GIFT FOR TOMI
- Capitolo 1° -
Basta basta basta basta basta. Non resisto più. "Tom, ti informo che i paparazzi ti hanno messo il cellulare sotto controllo!" mi aveva annunciato David. "Quindi?" gli avevo chiesto non curante. "Quindi non potrai più chiamare Valss per un bel po!" Non me n'era fregato più di tanto. Avrei trovato un modo per chiamarla comunque. "Userò il telefono di qualcun'altro!" Mi aveva guardato come se fossi un idiota. "Tom!? Forse non mi sono spiegato bene..hanno messo sotto controllo i cellulari di tutti qui dentro! Non puoi sentirla e basta." Una sensazione di fottutissima rabbia stava iniziando a salirmi al cervello. "Cazzo Dave questo non me lo puoi fare..già devo stare lontano da lei, ora mi dici che non la posso più sentire! Forse tu non hai capito che senza di lei non vivo!" Lui prima mi guardò serio, poi mi scoppiò a ridere in faccia. "AHAHAH su Tom, non dire stronzate, okay che è la prima cotta che ti sei preso, però a dire che non vivi senza di lei mi pare esgerato!" Giuro, avrei voluto strozzarlo con le mie mani in quel momento. "Cazzo, non è una cotta, io sono innamorato di lei, e tu dovresti sapere quanto trovo difficoltà ad ammettere certe cose, invece te lo sto urlando in faccia, vuol dire che è importante no?!" Lo guardai quasi con gli occhi di fuori. "Scusa Tom, stavo solo scherzando! Troveremo una soluzione, comunque puoi giusto mandarle un ultimo messaggio per spiegarle la situazione e dirle di non chiamarti!" Passate tre settimane, dove una soluzione ovviamente non si era trovata, ed io avevo riletto più o meno un miliardo di volte al giorno il suo ultimo sms " Tomi mi dispiace, ti amo :'( ", ero ufficialmente arrivato e anche Bill se ne accorse quando mi trovò sbragato sul pavimento del mio camerino prima di un concerto. "Tom!" aveva chiamato prima di aprire la porta, che naturalmente aveva sbattuto contro il mio piede che era li proprio per bloccare l'ingresso ad eventuali rompicoglioni. "Tom mi fai entrare!" aveva chiesto con la sua vocina supplichevole e io avevo ritirato il piede. "Che diavolo succede?!" Aveva chiesto. Ero sul pavimento con il cellulare sulla pancia e lo guardavo andare su e giù a tempo con il mio respiro. "Sul divano avevo caldo!" Il che era vero. Ma quella posizione mi dava proprio l'aria del depresso. "Tomi lo so che stai male perchè non puoi chiamare Valss, però tirati su dai! Non è mica passato tanto dall'ultima sua chiama..." "..oggi tre settimane." Lo interruppi. "Cooosaaaa?! tre settimane, come diavolo hai fatto a resistere!!Io sarei già tornato da lei!" aveva detto ridendo. "Io stasera prendo l'aereo e torno a casa!" dissi con decisione fissando un puntino nero sul soffitto. "No Tom, tu non puoi, siamo in America ed il volo per Amburgo è lungo, non faresti in tempo a tornare per lo show di domani!!" Si sedette vicino a me. "Allora o me la fanno chiamare oppure domani non ci sarà nessun Tom sul palco.." Bill mi accarezzò una guancia. "Stupido fratello innamorato! Facciamo che domani dopo il concerto usciamo alla ricerca di un telefono pubblico e non andiamo a dormire finchè non lo troviamo!" A quella notizia mi sentii il cuore un po più leggero, e sul mio viso farsi largo un enorme sorriso a trentadue denti. Mi tirai su mettendomi a sedere. "Grazie fratellino, hai sempre delle idee grandiose!" Lui alzò un sopracciglio e mi sorrise beffardo. "L'ho sempre detto che tra i due il più intelligente sono io.." si mise in piedi. "E ora andiamo che bisogna fare il soundcheck!"
***
Lo show il giorno dopo fu grandioso. Io mi sentivo carichissimo perchè sapevo che avrei sentito la voce di Valss al telefono al termine dell'esibizione. Le canzoni della scaletta passarono svelte e a fine spettacolo scesi dal palco ed andai in contro a Bill. Era agitato e urlava nel suo cellulare gesticolando. "Come diavolo è possibile, l'orario programmato è già passato da un secolo!! Non me ne frega nulla del brutto tempo..se io decido una cosa deve essere fatta in maniera precisa! Ora mi dovrò scastrare da un bel casino! Sisi..fanculo e muoviti.." riattaccò. "Ehy Bill tutto okay?!" gli chiesi. "Si Tom, non preoccuparti, è che avevo chiesto di portarmi una cosa qui a fine concerto invece c'è stato un contrattempo!" Non me la sentivo di ricordargli dell'impegno che si era preso con me, era troppo alterato. Ci sarei andato da solo, dopo essere arrivato all'hotel. Gli squillò di nuovo il telefono. "..Oh meno male..si all'hotel, mi raccomando!" sembrava un po più rilassato. "Andiamo a farci una doccia?! Fai davvero schifo così sudato!!" e si avviò ridendo. Salimmo sul tourbus, mentre mio fratello continuava a messaggiare frenetico. Alla fine si stampò un sorriso soddisfatto in faccia, prese una rivista e cominciò a sfogliarla. Ci impiegammo un casino di tempo ad arrivare all'hotel. Mi pareva di girare intorno e ne ebbi la conferma quando vidi per l'ottava volta il manifesto del nuovo film di Jessica Alba con su scritto in bomboletta "Che Gnocca!!". Potevo benissimo essere stato io. "Ma che diavolo sta facendo Axel! E' la duecentesima volta che passiamo di qui!" Bill sollevò la testa dal suo giornale e guardò fuori dal finestrino. "Davvero Tom?! Bo non mi sembra, guarda che ti sarai sicuramente sbagliato!" Sbuffai. "Si vabbè!" e ritornai a fissarmi le scarpe. Finalmente dopo un'ora e mezza arrivammo. Era un grande palazzo in centro, davvero bello. Avevamo tutto il secondo piano prenotato. "A Tom la duecentotredici!" aveva urlato Bill. Mi venne data in mano una tesserina bianca. "Perchè io ho la duecentoquattordici!" aveva aggiunto. Avevamo preso l'ascensore insieme e quando arrivammo davanti alle nostre stanze, tutti infilarono la tessera nella buco sopra la serratura, anche io ovviamente stavo facendo lo stess, ma Bill mi bloccò. Lo guardai perplesso. "Aspetta Tom, voglio provare a fare una cosa.." e bussò. Che demente la stanza era vuota, che cavolo bussava a fare? "Bill la stanza è vuo.." la porta si aprì e il viso di Valss fece capolino da essa. Il mio cuore si fermò all'istante. Guardavo lei e poi guardavo Bill, non riuscivo a dire nulla. Sapevo solo che sicuramente c'entrava lui. Mollai la borsa a terra e mi fiondai ad abbracciarla. Oddio, il suo profumo quanto mi era mancato. Respirai a pieni polmoni, presi il suo viso tra le mie mani e la baciai. Il suo sapore mi pizzicò la lingua. L'avevo quasi dimenticato. Mi staccai da lei e mi voltai per ringraziare Bill, rendendomi conto che tutti stavano osservando la scena ridendo. "Siete tutti dei gran bastardi..me lo avete tenuto nascosto!" Bill mi si fece vicino. "Li ho obbligati io a farlo..e comunque ho organizzato tutto ieri pomeriggio!" Mi girai verso di Valss per guardarla. "Piaciuta la sorpresa Tomi??" mi disse con la sua voce squillante. L'abbracciai. "Ti amo!" le sussurrai senza farmi sentire dagli altri. "Anch'io!" rispose. Quella specie di principessa divah di mio fratello sentì tutto e si fece uscire un imbarazzantissimo "Oooohhhh..che dolce che sei Tomi!". Volevo picchiarlo, ma poi mi ricordai della bella sorpresa che stringevo tra le braccia. "Grazie" gli dissi. "Prego Tom e sta notte non fate troppo rumore perchè io ho intenzione di dormire!!" fece apprestandosi ad entrare nella sua stanza. "Non posso prometterti nulla!" gli risposi beccandomi uno schiaffo sul braccio da Valss. "Amore lo sai che adoro quando urli il mio nome!" Lei divenne rossa. "Si va bene Tom, ora saluta tutti ed entra dentro!" La guardai cercando di trattenere un sorriso, mi accorsi dal suo sguardo che quel doppio senso non era casuale. Mi voleva. Subito. "Con molto piacere.." dissi piano. Lei mi trascinò nella stanza e chiuse la porta.
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