruto del tutto ignaro del significato della parola “rettale”. Sas’ke si passò una mano fra i capelli e, esasperato, disse: «Se al posto di “rettale” ci fosse scritto anale ti direbbe qualcosa?». Il biondo, finalmente, capì e, arrossendo violentemente, fece per commentare o aggiungere qualcosa, ma fu fermato dalle parole di Sas’ke: «Ok, io esco.. Quando hai finito chiamami, d’accordo?». Del tutto sicuro di sentire un “sì”, l’Uchiha fece per voltarsi ma si bloccò per la sorpresa: Naruto aveva pronunciato tutt’altro che un “sì”. «No, per favore.. Resta.. Vedi.. Io.. Non so come fare.. Dovresti provvedere tu a.. Beh.. Hai c.. capito, no?». Sas’ke notò compiaciuto il viso rosso del ragazzo che aveva di fronte e, avvicinandosi, prese la scatola dalle mani di Naruto, la aprì e si fece cadere sul palmo una supposta. Il biondo, dal canto suo, era rimasto immobile a fissare sconvolto ogni movimento dell’Uchiha, chiedendosi perché aveva detto quello che aveva detto! La risposta gli piombò addosso di botto dal suo subconscio: “Tu lo ami, Naruto!”. Scacciò via quel pensiero scuotendo impercettibilmente la testa ma appena incrociò lo sguardo di ossidiana dell’amico si rese conto che il suo subconscio non si sbagliava affatto! Sas’ke, fingendo indifferenza, anche se era chiaramente agitato per ciò che stava per fare, disse: «Su, dobe, togliti i pantaloni e le mutande, se no come credi che te la possa infilare questa?», mettendogli davanti agli occhi la capsula bianca che teneva in mano. «Ok, ma girati per favore..» disse Naruto, con voce appena percettibile, in preda a un collasso. Sas’ke fece ciò che gli era stato chiesto di fare e, quando udì un flebile «Ok, fatto..» si girò di colpo deliziandosi per ciò che aveva davanti agli occhi: le natiche nude di Uzumaki Naruto. Sul suo volto comparve un sorrisino a dir poco rassicurante, ma il biondo non ci fece caso, troppo intento a nascondere la faccia sul cuscino per non far vedere il suo colorito scarlatto (cosa che non gli riusciva difficile essendosi steso a pancia in giù). Restando in questa posizione sentì i passi dell’Uchiha avvicinarsi sempre di più e dopo poco avvertì la terribile sensazione della supposta che penetrava nel suo ano. Ma non poteva finire lì, infatti subito dopo il dito indice di Sas’ke seguì la supposta, provocando in Naruto una reazione più che ovvia: si girò di scatto, shockato, e iniziò a dire: «Oi, teme, ma che cazzo stai face..» ma la frase venne troncata dalla lingua del moro che si infilò abilmente tra le labbra del biondo per andare a sfiorare la sua compagna. Dopo un attimo di smarrimento, Naruto ricambiò il bacio con non meno vigore del suo amico (ormai direi molto più di amico). Sas’ke si staccò fin troppo presto dalle labbra del malato, ma solo perché voleva vedere la sua reazione. Il biondo, triste per l’interruzione, abbassò lo sguardo e, notando che l’indice di Sas’ke non si era mosso, disse in tono supplichevole: «Sas’ke, ti prego, non solo le dita..».


FINE

Commentate!! ^^
 
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VOTO: (3 voti, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
paffy333 21/01/10 13:10
bella bella bella!!!
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lanchan - Voto: 25/10/09 20:18
aiuto ç__ç speravo di non doverla ricordare quella tortura ç__ç e invece per colpa di certi dolori ho dovuto prenderla poco tempo fa T__T ho rivissuto i traumi del passaot çOç
però =( devo dire che un seguito lemonoso ci sta tutto (non ascoltarla, ti parla una maniaca delle lemon O__O NdNaru_angioletto nono ascoltata pure *ç* NDSasu_diavoletto ti presento la mia coscienza in merito alle fanfic -.-''' NdL salve ^^ NdNaru&Sasu ¬_¬ NdL)
storia molto carina ^O^ simpatica e piacevole da leggere ^^ complimenti
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momopi - Voto: 25/10/09 17:50
bellissima!XD e anche divertente XDXDXD
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kuroichigo - Voto: 25/10/09 17:23
Bellaaaa <3!!!!!! mi disp per le tue precedenti esperienze, me le ricordo anche io le mie,da brivido, brrr!!!!! molto carina, davvero ^^
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