- Capitolo 1° -
La pizzeria è grande, accogliente. La cameriera ci fa accomodare fuori al tavolo. Siamo in gita scolastica in Alto Adige, siamo un gruppo piuttosto unito, si sta bene.
E'maggio ma tira ancora un'aria piuttosto fresca qui tra le montagne. Merda, e io ho anche dimenticato la felpa in albergo...
"Ste, tutto bene?"
Clarissa, la mia migliore amica, mi rivolge uno sguardo preoccupato.
"Ehm...s-si...ho solo un pochino freddo..."
Lei ridacchia. "Tremi come una foglia", si alza poi sorride posandomi la sua giacca di pelle sulle spalle. "Hai ancora freddo?"
Bella. Bellissima. I lunghissimi capelli biondi sono lasciati sciolti e accarezzano la sua schiena con un'onda delicata. Annuso la giacca, impregnata del suo profumo. "No"
Lei sorride ancora, poi torna a sedersi al suo posto a finire la pizza.
Alza spesso lo sguardo dal piatto per rivolgerlo a me, io arrossisco.
Da quando ho capito di amarla lei è diventata il mio mondo.
Ogni mia più piccola decisione deve trovare l'approvazione del suo sguardo, ogni mio (raro) sorriso sincero è per lei.
Finisco la mia pizza, alzo lo sguardo e i suoi magnetici occhi verdi sono posati su di me.
Sorrido, arrossendo ancora.
Lei si alza, viene verso di me. "Ci stacchiamo? Anche Lorenzo ed Elisa sono usciti..."
Ridacchio. "Si saranno imboscati dietro al ristorante..."
Anche lei ridacchia, poi mi prende per mano.
Usciamo dal cortile della pizzeria, ci allontaniamo dal gruppo in silenzio.
Raggiungiamo un minuscolo parco giochi, Clarissa si lascia cadere su una panchina.
Rimango in piedi di fronte a lei. Bene, non c'è mai stata situazione migliore per dirle quello che davvero provo per lei. Merda, ma ho paura. E soprattutto non so nemmeno che parole usare per dirglielo.
"Ste, ma non ti siedi?"
Alzo le spalle continuando a fissarmi le punte delle scarpe.
"Che è successo? Tutt'ad un tratto ti sei rabbuiata..."
"No, niente è che..."
Lei si alza, viene verso di me. Mi posa con dolcezza una mano affusolata sulla guancia, sorride incoraggiante.
La bacio.
Niente parole, silenzio, le nostre lingue che danzano, si cercano.
Ci stacchiamo, Clarissa non smette di sorridermi.
"Beh, era proprio questo che cercavo di dirti"
Mi posa un altro delicato bacio sulle labbra, mi prende per mano, torniamo dagli altri.
E io non sono mai stata tanto felice in vita mia.
Angolino dell'autrice: Fa schifo vero? E' la storia di un amore che per colpa mia non si è mai consumato, è il racconto di come avrei voluto fosse andata quella sera di un anno fa...sono stata tanto stupida da non dichiararle i miei sentimenti...la paura è la peggior malattia...
_Blacky_
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De André!
Bella fic comunque^_^