THE RETURN - Capitolo 1° -
The Return - Chapter 1 -
Violet camminava su e giù per la sua stanza, giocherellando nervosamente con i suoi capelli neri e fissando di continuo la sua pancia allo specchio. I suoi occhi viola erano sbarrati e non riusciva a crederci. Era solo un’adolescente, e nemmeno tanto alta, cosa che la faceva sembrare ancora più piccola. Quella situazione era totalmente assurda. Okay, lei era sempre stata impulsiva e un po’ pazza, ma la conseguenza che stava subendo era troppo alta. Era un prezzo troppo caro da pagare. Sospiro e, con la mano tremante, si toccò la pancia. Non era cambiato niente... per ora. Era buffo il modo in cui tutto le era caduto addosso. Di certo avere un bambino a sedici anni non era una bella prospettiva, ma quello che non si sarebbe mai aspettata era che lui l’avrebbe lasciata così, con poche e semplici parole, che al solo pensiero la facevano star male. “Non voglio responsabilità, cara... Addio”. Il modo in cui le disse Cara era quasi acido, crudele... e pensare che lei lo amava così tanto. Alzò lo sguardo, improvvisamente coraggiosa. Non sarebbe stata tutta la vita a piangersi addosso, avrebbe reagito! Raggiunse il telefono della camera e compose quel numero che ormai sapeva a memoria. Voleva piangere mentre l’apparecchio emetteva i tradizionali “tu, tu”, ma il suo orgoglio glielo impedì. <<Pronto?>>, disse una voce. <<Jessica, sono Violet>>, disse la ragazza, sedendosi sul letto. <<Che succede, tesoro?>>, chiese premurosa l’amica. <<Torniamo a Roma! Non ne posso più di questo college>>. La mora sapeva di doverle raccontare tutta la verità, ma alle undici di sera non se la sentiva di affrontare quel discorso... e poi, sapeva che anche Jessica voleva tornare in Italia. <<Violet, ma sei sicura? Cioè, per me non ci sarebbero problemi... ma... è successo qualcosa?>>, le chiese Jessica, la voce ansiosa. <<Jess, ti prego, non ora! Ti spiegherò... ma più in là! Io, voglio solo tornare a casa mia! Per favore>>, rispose Violet, ricacciando indietro le lacrime che minacciavano di uscire. Il suo coraggio stava svanendo. <<Va bene, tesoro, ma ora calmati!>>, esclamò Jessica, tentando di rassicurarla, <<Preparo le valigie! Partiremo prima possibile, d’accordo?>>. Violet cominciò a singhiozzare. <<Okay. Grazie>>, rispose sommessamente.
Jessica aspettò che Violet riattaccasse. Poi si sdraiò sul suo letto e cominciò a pensare. Non riusciva ad immaginare la causa scatenante, per cui Violet volesse tornare a casa. Per quanto le riguardava, tornare a casa era ciò che desiderava da molto tempo. Stare in quel college, lontana da tutti i suoi amici e parenti, la rendeva ogni giorno più triste. Per non parlare di ciò che le era capitato poco tempo prima. Ma non voleva pensarci, non più. Reprimere il dolore era una delle sue capacità. Ma Violet... lei si trovava meravigliosamente in quel college! Era felicemente fidanzata, sempre alle prese con le sue pazzie. Jessica si alzò e si diresse a passo lento, verso l’armadio a specchio. I suoi lunghi capelli biondi erano tutti spettinati, ed i suoi occhi verdi erano molto stanchi. Aprì l’armadio e tirò fuori il suo trolley fucsia. Jessica era fissata con la moda, sin da quand’era bambina. “Chissà che è preso a Violet! Sembrava così... spaventata! Accidenti, spero che non abbia litigato con Cole!”, pensò. Cominciò a piegare i suoi vestiti e a riporli nel trolley.
Violet chiuse la sua valigia e sospirò, sedendosi accanto ad essa. Continuava ad osservarsi la pancia, in attesa di ogni più piccolo cambiamento. Ma ancora niente. Niente su tutti i fronti. Quel maledetto ritardo. Quel maledetto del suo ex fidanzato. Cominciò a piangere, lasciando scorrere le lacrime e la sofferenza che per troppo tempo aveva represso. Era ora di tornare a casa ed affrontare le conseguenze dei suoi errori.
Entrare da quella porta, per lei fu come rientrare in un guscio caldo e accogliente, dopo aver sperimentato che il mondo fuori era palesemente crudele. Chiamò il nome della madre ben due volte, ma non ci fu alcuna risposta. Arrivò nella piccola cucina e bianca e notò l’esile figura bianca della madre, Susan, che piangeva silenziosamente, nascondendo il viso tra le mani. <<Mamma...>>, esclamò Jessica. La giovane donna, divenuta madre a soli diciotto anni, si voltò di scatto e si asciugò le lacrime con il palmo delle mani. <<Jessica, che ci fai qui?>>, chiese sorridendo, ma con aria triste. <<Mi sono stancata dell’America, e io e Violet abbiamo deciso di tornare a casa. Scusa se non ti ho avvertita, ma è successo tutto talmente in fretta... ma tu che cos’hai? Che ti succede?>>, chiese la figlia, preoccupata. Susan diede una carezza affettuosa alla figlia e un leggero bacio sulla guancia. <<Tuo padre ha chiesto il divorzio>>, sussurrò. A quelle parole, il sangue si ghiaccio nelle vene di Jessica, e le iridi azzurre della ragazza si spalancarono. <<Divorzio?>>, chiese balbettando, sperando di aver capito male. <<Si, il divorzio>>, confermò la madre, i capelli mossi e rossi che si scioglievano dal fermaglio. Jessica poggiò le valigie a terra e si chiuse in camera, aspettando che quel terribile giorno finisse. Odiava mostrare il suo dolore in pubblico. Pianse silenziosamente, assicurandosi che la madre non potesse sentirla.
Salve genteeee^^ Io e la mia mogliettina abbiamo avuto la brillante idea di scrivere una ff insiemeee^^ Le due pazze all'azione, xD, chissà che succederà! Speriamo che questo primo chappy vi sia piaciuto^^ Commentateeee ^___^
Kiss kiss
Karin & Wale
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Grazieee, i tuoi commenti ci hanno rese molto contente^^
xD siamo entrambe mogliettine, xD
Shi, Jess è stata cattiva col gattino u.u
Speriamo che le cose si sistemino anche per lei!
x Niglia:
Amorinaaa^^ Merci da entrambe!
Tvtbxs
tvtbxs
bacione
Tvttttttb, sorellona^^
tvttttb sorellinaaa
Kiss kiss
Kiss kiss
ciao
E ringraziamo^^
Kiss kiss
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