CAP. 01 - Capitolo 1° -
Salve. Sono ritornata con una nuova fic. Niente panico, "Walking on air" continuerà, solo che per adesso mi manca l'ispirazione. Nel frattempo dalla mia testolina è uscita questa fic, che è orrenda. Io ve la faccio leggere: se vi piace continuo, se non vi piace... be' non fa niente xD
Buona Lettura
Cap. 01
Non ricordavo come ci fossi finita lì. Ah, mi correggo. Non ricordavo niente di niente. Né il mio nome, né chi fossi. Era troppo buio per riuscire a distinguere le cose attorno a me. Indossavo solo una maglia lunga e un fuson che mi arrivava sopra le ginocchia. All’improvviso una luce mi accecò. Mi accorsi in quell’istante che mi trovavo in mezzo ad una strada senza la minima idea di chi fossi. Ero entrata letterlamente nel panico. Non sapevo che fare e, intanto, l’ automobile stava per schiacciarmi.
Cazzo! ,pensai. Strisciai verso il marciapiede, ammesso che ce ne fosse uno. E per mia grande sfortuna non c’era. L’auto era a pochi metri da me, mi aveva quasi ragiunta. Chiusi gli occhi in attesa che sentissi dolore…ma niente. L’auto inchiodò a pochi centimetri dal mio viso. Mi accorsi solo allora di avere un mal di testa martellante. Atroce.
Neanche il tempo di alzarmi e dall’auto scese uno strano ragazzo. Era molto alto e snello. Forse dalla posizione in cui ero tutto era molto alto rispetto a me. Aveva dei lunghi capelli argentei e lisci come la seta. Aveva gli occhi dorati, un colore caldo, solo che i suoi occhi dimostravano ben altro che calore. Erano…spenti. Privi di emozione.
Venne verso di me e vidi che non era solo in auto. C’era anche una ragazza minuta, con il viso da bambina, ma si vedeva che era poco più di una diciassettenne. Aveva un’espressione tra lo spavento e la sorpresa. Non c’era nulla da meravigliarsi visto che una perfetta sconosciuta, che non conosceva neanche se stessa, si trovava in mezzo ad una strada, e di notte per di più. Eh, sì. Non c’era nulla di cui meravigliarsi se aveva quell’espressione. Sul sedile posteriore c’era un altro ragazzo. Era simile a quello che mi stava venendo incontro, però era più piccolo d’età. Dovevano essere parenti, se non fratelli. Aveva lo stesso colore di occhi e capelli di quello alto. E c’era un particolare che non riuscivo a capire che li rendeva diversi. Guardai di nuovo quello alto e tornai a quello in auto.
LE ORECCHIE! Ecco cos’era che li differenziavano. Quello in auto aveva orecchie da…cane.
“Ehi tu, va tutto bene?” chiese d’un tratto il ragazzo che era sceso dall’auto, distogliendomi dai miei pensieri. Non risposi. Avevo la gola seccha. Forse era stata la paura di essere schiacciata, non so. Il silenzio lo spazientì. “Immagino che tu non stia bene per non rispondere. Come ti chiami?” disse. Io esitai per un istante. Dirgli o non dirgli di aver perso la memoria senza saperlo? Optai per dirglielo. “In realtà vorrei saperlo anch’io.” Alzò un sopraccigglio a questa affermazione e mi affrettai a dare la mia versione dei fatti. “Non prendermi per pazza. Mi sono risvegliata qui, a terra, una decina di minuti fa senza sapere chi ero. Non so come ci sono arrivata fin qui. Per favore, devi aiutarmi. In un modo o nell’altro. Non ho neanche qualcosa che mi dica chi sono.” Stavolta sentivo le lacrime che scendevano. “Io non so cosa fare. Potrei portarti a casa mia, però non so se sia una buona idea. Comunque non preoccuparti, ti aiuteremo.” E indicò i suoi parenti. “Piacere Sesshomaru. Non ho avuto modo di presentarmi.” , mi fece un mezzo sorriso. “Grazie… grazie infinite. Non so come altro posso ringraziarti.”, sorrisi a mia volta. Rispetto al suo, il mio, era un gran sorriso.
Mi fece salire in auto. Spiegò tutta la situazione alla sua ragazza, Rin, e a suo fratello, Inuyasha. Quando Sesshomaru ebbe finito di raccontare la mia “piccola” storia, vidi sul volto di Inuyasha un’espressione…diffidente? Forse non dovevo essere troppo paranoica. La piccola Rin, invece, stava quasi sul punto di piangere. Poverina, doveva essere sensibile. Anche d’animo. Senza che me ne accorgessi già arrivammo alla casa, chiamiamola così, dei due fratelli. Era un’enorme villa che si affacciava su un bellissimo lago. Sotto il cielo stellato, il lago sembrava nero. Pumbleo. Metteva un po’ i brividi, però era uno bello spettacolo. Entrai e rimasi con gli occhi sbarrati per la magnificenza di quella casa.
Fine. Vi piace? Fatemi sapere ;-) |
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Brava!! Posta al più presto il continuo! ^.^