TUTTA LA MIA VITA IN UN SOFFIO - Capitolo 1° -
Hei ragazzi, eccomi con un altra Twincest, questa è legata ad un sogno che ho fatto non molto tempo fa. Mi raccomando siate buoni con me U_U XD Ah Giulia nella ff sono io, e Nadia è una mia amica. Spero sia di vostro gradimento ^^ Buona lettura. P.s- Già, purtroppo le cose che sono narrate qui sotto sono solo ed esclusivamente frutto della mia fantasia e i Tokio Hotel non fanno niente di tutto ciò. A presto... Mary ;)
Eravamo molto legati, io e mio fratello, facevamo tutto insieme, perfino la cosa più stupida che si possa immaginare. Eravamo semplicemente uniti da un grande amore fraterno, lo chiamavamo così perchè non riuscivamo a definirlo in altro modo, oppure avevamo fin troppa paura di dare un vero nome a quel sentimento che cresceva ogni giorno a dismisura. Avevamo deciso di cercarci un altro posto in cui vivere, Berlino ci aveva veramente stancato. Ci ritrovammo in un piccolo paesino, non tanto lontano da Francoforte. Era piccolo sì, ma gli abitanti emanavano una gioia immensa e questo lato della gente del posto ci piacque tanto. -Non ho idea di dove siamo ma troveremo una sistemazione, vedrai- rassicurai Tom che già entrava nel panico. Passeggiavamo per le vie del paese, quando una ragazzina, troppo intenta a parlare, o meglio dire, a sfogarsi con l'amica mi venne addosso. -Hei, attenta a dove metti i piedi- -Scusi, le ho fatt...- le parole le morirono semplicemente in gola. Evidentemente si era accorta di chi ero e stava per avere una crisi isterica, tipica delle fan dei Tokio Hotel. Tom mi faceva cenno di scappare ma a me non sembrava la cosa più saggia da fare, non ho mai trattato delle fan in questo modo e mai lo farò in vita mia. -Ma tu sei...- -Si, Bill Kaulitz dei Tokio Hotel- Mi scrutarono quasi fossi un Dio e l'amica affianco a lei, che per tutto il tempo era rimasta a bocca aperta mi salta quasi addosso per presentarsi. -Nadia, io mi chiamo Nadia!!- Che carina. Poi si dirige verso Tom, incantata, e si presenta anche a lui. L'altra ragazzina è ancora incredula e ha dipinta sul viso un'espressione alquanto indecifrabile e sconvolta , mi chiedo se stia per svenire da un momento all'altro. -E tu come ti chiami?- -io, Giulia... Se tu sei davvero il Bill che sogno tutte le notti, volevo dirti ormai da tempo che ti amo- Adesso si che mi ha lasciato senza parole. -Davvero tutte le notti?- chiedo ironicamente. -Si Bill- Iniziamo a parlare più apertamente con questi due buffi personaggi, si, sono davvero buffe, e io a Tom spieghiamo che stiamo cercando casa qui. Non finisco neanche la frase che Giulia esplode in aria. -Ma venite a casa miaaa!!!- Ci dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo, mentre sposta lo sguardo da me a Tom. Poi continua – È molto accogliente e vi troverete bene, ve lo assicuro. Ah, e si ascoltano tutti i giorni le vostre canzoni- Io e Tom ci guardiamo e scoppiamo a ridere, è molto gentile. -Se non disturbiamo veniamo molto volentieri- Fu così che andammo a vivere in quella casa, così allegra e piena di vita.
Erano passati mesi, parecchi mesi, e mi ero ormai abituato a stare qui, avevo conosciuto meglio Giulia, e si, lo sapevo, dal primo giorno che l'avevo incontrata avevo sempre trovato in lei qualcosa di speciale, qualcosa che mi attraeva, ma non sapevo bene cosa. Si, sapevo anche che un po' mi piaceva. Ma di una cosa ero assolutamente certo: non ne ero innamorato. Era come... un'amica intima. Intanto Tom si mostrava sempre più strano e nervoso nei miei confronti, non capivo perchè, non capivo cosa lo turbava, quando settimane dopo la risposta mi arrivò forte e chiara: eravamo finiti a fare l'amore. Non sapevo minimamente come eravamo potuti arrivare a farlo. Non avevo mai pensato a mio fratello da quel punto di vista , ma con lui stavo bene, mi sentivo incredibilmente protetto. Essendo da moto tempo con mio fratello ed essendo per me una questione molto importante e seria, sentii un estremo bisogno di parlare a qualcuno che potesse capirmi, e la persona che sentivo molto vicina a me in quel periodo era certamente Giulia. -Lo sapevo che tra di voi c'era qualcosa, l'ho sempre percepito, tranquilli, qui siete al sicuro ragazzi- Ringrazio vivamente Giulia per essere sempre così disponibile e gentile con noi.
Non era passato tanto tempo. Avevo incominciato a fare uso di sostanze stupefacenti, non sapevo neanche il motivo di questo gesto, e tutt'ora non lo capisco, perchè io avevo avuto tutto dalla vita, tutto quello che un ragazzo di 19 anni potesse desiderare, e lo stavo gettando al vento così.
Le cose peggiorarono a vista d'occhio, qualcuno venne a sapere del nostro incesto, e ovviamente non lo gradì. Iniziarono ad arrivare bombardamenti dalle parti di questo paesino e ci costrinsero a separarci. Mi portarono via da Nadia e Giulia, mi portarono via da Tom. La comandante mi aveva fatto entrare in casa di Giulia un'ultima volta per prendere ciò di cui il mio corpo necessitava di più in quel momento: la droga. Giulia mi corse dietro esasperata. In lacrime. -Bill, Bill, amore dove vai?- La guardai soltanto, ma non risposi. -Stai male?- Ero esausto, distrutto, il mio corpo piegato in due dal dolore, non mi reggevo quasi in piedi. -No, mi servivano le medicine- Sapeva ormai da tempo che facevo uso di sostanze stupefacenti. E quando ormai le nostre vite si stavano separando bastò dirle una parola per farle capire quanto stressi soffrendo. -Amore...-
Tanto tempo dopo, mi avevano fatto diventare un inutile cameriere maltrattato e picchiato senza cuore da tutti. Avevo perso tutti e tutto, perfino la mia dignità mi aveva completamente abbandonato. Stavo seduto su una sedia intento a scrivere una lettera, avevo trovato energia per fare quello, perchè davvero stavo morendo di dolore. “Cara Giulia, vorrei chiederti aiuto, pregandoti e supplicandoti, ma sono consapevole che non ne troverei la forza, e se la dovessi trovare, non servirebbe comunque a nulla, mi tengono imprigionato, mi trattano come una bestia, ho perso tutte le cose più care che la vita mi avevo donato, e Tom...” mi bloccai di scatto pensando a lui, eravamo stati separati, nulla aveva più senso. Arrivò la comandante, tentai invano di nascondere la lettera perchè essa se ne accorse e me lo stracciò dalle mani strappandolo in mille pezzettini e urlandomi di fare il mio lavoro. Feci come mi aveva appena comandato e la vidi sparire nel corridoio, e mentre una lacrima rigava silenziosa il mio viso dissi: -Resterai, per sempre-
Sarai libero veramente quando saprai amare senza giudicare.
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sono contenta che ti sia piaciuta anche se secondo me non era granchè... a presto viti XP