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Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: Pirates of the Caribbean (Pirati dei Caraibi)
Titolo Fanfic: L'ADOLESCENZA DI CAPITAN JACK SPARROW
Genere: Azione, Avventura, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: fuocqua galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/07/2009 16:11:27 (ultimo inserimento: 04/10/10)

Com'è cresciuto Jack? Dove? Chi erano i suoi amici? Cosa faceva? Spero di dare qualche risposta che vi piacerà
 
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LA FUGA
- Capitolo 1° -

“Basta! Questa è l’ultima goccia! Io me ne vado.” Gridò Jack, un pirata sedidicenne, anche quella volta s’era battuto come leone durante l’arrembaggio, è vero forse aveva commesso qualche imprudenza, ma era stato bravo. Pensava di essersi fatto onore e di aver meritato dei complimenti, eppure suo padre, il massimo che gli avesse detto era stato: "La prossima volta vedi di stare più all’erta, sei quasi stato colpito!" Solo queste parole, nulla di più. A Jack, ciò non era affatto piaciuto, sperava almeno in un piccolo riconoscimento.....ma tanto era inutile, per quanto si impegnasse quel che faceva non bastava mai per soddisfare suo padre, il grande Capitan Teague Sparrow, il pirata più temuto fra i filibustieri e custode del Codice. Era difficile per Jack essere sempre all’altezza delle aspettative che i pirati avevano su di lui e per quanto si sforzasse non riusciva mai ad avere l’approvazione del padre. Per il giovane riuscire a rendere fiero di lui il padre era l’ambizione più grande. Fin da piccolo si era impegnato costantemente, ogni giorno: si era allenato nella lotta, maneggiava abilmente la spada, aveva l'agilità di un ginnasta, s'era fatto anche una discreta cultura, ma tutto questo non bastava. Più si impegnava, più vedeva lontano il suo sogno di essere il degno figlio di Tegue. Il problema era che per quanto fosse bravo, non poteva reggere il confronto col genitore; così, siccome s’era reso conto che non poteva mostrare il proprio valore finché viveva all’ombra del padre, aveva quindi deciso di andarsene da quella nave e da quella flotta.
“E dove avresti intenzione d’andare, Jackie?” chiese ironico il Capitano Teague che non credeva alla risolutezza del figlio. “Lontano da te, armerò una nave per conto mio e diventerò il più grande Capitano di tutti i tempi.”
“E credi di farcela? Vorresti davvero andare da solo a cercare una ciurma ed una nave? Nessuno ti seguirebbe, pivello. Non hai abbastanza disciplina, non hai denaro, hai bisogno di una cultura più approfondita e di molte altre qualità che ancora non hai. Se vuoi diventare un grande marinaio devi restare al mio fianco, da solo non potrai mai avere le nozioni necessarie.”
“Piuttosto che restare con te, che mi tratti alla stregua di un mozzo, preferisco andarmene.”
“Ti ripeto la domanda, dove vuoi andare?” Jack rimase pensoso qualche attimo, suo padre non aveva tutti i torti, aveva ancora bisogno di addestramento, ma non lì…………...no, non poteva restare, specialmente dopo questo suo colpo di testa, glielo avrebbero rinfacciato per anni………… C’era una sola soluzione, esisteva soltanto un altro modo per poter diventare dei provetti navigatori, e per quanto fosse difficile prendere quell’amara decisione, disse: “Andrò ad arruolarmi all’accademia della marina britannica.” Il padre e la ciurma, che era presente, trasalirono, poi gli occhi del Capitano Teague si infiammarono ed urlò: “Non permetterò mai che mio figlio si arruoli nella marina, tra i miei nemici! Ti farò tener d’occhio affinché tu non possa scendere dalla Perla Nera, mai! E ora rimangiati quello che hai detto.”
“No! Ho deciso di andarmene, e così sarà!” ribatté con ferocia il giovane Jack, il padre impallidì per qualche attimo ma subito si riprese ed ordinò al nostromo e ad un altro paio di pirati: “Prendetelo, e dategli dieci frustate. Nessuno può abbandonare la nave del Capitano Teague, nessuno! Neppure suo figlio. E come previsto dal Codice, chi disobbedisce o contesta gli ordini del capitano deve essere punito.” Il comandante in seconda e gli altri due eseguirono, senza batter ciglio, quel terribile ordine.

Jack era chiuso nelle prigioni nella stiva della nave, era assurdo che suo padre lo trattasse così, seguiva troppo alla lettera le disposizioni del Codice dei pirati e ripeteva sempre "Codex Lex est, il codice è legge." e non si faceva scrupoli per farlo rispettare, quando si trattava degli scritti Morgan e Bartholomew non guardava in faccia nessuno, neppure suo figlio. Jack era convinto che il padre avesse un’avversione particolare nei suoi confronti, lo trattava sempre più severamente rispetto agli altri, forse perché lo voleva il migliore, o forse per fortificare il suo carattere……bhe a Jack non importava quale fosse il motivo, a lui non piaceva essere trattato così, punto e basta... e poi il padre non era così aspro col figlio minore Sam, o per lo meno questa era l'impressione di Jack. Ci fosse almeno stata sua madre! Era anni che non la vedeva, infatti Teague aveva preteso di prendere con sé ed educare i figlioli non appena avessero compiuto dodici anni e così era stato. Erano quattro anni, quindi, che Jack non vedeva la madre. Il giovane pirata, rimescolando dentro di sé tutti i suoi pensieri, decise che era l’ora di dormire e che avrebbe pensato l’indomani a un modo per evadere. Si gettò a terra con la pancia sul pavimento, non poteva di certo appoggiare la schiena così martoriata.
La mattina dopo, quando uno della ciurma gli portò la colazione, a Jack venne una geniale idea per scappare quella notte stessa, gli era infatti tornato in mente il pugnale che teneva nascosto nello stivale. Rimuginò sui dettagli del piano tutto il giorno, poi, la sera, quando uno dei filibustieri gli andò a portare la cena, lo mise in atto. L’uomo aprì la porta e bofonchiò: “Pivello, t’ho portato una scodella con del cibo.” Jack non perse tempo, s’alzò in piedi d’un lampo e puntò il coltellaccio al collo del pirata, poi gli prese le armi (aveva con sé due carabine ed un fioretto), poi lo imbavagliò, infine gli prese la ciotola con la cena e gli legò i polsi, per ultimo uscì dalla cella chiudendovi dentro l’uomo. Sgattaiolò velocemente fuori coperta e senza problemi attraversò il ponte, poi, facendo ben attenzione a non farsi scorgere dal timoniere che stava sul cassero di poppa, calò una baleniera in mare e infine vi salì a bordo ed iniziò a seguire una sua rotta. Mentre la barcaccia s’allontanava, Jack si volse un attimo indietro e con un luccicone negli occhi pensò: "Addio padre, prima o poi ci rincontreremo e per allora sarò diventato un uomo."

La mattina seguente, a bordo della Perla Nera, un pirata si precipitò d’innanzi al capitano dicendo: “Vostro figlio! È sparito!”
“Che cosa?” domandò feroce il capitano e subito si precipitò sotto coperta nella prigione, nel vedere uno dei suoi uomini legato ed imbavagliato al posto del figlio e alla notizia che una delle scialuppe era sparita, al Capitano Teague s’illuminarono gli occhi e quasi sussurrando, con un sorriso sulle labbra, disse: “Il mio Jackie.” poi pensando aggiunse: "sta imparando a volare."

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (0 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
Rif.Capitolo: 1
fuocqua
19/07/09 14:39
Grazie :-)
Posso chiederti un favore? Dato che, mi pare, ti piace come scrivo, non è che potresti dare un'occhiata ad un'altra mia fanfic : "I Black" (del mondo di Harry Potter) Naturalmente se non ti dispiace. Grazie.
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Rif.Capitolo: 1
fuocqua
17/07/09 15:36
Mha io l'avevo capita che la Perla Nera fosse di Jack (non so in che modo l'abbia avuta) però era affondata ed è stato allora che Jack ha fatto il patto con David Jhons.
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Rif.Capitolo: 1
chidori89
17/07/09 14:15
interessante, però ti devi fare una piccola nota sulla storia: guarda che jack riceve la perla dal polipone(il capitano dell'olandese volante, ora non mi ricordo come si scrive il nome) in cambio della sua anima, non è stato detto che era del padre..
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