IL TELEFONO, UN AGGEGGIO INFERNALE
- Capitolo 1° -
Basata su un'esperienza vissuta e che vivo ancora oggi... I vecchi telefonano sempre mentre tu stai dormendo solo perchè non hanno nient'altro da fare... -__-''
Il telefono, un aggeggio infernale.
La luna era alta nel cielo e la notte oscurava Konoha. Tutti dormivano e sognavano, anche in casa dell'Hokage. Però, si sa, le cose belle sono sempre destinate a finire... Prima o poi.
«DRRRIIIINNNNN!!!», squillò improvvisamente il telefono.
Naruto sussultò e si svegliò di scatto cadendo per terra. Massaggiandosi il fondo schiena cominciò ad imprecare ma il telefono continuava a suonare.
Una donna, altrettanto seccata ed addormentata, si rialzò un po' dal letto da cui era caduto suo marito.
«Naruto... Rispondi tu...», sbadigliò mettendosi una ciocca di capelli corvini dietro l'orecchio.
Sbuffando, il biondo prese la cornetta e lesse il numero sul display (la tecnologia di oggi!).
«Nuuuuooooo! Ancora luuuiiii!! Hinata, ti prego, rispondi tu!», implorò a mani giunte.
«Non se ne parla! Rispondo sempre io perchè tu sei al lavoro o ti nascondi sotto il letto! Ora tocca a te», disse lei rimettendosi sotto le coperte e girandosi dall'altra parte.
Sconsolato, Naruto premette il pulsante verde.
«P-pronto?»
«OOOHHH, FINALMENTE! IL MIO CARISSIMO GENERO!!!», tuonò qualcuno dall'altra parte del telefono costringendo Naruto ad allontanare la cornetta.
«Ti ho per caso svegliato?!», cinguettò tutto contento il suo interlocutore.
«No, io sono sempre sveglio alle quattro di mattina... Mi piace guardare il soffitto ed aspettare che tu mi chiami, Hiashi...», ironizzò Naruto alzandosi da terra e andando a guardare fuori dalla finestra.
«Oh perfetto! Perchè volevo proprio parlare con te! Sai, non ti trovo mai a casa quando chiamo... Mi rispondono sempre Hinata o Kimiko...», mormorò pensieroso Hiashi Hyuga (probabilmente aveva anche una mano sotto il mento).
«Forse perchè io sono al lavoro...», disse con stizza il biondo.
«Ah giusto, non ci avevo mai pensato!»
“Ma mi prende in giro o si sta rivelando più stupido di quanto credessi?” pensò il biondo esasperato.
«Comunque, volevo chiederti. Per il compleanno di Kimiko cos'hai intenzione di organizzare? Sai sono curioso e voglio prepararmi per bene! Compie quattro anni la mia dolce nipotina!»
«Ma Kimiko deve compiere TRE anni! Non quattro!!», ribatté sconvolto l'Hokage.
«Ah sì? Beh, è uguale! Comunque, cosa organizzerai per la festa? Spero qualcosa di carino! E' la mia unica nipote!», disse gioioso Hiashi.
«E Kyoko, la figlia di Hanabi? Non è nata da qualche settimana?», domandò perplesso. “Possibile che non si ricordi di tutto il macello che ha combinato in ospedale?”
Ci fu un lungo silenzio dall'altra parte della cornetta.
«Hiashi?», lo chiamò Naruto.
«Ehm... Guarda che me lo ricordavo eh... Volevo solo vedere se sei stato attento agli eventi accaduti nelle ultime settimane!»
«Sì, certo...»
«Comunque, allora? Cosa combini per il compleanno della mia piccola Kimiko? Quando l'ho chiesto ad Hinata mi ha guardato malissimo e non mi ha risposto! Secondo te perchè ha avuto quella reazione?», chiese disperato.
«Forse perché il compleanno di Kimiko è tra sette mesi...», rispose Naruto esasperato.
«Ah... Giusto! Beh, posso chiederti ancora una cosa?»
«Sì........», mormorò rassegnato il biondo.
«Ma domani è freddo oppure caldo? No perchè in tal caso devo vestirmi in...»
Naruto riattaccò.
«Quando è troppo è troppo...», bisbigliò tra i denti.
Appoggiò il telefono al comodino e prese un martello da sotto il letto. Poi, distrusse il telefono senza pietà, allora sorrise soddisfatto e si rimise sotto le coperte.
«Lo sai che ce ne regalerà un altro vero?», disse Hinata senza girarsi verso di lui.
«Sì, ma adesso non importa... Voglio solo dormire...», mormorò beatamente Naruto abbracciando sua moglie.
«Come sei pigro...», ridacchiò lei girandosi a dargli un bacio.
«Eeeh, lo so!»
Dei leggeri passetti si avvicinarono alla camera da letto e la porta si aprì cigolando lentamente. Due occhi azzurri brillarono nell'oscurità e poi una vocina timida disse: «Mamma... Papà... Il telefono mi ha svegliata...»
Hinata e Naruto sorrisero inteneriti.
«Non riesci più ad addormentarti, Kimiko?», domandò il biondo con dolcezza.
La bambina scosse la testa muovendo i suoi capelli neri tagliati a caschetto.
«Allora, vieni qui con noi», la incitò Hinata.
Kimiko sorrise ed entrò nella stanza stringendo il suo peluche preferito: una volpe rossa, regalatole da suo padre quando aveva compiuto due anni. Una volta raggiunto il letto dei genitori ci salì sopra e camminò a carponi finché non arrivò ai cuscini. Hinata e Naruto la fecero entrare sotto le coperte e si riaddormentarono tutti e tre insieme.
In un'altra casa il telefono squillava insistentemente.
«Neji... Se è di nuovo tuo zio, giuro che distruggo il telefono...»
«P-pronto?»
«Neejiii!! Nipotino mio!!! Senti volevo chiederti...»
Un martello disintegrò il telefono.
«Tenten! E' costato un patrimonio quel telefono!!!»
«MAAAAMMAAAAAA!!! IL TELEFONO MI HA SVEGLIATO!!! WEEEEEEEEEEEEEE»
Tenten guardò suo marito con odio.
«Tanto non sei tu che devi andare da nostro figlio per farlo smettere di piangere!! Basta, questi telefoni sono una disgrazia! Chi diavolo li ha inventati?!»
«Ehm... Shikamaru è stato costretto dal consiglio... Ma...»
«Domani parlerò con Ino... Comunque, non ne comprare più! Altrimenti ti taglio i capelli!», lo minacciò Tenten andando da loro figlio pestando i piedi.
«Nuh! I miei capelli belli! Sigh! Zio? Ma che stai combinando?», mormorò disperato Neji con la testa tra le mani.
A villa Hyuga, Hiashi armeggiava con il telefono.
«Cavoli che fico questo nuovo aggeggio chiamato telefono! Quanto mi diverto a chiamare i miei familiari nel bel mezzo della notte!!! Bwahahahahaha! Ora tocca ad Hanabi...»
Cominciò a comporre il numero di sua secondogenita ma non sentì nessun "Tu tu tu" di conferma che il telefono dall'altra parte stesse squillando. Dopo alcuni secondi una voce femminile disse: «Il numero da lei composto è inesistente».
«Ma come?! L'altra volta funzionava!», esclamò Hiashi perplesso.
Continuò a chiamare e a chiamare per tutta la notte, tanto che cominciò a rispondere con rabbia alla voce femminile che gli diceva che il numero composto era inesistente. Poi si addormentò sul divano con il telefono accostato all'orecchio.
Quando il sole entrò dalla finestra, una giovane donna dai lunghi capelli castani aprì gli occhi bianchi e si mise a sedere sul letto.
«Yaawnn... Che bell'idea staccare il telefono durante la notte! Ho fatto proprio una dormita coi fiocchi! Kyoko si è svegliata solo una volta!», disse Hanabi stiracchiandosi soddisfatta.
Ah, i telefoni... Che aggeggi infernali!
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Mitica Hanabi! XD è un idolo!
Mitica Hanabi! XD è un idolo!
(e w Neji:-))!!!)
Troppo bello