PUNTI DI VISTA - Capitolo 1° -
Che strana sensazione veder passare la gente, di fretta, chiusa nei suoi cappotti scuri, sul marciapiede, vicino a me; mi scavalcano e nemmeno si chiedono perché ci sia qualcuno sdraiato proprio lì, a tendergli una trappola per farli arrivare in ritardo al lavoro. Ogni tanto qualcuno sbircia da sotto il cappello calcato sul viso, altri mi rivolgono sguardi strabuzzati, forse qualcuno pensa che sia pazza, ma nessuno si ferma a chiedere se ho bisogno d'aiuto, cosa ci fa una ragazza della mia età qui sdraiata a perder tempo. Poi succede, qualcuno si ferma, ma non lo vedo, mi fa ombra, e il sole non mi riscalda più il viso accarezzato da un freddo pungente. Giro la testa e osservo le sue scarpe, poi una testa fa capolino dal limite del mio campo visivo Che ci fa qui?? Ha un ghigno sghembo e divertito, mi guarda per un attimo e poi si decide a parlare cosa sto facendo? Semplice, volevo cambiare punto di vista, e ho deciso di sdraiarmi, per vedere un po' com'è il mondo frettoloso e imbiancato da questa prospettiva. Inaspettatamente soppesa per un attimo le mie parole, sorride e si stende di fianco a me, pensa che sia una buona idea e vuole farmi compagnia non so quanti siamo rimasti così, ma è bello, siamo uno accanto all'altra, in silenzio a osservare tutto ciò che succede, la sua mano grande e tiepida prende la mia per scaldarla un po' poi mi guarda, si alza e mi chiede se voglio cambiare prospettiva, ce ne sono tante...Ci sto ancora pensando è già s'è piegato su di me e mi ha sollevata gentilmente; sono tutta intirizzita, ma col suo aiuto mi arrampico sulle sue spalle forti e partiamo aveva ragione, anche questo punto di vista è interessante; mi porta a fare un giro per la città, a volte confrontiamo le nostre due diverse percezioni del mondo ora la gente sembra accorgersi di noi, siamo molto alti insieme, e ci guardano stralunati, un po' stupiti, ma poi scrollano la testa e proseguono il loro cammino seguendo il filo tortuoso dei loro pensieri per oggi abbiamo visto abbastanza, mi riposa delicatamente a terra, come se fossi un prezioso oggetto di vetro da maneggiare con cautela, poi mi riprende la mano e passeggiamo un po' in silenzio, rimuginando su ciò che cambia da prospettive diverse ha il naso rosso dal freddo e i nostri respiri si condensano in nuvolette di fumo davanti a noi, ma la sua mano è sempre calda una scintilla rossa in un mondo gelido e blu, lì, tra i nostri palmi |
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Mi ha incuriosita il titolo, la mia curiosità è stata ripagata veramente bene.
Complimenti