ONE
- Capitolo 1° -
Visto che ho dedicato un tributo alla mia splendida Hinata,ho pensato che fosse giusto (benchè non mi sia molto simpatica) farne uno anche per la ragazza dalla fronte spaziosa.Non so se sia venuta bene o meno ma ho cercato di esprimere al meglio quello che la ninja ha sempre provato.Buona lettura!
La prima volta che ci siamo parlati, mi hai detto che ero insopportabile.
Dicesti che la solitudine era un dolore che non aveva nulla a che vedere con l’essere sgridati dai genitori.
Quel giorno, mi dicesti che ero insopportabile e per questo mi sono sentita ferita.
Spesso da piccola mi sentivo dire che ero una racchia e che avevo la fronte gigantesca ma mai…mai mi era stato detto che ero insopportabile.
Pensavo di essere una bella ragazza, gentile e anche simpatica, abbastanza per riuscire a strapparti un sorriso ogni tanto, eppure…da quando mi dicesti quelle parole, non ne fui più sicura.
Ogni qualvolta che portavamo a termine una missione, appena tornata a casa, mi guardavo allo specchio e il riflesso che scorgevo non era mio.
Non vedevo un ninja.
Non vedevo Sakura Haruno.
Non vedevo la persona che credevo di essere.
Vedevo soltanto una ragazzina egocentrica il cui unico pregio era l’avere dei bei e lunghi capelli rosa.
Erano il mio orgoglio, il mio simbolo di femminilità, la mia vanità.
Ho passato più tempo a farmi bella che ad allenarmi come dovevo, tutto perché volevo che tu e solo tu, mi notassi.
Volevo essere una persona speciale per te.
Volevo esserti d’aiuto.
Volevo essere tua amica.
Volevo che tu capissi che quello che provavo per te non era una stupida cotta ma vero amore.
Volevo te e nessun’altro e questo mi ha reso una persona orribile nei confronti di chi invece non voleva fare altro che aiutarmi.
Naruto...
Lui...è sempre stato lì, per tirarmi su il morale..per difendermi quando tu non potevi..e io non l’ho mai capito, non l’ho mai ringraziato come dovevo.
Diceva di amarmi e io lo rifiutavo senza curarmi dei suoi sentimenti, perché non avevo occhi che per te.
Diceva che sarebbe diventato Hokage, che avrebbe superato in abilità i suoi predecessori e io non facevo che ridergli in faccia ma quando gli chiesi di riportarti indietro, lui...non ha esitato e mi ha promesso che ti avrebbe riportato da me.
Lì...ho avuto un ulteriore conferma di quanto fossi spregevole.
Per questo..sono sempre rimasta dietro di voi.
Non ho fatto altro che aggrapparmi a Naruto e vedere in te il centro del mio universo.
Ho provato a fermarti, giurandoti che avrei fatto qualunque cosa, perfino aiutarti nella tua vendetta ma tu non hai fatto altro che ripetere quanto fossi con insopportabile e con ciò...tu alludevi al fatto che non potevo e mai avrei potuto comprendere le ragioni della tua decisione e anche del tuo dolore, perché io...possedevo quello che tu non avresti più potuto avere.
Tu e Naruto avevate in comune questo legame di solitudine, per questo mi parlasti in quel modo la prima volta che ci parlammo.
Perché io non potevo davvero capire.
Perché ero viziata e mi consideravo alla tua altezza.
Perché mi ritenevo così intelligente da poter capire ogni cosa basandomi su un ragionamento meticoloso.
Quando ho chiesto a Tsunade-sama di allenarmi, l’ho fatto perché ero disperata.
Volevo salvarvi a tutti i costi ma per farlo dovevo diventare forte, più forte di chiunque avesse tentato di ostacolarmi.
Ma anche adesso..mi sento ugualmente debole.
Ti guardo e avverto l’abisso che ci divide;mi sento male, dei ricordi spiacevoli mi colpiscono l’anima e il mio spirito si sta affievolendo.
Volevo fermarti ma..se a fatica riesco a reggere il tuo sguardo..come potrei costringerti a tornare con noi?
Come potrei dimostrarti che sono cambiata se non riesco a reprimere per qualche secondo ciò che provo per te?
Come posso dimostrarti..che non sono insopportabile come dicesti quel giorno?
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