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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Alchemist
Titolo Fanfic: LA STRADA PER IL PARADISO
Genere: Sentimentale, Avventura, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Autore: helens galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/07/2009 01:45:53 (ultimo inserimento: 30/07/09)

Ed e Al riescono a tornate con l'aiuta di un'amica che porta con se un terribile segreto ed ombre oscure..
 
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RAINY
- Capitolo 1° -

Londra 1923

La vita per Alphonse Elric si era dimostrata assai difficile, nuovo mondo significava nuove regole, regole che Edward cercava di insegnargli con pazienza.
Avevano lasciato la Germania e Noah era rimasta a vivere con loro finché non seguì un gruppo di sui coetanei lasciando girovagare i due fratelli senza metà decisero così di stabilirsi a Londra, la città che vide Edward la prima volta attraversando il portale.
Non era facile, i soldi erano pochi, Edward da solo riusciva a mantenersi anche a Monaco ma con a carico anche il fratello riuscivano a cavarsela a malapena, fino a quel giorno..i due fratelli si stavano riparando dalla pioggia in un viottolo ..
-Uffa fratellone io ho fame!!- si lamentò il più piccolo dei fratelli Elric tenendosi la pancia con entrambe le mani mentre quella emetteva strani rumori
-Non appena smette di piovere troveremo un posto dove passare la notte- disse annoiato, si sedette su un piccolo scalino, la pioggia gli metteva sempre malinconia senza motivo, anche a distanza di tempo il suo mondo, la sua casa gli mancavano e sicuramente suo fratello pensava la stessa cosa.
-Ehi cosa ci fanno due bei ragazzi come voi fuori con questo tempo..-
Una ragazza sui diciassette anni, lunghi capelli castani leggermente mossi, occhi vermigli, un sorriso dolce li osservava dalla strada, indossava un abito azzurro; si avvicinò coprendo con il proprio ombrello Alphonse, si sentiva solo il rumore della pioggia che picchiettava con energia rotto dal sonoro stomaco di Al
-Al!- disse il fratello esasperato, possibile che non riuscisse a controllarsi?
La ragazza iniziò a ridere, una risata cristallina che contagiò anche Alphonse
-Se non avete un posto dove stare seguitemi..- si avvicinò ad Edward estraendo dalla tasca del vestito una chiave dorata inserendola nel grande portone di ottone aprendola.
-Siete i benvenuti in casa mia- disse facendo segno di entrare, accese un lampada presa da un piccolo tavolo accanto alla porta, l’ingresso era grazioso e accogliente, Alphonse stava per entrare ma Edward lo blocco, perché una sconosciuta si era presa la briga di invitarli in casa propria? Per quel che ne sapeva potevano essere due ladri o due assassini visti i tempi che correvano.
-Potete entrare...lo so chi siete, vi ho visto stamattina, cercavate lavoro, ma è difficile trovare qualcosa di fisso solo lavori di una giornata che non rendono granché.
-Andiamo fratellone non abbiamo nulla da perdere e poi sempre meglio che stare sotto la pioggia ti pare?- Al era sempre il più positivo, infondo era vero che avevano da perdere?
La ragazza li fece accomodare nella piccola cucina, una stufa acceca che trasmetteva calore faceva bollire una teiera in rame fischiettante, prese tre tazze dalla credenza appoggiandole sul tavolo
-Non sai nemmeno i nostri nomi- intervenne Edward non ancora convinto
-Bene allora, io sono Julia..e da questo momento potrete restare a casa mia per tutto il tempo che volete..-
-Perché..- domandò Edward osservando la tazza fumante di tè che gli venne messa davanti
-Perché so che è difficile vivere adesso e quando arrivai in questa città ero come voi e poi avere due ragazzi affascinanti come compagnia non può farmi male!-

Passarono i mesi e la convivenza era pacifica tra i tre, anzi era caotica! Julia e Al combinavano un guaio dietro l’altro, il carattere estroverso e temerario della ragazza contagiavano troppo il fratello minore e di solito era Edward a risolvere la situazione, lei li aveva aiutati col denaro e ogni tanto a trovare lavoro, finché una sera per la prima volta si interessò alla loro storia; da dove provenivano, i loro progetti futuri.
-Ti sembrerà incredibile, ma noi veniamo da un altro mondo- le disse una sera Al dopo cena. Colmo di imbarazzo i due si aspettavano una sonora risata ma non accadde, lei li ascoltò attentamente, le loro disavventure, i loro vecchi amici, i nemici e infine le raccontarono la magia del loro mondo, molto diversa da quella che si conosceva in quello in cui si trovavano; l’alchimia..
-Mio padre era uno studioso di esoterismo e cose simili, mi parlò di alchimia una volta, diceva che era una magia arcana persa perché incontrollabile, fu inizialmente vietata perché gli uomini la usavano senza ritegno e ben presto se ne dimenticarono-
-E adesso tuo padre dov’è?- domandò Al, la ragazza rimase interdetta qualche secondo per poi aggiungere che era morto tempo fa per una malattia, ma Edward sembrava non esserne convinto.
Nonostante avessero deciso di rimanere in quel mondo Al ogni tanto pensava ad una soluzione per tornare a casa, gli mancava molto e una cosa che desiderava più di tutte era poter rivedere la tomba della loro madre.
Julia era seduta su una poltrona davanti alla finestra ad osservare le luci della città che si spegnevano una dopo l’altra per paura di un attacco aereo canticchiando una canzone a bassa voce che era dolce e melodiosa, ad Al e ad Ed piaceva ascoltarla, ricordava molto una ninna nanna della loro madre
-Scendo a prendere del latte ne vuoi Al?- domandò sapendo che a Ed non piaceva per niente
-Si grazie volentieri- rispose ritornando a leggere il libro di magia che aveva trovato nella libreria di casa

Scese le scale con la sola luce della luna che entrava fievole dalle finestre, passò davanti allo specchio del corridoio e una strana sensazione la pervase, l’immagine riflessa non era la sua, il cuore iniziò ad accelerare tornò indietro per controllare e ritrovò i suoi occhi vermigli ad osservarla spaventata
-Che sciocca..- si passò una mano tra i capelli, ultimamente faceva strani sogni, vecchi ricordi riaffioravano e i due compagni dalla sera in cui la sentirono urlare in piena notte decisero di dormire insieme con lei per tranquillizzarla, infatti sempre più raramente si svegliava di soprassalto, insieme ai fratelli si sentiva al sicuro, erano come due fratelli ormai.
-Stupida..che ti prede..Al aspetta il suo latte- stava per staccare gli occhi dallo specchio quando..
-Ti ho trovata finalmente..- sussurrò l’ombra nello specchio -Perché sei scappata via da me..- disse ancora allungando la sua mano nera che oltrepassò lo specchio, stava per toccarle il viso quando Julia si ritrovò a terra con Edward accanto
-Accidenti..- sibillò il biondo rialzandosi e osservando lo specchio, l’ombra era sparita
-Julia va tutto bene?- le domandò Al aiutandola ad alzarsi
-Come..-
-Ci mettevi troppo tempo a prendere il latte..- disse Edward senza distogliere lo sguardo dal suo riflesso in attesa che l’ombra tornasse
-Cos’era quella cosa uscita dallo specchio?- la sua era una domanda chiara che esigeva una risposta chiara
Julia sorrise- Li avete decifrati vero? I libri di mio padre..l’alchimista ombra..-

Edward stava seduto sulla poltrona della camera con le gambe incrociate in attesa della storia che voleva conoscere, Al si sedette sul letto, mentre Julia al centro di esso stringendo in grembo un cuscino, da dove cominciare?
-mio padre viene dall’altra parte del portale, come voi..-esitò qualche secondo, i due fratelli trattennero il respiro, quindi altri prima di loro erano passati dall’altra parte.
-Lui era capace di attraversare il portale senza problemi, non ho mai capito come facesse, era un alchimista molto abile e riuscendo a fare ciò gli diedero l’appellativo di ombra perché riusciva a eludere quelle ombre all’interno del portale, io sono nata nel vostro mondo nella città di Ingary vicino alla città del Sud e poi sono venuta qui con lui e ci sono rimasta, quando ho visto il tuo braccio Edward ho capito subito che eri il famoso alchimista d’acciaio ritenuto disperso, nonostante io sia qui attraversò gli specchi posso vedere quello che accade nell’altro mondo.
-Ma come fai, qui non è permesso usare l’alchimia!- ribatté Al, se era possibile usarla perché non funzionava?
-E’ molto semplice ma complicato al tempo stesso, quando mio padre stava qui si teneva in contatto con mia madre attraverso uno specchio in casa nostra, così attraverso lo specchio che ancora si trova la riesco a vedere e a sentire quello che succede.
-Lui studiava anche la pietra filosofale..- continuò Edward sfogliando i libri colmi di appunti su ogni spazio libero
-Come tutti gli alchimisti anche lui si dedicò alla pietra ma non arrivò mai a nessuna conclusione così lasciò perdere..-
-E il mostro?- acciaio voleva sapere tutto, ogni cosa e adesso era svelato il motivo per cui si era tanto interessata a loro
“Non demorde…”pensò Julia senza spostare il suo sguardo dagli occhi di Edward
-Non lo so, forse una delle ombre che ce l’ha con mio padre e adesso andrei a farmi un bagno caldo, sono tutta infreddolita- si stiracchiò alzandosi e sparendo dietro la porta della camera
-Fratellone tu che ne pensi?- domandò Al vedendo il fratello pensieroso
-Qui qualcosa non quadra, io ho sentito lui ha detto: ti ho trovata e perché sei scappata da me..quindi si conoscevano e gli occhi di Julia erano di chi ha paura di qualcuno che ha fatto del male, molto male-
-Ma perché mentire allora, non capisco- continuò Al pensandoci
-Forse non vuole farci preoccupare..- ipotizzò il biondo sciogliendosi la coda ai capelli e togliendosi la maglia –Adesso ho sonno e non voglio pensarci..- sbadigliò infilandosi sotto le coperte mentre Al cercava una possibile soluzione
-Volete tornare a casa?- Julia era spuntata dal nulla, le gocce d’acqua scendevano lungo il viso, i capelli scompigliati -Io posso portarvi di nuovo dall’altra parte del portale..-

“E poi se mi ha trovato non posso fare altro che tornare indietro”

-Puoi riportarci a casa?- domandò Al sgranando gli occhi, Julia annuì, anche Edward parve sorpreso e si rimise seduto sul letto come se il sonno gli fosse passato all’improvviso
-Ma avevi detto che non sapevi come tuo padre riuscisse a passare..- poteva fregarla non voleva illudere Al, non voleva farlo lui e non voleva che nessun altro lo facesse
-Ho detto che non so come facesse lui perché io lo faccio in modo diverso-
Si ritrovo di nuovo a terra,con Edward sopra di se
-Come hai potuto!- urlò con quanto fiato aveva -Come!- ripeté stringendole sempre più i polsi
-Fratellone calmati..- tentò di dissuaderlo Al ma venne scagliato via da una spinta
-Calmarmi? Lei sapeva chi eravamo, che volevamo tornare a casa nostra! E invece? Ci teneva buoni qui per i suoi comodi non è così? Pensavi forse che uno di noi si sarebbe innamorato di te? Chi preferivi me o Al? Scommetto Al è più docile e manovrabile di me- dai polsi passò al collo della ragazza, non pensava di ucciderla, voleva almeno spaventarla
-Smettila!- replicò lei -Uccidimi se è questo che vuoi! Ma fallo in fretta senza chiacchiere!- non aveva paura, almeno di morire per mano sua, li aveva aiutati ma senza scopo, altre due persone sperdute in un mondo non loro, la stessa sofferenza, era stato solo quello il motivo, niente di più.
-No..non voglio ucciderti..dovevo solo sfogarmi..- lasciò la presa al collo e si lasciò cadere sul letto
-Stupido..-sibillò Julia rialzandosi -Mi serve energia per riportarti a casa, se dobbiamo andarci in tre mi serve energia per tre, dirvi tutto prima vi avrebbe reso solo più nervosi e nient’ altro complicando il mio lavoro-

Erano passate due settimane da allora e finalmente una sera mentre cenavano Julia disse loro che si sentiva pronta per aprire un varco
-Sei sicura?- domando Al –Possiamo aspettare ancora ..- voleva tornare a casa ma non se questo voleva dire mettere l’amica in difficoltà
-No sono pronta tranquillo..potrebbe essere faticoso anche per voi due, le ombre cercheranno di spingervi indietro perciò cercate di restare il più possibile vicino a me-
-Ma come farai ad aprire il varco?- domandò Ed con lo sguardo vago, aprire un portale ma come senza sacrificio?
-Guarda che lo so che di me non ti fidi! Spero che tornando dall’altra parte tu torni piccolo come una pulce!- ribatté, ma che diamone voleva? Si era impegnata fino a quel punto, aveva l’ammirazione di Al quindi anche Ed poteva collaborare una buona volta
-Che hai detto? ripetilo se ne hai il coraggio!- ecco un nuovo battibecco, il più delle volte Al restava a sentire tutte le cavolate che venivano in mente ad entrambi invece di dividerli
-Certo! P-u-l-c-e!- scandì ogni lettera adirando ancora di più l’alchimista
-Ehm..ok avrete tempo un’altra volta di litigare adesso procediamo..-
I due decisero di darsi una tregua per il momento, Julia si posizionò davanti allo stesso specchio che aveva presentato l’ombra tempo prima poggiando le mani ai lati della cornice ovale e finemente decorata da intrecci vegetali
-Apriti portale delle ombre, lasciaci passare, lasciaci raggiungere l’altra dimensione- a quelle solenni parole lo specchio si illuminò, la luce fu accecante, tanto che Ed e Al si dovettero coprire gli occhi e poi lo videro: il portale.
Lo stesso che avevano visto più volte, ritrovarselo davanti ancora una volta provocò un brivido ad entrambi, un cigolio sinistro, il portale spalancò le due grandi porte il cui interno era buio, Julia si diresse verso l’ignoto seguita dai due fratelli, all’improvviso Alphonse cadde a terra privo di sensi
-Al! Al! Che hai?- lo scosse per cercare di svegliarlo ma senza risultato –Che cosa hai fatto!- la sua collera ancora una volta finì verso Julia che gli si avvicinò posandogli una mano sulla fronte
-Andrà a finire tutto bene..ora dormi- gli disse sorridendogli, E4d tentò invano di resistere ai suoi occhi magnetici ma il suo corpo si intorpidì e come stremato perse i sensi.

Aprì gli occhi debolmente, a giudicare dalla luce che filtrava dalla finestra doveva essere ormai sera, era disteso su un letto e accanto a lui c’era Al, non era la camera della casa londinese, ma allora dov’erano? Prima di porsi altre domande del genere vide Julia accanto a se, gli stava posando un panno umido sulla fronte cantando ancora quella ninna nanna
-Ti è venuta persino la febbre- disse semplicemente dirigendosi alla finestra
Era chiaro, avevano fallito, erano di nuovo a Londra, che cosa avrebbe detto ad Al?
-Sai Ed- intervenne la voce della ragazza a bloccare i pensieri del giovane per poi continuare - Central City non la ricordavo così..- sorridendogli dolcemente
-C-cosa..- non poteva crederci, si alzò debolmente dal letto avvicinandosi alla finestra e per poco non crollò di nuovo, quella davanti a lui era Central City, la città in cui avevano vissuto svariate avventure con Al anni prima, ce l’avevano fatta, nonostante tutta la collera senza nemmeno pensarci strinse forte a sé la ragazza
-Ed così mi rompi tutte le ossa!- esclamò conoscendo quella felicità che ora pervadeva l’amico
-Grazie..- sussurrò l’alchimista stingendo ancora di più la presa –Guarda che lo faccio ora sennò cambio idea, goditelo perché non capiterà più!-


Ecco il primo cap! non è bellissimo a spero vi piacciacmq almeno un pokino! kisssss
 
Continua nel capitolo:


 
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