TELE: ALLA STESSA ALTEZZA DI OCCHI E DI CUORE
- Capitolo 1° -
"Bizzarra deità, bruna come le notti,
dal profumo commisto di muschio e d’avana,
opera di qualche obi, il Faust della savana,
strega dal fianco d’ebano, figlia di nere mezzenotti,
all’oppio, al Constance, al Borgogna preferisco
l’elisir della tua bocca dove si pavoneggia amore;
quando i miei sospiri ti raggiungono,
nel pozzo dei tuoi occhi i miei tormenti si dissetano.
Da quei due grandi occhi neri, spiragli della tua anima,
versami meno fuoco, o demonio senza pietà!
Io non sono lo Stige per abbracciarti nove volte,
e per spezzare il tuo coraggio e domarti,
ahime! non posso, Megera libertina,
nell’inferno del tuo letto divenire Proserpina!"
[Baudelaire]
Io sono blu fluò. E quando lo sono, piaccio.Piaccio come gli evidenziatori,che utilizzi anche se in fondo non è che ti servono poi tanto. Sottolineare il libro siam capaci anche con le matite. Ma vuoi mettere vederlo rosa fluò?Perchè sei divertente, sei sempre allegra, sei dal sorriso pieno. Sei come le ciliegie, non stanchi, anche quando fai venire il mal di pancia con le tue ramanzine.
Poi, però se cade il buio, se il tuo rosa non è più fluorescente, ma è spento, pallido, incolore....tu non esisti più. Il dolore fa paura alle persone, il dolore li mette nella condizione di pensare, di uscire dal loro arroccato castello di superficialità. Li costringe a guardarsi dentro e a dire, beh cavolo, fa male anche a me.io quella del 5 minuti e sono da te, del se non posso essere da te ti giuro prendo il primo treno che passa, del guido tutta la notte, ti chiamo, ti cerco, ti preparo anche il brodo, la torta, i biscotti, ti compro quello di cui hai bisogno ancora prima che tu lo sappia. Io sono questa. La stessa che chiede scusa se piange, perchè non le è mai stato permesso.
Io sono questa.Sono la scacchiera in cui muovere le tue pedine, e che gioca con te, per avere un alleato e non un avversario.Sono maschile e femminile, luce ed ombra, per il semplice fatto che in ogni essere umano coesiste forza e sensibilità. Sono sussurro e silenzio pieno. Mai surrogato di parola. Sono viola di pensiero, oppure vampiro buono, nelle notti di luna, anche se a volte mi sento la luna, perché regolo la mia vita, seguendo la marea, di un oceano invernale, bizzarro, ma pieno di quell aria salmastra che é buona, sono veliero dei sogni, che per navigare guarda le stelle, naviga a vista, senza rosa dei venti, perché se lo fossi, sarei sud. per spirito di contraddizione, come fiore nel deserto, che si batte per crescere, magari al suono di un idea. Come un tamburo africano, o le nevi del polo, o i canti zingari, visto che sono cosmopolita, fieramente cittadina del mondo, con la testa, innamorata delle spezie, dell arte, di bach, della musica.
Sono quello che scrivo in maniera profonda, quasi viscerale, perché non mento mai. non ne sono capace, perché sotto questo aspetto fiero e forte, si nasconde un cucciolotto. Sono i bang bang di una pistola giocattolo, non sono una principessa perché dimentico sempre la corona sul comodino, non ho paura dei draghi e cerco sempre il pianeta in cui i cani, vanno in paradiso. Sono le tragedie di Shakeespeere, le gheishe, sono sensualità sottile, e forte sentimentimento, nascosto dalla ragione. Sono la dama che si traveste da maschio, per andare a combattere nei tornei, che ti faccio cadere da cavallo, mio cavaliere, solo perché cosi tu veda i miei occhi, e nella luce del tramonto tu capisca, che sono femminile. Mi fermo a guardare l alba, e sono innamorata delle costellazioni e della filosofia, ricordi buoni di una bambina studiosa, che ancora bambina lo é.
Guardandomi allo specchio seguo spesso i tratti del mio viso non bello, ma caratteristico perché mio, e sorrido al mio rilesso, sono colei che sul treno legge e poi chiacchiera, e magari mi passi vicino e non mi noti, ma io ti guardo, perché ti ho amato, diventando un passante, perché ti ho immaginato camminare per le mie strade. Sono ali d' angelo, poesie, coccinelle, acquiloni, e se hai scritte sul corpo, sentirai le mie mani, avvicinarsi a ricalcarle con la purezza di un tocco gentile.
Adoro l estate. Ma ogni stagione mi alletta, anche se sono autunnale se non altro come tributo hai miei occhi, color della castagna matura. Amo guardare la vita da fuori dalla finestra, ho poche e fiere paure, non sono perfetta, anzi il contrario. Ho molte ombre, il mio quadro é storto, e ho molte nebbie.
Ma cerco. Senza fermarmi, come un cantastorie che non ha la vista, come una ballerina dalle caviglie spezzate, come un bicchiere di champagne anacronistico e un buon bicchiere di acqua.
Come un cuore che spera, ama, batte, arranca perché si emoziona. Come un animo che anala al volo, ma ama la terra, e non si arrende se essa é arida, perché innamorata del profumo della piogga. Che non ama il temporale, ma legge libri, stile topo da biblioteca. Che non da importanza al carnale, perché un cervello vale di più. e che se vede un unicorno, ci si avvicina piano, ma non lo accarezza, perché certe cose sono troppo preziose, che toccarle sarebbe disgregarle. Se non con il loro consenso. Che sa quanto é difficile innamorarsi, che sa la verità della follia e quanto la follia contamini il mondo..Che sa che a volte é complesso, avere a che fare con lei, e col suo cammino irto di rovi, ma a volte ne vale la pena, perché quando trovi la rosa, capisci quanto costa il mondo, e chi ne fa le spese, che ha un nome particolare, che ha un credo per convinzione e non per tradizione, che é tollerante, non integralista, che ama e detesta, che a l'abitudine di appendere tutto storto, perché per conoscere i colori, bisogna solo lasciarsi dipingere, e non é vero, che oltre la nebbia, non c'é nient'altro, e capisce che la vera differenza, sta nel trovare chi, custodisce la tela di un animo in punta d' ali, e sta alla stessa altezza dei tuoi occhi, e ti mette la mano sul cuore...
un ombra.. un bacio... un grazie...
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continua.. ( forse)
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