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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Holly e Benji (Captain Tsubasa)
Titolo Fanfic: LA PAURA DI PERDERTI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: karry85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/06/2003 23:37:54

foto, lettere e maniaci per la nostra patty, che verrà salvata dal nostro holly!!!leggete e commentate!!!
 
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- Capitolo 1° -






"LA PAURA DI PERDERTI"



Serie: Capitain Tsubasa

Genere: sentimentale -romantico

Personaggi: sono proprietà degli aventi diritti, io diritti non ne ho ma li uso lo stesso, grazie!

Presentazione: E se Patty fosse perseguitata da un maniaco innamorato, non di lei, ma della sua immagine?



DIECI ANNI PRIMA

Una ragazzina sugli otto anni stava rovistando tra i documenti in un vecchio baule assieme a sua madre.

-Mamma, chi è questa?- chiese d'un tratto la bimba indicando alla donna una vecchia foto sul quale erano raffigurate tre persone, due uomini e una donna.

-Questa sono io tesoro e questo è il tuo papà!- rispose lei dolcemente.

-E questo?- chiese ancora la piccola con fare curioso.

-Lui era un amico di tuo padre e...- non volle più continuare.

-Perchè "era"? Dov'è adesso?- chiese poi abbracciando la donna affettuosamente.

Il volto di questa si scurì improvvisamente e la bambina capì che alla madre non faceva piacere parlarle di quella persona, così non fece più domande.

-Ti voglio bene, mamma!-

-Anch'io tesoro, tanto!-



FUJISAWA, DIECI ANNI DOPO

Dlin dlon

-Arrivo!- Patty corse verso la porta, l'aprì ma non trovò nessuno fuori. Guardò a terra dove notò una busta gialla molto grande. La prese in mano e la portò dentro per aprirla.

- E' indirizzata a me, che strano, non c'è il nome del mittente!-si diresse verso il salotto con la busta ancora in mano.

Si sedette sul divano ed iniziò ad aprirla con l'aiuto di un tagliacarte.

Il contenuto della busta uscì fuori facendo sbiancare la ragazza dalla paura. C'erano delle foto che lei non ricordava di aver mai scattato. Lei a scuola, lei al campo di calcio, lei con la divisa da manager, sempre lei in ogni momento della giornata.

Provò un profondo senso di panico quando tra le centinaia di foto trovò un biglietto scritto sicuramente al computer che diceva: Hai visto, sono sempre con te e ci sarò sempre, ricordalo, ti amo tanto, cara dolce Patty.

Guardò meglio e notò che non c'era la firma.

-Sarà uno scherzo, sicuramente!- tentò di convincersi, invano. Nonostante ostentasse una grande calma, dentro di lei la paura iniziava ad insinuarsi lentamente.

Mise tutto a posto e nascose la busta in un cassetto che chiuse a chiave per impedire ai suoi genitori di trovare quelle foto; forse, aveva pensato, era meglio non parlare a nessuno di quel fatto.

Il giorno dopo a scuola era tranquilla come sempre. In classe però, non potè fare a meno di sentirsi osservata. Guardò in ogni direzione durante tutta la lezione di storia, facendosi richiamare dal prof più volte.

Finalmente arrivò la fine della giornata e per sua fortuna quel giorno non c'era l'allenamento dei ragazzi e neanche quello di ginnastica ritmica, per questo poteva andare a casa prima.

Come sempre uscì da scuola con calma. D'un tratto si sentì chiamare da dietro.

-Patty!-

-Uh, ciao Evelin!- disse lei soprappensiero, cosa che non le impedì comunque di non rivolgere alla sua migliore amica un sorriso cordiale.

-Patty, volevo chiederti se c'è qualcosa che ti preoccupa, oggi il prof ti ha richiamato tre volte, se ne vuoi parlare con qualcuno io sono sempre qui, ricordalo!-

Queste parole rimbombarono nella mente di Patty come un disco rotto, che la lasciarono imbambolata per qualche istante. Per un attimo valutò l'idea di parlare ad Evelin del biglietto, ma cambiò idea quasi subito visto che il fatto era irrilevante per lei.

-Grazie, ma non c'è niente che non va, è tutto a posto, anzi sai che ti dico, adesso vado a casa, mi cambio e vado a fare una bella corsetta!ciao!- sorrise alla sua amica prima di salutarla e correre via.

Corse fino a casa, come se avesse l'impressione di essere seguita da qualcuno.

-Sono a casa!- urlò rientrando. Gettò la cartella sul sofà e si diresse in cucina dove trovò un biglietto con su scritto Io e tuo padre siamo partiti per un affare all'estero, non rientreremo prima di tre settimane, mi dispiace non averti potuta salutare ma siamo dovuti partire all'improvviso. Ti lasciamo soldi a sufficienza per la nostra assenza, un bacio grosso da papà.Ti vogliamo bene, Mamma.

-Bene, adesso ho la casa a mia disposizione per tre settimane, potrei dare una festa, o magari invitare delle compagne a dormire qualche sera, non mi piace il fatto di dover stare da sola in questa casa così grande!- disse ad alta voce. Come previsto si cambiò ed uscì per fare una corsa, chiuse la porta e si diresse al parco.

Percorse il tragitto velocemente e si fermò per un attimo ad osservare il tramonto dal punto più alto della città, quello in cui aveva incontrato Holly per la prima volta, ovvero al tempio. Era magnifico, da lì si poteva vedere tutta la città, la villa di Benji e anche la sua. Pensò un attimo al suo adorato capitano ed a come fossero passati quasi sette anni da che si era innamorata di lui. Avrebbe mai capito i suoi sentimenti? Misteri della vita!

Fece una preghiera veloce davanti al tempio. Si accorse che era ancora abbastanza presto per tornare a casa, così decise di fare un po' di esercizi di ginnastica sul prato lì vicino.

Iniziò a fare alcuni piegamenti, degli addominali, alcune flessioni per riscaldamento. Prese la rincorsa ed effettuò due volteggi in aria, una capriola ed un avvitamento come conclusione. Era entrata da poco a far parte del club ma tutti le dicevano che era dotata per la ginnastica ritmica e artistica; infatti in poco tempo era migliorata parecchio ed ora era una delle candidate alle nazionali.

Dopo aver provato la sua coreografia preferita si fermò alcuni minuti sul prato, distesa, con un filo d'erba in bocca. Stava quasi per addormentarsi, quando sentì un pallone rimbalzare a terra dietro i cespugli.

Guardò attraverso le erbacce e vide il suo adorato Holly fare palleggi sulle ginocchia insieme al suo migliore amico, il pallone. Decise di restare ancora un po' nascosta per poterselo godere in santa pace, ma si disse che non era bello spiare le persone, così uscì dal suo nascondiglio.

-Ciao Holly!- disse a voce alta per permettergli di sentirla.

Holly si girò quel tanto per vedere chi fosse, ma sapeva già chi era, solo lei possedeva quella voce forte e dolce allo stesso tempo. -Ciao Patty!- disse stoppando il pallone col piede e voltandosi completamente verso di lei.

-Come mai sei qui?- le chiese con finto disinteresse Patty.

-Per allenarmi, e perché se no?- rispose lui sorridendo.

-Appunto, oggi non ci sono gli allenamenti, avresti potuto approfittarne per riposarti, non ti sei ancora rimesso del tutto dall'infortunio, sei proprio un incosciente!- gli disse con tono di falso rimprovero.

-Lo so, ma io non resisto per più di un giorno senza una palla al piede, dovresti saperlo oramai!- rispose.

-Lo so, purtroppo!- mormorò lei.

-Cosa? Hai detto qualcosa Patty?-

-No no, niente!- rispose lei alzando le mani e agitandole nervosamente.

-E tu come mai sei qui?- chiese lui guardandola da capo a piedi.

-Ho fatto una corsa e mi sono allenata un po'!- disse lei guardandolo negli occhi.

Holly rimase un attimo catturato dai suoi profondi occhi scuri. Distolse lo sguardo diventando leggermente rosso.

-Bene, ti stai allenando duramente, mi hanno detto che parteciperai alle nazionali di ginnastica, è così?-

-Sono nella lista a quanto pare!- disse lei sorridendo compiaciuta.

-Allora in bocca al lupo, adesso devo andare, ci vediamo domani a scuola!- disse lui correndo via.

-Crepi, ciao!-

Patty tornò a casa estremamente felice per quell'incontro inaspettato.

Holly stava correndo verso casa, palla al piede, sembrava normale ma non riusciva a non pensare agli occhi di Patty, un meraviglioso colore scuro e chiaro, profondi abbastanza per perdercisi dentro, e a dirla tutta non era solo a quello che stava pensando, piuttosto alla divisa di Patty. Aderenti shorts rossi e maglietta corta che lasciava vedere l'ombelico; d'un tratto si ritrovò a fare strani pensieri sulla sua amica di sempre, la cara, dolce Patty era cresciuta e lui non se ne era accorto, ed era anche molto carina, anzi era bellissima dal suo punto di vista. Come mai non se ne era reso conto prima di quanto gli piacesse? Con queste domande nella mente arrivò a casa, fece un bagno rilassante e poi andò a letto solo per fare sogni la cui protagonista era una certa ragazza dai capelli castani.

Il giorno seguente Patty era più allegra del solito, perfino le battute di Bruce la facevano ridere e questo incuriosì molto la sua amica Evelin.

-Patty, come mai sei così contenta, anzi direi che sei addirittura solare!- gli disse col suo tono sempre dolce.

-Ricordi quando ieri ti ho detto che volevo fare una corsa? Ero al parco ad allenarmi in ginnastica quando ho sentito un pallone rimbalzare, e indovina chi era?- raccontò Patty mentre il suo sorriso si allungava sempre più.

-Posso solo immaginarlo, vediamo...uhmmm...era Holly per caso?- chiese ironica Eve.

-Si e abbiamo parlato un po' prima che lui andasse via, oh è così carino!!!- rispose lei sospirando.

-Ok, ti auguro buona fortuna amica mia, te la meriti, credo che abbiate parlato di un certo sport o sbaglio?- fece Eve scettica.

-No, abbiamo parlato di ginnastica e non di calcio stavolta, e un passo avanti, non trovi?- disse l'altra ridendo.

-Se lo dici tu!- rispose lei sospirando.

-Piuttosto, i miei sono partiti per un viaggio d'affari ed avevo intenzione di organizzare una bella festa, vuoi darmi una mano?E poi tra poco sarà il compleanno di Holly, lo sapevi, esattamente tra una settimana, cioè sei giorni, tre ore, quarantacinque minuti e....-

-Vuoi dirmi anche i secondi?Ok, ti aiuterò e per la festa dovrai farti bella se vuoi che il tuo adorato Holly si accorga di te!Andremo a fare shopping e rinnoveremo un po' il tuo guardaroba, insomma sei una bellissima ragazza, non puoi continuare ad andare in giro vestita come una ragazza per bene, devi farlo morire da infarto quando ti vede, capito?- gli disse con tono di rimprovero.

-Ok, per una volta voglio fidarmi di te, andiamo in classe adesso, se no il prof ci uccide prima di arrivare alla porta!-

E così si avviarono in classe proprio mentre la campanella suonava.

La giornata passò tranquilla e finalmente le lezioni terminarono. Patty corse fino a casa dove, con sua grande sorpresa trovò una busta gialla molto grande davanti alla porta.

La prese in mano tremando visibilmente; anche su quella non c'era scritto nulla. Rientrò e si diresse in cucina dopo aver poggiato la cartella sul sofà, come al solito e aprì la busta. Il contenuto come si aspettava erano fotografie, erano centinaia forse; lei a scuola, lei al parco, lei con Holly. Sulla foto con Holly c'era attaccato il solito biglietto.

Diceva: Se sei a casa starai leggendo il messaggio. Io sarò sempre con te, ricordalo, dolce Patty, o dovrei chiamarti Patricia?TI AMO, bellissima Patricia, ti amo e ti avrò, anche se non vorrai!!!Nessuno ti avrà a parte me, nessuno!!!

Iniziava davvero a preoccuparsi, non poteva essere uno scherzo; quelle parole erano insensate, che cosa voleva dire chi le aveva scritte?Fino ad ora non aveva più pensato al fatto di due giorni prima perché era troppo contenta di aver incontrato Holly al parco. Prese le chiavi del cassetto e chiuse anche la seconda busta lì dentro, cercando di calmare i battiti furiosi del suo cuore. Poi pensò alle foto del parco. Dio, l'aveva seguita anche lì, non si era accorta di nulla! Poi pensò anche che lo scherzo era bello se durava poco, sperò che quella storia finisse presto!

Poche ore più tardi era in giro a fare acquisti con Evelin, ma non era tranquilla, cosa che non sfuggì allo sguardo attento della sua amica.

-Patty, cos'hai?Ti stai annoiando per caso? Eppure oggi eri così felice!- disse mettendo il broncio.

-Eh, no nulla, è che...- valutò l'idea di raccontarle tutto e finalmente si decise.

-Vieni, andiamo a prendere un caffè lì a quel bar!-disse prendendo la sua amica per mano e trascinandola continuando a guardarsi intorno.

-Avanti, cos'è che ti preoccupa tanto?- chiese gentilmente Eve una volta sedute e aver ordinato due caffè.

Patty attese che la cameriera portasse loro le due tazze della profumata miscela.

Una volta sicura che anche quella fosse distante iniziò a raccontare tutto ad Evelin della strana posta che aveva ricevuto e del biglietto che trovava al suo interno.

-Dio, ma è terribile, ma sarà sicuramente uno scherzo, vedrai che la finiranno presto!- gli disse Eve per rassicurarla.

-Vorrei che fosse così, all'inizio ho pensato anch'io ad uno scherzo, ma oggi è arrivata un'altra busta e dentro c'erano foto del parco in cui sono andata a correre ieri, foto in cui c'era Holly con me e anche un'altro biglietto che diceva che nessuno mi avrebbe avuta a parte lui o qualcosa del genere, devo ammettere che ho un po' di paura, e se questa storia continuasse?Cosa dovrei fare secondo te?- chiese Patty speranzosa in un consiglio dell'amica.

-Cosa?Davvero? Allora se questa storia non finirà andremo alla polizia, d'accordo?-

-Va bene!Evelin, ti prego di non dire a nessuno di questa storia, a nessuno ci siamo capite, prometti?-

Evelin era un po' titubante, ma alla fine promise di non rivelare niente a nessuno.

Dopo quel giorno Patty era sempre nervosa, spaventata, saltava ad ogni minimo movimento e questo non sfuggì ad Evelin come a qualsiasi altra persona che avesse a che fare con Patty, soprattutto Holly.

Una sera, quando l'allenamento finì, tutti tornarono a casa tranne Patty, la quale voleva finire tutto prima di andare a casa. Stava rientrando negli spogliatoi quando si sentì afferrare per un braccio e spaventata cacciò un urlo tale da assordire chiunque fosse stato a meno di dieci chilometri di distanza.

-Patty, che diavolo, sono io, Holly!- urlò lui tappandosi le orecchie e lasciando la presa sul suo braccio.

-Holly, ma cosa ci fai ancora qui, ero sicura che fossero andati tutti via!- disse lei riprendendo fiato e cercando di calmarsi sedendosi sulla panchina seguita dal ragazzo. Si portò una mano sul petto, e precisamente sul cuore che non cessava di battere furiosamente sia per lo spavento, sia per il contatto avuto con Holly.

-Scusami, ti ho spaventato?- chiese Holly sedendosi vicino a lei.

-Un po', ma è passata!- rispose lei sorridendo leggermente e girando la testa verso di lui.

In quel momento Holly si rese conto di quanto fosse bella illuminata dalla luce del tramonto. Era così vicina, forse poteva..."Ma che vado a pensare!Sono proprio un idiota!" pensò tirandosi indietro per poi alzarsi.

-Forza, ti dò una mano e poi ti accompagno a casa, d'accordo?-

-Ok, se non è troppo disturbo!- sorrise Patty guardandolo in modo strano; avrebbe potuto giurare di aver visto Holly arrossire prima che si fosse alzato, ma sarà stata solo un'impressione giocata dai colori del cielo.

-No affatto, tanto è di strada per me!- rispose lui.

Finirono di sistemare il tutto in poco più di mezz'ora, naturalmente in due si faceva prima.

-Allora, andiamo?- chiese Holly alla ragazza poco distante da lui.

-Si, arrivo!- rispose lei correndogli vicina per poi chiudere il cancello del campo di allenamento.

In poco tempo arrivarono a casa di Patty.

-Caspita, ma tu abiti qui?E' una casa enorme!- disse il ragazzo sorpreso.

-Si, vivo con i miei genitori, ma adesso sono fuori per un viaggio di lavoro e rientrano tra tre settimane.Vuoi entrare a bere qualcosa?- chiese Patty ormai arrivata alla porta di casa insieme a Holly.

-Perchè no, ho ancora tempo e mi farebbe piacere!- disse lui sorridendo come sempre.

Entrarono in casa. Patty guardò l'orologio, erano le sei passate. Incitò Holly ad entrare in casa e lo fece accomodare in salotto, congedandosi subito dopo per andare in cucina a prendere una bibita fresca.

Patty si fermò un attimo a riflettere sulla strana situazione creatasi tra lei ed Holly in quel momento. Erano a casa sua, soli e lei era sicura che non sarebbe rientrato nessuno. "Ma che pensieri mi sono messa in testa, e poi Holly neanche mi vede, sicuramente non penserà mai cose del genere su di me!" Patty si diede mentalmente della stupida e tornò in soggiorno con un vassoio con su due bicchieri e del tè freddo alla pesca.

Nel frattempo Holly pensava più o meno le stesse cose, con la sola differenza che pensava anche al fatto che i suoi amici gli dicevano sempre che Patty era cotta di lui. Non aveva mai neanche pensato a Patty in quel modo, l'aveva sempre considerata un'amica ma niente di più. Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dal ritorno della ragazza.

La vide poggiare il vassoio sul grande tavolo in radica di noce, posto al centro del salotto. Bevvero in silenzio, poi Holly si decise a chiederle il motivo per cui era sempre così agitata in quel periodo.

Patty sbarrò gli occhi; non credeva che Holly se ne fosse accorto, credeva di aver nascosto bene il suo essere in continua pressione per colpa di qualche svitato che la voleva tutta per sè.

-Ma non è affatto così, sto bene, non devi preoccuparti per me!- disse lei assumendo il tono più calmo che potè.

-Ah sì?E come mai prima sei saltata su ed hai urlato?- chiese lui sempre più interessato e poggiando il bicchiere ormai vuoto sul tavolo.

-Credevo che foste andati via tutti, per questo mi sono spaventata, tutto qui!- continuò lei imperterrita con la sua recita, che le riusciva molto bene a giudicare dal fatto che l'epressione sul viso di Holly si rilassò pian piano e si distese in un sorriso insicuro.

-Se lo dici tu, ti credo, ma se avessi dei problemi sarò felice di aiutarti, non pensarci due volte a chiamarmi, capito?-

-Ok, lo farò!- rispose lei sorpresa dalla determinazione nella voce del suo giocatore preferito.

-Adesso devo proprio andare, la mamma mi starà aspettando!- disse lui dirigendosi verso la porta.

-Aspetta, ti accompagno!- gridò Patty correndogli dietro.

Davanti alla porta Holly fece qualcosa che Patty non si sarebbe mai aspettata, Holly si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla fronte.

-Ciao!- disse soltanto prima di uscire.

Patty rimase impietrita per un attimo vicino al portone ancora aperto; lentamente si fece strada sul suo viso un magnifico sorriso che avrebbe potuto illuminare uno stadio, finalmente scoppiò in una risata cristallina chiudendo la porta a chiave e dirigendosi al piano di sopra per fare un lungo bagno, decisa a non lavarsi più il viso per il resto della sua vita.

Holly correva verso casa con in mente ciò che era successo poco prima. Il profumo di lei, lo sentiva ancora nell'aria e la sua pelle sotto le labbra. Istintivamente si portò le dita sulle sue, ripensando alle sensazioni che aveva provato baciando Patty anche se solo sulla fronte. Dio, si sentiva in paradiso!Continuò a correre quasi saltando per la gioia, si sentiva euforico, forse più di quando vinceva una partita, che fosse Amore ciò che provava? Di una cosa era sicuro, Patty lo attirava come il miele attira le api; gli piaceva parecchio e solo adesso se ne stava accorgendo?

"Che idiota sono stato a buttare via tutti questi anni!" pensò.

Il giorno dopo Patty era euforica; si diresse di gran carriera in classe augurando il buongiorno a tutti.

-Buongiorno Evelin, devo parlarti urgentemente dopo, alla pausa pranzo vieni con me per favore? GRAZIE!!!-

-Ma se hai fatto tutto tu, comunque buongiorno anche a te!Novità dal misterioso postino?-

Il volto di Patty si incupì un secondo, per poi ritornare a sorridere come prima.

Evelin lo notò e le chiese scusa.

-Non importa, sono troppo felice per avertene a male e niente mi potrà rovinare la giornata!- disse lei così piena di entusiasmo, che contagiò anche Evelin.

Arrivò la pausa pranzo e le due si diressero in giardino come sempre. Patty raccontò alla sua amica tutto ciò che era successo il giorno precedente facendola rimanere a bocca aperta.

-Sorpresa eh?- disse lei una volta concluso il racconto.

-Se lo dicessi in giro non ci crederebbe nessuno, puoi giurarci che sono sorpresa; finalmente la capra si è svegliata, sono felice per te, amica mia, ma state già insieme?-

-No, ma che dici, magari! Mia ha detto che se c'è qualcosa che non va potevo parlarne a lui e poi mi ha dato un bacio sulla fronte, tutto qui, mica mi ha fatto una dichiarazione!- rispose Patty arrossendo leggermente.

-Che peccato, mi sa che ci vorrà ancora un pò prima che si svegli del tutto, diventerai vecchia ad aspettarlo!Ma perchè non gli confessi i tuoi sentimenti, se ti dice male te ne farai una ragione, almeno non gli morirai dietro per l'eternità!Ma può anche darsi che ti vada bene una volta tanto!-disse Eve scuotendola un pò.

-Forse hai ragione tu, alla festa gli confesserò i miei sentimenti, e se va male sarà stato solo un bel sogno da cui mi dovevo svegliare prima o poi!- disse Patty sorridendo amaramente.

Passarono altri due giorni e sembrava che il misterioso ammiratore avesse deciso di lasciare in pace la nostra amica, ma proprio quando meno se lo aspettasse davanti alla porta trovò un'altra busta.

L'aprì lentamente e come al solito c'erano foto raffiguranti lei in ogni momento del giorno precedente. Al campo sportivo, con Evelin in giardino ecc. Chiamò subito la sua amica invitandola a casa sua per la notte. Dopo appena mezz'ora arrivò.

-Ce ne hai messo di tempo!- la salutò Patty aprendo la porta.

-Dovevo fare una cosa prima!Allora cosa è successo?Al telefono eri sconvolta!- disse Eve entrando e poggiando la sua roba.

-E arrivata questa- rispose lei mostrando la busta gialla a Evelin. Scoppiò a piangere come non aveva mai fatto prima d'ora, tremava come una foglia e sempre piangendo si accasciò a terra.

-Ho paura Eve, ho tanta paura! E se dovesse farmi del male?-

-Adesso chiamo la polizia e...-

-No, non voglio, questo pazzo potrebbe fare qualcosa di più grave che mandarmi queste strane buste- urlò Patty in preda ai singhiozzi.

-Va bene, come vuoi tu, ma se arrivasse un'altra busta io chiamo la polizia e non si discute!-

-Si,va bene!-Rispose Patty calmandosi.

Passarono altri due giorni in cui Eve dormiva da Patty per non farla sentire sola. Ma la sua amica era sempre più spaventata e se ne accorsero tutti i membri dell squadra.

Durante un allenamento Holly non faceva che guardare Patty, era preoccupato, si comportava in un modo strano ed era sempre così agitata e nervosa.

Fecero una pausa e i ragazzi si avvicinarono alle panchine per prendere gli asciugamani e qualcosa da bere.

-Patty!-

-Si, dimmi Bruce!- disse lei al limite della sopportazione.

-Perchè sei sempre così nervosa in questo periodo, tutti noi lo abbiamo notato, perfino Holly!- disse lui bevendo la limonata. Un coro di voci di assenso si alzò dalla marmaglia. Patty li guardò un secondo. Vide che Eve stava per dire qualcosa, ma la precedette giusto in tempo.

-Io non sono nervosa, sei tu che mi ci fai diventare, adesso basta con queste chiacchiere, avete riposato anche abbastanza, filate ad allenarvi!- disse mettendo le mani sui fianchi.

Se prima era preoccupato, adesso Holly era davvero fuori di sè. Patty non voleva parlare e non gli era sfuggito il tentativo di Eve di parlare. Decise che doveva parlare con Eve al più presto.

Tentando di non farsi sentire da nessuno, si avvicinò ad Eve porgendole l'asciugamano.

-Evelin devo parlarti di una cosa molto importante, ci vediamo alla fine degli allenamenti nel giardino della scuola- le disse senza darle il tempo di replicare e allontanandosi subito dopo.

Gli allenamenti erano finiti. Evelin disse a Patty che doveva fare una cosa urgente così scappò letteralmente via dal campo. Nel giardino aspettò pochi minuti e finalmente arrivò anche Holly.

-Senti, devi dirmi cos'ha Patty!E' sempre distratta, agitata, spaventata, ha paura di qualcosa e io so che tu sai di cosa si tratta, non è così?- chiese tutto d'un fiato.

Eve abbassò lo sguardo.

-Non so se faccio bene a parlartene, Patty mi ha fatto promettere di non dire nulla a nessuno, tantomeno a te, non voleva che vi preoccupaste per lei inutilmente!- rispose lei sempre a viso basso.

-Devi dirmelo, se prima ero scettico, adesso sono davvero preoccupato per lei!- disse lui agitando le braccia.

-Va bene, ma non devi dirlo a nessuno e soprattutto non devi dire a Patty che te l'ho detto, mi ucciderebbe di sicuro!- disse lei guardandolo negli occhi. Holly fece un cenno col capo.

-Devi sapere che un giorno, circa una settimana fa...-Evelin raccontò tutto per filo e per segno a Holly che rimase muto fino alla fine.

-Cavolo, perchè non chiama la polizia?- chiese lui in preda alla rabbia.

Eve scosse la testa. -Ha paura che quel pazzo possa fare qualcosa di peggio, come aggredirla credo!-

-Ve bene, vuol dire che le starò accanto fino a quando non smetterà, ma se dovesse succedere qualcosa a Patty, dovessi fare anche il giro del mondo lo troverò quel pazzo e allora gli farò rimpiangere di essere nato!-.Un lampo di determinazione negli occhi scuri di Holly.

Eve restò sorpresa dalla sua reazione, che fosse anche lui innamorato della sua amica?Lo sperò con tutto il cuore!

Mentre Eve e Holly parlavano, Patty annunciò ai compagni di squadra di Holly la sua idea di organizzare una festa di compleanno per il loro amico. Tutti accettarono la proposta di buon grado e si diedero appuntamento per due giorni più tardi a casa di Patty.

Il giorno seguente uscendo di casa Patty trovò davanti casa Holly.

-Buongiorno Holly, come mai da queste parti?- chiese timidamente.

-Buongiorno Patty, passavo qui e ho deciso di aspettarti, ti dispiace?- disse lui con noncuranza.

-No affatto, anzi mi fa piacere!- disse."Almeno non dovrò andare a scuola da sola!"pensò poi.

-Vogliamo andare?- chiese Holly.

-Andiamo!-

Purtroppo per Patty il tragitto durò poco ma fu molto piacevole per entrambi.

-Holly, so che tu vai molto bene in inglese!- disse Patty ad un certo punto.

-Si, me la cavo, perchè?- rispose lui guardandola brevemente.

-Io non sono molto brava e tra poco ho la prova scritta, ti spiacerebbe darmi ripetizioni?- chiese lei guardando in basso per la vergogna. Ovviamente andava benissimo in inglese ma doveva attirare Holly in casa sua.

-Va bene, quando?-

-Domani, per te va bene verso le quattro?- chiese lei sorridendo, il suo piano aveva funzionato alla grande.

-Ok, alle quattro!- disse lui ignaro di tutto.

Quel giorno gli allenamenti di ginnastica finirono prima per Patty, così si recò al campo per dare una mano ad Evelin nel lavoro.

-Eve, ciao, sono arrivata!- esordì avvicinandosi.

-Ciao, ma oggi non avevi gli allenamenti di ginnastica?- chiese l'altra stupita.

-Si ma sono terminati prima del previsto così sono venuta qui!- disse lei sorridendo.

-Piuttosto, stamattina ti ho visto arrivare con un certo capitano!- disse Eve maliziosamente indicando il campo.

Patty arrossì vistosamente.

- S-si....mi ha aspettato sotto casa, sono uscita e me lo sono ritrovato davanti!-

-Bene, facciamo progressi vedo!- scoppiarono a ridere insieme attirando gli sguardi di tutti.

Si calmarono immediatamente.

-Vado a cambiarmi e arrivo!- disse Patty correndo negli spogliatoi.

La giornata fu faticosa per tutti, soprattutto per Patty ed Eve che dovettero lavare le divise dei giocatori.

-Uff!Abbiamo finito finalmente!- esclamò Eve passandosi il braccio sulla fronte.

-Si, per fortuna, ma adesso vai, io resto ancora un pò, tu sarai stanca hai fatto quasi tutto da sola oggi!- disse Patty.

-Veramente non voglio lasciarti sola!- disse lei rabbuiandosi.

-Non c'è problema, vai pure a casa, andrò anch'io tra poco!- insistè lei alzandosi e spingendola fuori.

-Se insisti, allora ci vediamo domani alla festa, ok?-

-Si, ciao!-

Il campo era deserto. Patty stava raccogliendo i palloni sparsi per tutto il campo. Sentì un rumore dietro di sè.

-Eve, ho detto che puoi anda...- le parole le morirono in gola, dietro di lei non c'era Evelin, ma un'ombra scura poco più alta di lei. L'ombra si avvicinò lentamente e la prese voltandola all' indietro bloccandola quasi completamente.

Non riuscì più a muoversi poco dopo, ma riuscì invece ad urlare.

-Sta zitta!- le intimò l'uomo dietro di lei. La sua voce bassa e roca era camuffata da un bavaglio si stoffa legato sulla bocca. Patty smise di urlare, tremava ed aveva paura come mai prima. Cercò di divincolarsi dalla presa del suo assalitore ma non vi riuscì.

-Sei bellissima, proprio come tua madre quando era giovane!- disse lui toccandole il viso con la mano guantata.

-Cosa c'entra mia madre adesso?- chiese lei sopresa. Come risposta ricevetta solo una risata sinistra.

Ripetè la domanda ma nuovamente non ebbe risposta. Sentiva il suo alito sul collo, ansimava leggermente e questo lo rendeva ancora più spaventoso. Ormai aveva perso le speranze. Sapeva che non c'era molto da fare quando sentì una voce, la più bella che avesse mai potuto udire in quel momento. Alzò lo sguardo pieno di lacrime, anche se in modo sfocato riusciva a distinguere alcune figure davanti a sè.

-LASCIALA!-ripetè Holly pieno di rabbia. Dietro di lui i suoi compagni di squadra non meno arrabbiati di lui.

L'uomo non accennava a diminuire la presa.

-TI HO DETTO DI LASCIARLA!- urlò di nuovo.

Forse, capendo la sua inferiorità numerica l'uomo lasciò la ragazza e prese a correre in direzione opposta alla loro.

Patty cadde a terra, con gli occhi sbarrati e pieni di lacrime.

-Dove credi di andare?- sibilò Holly afferrando un pallone. Lo mise a terra, prese la mira e lo calciò con violenza.

La palla schizzò via più veloce del vento; Holly aveva tirato una bordata che prese in pieno l'uomo atterrandolo.

Restarono tutti fermi per un istante che parve durare un'eternità; Holly corse in direzione di Patty, che scossa dai singhiozzi giaceva a terra in ginocchio, e l'abbracciò. Gli altri chiamarono la polizia, che arrestò l'uomo e rassicurando i ragazzi dicendo che sarebbe rimasto in galera per un bel pò.

-Ragazzi, ma si può sapere cos'avete fatto, lo avete steso!- domandò loro un poliziotto.

-Abbiamo giocato a pallone!- rispose Bruce facendo ridere tutti.

Il poliziotto non ci capì nulla e se ne andò scrollando le spalle.

Patty era stata portata a casa da Holly.

-Stai bene?- chiese vedendo il viso contratto di Patty.

-Adesso si, ma ho avuto tanta paura!- rispose lei guardandolo negli occhi e ricominciando a piangere.

Holly la portò sul divano a l'abbracciò con trasporto. Patty ricambiò l'abbraccio stringendolo forte per poi scivolare in un sonno profondo e senza incubi, grazie alla presenza di Holly.

Questi la portò in camera e l'adagiò sul letto. Si sedette vicino a lei tenendole la mano.

Il mattino dopo Patty si svegliò allegra. Aprì gli occhi. Credeva fosse stato tutto un brutto sogno finito bene, invece era tutto vero ma era finita comunque bene. Girò la testa di lato per vedere Holly dormire sulla sedia e tenerle la mano. Arrossì scoprendo quel contatto. Lui era stato lì con lei tutta la notte per farle compagnia.

-Come sei dolce!- mormorò a voce bassissima.

Si alzò lentamente cercanco di non svegliarlo, ma quando staccò la mano dalla sua lui si svegliò di scatto, come ad aver perso qualcosa.

-Buongiorno!- disse lei allegramente.

-Buongiorno a te, Patty!- disse lui stiracchiandosi. Poi cambiò espressione, prima sbiancò e poi arrossì vistosamente.

-Dormito bene?- chiese lei sempre sorridendo. Lo sguardo di Holly si addolcì mettendola in imbarazzo.

-Benissimo e tu?-

-B-bene anch'io, g-grazie per essere rimasto!- disse lei balbettando per la vergogna.

-Non c'è di che, piuttosto come stai?- chiese lui alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a lei.

-Adesso sto bene, grazie ancora!- disse lei calmandosi.

-Ne sono felice!-

-Vuoi fare colazione con me?- chiese lei cercando di rimanere normale almeno per un pò.

-Si, e forse sarà meglio avvertire mia madre, posso telefonare?-

-Certo, il telefono è di sotto nel soggiorno, sai dov'è!Io nel frattempo mi dò una ripulita, d'accordo?- disse lei prendendo alcuni vestiti dall'armadio e andando verso il bagno.

-D'accordo!-

-Ah, Holly, buon compleanno!- Patty sorrise all'espressione di imbarazzo del suo Holly.

-Grazie Patty!- disse lui uscendo dalla camera da letto.

Scese di sotto e telefonò a sua madre per avvertirla che sarebbe rientrato tardi.

-Holly, fai il bravo e comportati da gentiluomo!- gli disse sua madre per telefono.

-Mamma, ma cosa vai a pensare?!?- urlò lui.

-Va bene ciao!-

-Ciao mamma!-

Accidenti a sua madre e alle sue fissazioni, d'accordo aveva diciotto anni ed era a casa con una bella ragazza da solo ma non avrebbe mai avuto il coraggio di approfittare così della situazione.

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Patty alle sue spalle.

-Allora, hai fatto la telefonata?- chiese lei appoggiandosi allo stipite della porta.

-Si- rispose lui voltandosi. Rimase folgorato. Non aveva mai visto Patty in abiti normali a parte quella volta al parco e quella volta all'aereoporto. Indossava una minigonna color crema e una maglia leggermente aderente bianca e per finire ai piedi portava delle comode scarpe basse color panna. Era davvero stupenda.

Sotto lo sguardo indagatore di Holly, Patty rimase un attimo perplessa. "Ma cos'ho di strano?Mi guarda come se non mi riconoscesse!" pensò.

Si avvicinò lentamente a lui e lo invitò a seguirla in cucina. Preparò toast, succo d'arancia, cornetti caldi, latte caldo, caffè e altro. Portò tutto in tavola.

-Caspita, quanta roba!- disse Holly sorpreso.

-Io faccio sempre colazione con latte e biscotti, per cominciare bene la giornata ci vuole cibo e molta energia!- rispose Patty alla sua esclamazione. Poi sorrise aggiungendo.

-Anche tu dovresti farlo, fa bene mangiare e a te serve molta energia più di me, quindi mangia!- disse con tono canzonatorio.

Mangiarono in silenzio. "Sembra tranquilla, per fortuna è passato tutto, non mi sarei mai perdonato se le fosse successo qualcosa!"pensò Holly guardandola mentre addentava un toast.

Patty si sentiva strana."Non avrei mai immaginato che Holly fosse così premuroso mei miei confronti!" pensò. Alzò lo sguardo e incrociò quello di Holly, così profondo e sincero. Vide qualcosa nei suoi occhi, qualcosa che non aveva mai visto prima, forse affetto o...amore?Si chiese se non fosse diventata matta!

Abbassò il capo continuando a mangiare.

Quando finirono Patty rassettò e insieme a Holly andarono in soggiorno a parlare.

-Holly, perchè non vai a casa, io sto bene, non c'è bisogno che tu rimanga ancora, davvero!- disse lei in tono dolce.

Era almeno mezz'ora che tentava di convincerlo; doveva preparare la festa a sopresa e se lui era lì che sorpresa era!!!

-Ma...-tentò lui.

-Niente ma, io sto bene, te l'ho detto!-

-Ma non voglio lasciarti da sola!- spiegò lui.

-Ok, allora facciamo così, tu adesso vai a casa, ti dai una ripulita, ti cambi e poi torni qui verso le quattro col libro di inglese!Ok?- disse lei esasperata, non immaginava che Holly potesse essere così insistente.

-Va bene, allora ci vediamo dopo!-disse uscendo finalmente di casa.

-Uff!E adesso a lavoro!- Patty si rimboccò le maniche e preparò tutto velocemente. Chiamò tutti gli amici e li invitò a casa sua spiegando a ciascuno di loro che stava bene e che la festa si sarebbe fatta lo stesso.

Erano le quattro. Finalmente suonarono alla porta. Patty si precipitò ad aprire. Guardò dallo spioncino e avvertì tutti di nascondersi in salotto. Era Holly. Quando fu sicura che fossero tutti pronti aprì la porta. Senza dargli il tempo di aprire bocca lo prese per una manica e gli chiuse gli occhi.

-Vieni con me!- gli disse in un soffio.

Holly fu guidato da lei per tutto il tragitto. Sentiva il suo buon profumo nell'aria e le sue mani calde sul viso.

-Patty, cosa succede?- chiese tentando di liberarsi, ma lei non glie ne diede il tempo. Holly sentì che si era fermata.

Patty tolse finalmente le mani dai suoi occhi e: -SORPRESAAA!!!- gridarono tutti in coro.

Com'era logico prevedere il festeggiato rimase di sasso. Dopo un attimo di smarrimento ringraziò tutti.

I festeggiamenti andarono avanti per molte ore, ormai era sera inoltrata.

Stanco di tutto quel baccano Holly si recò nel giardino. La sera era fresca e illuminata appena dai lampioni della città di Fujisawa. Ad un tratto sentì un rumore alle sue spalle.

-Chi c'è?Avanti ragazzi, se è uno scherzo non è divertente!- disse Holly ad alta voce.

-Holly!Ma che ci fai qui, dentro ti aspettano per aprire i regali!-

-Patty?Si arrivo, volevo solo godermi un pò di pace, quando ci si mettono i ragazzi sanno essere davvero scatenati!-

-Dai andiamo, vuoi?- disse lei prendendogli una mano per trascinarlo dentro.

-No, un momento, voglio restare ancora un pò!- rispose lui alzando il viso al cielo.

-E' magnifico, non è vero?- chiese a Patty guardandola di sfuggita. Non le era mai sembrata così bella. Indossava un vestitino rosso di stoffa leggera, forse seta. I capelli acconciati in uno chignon e il viso sapientemente truccato le conferivano un'aria quasi divina. Solo allora si accorse che Patty non gli aveva ancora lasciato la mano.

-Va bene, allora quando vuoi rientrare, io vado!- disse lei sorridendo e facendo per andarsene.

-No, resta con me!- disse in un soffio stringendole la mano.

Patty lo guardò imbarazzata più che mai. Quella sera Holly si stava comportando davvero in modo strano.

-V-va bene, se vuoi!-

-Io devo dirti una cosa molto importante. Quando ieri quel maniaco ti aveva tra le braccia ho creduto davvero che ti facesse del male, ho avuto paura....-trasse un profondo sospiro -paura di perderti!- finì scandendo le parole.

-Grazie, ma io sarò sempre qui per te, lo sai questo!- disse lei sempre più in imbarazzo. Dove voleva arrivare con quel discorso?

-Holly, io devo dirti una cosa molto importante, io mi sono innamorata di te!Invece tu cosa provi per me? Ti sarei grata se fossi sincero!- "Ecco, l'ho detto!" pensò la ragazza chinando il viso in avanti per evitare di guardarlo quando lui sicuramente l'avrebbe rifiutata.

Invece questo non accadde, Holly pose due dita sotto al mento di Patty e con una leggera pressione la invitò ad alzare la testa; avvicinò il viso al suo e le diede un bacio a fior di labbra.

-Ti basta come risposta?- chiese ironicamente.

-Holly, ti amo tanto!- disse lei piangendo dalla gioia e abbracciandolo con trasporto.

-Anch'io Patty, ti amo tanto!- disse lui prima di baciarla di nuovo, stavolta con più passione.

E in un attimo una cascata di fuochi d'artificio illuminò la notte testimone, assieme alle stelle, della nascita di un nuovo amore destinato a durare per sempre.

Il giorno seguente tornarono i genitori di Patty. La ragazza chiese spigazioni alla madre riguardo quell'uomo, e lei le raccontò di come l'avesse lasciato perchè voleva solo una cosa da lei, i suoi soldi.

Gli porse una foto dell'uomo in questione e di lei da giovane. Nessuno avrebbe potuto distinguerla dalla figlia se non per il fatto che la foto era in bianco e nero ed era sbiadita.

-Mi dispiace di averti messa in questa situazione, figlia mia, perdonami se puoi!- disse la madre abbracciandola.

-Non fa niente mamma, tanto ormai è stato preso e sembra che avesse alle spalle anche altri crimini, quindi resterà in prigione per molto tempo. E poi c'è Holly con me adesso, non corro nessun pericolo!-

-Finalmente, si è deciso quel testone ad accorgersi di te allora!-

-Si mamma, proprio ieri sera mi ha confessato i suoi sentimenti ed io i miei a lui, e ci siamo messi insieme!-

-Sono felice che tu stia bene e che sia felice!-

-Grazie mamma, ti voglio tanto bene!- si abbracciarono di nuovo.

Suonarono alla porta e Patty andò ad aprire.

-Ciao Holly, mamma io esco!- gridò dalla porta.

-Non fare tardi!-

-No, ciao!-

Uscirono insieme mano nella mano. La madre di Patty vide la figlia finalmente felice tra le braccia di Holly.

-La mia bambina è cresciuta!- disse a se stessa chiudendo la finestra della grande villa.

Più in là due ragazzi erano legati in un abbraccio.

-Ti amo, Holly!-

-Anch'io, Patty!Tanto!-

Si scambiarono un bacio colmo di passione per poi avviarsi felici verso il loro futuro, che sarebbe stato di sicuro il più radioso ed il più bello tra tutti.



THE END



 
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