torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Kenshin, Samurai Vagabondo (Ruroni Kenshin)
Titolo Fanfic: TENEBRE
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: himuro-genma galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/05/2002 16:41:59 (ultimo inserimento: 12/06/02)

battosai 14enne alle prese con un non-morto
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
L`ASSASSINO VENUTO DALL`EUROPA
- Capitolo 1° -

Battosai trovò riparo all’interno di una macchia di cespugli particolarmente folta, che comunque non lo riparava per niente dalla pioggia sempre più forte, e si diede una rapida sistemata alle fasciature, poi grazie alla sua vista straordinaria, individuò un piccolo punto tra gli alberi, che poteva rappresentare la sua salvezza.
Effettivamente umidità e ferite non vanno per niente d’accordo, e se quella che aveva visto era veramente l’imboccatura di una caverna, avrebbe potuto riposare all’asciutto , e con un po’ di fortuna accendersi pure un fuoco; così si gettò di corsa nella direzione della grotta, ma, una volta raggiuntala e assicuratosi che fosse disabitata da animali feroci, esitò prima di inoltrarsi. Provava una sensazione decisamente brutta, e in genere il suo istinto gli dava dei buoni consigli (d’altra parte non si diventa il più temuto assassino dell’ombra a soli 14 anni senza motivo); la cosa strana però era che non c’era nessun indizio di trappola visibile, né tantomeno di presenza umana, quindi il posto era , secondo i suoi calcoli sicuro, ma il segnale d’allarme restava, anche dopo che ebbe ricontrollato i dintorni da cima a fondo. C’era anche un’altra cosa che lo inquietava di quel luogo: dall ‘interno sentiva arrivare un forte odore di terra smossa di fresco; certo non era detto che fosse quello che pensava lui , ma nel Giappone del 1864 veniva spontaneo associare l’odore della terra smossa con l’idea di un corpo da seppellire, magari per nascondere le prove della sua morte.
La pioggia aumentò , e Kenshin fu certo che un altro minuto sotto l’acqua gli avrebbe irrimediabilmente bagnato le fasciature, favorendo eventuali emorragie.
Non esitò più e avanzo all’interno della grotta, impugnando saldamente l’impugnatura della sua katana.
*********************
QUALCHE ORA PRIMA
Battosai si inginocchiò tra l’erba alta e aspettò; - non ci sono dubbi - pensò - è da stamattina che quei figli di puttana non mi mollano, è ora di mettere fine a questo gioco - . Durante la mattinata si era accorto di qualcuno che lo inseguiva tenendosi nascosto circa 15 metri dietro a lui, e ne aveva individuato altri 3 in seguito; aveva aspettato che qualcuno di loro si facesse vivo , ma continuavano a seguirlo di soppiatto, nonostante avesse fatto in modo di fargli notare che si era accorto di loro, così aveva deciso di farli parlare con la forza, o alla peggio , di ucciderli tutti.
Sapeva dove si trovavano i suoi inseguitori: ne aveva uno piazzato a sinistra e due sulla destra, uno , che stava alle sue spalle, si era spostato di fronte a lui. Per la prima volta da quando era iniziato il pedinamento , Battosai pensò che forse c’erano altri inseguitori sulle sue tracce: era troppo strano che gli avessero lasciato libera la via di fuga alle spalle. Senza farsi notare, sfodero qualche centimetro di lama dal fodero e utilizzo il riflesso del sole alle sue spalle per guardare dietro di sé; per un attimo vide solo la campagna, poi una figura magra e vestita di nero spuntò silenziosamente dall’erba alle sue spalle : teneva in mano due wakizashi (pugnale a lama lunga simile al kodachi) e puntava alla sua schiena.
Molti tra i Samurai ambiziosi si chiedevano se fosse giusto affidare il delicato compito di assassino dell’ombra ad uno stupido ragazzino 14enne ; anche se era il successore della scuola mitsurugi hiten , era ritenuto troppo ingenuo e poco determinato , e non giovavano alcune voci sulla sua presunta omosessualità, alimentate dal suo atteggiamento sempre posato e cortese. Ma naturalmente bastava osservarlo una sola volta in battaglia per ricredersi di ognuna di queste cose; Battosai era il più veloce e spietato spadaccino da almeno 50 anni a questa parte (così almeno dicono i vecchi samurai, quelli che sono sopravvissuti ad interi decenni di continue guerre e faide), ma soprattutto possedeva una freddezza ed una crudeltà che gli procuravano invidia e timore da parte di guerrieri molto più esperti di lui: era capace di correre incontro alle frecce nemiche e di schivarle al volo, di farsi infliggere apposta delle ferite anche gravi pur di sconfiggere un avversario particolarmente difficile , e c’era chi giurava di averlo visto fare a pezzi un uomo che gli aveva dato apertamente del finocchio.
Ma basta con le divagazioni e vediamo com,e agì Battosai in questa difficile situazione: dopo essersi accorto del pericolo fece un salto all’indietro, senza neanche voltarsi, e colpì il sicario con una gomitata appena sopra il gozzo, spezzandogli la glottide e spedendolo istantaneamente al creatore . In quell’ istante fu attaccato da altri 2 avversari: uno attaccava da sinistra, era incappucciato e impugnava in ogni mano una spada lunga del tipo che usano i cinesi, l’altro veniva dalla destra , era vestito con un kimono da samurai e portava al pari di Kenshin una katana lunga giapponese; mentre correva, la teneva dentro il fodero, per effettuare un attacco più veloce sfruttando l’attrito tra la lama e la guaina.
Battosai scattò verso l’uomo vestito da samurai, correndo pure lui con la spada dentro il fodero , e pensava:- Vuole usare la tecnica Batto , quell’idiota! Possibile che questi disgraziati non sappiano con chi hanno a che fare? Eppure non hanno l’aria degli sprovveduti, sembrano piuttosto dei killer ben addestrati.-
A questo punto si trovava a distanza critica dal suo avversario ed entrambi sfoderarono la katana secondo la tecnica Batto, ma c’è una bella differenza quando ad usare la stessa tecnica sono 2 persone diverse, e il nome Battosai non viene dato a caso: il suo affondo fu talmente veloce e potente che frantumò la spada del nemico, prima di aprirgli uno squarcio spropositato nel ventre; l’uomo cadde in ginocchio, cercando invano di rimettere al loro posto le budella che gli si riversavano fuori dalla ferita.
Kenshin schivò un affondo del cinese, quindi con un colpo velocissimo fece volare via la sua testa, che rotolò tra l’erba alta per alcuni metri, mentre il suo ex-proprietario si accasciava lentamente.
Gli altri sicari avevano capito che un attacco in massa sarebbe stato inutile, quindi rimasero acquattati mentre il quarto di loro, un ragazzo appena più grande di Kenshin, si preparava ad affrontare da solo quel terribile samurai sfregiato e dai lunghissimi capelli. Il giovane attaccò con una rapidità che Kenshin non si aspettava, perciò fu costretto a chiudersi in difesa per parare i primi 2 colpi di spada che miravano al suo collo ,prima di colpire il nemico attraverso una minuscola apertura nella sua guardia; ancora una volta il ragazzo si mosse meglio di quanto Kenshin si aspettasse, evitando che la lama gli aprisse il petto in due, ma non riuscì a schivare del tutto il colpo, che gli procurò un lungo taglio nell’avambraccio. I due si affrontarono di nuovo , e stavolta la spada di Battosai colpì senza errore, trafiggendo il sicario nella parte sinistra del petto.
Non sono solo l’abilità con la spada o l’intelligenza di una persona a farlo sopravvivere nelle difficoltà e nel pericolo; a volte è la fortuna (il destino ?) a giocare il ruolo più importante nel gioco della vita e della morte: mentre veniva trafitto , il giovane avversario di Kenshin rovesciò la testa su un lato, e per un attimo Kenshin vide riflesso nei suoi occhi morenti il pericolo che lo minacciava. Si lanciò di lato mentre contemporaneamente girava su se stesso per rivolgersi al suo nuovo avversario; una serie di coltelli sfrecciò nell’aria nel punto dove si trovava una frazione di secondo prima, e altri due miravano al punto in cui sarebbe atterrato dal suo balzo. Kenshin riuscì a schivarli tutti per puro miracolo, e si gettò all’inseguimento del lanciatore di coltelli, che cercava di scappare saltellando in modo ridicolo. Prima che potesse allontanarsi troppo , Kenshin lo aveva già colpito alla nuca con il fodero della sua katana lanciato a tutta potenza.
- Se è ancora vivo non si sveglierà comunque prima di domani - rimuginò per un attimo prima di rivolgersi nuovamente verso il punto in cui presumeva si trovassero i suoi nemici.
Con sua sorpresa, i restanti killer erano venuti allo scoperto: erano in tre e , cosa che lo sorprese ancora di più, quello che sembrava il più importante tra loro era senza ombra di dubbio un europeo; aveva i capelli biondi, ma la carnagione non era chiara come quella degli olandesi; a Kenshin sembrò più uno spagnolo, sebbene non potesse esserne sicuro.
- Chi sei bastardo?- domandò uno dei tre, un giapponese dai capelli decisamente crespi e sporchi

continua.....

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: