PROLOGO
- Capitolo 1° -
Questa storia è stata scritta mille e mille anni fa, da un profeta arabo che credeva si sapere tutto, ma che invece non sapeva un bel niente. Ed è dedicata con amore e pazzia a tutti coloro che la leggeranno, perché possano ricordare i momenti della lettura con il cuore...
Tesoroooo! Smettila di stare davanti allo specchio e vieni a mangiare, la cena è pronta!
-___-’’’ Mamma, hai interrotto la mia scena professionale!
Chi? Pane? Chi è Pane? Il tuo nuovo ragazzo? Francesco Pane?
Niente mamma, niente...
Fin dai tempi antichi, queste terre erano abitate da creature malvagie, brutali e dalla strana mentalità. Esse rincorrevano la via dei predatori e dei cacciatori di teste ed il loro carattere aggressivo e vivace concordava perfettamente con i loro corpi a forma di animali selvaggi. Ma, nessuno aveva mai visto il loro volto o i loro occhi.
Un giorno, un uomo si fece avanti, offrendosi coraggiosamente (e allora, di uomini coraggiosi, ne mancavano..) di sterminare queste creature spaventose, che da tempo minacciavano i villaggi. Il popolo lo ringraziò e quest'uomo partì sul suo drago bianco alla loro ricerca. Quando le trovò, le uccise quasi tutte dandole in pasto al suo fido destriero. Di loro non rimase che la scorza e gli ossi masticati e solamente tre creature, ferite e senza forze, riuscirono a salvarsi da quel massacro anche se incapaci di reagire.
Dopo essere scampate alla morte, le tre creature videro l'uomo in lontananza, pronto ad ucciderle a colpi di lancia e, attraverso un solo sguardo capirono cosa dovevano fare per salvarsi. Così, trasferirono le loro menti pazze avanti nel tempo, in tre ragazze dallo strano tono e carattere, e dai destini legati da un filo invisibile, che avrebbe cambiato la loro vita trasformandole così in esseri strani e affascinanti come le sirene, che sapevano condurre il nemico in trappola con il canto ma che, in fondo avevano un cuore d’oro e la mente pazza!
Quella notte, in una grande metropoli con tanto di grattacieli e cinema, lontana dalla tranquilla Manga.it, una città vicino al mare, tre figure si stagliano contro il cielo sul tetto di un edificio. La prima con i capelli e gli occhi castani, sembra stia per scoppiare a ridere (chissà cosa sta guardando..), la seconda con capelli color boh, tra il marrone e il rosso, e gli occhi quasi neri, profondi come due laghi, si gira i pollici e la terza, con i capelli biondi e dei grandi occhi azzurri sta giocando al Game Boy con un aria da "chi se ne sbatte".
Le tre sono avvolte in dei mantelli neri che nascondono le loro figure dalla luce dei fari provenienti dalla strada sottostante. Una lieve pioggia bagna ritmicamente il cemento, come sia una gentile anteprima della tempesta in arrivo.
Giuly: E che due trote! Sotto la pioggia, ad aspettare i comodi di due signori che non si accorgono che possono tranquillamente contare le pecore a casa loro! Guardate che baffoni poi! Non sono estremamente ridicoli?! Pffff...
Keiko: O_O'
Minni: Io ho fame! Keiko, perché mi hai detto di non toccare assolutamente la crostata alla Nutella che c’era nella dispensa in cucina?
Keiko: O__O'’’
Giuly: -__-’ perché quella è la MIA crostata, e se provi a toccarla sei finita!
Minni: Finita dove scusa?
Giuly: Nel contenitore dello spazzolino del WC... Di testa!
Minni: O__O
Keiko: Emmh... Potremmo per cortesia riprendere la concentrazione? Siamo qua per un unico scopo!
Minni: E cosa aspettiamo allora? Io ho fame!
Giuly: Guardate! Hanno spento le luci e attivato l'allarme! Direi che è ora di riprenderci ciò che è nostro!
Keiko: Forza allora!
E con la canzone di Mission Impossible come sottofondo (si sono portate dietro un mini-stereo), le tre si tolgono i mantelli facendoli svolazzare via e atterrare su una povera vecchietta di cui non si accorge nessuno. La gente si spaventa e comincia a sospettare un qualche collegamento con Batman e seguaci ma una volta viste le figure snelle avvolte in tre tute rosa con una cintura verde fluo si ricredono.
Una voce: Sono le Spys Girls! (anche se di Spys Girls non hanno niente..)
Dalla cintura Giuly preleva una lunga catena fissata a un uncino gigante e, dopo averla lanciata almeno una ventina di volte tentando di afferrare un appiglio senza riuscirci, le socie cominciano ad innervosirsi.
Minni: Da' qua Giuly! Sei un'incapace!
Minni fallisce e la gente perde interesse per quelle ragazze tanto strane.
Keiko: Fa' provare me!
Anche Keiko fallisce e le tre si disperano quando Giuly ha l'illuminazione.
Giuly: Che sciocca! Non ho attivato la calamita! ^^'
Le altre due la guardano male e poi, una volta che la catena è ben fissata, volano alla Tarzan fino al grattacielo vicino e si aggrappano alle finestre di vetro come tante sanguisughe assetate di sangue (che paragone interessante...).
Minni: Keiko, tocca a te! E muoviti, io ho fame!
Keiko schiaccia un pulsante sul polso e dalle dita, coperte da un guanto rosa, spuntano delle unghie di diamante alla CatWoman che la ragazza usa per tagliare un cerchio nel vetro della finestra davanti a sé. Una ad una, entrano nel palazzo, e, una volta tutte all'interno, si alzano rimanendo vicine, nella posa più ganza ed emo possibile, cioè guardandosi intorno, girando la testa in sintonia e con le mani sui fianchi. Con ancora la musica di sottofondo, le tre saltano in avanti e dopo una capriola e diversi salti mortali, atterrano davanti ad una porta argentata in fondo al corridoio.
Keiko: Dev'essere questa!
Giuly: Non c'è alcun dubbio! Avverto la sua presenza!
Minni: Cosa stiamo aspettando? La neve d'estate? Muoviamoci!
Le tre ragazze si lanciano uno sguardo d'intesa e spalancano la porta con un calcio. Capitano in una stanza vuota se non per una gabbia situata al centro, sorvegliata da raggi laser ed illuminata da una luce divina.
Nella gabbia, dorme un piccione con la testa bianca come la neve.
Le ragazze abbozzano un sorrisetto soddisfatto. Giuly lo indica mentre dei lampi illuminano la stanza per pochi istanti.
Giuly: Ecco ciò che ci appartiene!
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Non ho nemmeno la forza per commentare...
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Dark
-pazze-
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reds92 - Voto:
BUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA :'(
...continua nelle pagine numero:
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