ALLA VIGILIA DEI DICIOTTO ANNI!
- Capitolo 1° -
SWEET COMPLICATED LOVE.
(QUANT’E’ DIFFICILE AMARE)
<<il sesso non è amore.L'amore non è sesso.
chi pensa questo non potrà mai amare veramente ed essere amato a
sua volta>>
Bip-bip!Bip-bip!Bip-bip!
La sveglia.Un oggetto fastidioso quanto inutile,specie alle sette del mattino.Il suo continuo trillare era paragonabile allo scoppio di più bombe nella testa intontita di Nate Mcgarden,decisamente provata dalla sbronza presa alle 4 del mattino.Sbuffando da sotto le coperte,fece emergere il braccio e buttò l'odiato strumento metallico sul pavimento ricoperto dalla soffice moquette,ponendo fine a quello strazio.
Di malavoglia,si mise seduto,sbuffando,ancora troppo assonnato per alzarsi.Piegò leggermente il busto in avanti per afferrare i vestiti che aveva abbandonato a terra la sera prima e dalla tasca della giacca estrasse il cellulare.
Nessuna chiamata.Evidentemente anche Mike doveva essere stato impegnato come lui.
Fece per alzarsi,quand’ecco che due braccia femminili gli avvolsero la vita,per poi tirarlo a sé dolcemente.
-dove vai?è ancora presto…- domandò soave la donna
-a prepararmi,non mi va di fare tardi- fu la sua risposta
-oh,resta qui.Mi piacerebbe impartirti una lezione privata…-
La bella compagna lasciò che le sue mani toccassero l’allenato torace di lui,nel tentativo di invogliarlo ad accettare la sua allettante proposta.Si appoggiò a lui,con nulla addosso,sussurrandogli all’orecchio tante cose che un uomo non aspettava altro che sentire,ma lui,senza troppi preamboli,la scostò delicatamente,evitando che quella gli mettesse le mani nei boxer appena messi.
-non dico che non ne abbia voglia,solo non ci tengo a mancare ai miei impegni scolastici-
Come ultimo regalo,la salutò con un bacio,abbastanza soddisfacente per lei,che senza fiatare,lasciò l’appartamento del coetaneo ma non senza avergli dato il suo numero di cellulare.Non c’era che dire:anche quella notte si era conclusa come sempre e senza che nessuno ne uscisse ferito o mal’accontentato.
Le persiane che fino a quel momento avevano tenuto la stanza in penombra,vennero tirate,cosicché la luce del sole entrasse e illuminasse quella parte di casa che perennemente era la meta finale degli appuntamenti del proprietario.Quando Nate uscì dalla doccia e si ricompose,nel guardare l’ora,vide di essere leggermente in anticipo.Una fortuna per lui,così avrebbe potuto farsi una lunga e lenta camminata fino al cancello della scuola,senza che nessuno gli ronzasse intorno come una mosca fastidiosa.Spense addirittura il telefono:per quei dieci minuti non sarebbe morto nessuno e la persona che lo costringeva a stare per ore e ore con l’apparecchio attaccato all’orecchio,se ne sarebbe fatta una ragione
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-allora Nate.Com’era questa?-
-tsk….vanitosa e fin troppo appariscente-
Nate Mcgarden.
L’affascinante leader arrogante.
Lunghi capelli corvini scompigliati.
Occhi smeraldini,freddi e ammalianti.
Un corpo perfetto,atletico e scattante.
Il ragazzo il cui nome in quella città era leggenda per il fatto che fosse uscito con ben 259 ragazze.Amato alla follia da tutto il corpo studentesco femminile,ammirato dai maschi per l’essere impareggiabile,apparteneva alla famiglia Mcgarden,famosa in quasi tutto il mondo per le diverse società di cui era proprietaria ma ancor di più per le conquiste da parte del ramo maschile della famiglia:Alfred,il nonno,era a capo della compagnia e la sua fama di brillante uomo d’affari non era nulla in confronto a quella di grande scapolo con alle spalle ben dieci divorzi.Il figlio Cristopher invece era più…fedele e umano.Il suo matrimonio era considerato uno dei più stabili e felici, per il semplice fatto che lui aveva trovato la donna della sua vita al primo colpo.
Per quanto riguardava l’erede,non c’era nulla di anomalo:aveva ereditato lo charme e il carisma che la famiglia Mcgarden si tramandava di generazione in generazione,per non parlare della spiccata intelligenza e di tutte le altre qualità che era in grado di tirare fuori dalle tasche al momento opportuno.
-immagino che ti abbia lasciato il suo numero- intuì Mike
-si.Lo vuoi tu?-
-nah!è meglio entrare,fra poco iniziano le lezioni-
Mike Flackrek.
L’amico sempre pronto a dare un consiglio sulla vita e sulle donne.
Nate lo conosceva da quando aveva un giorno,praticamente erano stati vicini di culle,di banchi e di tante altre cose.
Folti capelli color arancio tirati all’insù.
Occhi a mandorla,piccoli ma molto espressivi.
Poco più alto di Nate,era la classica persona che non aveva peli sulla lingua,ne con il suo migliore amico ne con gli altri:se doveva dire una cosa,la diceva e basta e il più delle volte si prendeva o un due di picche o un due sul registro.
Per qualche strano,assurdo motivo,anche lui riscuoteva un certo successo tra le donzelle (non quanto Nate..) ma comunque proficuo.Spesso e volentieri era così insistente nel chiedere favori che il bruno a volte non desiderava altro che avere tra le mani una mazza da baseball con cui prendere a bastonate quel suo maledettissimo sorriso a 82 denti,esattamente come in quel momento…..
-mi spieghi che cos’ai da sorridere a quel modo?-gli domandò infine seccato Nate
-niente di particolare!-
Ecco un’altra cosa che lo mandava in bestia.Che diavolo aveva da sorridere a quella maniera se poi gli rispondeva sempre che non era niente?!avesse avuto la compiacenza di dirglielo almeno!che fosse un tantino pazzo,questo ormai lo sapeva….
-pensavo soltanto che,ora che il più amato playboy della Harmyville school sta per compiere i diciott’anni,è giusto che il suo fidato amico gli organizzi una festa di benvenuto nel mondo dei veri uomini- riprese con aria solenne
-sia dia il caso che io sia più uomo di te e comunque è meglio se non organizzi nulla”proferì con fare piuttosto misterioso
-uh?e perché?”indagò l’altro
E lì Nate gli spiegò che il lunedì precedente,suo padre l’aveva contattato e chiesto di non prendere impegni per il prossimo weekend,visto che avrebbe dovuto partecipare a una sorte di “rito di passaggio”.La cosa gli era suonata bislacca ma quando il parente gli aveva detto che dietro a tutto c’era il nonno,ogni suo dubbio fu dissipato:con ogni probabilità,l’arzillo bacucco aveva tirato fuori chissà quale strampalata idea per festeggiare l’avvenimento,però non capiva il perché di andare addirittura sulla loro isola privata.Di solito,la residenza veniva usata esclusivamente per questioni di vita o di morte come la spartizione dell’eredità…..
-(oddio,il vecchio non starà mica tirando le cuoia?)-
Quel pensiero gli era balenato in mente senza che lui lo volesse.Effettivamente,non era più un giovincello,aveva la sua età e…..no,non poteva essere!quello era Alfred Mcgarden,suo nonno,l’uomo il cui credo era “tutto è possibile a questo mondo.”
Al sol pensiero di aver formulato una simile ipotesi,sbattè con forza la borsa sul banco e si sedette,passandosi una mano nei ribelli capelli.
-scommetto che vuole presentarti la tua nuova nonna!-scherzò Mike
Quella era una realtà più fattibile da accettare.Probabilmente era come diceva lui,anche se non ne era del tutto convinto,visto che le altre volte si era limitato a leggere il giornale per scoprire che il parente si era sposato,di nuovo.Doveva esserci dell’altro e il solo modo per scoprirlo era andare dai suoi e verificarlo di persona.Non temeva nulla di preoccupante o di catastrofico perché la sua sicurezza e il suo spirito saldo gli avrebbero permesso di affrontare la situazione da uomo calmo e intelligente che era.
Il guaio era,che ancora non sapeva a cosa stesse andando incontro e a cosa la sua vita sarebbe diventata a breve
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non puoi finire così, aggiorna presto altrimenti non resisterò, ora sono troppo curiosa...
Cmq sono contenta ke le cose x Nate non vanno secondo i suoi piani...
Deve imparare cosa significa ricevere un 2 di picche... ha ha ha
Complimenti scrivi veramente molto bene
Cmq continua al più presto sono troppo curiosa
...continua nelle pagine numero:
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