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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: BECOMING TRUE - LA VITA NON � UN FILM
Genere: Romantico, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Autore: mangaka91 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/07/2009 15:47:05 (ultimo inserimento: 02/03/11)

Shelly � una ragazza semplice,con tanti complessi e un sogno,incontrare il ragazzo della sua vita per caso,come in un film.Ma quando questo accade..
 
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- Capitolo 1° -

Avete presente quando tutto sembra a posto, ma non riuscite a stare sereni, come se su di voi incombesse una qualche disgrazia non meglio identificabile, quando nell'aria c'è un senso di tempesta imminente, quando siete in preda ad un'inquietudine immotivata e che tuttavia vi tiene sulle spine?

Bene, è esattamente così che io mi sento in questo momento.

Seduta al tavolino del bar, ostentando una disinvoltura che sono ben lontana dal provare, non posso fare a meno di osservare Dana con circospezione, come fosse uno scorpione che mentre apre le chele per abbracciarmi prepara il fatale attacco di pungiglione.

E la cosa è ridicola: voglio dire, Dana è la mia migliore amica! E poi al momento sta innocentemente bevendo una coca-cola (rigorosamente light, perché vogliamo forse ammettere la presenza di qualcosa tra la pelle e le ossa? Non sia mai!).

Ma nonostante ciò i miei occhi seguono con eccessiva attenzione ogni suo movimento, la mano dalle lunghe dita smaltate che giocherella con la cannuccia, portandosela di tanto i tanto alle labbra per bere distrattamente un sorso... il gesto studiato con cui ogni poco si sistema i capelli dietro le orecchie, in modo che tutti possano notare quel doppio-piercing di cui è molto orgogliosa...

Anche se non credo che “doppio-piercing” sia l'espressione appropriata... a dire la verità, non è che me intenda molto di queste mode, nonostante Dana abbia più volte provato a spiegarmele.

Beh, quale che sia il termine esatto, intendo una coppia di chiodi da ferramenta che le trapassano il lobo dell'orecchio... stile Frankestein, per intenderci! Chissà se all'epoca la cara Mary Shelley immaginava di stare per lanciare una moda!

Ma qualcosa, quel senso di minaccia incombente, quella tensione nell'aria, mi suggeriscono che non è il momento di pensare ai miei cari classici inglesi.

Conosco quell'espressione. E conosco anche la domanda che la seguirà.

Ecco infatti che Dana abbandona la cannuccia, si sporge sul tavolino tondo del bar e mi inchioda con lo sguardo.
“Allora, Shelly, cosa hai deciso per stasera?”

Ecco. La minaccia si è concretizzata. La tempesta si avvicina, all'orizzonte compaiono i primi nuvoloni scuri.

Okay, calma e sangue freddo.

Prendo tempo bevendo un sorso di coca-cola come ha fatto lei... anche se le mie dita non sono smaltate e i miei orecchini sono semplici cerchietti. Chissà, forse è proprio da questo che dipende il suo successo con i ragazzi!

“Cosa?” rispondo. La mia voce suona falsa persino a me. Tuttavia, tentar non nuoce, no?
Dana piega il capo su una spalla, scettica. “Andiamo, Shell... sai benissimo di cosa sto parlando. Sabato… il cinema con Paul e il suo amico… avevi promesso di farmi sapere ma…sto ancora aspettando” termina sventolandomi davanti al viso il suo minuscolo cellulare.

E va bene. Immaginavo che non sarebbe bastato fare la finta tonta. Ma sono preparata. Ho studiato allo specchio parole, gesti ed espressioni per risultare più credibile. Sono preparata. Ce la posso fare.

Mi schiarisco la voce. “Oh, accidenti…” esordisco. Ma perché la mia voce suona così colpevole? Mi concentro sul distributore di tovagliolini come se fosse l’oggetto più interessante al mondo. Tutto pur di non guardarla negli occhi: se lo facessi, capirebbe subito che sto dicendo una bugia; ed in questo Dana è un segugio, riesce sempre a smascherarmi…oppure sono io che non sono brava a mentire. Cosa decisamente probabile, tra l’altro.
Ma ora devo mettere a frutto tutte le prove fatte a casa. “Accidenti” ripeto “Me ne ero completamente dimenticata e quindi…”
“Quindi…?” mi incalza lei.
“Quindi questa sera” continuo con il tono dispiaciuto che ho studiato a lungo “ho già un impegno. Sai, vengono i miei parenti del nord e…” Lascio in sospeso la frase, esibendo – come da programma – un’aria tristemente rassegnata.

Tuttavia la reazione di Dana non è affatto “come da programma”. Non batte ciglio ed esclama: “E allora? Non vedo come la cosa ti riguardi… lasciali a casa e vieni con noi, no?”

Okay. Questo non lo avevo previsto.

“Lo farei molto volentieri…” incomincio, incerta. Prendo tempo con un colpo di tosse. Pensa, Shelly, pensa!
“Se con loro non ci fosse anche la mia cuginetta” rispondo tutto d’un fiato, prima di rendermi conto di quello che sto dicendo.
Dana inarca un sopracciglio.
“Sì, vedi…” continuo, un po’ impacciata. Se c’è una cosa che non so fare è improvvisare. “Ha tre anni meno di noi e devo rimanere a farle compagnia! Mi dispiace tanto ma proprio non posso…”
Con mio grande sollievo Dana fa un sospiro, segno che è rassegnata. Mi sforzo di sopprimere il sorriso a trentadue denti che vorrebbe uscirsene sulle mie labbra: per una come me dire una bugia convincente – e così su due piedi, poi – è veramente un successo enorme!

“E va bene…” fa Dana a malincuore “Certo che sabato sera emozionante! A casa con dei vecchi e una piattola di 13 anni appresso…” Se ne esce in un risolino. “Beh, forse è comunque al di sopra dei tuoi standard!”

Faccio una risatina forzata, mentre sento il sangue affluirmi in viso. Certo che a volte queste battutine se le potrebbe anche risparmiare…

Prende un sorso di coca-cola e continua. “Accidenti, però… ci tenevo a farti incontrare quell’amico di Paul… Jake, John…come si chiamava?” Riflette un attimo, poi rinuncia. “Beh, comunque mi aveva assicurato è molto simpatico… è veramente un peccato che tu non possa venire!”

Annuisco lentamente come se fossi seriamente dispiaciuta. Come se non fosse proprio per questo che non vado. Come se non preferirei farmi strappare un dente con le pinze piuttosto che uscire ancora con un amico del suo ragazzo.

“Insomma, Shell” fa Dana, seria “Se vai avanti così rimarrai zitella!”

Rimango in silenzio, a occhi bassi. Il discorso di Dana mi sembra un po’ esagerato, dato che ho 16 anni e non 38…
Ma devo essere felice: sono fortunata ad avere un’amica che si preoccupa così tanto per me. No?

Anche se… diciamo che a volte questa sua preoccupazione la esprime in modo un po’… pressante. Insistente, ecco. Ma probabilmente non se ne rende conto.
Anche perché, insomma, dopo anni che ci conosciamo di certo saprà come la penso su queste cose.

“Vedi” comincio, un po’ esitante. A dire la verità è la prima volta che ne parlo esplicitamente e non vorrei che Dana… cioè, lei è una ragazza molto sensibile e ovviamente non mi farebbe mai del male volontariamente ma ecco, a volte ho l’impressione che non mi capisca. E a volte addirittura che non abbia alcun interesse a capirmi. Ma di certo sono io a fraintendere, non c’è dubbio.
Dopotutto, è la mia migliore amica, no?

“Sì?”

“Non è che io non voglia conoscere un ragazzo… anzi, mi piacerebbe molto vivere una storia d’amore” Sorrido, e mi sembra di vedere Dana storcere il naso.
“Metterti con qualcuno, intendi”.
“Sì, come preferisci… storia d’amore, mettersi con qualcuno” Cerco di non fare smorfie nel ripetere la sua espressione. Non so, suona così… arida! “Dicevo, mi piacerebbe molto! Solo che.. come dire, vorrei che succedesse da sé, ecco! In modo spontaneo, naturale…un po’ come in quei film…” Davanti ai miei occhi vedo scene fin troppo presenti nella mia fantasia. “Lui si scontra con lei per strada, cadono a terra, lui l’aiuta ad alzarsi, le raccoglie la borsa e l’invita a bere qualcosa per scusarsi nel delizioso bar lì vicino…e scoprono di avere mille cose in comune finché…”

Una grassa risata mi riporta dalle mie fantasticherie alla realtà.
Apro gli occhi che non mi ero accorta di aver chiuso e…

Oh.
Diana sta praticamente… morendo dalle risate, battendo convulsamente le mani sul tavolo.

Lo sapevo. Lo sapevo.
Non glielo dovevo dire. Sento le guance formicolarmi per la vergogna, e il viso caldo come se avessi la febbre. Oh, ma perché gliel’ho detto?!

“Oddio, Shelly!” ansima, senza fiato “Ti mancavano solo gli occhi a cuoricino! Ah, ma sei incredibile… un giorno mi farai morire!”

Non riesco a guardarla. Semplicemente non ci riesco. Ma perché, perché la mia boccaccia non può tenersi per sé certe cose? Sì, okay, sono un’ingenua. Lo so, lo ammetto.
Solo… Dana potrebbe evitare di manifestare la sua ilarità in modo così… così manifesto, appunto? Mi sembra che tutto il locale si sia girato a guardarci…

Con un ultimo sospiro, Dana si calma.
“Shelly, un tipo così esiste soltanto nei film, appunto… o in quei libri antichi che ti piacciono tanto! Ma non siamo più nell’800…” Purtroppo, aggiungerei. “Nella realtà se vai addosso a qualcuno, o sei una figa da paura o ti mandano a quel paese e basta”

“Immagino abbia ragione tu…” mormoro a occhi bassi.

“Già” commenta con aria sicura Dana, passandosi per l'ennesima volta la mano tra i capelli. Vedo le sue labbra curvarsi in un piccolo sorriso malizioso nel notare un ragazzo che la guarda dal tavolino alla nostra sinistra, ma facendo finta di non essersene accorta si volge nuovamente verso di me. Di colpo assume un'aria leggermente dispiaciuta.

“Shell, che faccina che hai... su, non ti sarai mica offesa? Dai” Mi da un piccolo buffetto sulla guancia, come se fossi una bambina imbronciata “il tuo problema è che sbagli completamente approccio”

Io... non credevo di avere addirittura un problema. Suona molto da circolo alcolisti anonimi: “Ciao. Sono Shelly... ed ho un problema”. Preoccupata, ascolto Dana che continua a parlare.

“Ma sì, cara” mi dice, con aria un po' indolente. Ma basta che il suo sguardo scivoli per un attimo a sinistra e sulle labbra le ricompare quel sorrisetto: a malincuore torna a concentrarsi su di me. “La mia idea” riprende in tono serio, incrociando le braccia sul tavolino “è che siano stati appunto quei libri che ti piacciono tanto a metterti in testa idee così sballate... insomma, non è normale restare svegli UN'INTERA NOTTE a leggere! Voglio dire, a leggere! Neanche a dire a guardare film, o simili...comunque!” prosegue “vedi, il fatto è che dall'esterno sembri... addormentata!” esclama con una risatina “Non letteralmente, ovvio... cioè, in realtà anche letteralmente, ma non è quello il lato più importante. Intendo” riprende seria “che sembra tu sia rimasta ferma all'età di dodici anni... i modi di fare che hai, i tuoi gusti in fatto di abbigliamento e accessori, quello che dici...” alza gli occhi al cielo “In parole povere, sei ancora una bambina! È ovvio poi che i ragazzi non si sentano interessati da te...”

Mi obbligo a non alzare lo sguardo, mentre sento le guance andarmi a fuoco. Per...perché mi deve dire queste cose? Perché tra l'altro in mezzo a una marea di altra gente sconosciuta seduta attorno a noi? Deglutisco. Mi stanno guardando. Lo so, ne sono sicura, mi guardano e ridono di me che sono ancora una bambina. Ricaccio indietro delle lacrime pericolosamente vicine a colarmi lungo le guance. Ci mancherebbe solo che scoppiassi a piangere qui, al tavolino di un bar...

“Cavolo, è tardissimo!” esclama tutt'a un tratto Dana, che sembra non essersi accorta di nulla, guardando il display del suo cellulare. Si alza dalla sedia, mettendosi sottobraccio la sua minuscola borsetta, e io non posso fare a meno di sentirmi sollevata. “Avevo appuntamento con Paul circa mezz'ora fa!” aggiunge con un risolino. Mi chiedo cosa ci sia da ridere nell'aver fatto aspettare inutilmente il proprio ragazzo, ma non è la prima volta che io e Dana abbiamo percezioni diverse della parola divertente. “La colpa è tua, Shelly, con le tue sciocchezze mi hai distratto! Uff, ora mi toccherà correre... ma tanto, minuto più minuto meno, non ne vale neanche la pena. Beh, ciao Shell!” fa distrattamente, sfiorandomi appena le guance con le labbra e avvolgendomi nella sua nube di profumo; i suoi capelli perfettamente piastrati mi pizzicano le spalle.

“Ciao Dana” rispondo con un piccolo sorriso, mentre lei già si volta e si allontana in perfetto equilibrio su tacchi assurdamente alti. Ma dopo appena qualche passo si ferma e si gira verso di me con aria furba: capisco già che ha in mente di dire qualcosa di tremendamente divertente. Tutto sta se si intende la mia o la sua concezione di questa parola.

“E mi raccomando, ricordati” mi dice con l'enfasi e la solennità di una sibilla romana “la vita non è un film

Dopodiché ridacchiando mi fa un cenno di saluto con la mano e incomincia a zigzagare tra i tavoli; la vedo fare un timido sorriso di scuse mentre per evitare quello alla nostra sinistra aderisce con tutto il suo corpo alla sedia del ragazzo che prima la guardava, li vedo scambiarsi qualche parola, vedo lei uscirsene in una risatina imbarazzata (totalmente in contrasto con il suo atteggiamento e con i gesti esasperatamente lenti con cui si sta allontanando da quella sedia) ed infine, dopo non meno di qualche minuto e qualche ultimo sguardo malizioso, arrivare in strada.

Solo quando il ticchettio dei suoi tacchi scompare dietro un angolo sento il mio corpo rilassarsi di botto, tutti i muscoli prima irrigiditi allentarsi, come se un prestigiatore avesse schioccato le dita.

Tiro un impercettibile sospiro di sollievo, per pentirmene subito dopo: insomma, lei è la mia migliore amica, non è bello che io sia contenta che se ne sia andata.

No, aspetta...cosa ho detto? Io non sono contenta che se ne sia andata. Assolutamente. Ecco.

Mi chiedo solo... insomma, non capisco come mai sia così tesa con lei. Probabilmente ha ragione, non sono normale e reagisco in modo anomalo agli impulsi. E così quando dovrei sentirmi divertita e serena, mi sembra invece di essere sui carboni ardenti, o in precario equilibrio sull'orlo di un burrone.

Già. Deve essere colpa mia, è evidente.

Distrattamente pago il conto al cameriere (compreso quello di Dana, che per la fretta deve essersene scordata) e lentamente mi allontano dal bar. Cammino a piccoli passi, guardandomi intorno. Tanto, non ho nessun impegno.

E questo è grave, penso allarmata fermandomi di botto. Molto grave.

Perché la massima priorità di oggi è fare in modo che Dana non scopra la mia bugia.

Riprendo a camminare, mentre la mia mente vaglia velocissima tutte le possibilità.

Andare a casa? Sarebbe la soluzione più logica. D'altronde, lei sa che io devo rimanere là con i miei parenti! Ma in una così bella giornata, è un vero peccato stare a casa. Soprattutto dato che i compiti per lunedì li ho già fatti, e non ho nessun libro che non abbia letto almeno due volte...

Passeggiata? Scarto subito l'idea, senza capire come mi sia venuta in mente una simile stupidaggine. È sabato pomeriggio. Il centro è sempre affollatissimo, e probabilmente anche Dana e Paul ci faranno un salto.

Cinema? Dopo il giro in centro Dana e Paul potrebbero andare a vedere un film... beh, dubito che sarebbe lo stesso, dato che Paul adora squartamenti e stragi senza una trama coerente a legarli, ma comunque potremmo incontrarci all'entrata del multisala!

Caffetteria? Se bevo caffè poi non mi addormenterò mai stanotte... e poi, come passare un pomeriggio sola a tavolino?
Oppure...oppure... la mia mente vaga tra alternative sempre più insensate fino ad arrivare ad un punto morto. E proprio in quel momento sento l'ultima voce che mi sarei mai aspettata di sentire...

“No, amò, Shelly non verrà stasera... ha altri programmi!”

...Dana!! Senza accorgermene devo essermi avvicinata al centro, perché proprio a qualche metro da me, seduta ad una panchina accanto al suo ragazzo, c'è la mia migliore amica.

Okay. Calma e sangue freddo. Non ti ha vista, Shelly. Non ti ha vista.

Mentre cerco di confondermi tra la folla, mi arriva la risata ragliante tipica di Paul... sembrerà cattivo, ma c'è qualcosa in lui che mi rimanda sempre ad un asino.

“Altri programmi...quella?!” lo sento esclamare.

Con la coda dell'occhio vedo Dana sfiorargli le labbra con un bacio. “Lo so, amò, lo so... sembra assurdo! Ma non credere, gli altri programmi sono una bella seratina a casa con dei parenti e una cuginetta rompipalle...”

“Ambè!” Paul si aggiusta gli occhiali da sole sul naso. “Mi pareva strano... è praticamente una suora di clausura!”

“Già, è vero” ridacchia Dana “E anche quanto a idee siamo lì! Pensa che spera in un incontro casuale, tipo film: si scontrano per strada, lui la invita al bar per scusarsi...”

“Oh Signore” Paul alza gli occhi al cielo, soffiando via il fumo della sigaretta “Altro che suora! Quella è rimasta alla storia che i bambini li portano le cicogne, te lo dico io...”

Ridono insieme, e all'improvviso sento uno strano gelo su tutto il corpo, tranne che in viso, dove evidentemente si deve essere raccolto tutto il mio sangue.

Solo quando vengo sbottata numerose volte mi rendo conto di essermi bloccata nel bel mezzo della piazza. Mormoro qualche parola di scusa, non so bene a chi, e mi allontano come un automa.

Non so dove sto andando. Voglio solo mettere più spazio e gente possibile tra me e la coppia alla panchina.

Non... non capisco. Perché Dana parlava di me con tanta cattiveria? Perché ridevano? Perché... perché... oh, no. Niente lacrime. Non adesso, almeno. Arriva a casa, Shelly, e ti farai uno di quei pianti che non finiscono più, e magari poi incomincerai a rileggere per l'ennesima volta uno dei tuoi libri preferiti. Ma ora non piangere. Sono ancora troppo vicini. Troppo vi...

“Ahi! Ma che...” Scrollo il capo, intontita, e mi accorgo di essere finita a terra. La mia borsa, che sarebbe più esatto chiamare sacca, è poco più in là, con il contenuto che si affaccia dai bordi consunti. Il portafoglio, le chiavi di casa, un libro tascabile...

“...ehi?” Sento una voce chiamarmi dall'alto. Una voce maschile, da ragazzo.

Oh mio Dio.

È successo. Finalmente è successo.

Alzo lo sguardo, ma nella confusione della botta mi sono caduti gli occhiali e vedo solo una massa di capelli scuri intorno ad una macchia rosa. Stupida miopia...

Ma cosa importa! È successo, dopo anni che aspettavo l'incontro della mia vita è avvenuto, proprio come nei miei sogni. Ora mi aiuterà ad alzarmi, mi raccoglierà la borsa e per scusarsi mi inviterà... ci sono bar qui vicino? Oh beh, non sarà un problema trovarne uno, no?

Rimango là, in trepida attesa di una mano forte che mi sollevi. Ma non arriva nessuna mano, o perlomeno non la vedo. Ma ecco, il ragazzo fa un passo avanti, mi guarda fisso e...

“Ma dico, sei cretina?? Dove diavolo stavi guardando?”

Doccia gelata. Sbatto le palpebre. “...eh?”

“Ma guarda un po' che imbecille! Mi hai fatto cadere tutti gli spartiti... e ora come faccio? Tra poco ho lezione! Ma perché dovevo imbattermi in un'imbranata del genere proprio ora?” esclama in una sorta di monologo.

Lo fisso senza proferire parola, disorientata. E anche un po' scocciata, a dir la verità. Insomma, che modi sono di comportarsi con una ragazza?!

Però... insomma, magari dovrei dargli un'altra occasione. Dopotutto è l'uomo del destino, deve solo essere un po' confuso! Magari ricordandogli i suoi doveri...

“Guarda...” esordisco, cercando di mettere a fuoco i suoi lineamenti “Forse la botta ti ha un po' confuso le idee. Sai, non dovresti insultarmi così... dovresti... non so, invitarmi al bar, chiedermi scusa... cose così!” concludo con un sorriso incoraggiante. Mentre parlavo ho ritrovato gli occhiali, e finalmente riesco a vedere in viso il ragazzo in questione.

Ma prima ancora di poter analizzare il suo aspetto, vedo la sua espressione attonita mutarsi velocemente in una smorfia di perplessità ed infine lui, il mio salvatore, l'uomo del destino scoppia in una fragorosa risata, ruvida e urticante come un carta vetrata sulla pelle.

“Dico, ma sei tutta matta, tu? Non siamo mica in un film per ragazze... guarda in faccia la realtà, imbranata! Ed invece di blaterare altre sciocchezze, aiutami a raccogliere le mie cose, almeno ripari in qualche modo il disastro che hai combinato!”

Sono... allibita. Sì, allibita, scioccata, sconvolta, stupefatta e tutti i sinonimi che vi possano venire in mente. Non... non è così che le cose si dovevano svolgere!! In tutti i film che si rispettino, lui è un gentiluomo, non un... cafone, maleducato, senza alcun rispetto per le normali regole di comportamento!

Sto quasi per considerare l'idea che il ragazzo sia una causa persa, quando un suo urlo disperato attrae la mia attenzione.

“I MIEI SPARTITI!!!”

“Toh, guarda, sono caduti in una pozzanghera! Effettivamente stamattina ha piovuto, prima che venisse fuori questo splendido sole, ideale per una passeggiata a due...” aggiungo, in tono vagamente allusivo “Ma comunque quei fogli a cui sembri tenere tanto si possono recuperare, dai, non c'è bisogno di fare tante storie... piuttosto, tornando al discorso di prima, tu dovresti...”

Il ragazzo di volta verso di me, letteralmente furioso. Faccio un passo indietro, allarmata.

“Come hai il coraggio di dire una cosa simile quando sei tu la causa di tutto questo??”

Oh-oh. Qui le cose si mettono male. Sembra davvero arrabbiato, e soprattutto pare non dia importanza ad alcun tipo di cavalleria. Da un soggetto del genere non sai mai cosa aspettarti. E se ora mi picchiasse? Meglio andar via alla svelta!

Faccio per allontanarmi, ma mi inchioda con lo sguardo. “Dove credi di andare, tu?” mi fa, minaccioso “Ora li raccogli uno ad uno, li pulisci, li fai asciugare e poi me li riporti. Chiaro?”

“Che cosa?” esclamo allibita “E perché mai dovrei fare una cosa del genere?”

“Mi pare ovvio. Tu mi sei venuta addosso, facendoli cadere. Chi rompe paga, bella mia! Assumiti le tue responsabilità” risponde con un sorrisetto irritante.

Proprio lui mi viene a parlare di responsabilità! Lui che è contravvenuto punto per punto al suo ruolo! Tuttavia non ho il coraggio di contraddirlo. Annuisco a testa bassa.

“Bene” commenta il cafone soddisfatto “Allora mi raccomando, li rivoglio tra un'ora, portali in quel negozio laggiù, in fondo alla via, Music Shop... puntuale” aggiunge, facendole un occhiolino e cominciando ad andarsene.

Okay. Music Shop. Tra un'ora. Ehi, però... “A-aspetta!” esclamo, agguantandolo per un braccio.

“Mmh?” Il ragazzo si volta, con un'espressione meno ostile di prima. Evidentemente sapere che i suoi stupidi spartiti sono al sicuro lo rende meno maleducato!

“Di...di chi devo chiedere quando porterò questi fogli al negozio?”

“Ops! Hai ragione” Si dà una botta sulla fronte, ridendo. “Chiedi di Chris”

“Chris e basta?”

“Sì, loro mi conoscono” E dopo avermi rivolto una specie di saluto militare se ne va, confondendosi tra la folla.

Rimango a fissarlo per qualche istante, spiazzata. Che...che tipo! Che comportamento è mai questo? Come...come osa trattarmi così? E io che gli sto anche raccogliendo questi stupidi fogli da una fetida pozzanghera! Quasi quasi glieli lascerei qui, almeno impara!

Beh, certo che però, dopotutto... insomma, è vero che sono caduti per colpa mia. E anche se lui è un cafone, questo non vuol dire che debba esserlo anche io. No?

Convinta dal mio ragionamento, e intimamente anche dalla paura di un eventuale vendetta di questo ragazzo senza educazione, raccolgo i fogli finché non mi ritrovo tra le braccia un plico sudicio e sgocciolante.

Me ne vado a casa, sbuffando. Mi ci vorrà un'eternità per asciugare questa robaccia... non si legge neanche bene, poi, ha una scrittura da gallina quel cafone!

Alzo gli occhi al cielo. Mesà che mi toccherà ricopiarli, sono così bagnati che è già un miracolo se si leggono ancora!
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (59 voti, 89 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 89 commenti
Rif.Capitolo: 18
bry-13 - Voto:
25/01/11 18:40
WOW *_*
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Rif.Capitolo: 1
scrittriceinerba - Voto:
23/01/11 14:02
SINCERAMENTE,SONO RIMASTA SENZA PAROLE,POTREI TROVARE UN SACCO DI AGGETTIVI POSITIVI,MA NESSUNO DI QUESTI è ABBASTANZA AZZECCATO PER QUESTA STORIA...CONTINUA COSì,HO UN BISOGNO PATOLOGICO DEI NUOVI CAPITOLI^^
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Rif.Capitolo: 1
mangaka91
21/01/11 17:32
wow, è bello trovare lettori anche a storia inoltrata... :)
Grazie dei complimenti, il nuovo capitolo (l'ultimo, ahimé, a parte l'epilogo) è già scritto e verrà pubblicato a breve! :)
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Rif.Capitolo: 17
ginger84 - Voto:
21/01/11 10:49
stupendo, fantastico, bellissimo, ti prego ti prego ti prego continua al più presto, sto morendo di curiosità, scrivi veramente molto bene, la tua storia mi piace tantissimo xD
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Rif.Capitolo: 16
scrittriceinerba - Voto:
12/01/11 15:55
BELLISSIMO,SEI BRAVISSIMA A SCRIVERE,CONTINUA COSì,CONFIDIAMO TUTTI IN TE^^
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Rif.Capitolo: 16
isa94 - Voto:
08/01/11 16:24
Bellissimaaaaaaaa!!
comunque mi ritrovo un pò in quella ragazza....per molti suoi atteggiamenti!!
spero aggiorni presto!!
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Rif.Capitolo: 10
scrittriceinerba - Voto:
14/12/10 21:02
GRAZIE A TE CHE CI FAI SOGNARE MENTRE LEGGIAMO QUESTA FF,E' SEMPLICEMENTE STUPENDA,POSTA PRESTO MI RACCOMANDO
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Rif.Capitolo: 1
mangaka91
14/12/10 20:55
Grazie mille!! è bello vedere che c'è chi mi supporta anche se sono un po' lenta con gli aggiornamenti!XD
Comunque ti posso assicurare che il prossimo capitolo è in preparazione! :)
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Rif.Capitolo: 15
scrittriceinerba - Voto:
03/12/10 16:18
OTTIMA FF,TI SEGUO DA SEMPRE.SPERO SOLO CHE AGGIORNI AL PIU PRESTO!E AUGURI X IL TEST!FACCI SAPERE!^_^
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Rif.Capitolo: 15
bry-13 - Voto:
11/08/10 20:41
non ti preoccupare!
In bocca al lupo!!! ^^
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