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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Michael Jackson
Titolo Fanfic: UN GIORNO CI RINCONTREREMO...
Genere: Sentimentale, Drammatico, Soprannaturale, Autobiografico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: emodolla galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/09/2009 19:48:27

Ciò ke vorrei accadesse davvero...
 
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- Capitolo 1° -

Mi svegliai, lentamente. La forte luce mi costrinse a sbattere più volte le palpebre. Rimasi distesa per non so quanto tempo, forse un minuto, forse un’ora e poi mi misi a sedere. Attorno a me tutto era nuovo: ero seduta su un prato, l’erba era corta, soffice e di un verde luminoso e brillante, aveva riflessi d’argento. Vedevo degli alberi, meravigliosi, con frutti colorai a me ignoti e cespugli di mille forme.
Guardai il cielo: non c’era una nuvola ma…non c’era nemmeno il sole! Lo cercai con lo sguardo, non lo trovai, tutto era azzurro chiaro, quasi bianco e la luce pervadeva tutto il luogo ma..se non c’era il sole da dove veniva?
Un rumore alle mie spalle mi fece alzare e voltare, distogliendomi da quei pensieri. Impossibile: mio nonno, scomparso due anni prima, era lì di fronte a me, vestito con una leggera tunica bianca di cui teneva un lembo attorno al braccio sinistro. Accanto a lui mia nonna, anche lei scomparsa, ma quando ero piccola, andavo ancora all’asilo. Anche lei era vestita di bianco. Di mia nonna non rammentavo niente a parte l’aspetto, eppure non erano come li avevo sempre ricordati: erano giovani, belli, erano splendidi. Mio nonno aveva i capelli corti e scuri e gli occhi marroni, mentre mia nonna aveva un viso liscio e morbido, gli occhi azzurri e i capelli mossi e biondi, lunghi fino alle spalle.
Non li avrei mai riconosciuti, ma avevo la consapevolezza che fossero loro, non sapevo come mai.
<Sara…> mi disse mia nonna e mi abbracciò delicatamente.
<Nonna…> dissi io <Nonno…> dissi abbracciando anche lui.
<Come…?> cercai di domandare, ma le parole non mi uscivano dalla bocca, non riuscivo nemmeno a piangere, i miei occhi erano privi di lacrime. Mio nonno mi mise una mano sulla spalla e mi disse <Non sono permesse le lacrime qui>.
<Qui?> chiesi io <Dove? Dove siamo?>.
Mia nonna mi guardò, dall’espressione capii che anche lei avrebbe pianto se avesse potuto. Mi disse <Tu non dovresti essere qui, sei ancora così giovane! Perché proprio a te, che avevi ancora tutta la vita davanti? Adesso dovresti essere con i tuoi amici, a goderti i tuoi quindici anni…e invece sei qui…>. Si coprì il volto con le mani e mio nonno le cinse le spalle con le braccia.
<Hanno voluto così, non possiamo farci nulla…era scritto…>cercò di rincuorarla lui.
Quella scena, quelle parole…non capivo.
<Ma dove siamo e cosa sta succedendo?> chiesi ancora <Vi prego spiegatemelo!>.
<Te lo spiego io se vuoi..> disse una voce alle mie spalle. L’ avevo già sentita…
Mi voltai: un ragazzo sulla trentina, alto, magro, bocca larga, labbra e naso sottili, occhi scuri, grandi e profondi, luccicavano. I bei lineamenti del volto erano incorniciati dai capelli neri che scendevano a riccioli fino alle spalle. Rimasi paralizzata, ora ero davvero confusa, niente aveva senso.
<Non può essere…>sussurrai con voce spezzata. Mi si avvicinò e mi porse la mano, sorridendomi. Ricambiai debolmente il sorriso e gliela presi. Si incamminò verso il punto da cui era venuto e io mi voltai un istante indietro: i miei nonni sorridevano. Mi rivoltai verso quel ragazzo. Era sereno, la sua espressione era tranquilla e beata. Ripensai alla sua scomparsa e ai pianti che avevo fatto; avrei voluto che continuasse a vivere, solo per me e non avevo considerato che lui avrebbe solo continuato a soffrire. Che egoista ero stata.
<Non sei stata egoista> mi disse lui. Mi bloccai: come faceva a sapere quello che stavo pensando?
<Scusami> mi disse giustificandosi <Non leggo i pensieri di proposito, lo faccio involontariamente, devo ancora abituarmici!>.
Sorrisi <Non ti preoccupare> gli dissi e riprendemmo a camminare. Com’ era bello passeggiare con lui, mi sentivo tranquilla e al sicuro quando mi teneva la mano.
<Allora…mi volevi spiegare la situazione…>gli dissi.
<Sì> mi rispose lui <Vieni..> e mi condusse accanto a un grosso albero, forse una quercia.
<Mi piace sedermi qui e guardare giù> mi disse e si sedette. Lo feci anch’io e gli domandai <Giù dove?>.
Lui mi sorrise e con la mano fece un gesto per terra come se dovesse spazzare via qualcosa. Con una specie di fruscio al posto dell’erba davanti a noi comparvero delle nuvole bianche che poi si diradarono per lasciare posto a un’immagine: la mia città dall’alto, poi la piazza e la chiesa e lì un gruppo di persone, tutte vestite di nero. C’era una macchina lì davanti e degli uomini che vi stavano infilando una bara bianca, piena di fiori.
Trattenni il respiro: tra le persone scorsi mio padre, poi mia madre, mio fratello, i miei nonni materni, la mia migliore amica con sua mamma, le mie cugine con le loro famiglie e i miei amici. Non capii ancora.
<Ma…dove sono io?> chiesi al ragazzo. Mi voltai verso di lui: non sorrideva più, ora era serio, triste. Mi rispose <La bara…>. Lo guardai inorridita e ripresi a guardare giù. Piangevano tutti…vidi Elisa, la mia migliore amica, che abbracciava in lacrime mia cugina Silvia, il mio migliore amico Simone che abbracciava prima mia madre poi mio padre, che aveva una fasciatura attorno al braccio sinistro.
<Co-cosa gli è successo?> sussurrai.
<Ha avuto un incidente in macchina.> mi rispose il ragazzo <C’eri anche tu; lui ha riportato quella ferita, tu…>.
<Sono morta…> conclusi per lui. Improvvisamente tutto era chiaro, palese, logico.
<Siamo in Paradiso o dove si finisce una volta morti?> gli chiesi. Annuì lentamente con la testa.
<Mio Dio…> sussurrai. Intanto la macchina era partita e si avviava verso il cimitero, a passo d’uomo, girò l’angolo e sparì. Dietro di lei i miei famigliari e i miei amici.
<Non avrei mai pensato che sarebbe successo> dissi <Insomma sì, è inevitabile morire, ma non credevo così presto, né in questo modo e soprattutto non pensavo che sarei finita qui, a guardare con te…il mio funerale…> Quelle parole erano insopportabili da dire, non potevo crederci, mi misi le mani sulla bocca e cominciai a piangere, anche se non vi erano lacrime che mi scorrevano sul volto, in quel posto erano permesse solo la gioia e la beatitudine e allora perché io stavo soffrendo in quel modo? Sentii delle braccia stringermi forte e il mento del ragazzo sulla mia spalla sinistra, il suo volto vicino al mio.
<Michael…> sussurrai.
<Sono qui> rispose lui <Starò sempre con te, ti aiuterò> mi disse all’orecchio.
Mi voltai verso di lui che mi sfiorò la fronte con le labbra e mi abbracciò di nuovo.
Non riuscivo a togliermi dalla mente quell’immagine, la bara bianca in quella macchina…e il mio corpo era lì dentro.
Rimanemmo abbracciati per molto tempo o almeno così pensavo, in quel posto ormai avevo capito che il tempo come lo avevo sempre inteso sulla Terra non esisteva, lì era sempre un eterno presente.
Quando finalmente mi ripresi lui si staccò e si alzò e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi. Guardai in basso, ora c’era solo erba, niente più nuvole né immagini. Per fortuna, perché non ce l’avrei fatta ad andare avanti a guardare. Abbracciai di nuovo Michael e gli dissi <Sono contenta che ci sia tu qui con me…>.
<Anch’io> mi rispose lui <Ma avrei preferito che questo giorno arrivasse il più tardi possibile…>.
<Sì lo so…>gli dissi io, poi mi staccai. Guardai lontano, verso quella distesa infinita.
<Ora tutto sarà diverso...> dissi <Davanti a noi c’è l’eternità>.
<Già..> mi disse.
Annuii in silenzio, come in trance poi pensai che un giorno anche i miei familiari e i miei amici sarebbero venuti qui e come Michael speravo che quel momento arrivasse tardi, non volevo privarli della vita, ora come ora avevo capito che era veramente un dono meraviglioso da non sprecare.
Questi pensieri mi rasserenarono e guardai Michael.
<Allora visto che abbiamo tutta l’eternità…> gli dissi sorridendo.
<Sì…> disse lui guardandomi preoccupato, evidentemente avevo l’espressione di chi sta tramando qualcosa.
<Avrai tutto il tempo per insegnarmi a fare il Moonwalk e tutto il resto! Ti stresserò come non mai!>.
<Noo anche in Paradiso mi devono assillare!!! Tu sei la peggiore di tutti!!!> mi disse ridendo.
<Ehi!! Ma come ti permetti?!> dissi fingendomi offesa, sapevo che stava scherzando. Gli diedi un colpetto sul braccio e lui rise forte. Finalmente risentivo quella risata, così pura e cristallina, come quella di un bambino. Gli occhi gli brillavano ancora di più.
<Adesso ti faccio vedere io!!!> gli dissi e lui prese a correre urlandomi <Prima mi devi prendere!!!>.
Iniziai a correre anche io, tenendomi con una mano la gonna lunga e bianca.
Dopo le innumerevoli volte che cercai di acchiapparlo riuscii finalmente ad afferrarlo per un braccio ma persi l’ equilibrio e cademmo entrambi per terra, vicino a una sorgente. Non riuscivamo a smettere di ridere, era stupendo giocare con lui, era così che me l’ero sempre immaginato. Si alzò a sedere e addossò la schiena ad un albero lì vicino e io feci lo stesso. Appoggiai la testa sulla sua spalla e lui intrecciò le sue mani con le mie, mettendo la sua testa sulla mia; chiusi gli occhi. Stavo bene, davvero bene, era il vero Paradiso. Sentii Michael muoversi e aprii gli occhi: si era chinato per prendere un fiore; come lo strappò al suo posto ne ricomparve un altro, identico a quello, quasi nello stesso momento. Era un fiore bellissimo, con grossi petali azzurri dalle mille sfumature. Me lo porse.
<Tieni>.
<Grazie!> risposi <E’ davvero meraviglioso!>. Sorrise. Riappoggiai la testa alla sua spalla e mi rigirai il fiore tra le mani. Stupendo.
Dopo non so quanto tempo Michael mi disse <E’ ora>.
<Ora di cosa?> gli chiesi.
<Ora che tu vada> rispose. Lo guardai preoccupata.
<Dove devo andare Michael?>.
<Devi tornare a casa> mi disse. Ora tutto era tornato confuso, cominciai di nuovo a non capire.
<Perché?> fu l’unica cosa che riuscii a dire.
<Perché non sei morta, questo è solo un sogno. E’ ciò che accadrà quando morirai davvero, era solo per farti sapere che io ci sarò e che ti guardo sempre da qui, ti proteggo. Quando un giorno anche tu morirai tornerai in questo luogo, sarà tutto esattamente come lo hai visto adesso e ci sarò io ad aspettarti. Fino ad allora devi essere serena, non preoccuparti per me e non piangere più, ora sai dove sono e che sto bene qui, finalmente.
Goditi la tua vita fino in fondo, non sprecare neanche un momento e resta attaccata ai tuoi amici e alla tua famiglia, hai visto quanto ti vogliono bene.> mi disse.
Dopo un attimo di silenzio dissi <Ma è tutto vero? Insomma come farò a sapere se è stato tutto solo frutto della mia immaginazione o se è davvero opera tua?>.
Mi sorrise <Lo capirai…>.
Lo guardai a fondo negli occhi e sorrisi <D’accordo…>.
Lui si alzò e così feci anch’io poi con un ultimo abbraccio mi salutò e mi sussurrò <Un giorno ci rincontreremo>.
<Sì…> sorrisi. Lo guardai per l’ultima volta, guardai quegli occhi e quel sorriso così dolce, poi tutto divenne nero.
Aprii gli occhi. Ero di nuovo distesa, stavolta nel mio letto ed ero abbracciata al cuscino.
Rimasi sdraiata pensando a quel sogno. Iniziai a piangere silenziosamente. Mi mancava Michael, ma lui aveva detto di non preoccuparmi…non era facile però.
Mi alzai e feci per andare in cucina ma vidi qualcosa per terra. Mi chinai a raccoglierlo e lo riconobbi: era il fiore meraviglioso che mi aveva regalato Michael. Non poteva essere, allora era vero sul serio!
Lo annusai: sì, aveva lo stesso, buonissimo profumo.
Sorrisi, mi sentii felice. Ora sapevo, sapevo tutto. Avrei vissuto la mia vita appieno e poi…avrei rivisto Michael e con lui i miei nonni.
Andai in cucina, presi un vaso e ci misi dentro quello splendido fiore, poi lo appoggiai sulla mia mensola. Mi voltai: Michael Jackson mi sorrideva dal poster sulla porta. Sorrisi e andai sul balcone, guardai il cielo e salutai con la mano, salutai lassù, verso le nuvole, dove sapevo che Michael mi stava guardando. Forse fu solo una mia impressione, ma una nuvola prese la forma di un sorriso…

 
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VOTO: (2 voti, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
emodolla 15/09/09 20:07
Grazie x i commenti (è qui ke va questo?! Boh!!).
Davvero mi fa piacere ke vi sia piaciuta, mi è venuta in mente all'improvviso, così, e allora l ho scritta subito...Mi manca così tanto...
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niglia89 - Voto: 15/09/09 12:04
Bellissima! E' stupenda! Sei stata fantastica!
Michael Jackson for ever! E' stato un grande mito
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monykurz 15/09/09 10:38
STUPENDA, MERAVIGLIOSA, STRAORDINARIA...non ci sono parale x descriverla, mi hai commosso veramente...M.J.J. sarai per sempre nel mio cuore
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end-bt-483 - Voto: 14/09/09 19:52
fifotta miaaaa!!!l'ho detto e lo ripeto: S-T-U-P-E-N-D-A!!!U.U
kiss
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