FORSE FORSE
- Capitolo 1° -
-Basta! Mi hai stufato ragazzina!- gridai staccandomi da lei bruscamente andando a sbattere contro il comodino, facendo cosi’ cadere a terra una cornice in argento, il cui vetrino si ruppe in mille pezzi. Rimase per circa tre secondi fissa a guardarmi prima di precipitarsi sui vetri, tragliuzzandosi le mani al costo di recuperare il contenuto di quella cornice, una fotografia che ritraeva me e lei, in ricordo di quei momenti magici che avevamo passiato assieme...ma che ultimamente erano come svaniti per colpa della mia totale assenza...
-ti sei tagliata?...dai fammi vedere- dissi pentito e preoccupato per lei... non mi lascio’ avvicinare che corse in camera nostra poiangendo a dirotto mentre lasciava a terra la fotografia,
-fattelo dire Tom... stavolta hai esagerato...- mi rimprovero’ Bill che aveva visto tutta la scena,
-stai zitto Bill- risposi seccato mentre raccattavo la fotografia, poi la poggiai sul tavolino in terrazza e infine mi accomodai sull’amaca vicino al tavolo per riposarmi. Qualche ora piu’ tardi venni svegliato da lei e bill chiaccheravano e mi cervano...
-Tom... dov’e’ la foto? Ho comprato un’altra cornice...- disse Valy tirandola fuori per farmela vedere, assonnato le scrutai il viso... ma vedevo lo stesso che era ancora triste per quello che le avevo detto...
-sta’ li’ sul tavolo tesoro...- risposi freddo prima di rimettermi comodo per riaddormentarmi...
-Tom...ma non c’e’ la foto...- ripose subito dopo,
-sta li’ cerca bene...-
-Tom non c’e’ altrimenti l’avrei vista...- allora mi alzai e andai a ricontrollare...e gia’ non c’era
-forse l’ha portata via il vento?- domando’ Bill
-e che ne so’ io stavo dormendo...- risposi sbadigliando...
-T-Tom?...hai perso la nostra foto?- domando’ singhiozzando Valy...
-suvvia perso...e stata solo trascinata via dal vento...forse...- risposi ridacchiando. Solitamente quando commettevo un piccolo errore lei rideva con me, poi mi stringeva forte e prima di baciarmi mi diceva “non importa amore...puo’ capitare a tutti di sbagliare...” ma quella volta non rise, ne’ mi abbraccio’ ne’ mi strinse a se e non mi disse quella frase, no quella volta scoppio in lacrime lasciando cadere la cornice nuova a terra prima di correre dinuovo in camera,
-Tom sei un cojone!- strillo’ Bill inseguendola preoccupato
-ma che ho fatto?!- domandai stranito...quanto ero ingenuo non avevo capito nulla, non avevo compreso quanto male le stavo facendo...e non avevo immaginato che per quell’errore l’avrei persa. Quando andai a dormire, lei era gia’ sdraiata tra le coperte rannicchiata tutta verso lo spigolo del letto,
-buona notte piccola- sussurrai affacciandomi su di lei attendendo ,che come tutte le sere mi dicesse “notte piccolo mio” seguito da un tenero bacio...
-dormi bene Tom- fu invece la sua risposta prima di rannicchiarsi nuovamente dal suo lato del letto. Stranito ancora una volta mi gettai tra le coperte e dopo qualche minuto mi addormentai come un sasso. Quando mi ero risvegliato ero pronto a ricominciare, pronto a svegliarla con i miei baci dolci e passionali allo stesso tempo, pronto a riempirla di coccole tutta la mattina prima di scendere e fare colazione, imboccandoci a vicenda... pronto ad amarla e a farmi amare. Mi voltai pronto per abbracciarla e sentire il calore della sua pelle quando invece abbracciai l’aria...lei non c’era. Mi alzai dal letto stupito e andai in bagno...ne lei ne le sue cose c’erano, aprii l’armadio e i suoi vestiti...spariti, l’unica cosa che era rimasta di lei era il suo profumo che aveva impregnato l’armadio. Scesi di corsa al piano inferiore...di lei nessuna traccia...notai ad un certo punto, una bustina che si trovava tra le macerie della cornice, che logicamente avevo scordato di gettare, quando l’aprii vi trovai all’interno una canzone scritta da lei di suo pugno:
ore 05:00
Dormi dormi stai di la’
Tanto non mi perdo niente
Passa la publicita’ di un deficente
Dormi dormi che non sei piu’ la panna sulla torta
Questa favola di noi e’ andata storta...
Neve che si e’ sciolta
Scusa la sincerita’
Non e’ proprio nel mio stile
Zuccherare verita’, mandarli a dire
Una foglia cade giu’ come tutta la mia vita
La mia foto insieme a te dov’e’ finita sparita?
Forse forse non l’ho mai scattata
Forse forse non c’e’ stata mai non c’e’ stata
Forse forse io l’ho stracciata
Forse forse...forse
Le mie scarpe dove sono? Qui non e’ piu’ casa mia
Mi va’ stretto anche il divano
Vado via...
Tu rimani li’ con te prova a dirmi qualche cosa
Che non sia solo la lista della spesa
Una foglia cade giu’ come tutta la mia vita
La mia foto insieme a te dov’e’ finita sparita?
Forse forse non l’ho mai scattata
Forse forse non c’e stata mai non c’e’ stata
Forse forse si era rotta e io non l’ho incollata
Forse forse...forse
Una foglia cade giu’ come tutta la mia vita
La mia foto insieme a te dov’e’ finita?...
Dov’e’ finita?
Forse forse non l’ho mai scattata
Forse forse non c’e’ stata mai non c’e’ stata
Forse forse semplicemente l’ho perduta...
Forse forse...bruciata stracciata perduta
...bruciata stracciata perduta...
perduta...
Visto? Ho composto una canzone con la tua parola preferita: “forse” . Beh arrivederci Tom...ci rivedremo...forse.
Solo alla fine della lettura realizzai il male che le avevo fatto...solo dopo appresi che avevo perso l’unica persona che aveva un senzo nella mia vita.
-Tom? Valy dov’e’?- domando’ Bill mentre scendeva le scale assonnato...
-l-lei...e’andata via...- sussurrai pianissimo con lo sguardo perso nel vuoto...
-e quando torna?- domando ...
-non tornera’ piu’ deficente! Mi ha lasciato!- risposi incazzato piu’ che mai lanciandogli la lettera per fargliela leggere...mentre la leggeva con cura mi lasciai cadere sul divano con il viso nascosto tra le mani...non volevo che Bill vedesse che stavo piangendo, ma dopo qualche minuto sentii le sue braccia stringermi forte...
-avavnti? Dillo! “Tom te lo avevo detto!”...mi hai sempre ripetuto che se continuavo cosi’ l’avrei persa...ma solo adesso mi rendo conto che dovevo darti retta...- dissi tutto d’un fiato mentre mi lasciavo soffocare dalle lacrime e i singhiozzi...
-no Tom...tutto quello che ti diro’ e’...spero che ti sia servito da lezione...e adesso vai a riconquistarla e risportala qui...-
-dici che posso farcela?-
-certo che puoi!- e’ strano...per la prima volta era Bill a consolarmi e a darmi la carica per andare avanti. Stavolta decisi di dare retta al mio gemello e corsi a cercarla...ma sprecai solo tempo...perche’ di lei nessuna traccia, non era in albergo...e neanche a casa sua...ma dove si era cacciato il mio amore? Tornai a casa verso le 23:45 che ero stanco morto...ero stato tutto il giorno a cercarla senza successo. Entrai a casa e notai una strana...anzi stranissima scia di candele e petali di rose sul pavimento...decisi di seguire la pista, la quale mi porto’ fino alla mia camera, quando entrai vidi le luci soffuse, l’atmosfera accompagnata da una musica bassa e lenta, e infine lei che mi aspettava seduta sul letto con indosso soltanto una mia maglietta, nella quale ci cadeva dentro per quanto le stava grande. Senza neanche pensarci mi fiondai tra le sue braccia che mi accolsero amorevolmente come speravo tanto,
-Valy ti prego...non andartene piu’...mi fa’ troppo male saperti lontana dalle mie braccia che ti proteggono...e ti chiedo di scusarmi...sono uno stupido...ti ho detto delle cose bruttissime...e ho anche perso la nostra foto...-
-shh- sussurro’ prima di tapparmi le labbra con un suo moribido e vellutato bacio,
- non importa amore...puo’ capitare a tutti di sbagliare...- sussurro’ infine sorridendomi
-eppoi per la foto possiamo sempre rimediare adesso- ridacchio tirando fuori una macchinetta fotografica. Le sorrisi e la baciai nuovamente, dopo aver fotografato il nostro bacio, quel piccolo momento magico torno’ a riempire il suo angolo nel salotto...e uno spazio grandissimo nel mio cuore.
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