IL CONFINE - Capitolo 1° -
Mare, acqua. Una distesa immota. Anni di lontananza. Mi raggomitolo in un angolo in sottocoperta, nascosto da un barile. Anni, anni. Sempre sul veliero, toccando terra solo per brevi istanti. Bordelli, volti di prostitute. Il mare è quasi ghiaccio. Anni, anni per mare. Sempre più lontani, senza mai ammainare le vele, nemmeno nella bufera, nemmeno nella tempesta, a sfidare gli dei, a sfidare gli uomini. No, non lo immaginavo, quando mi ero imbarcato, che mai più avrei visto mia madre. " il comandante é pazzo, e avanza nel peccato e il demone ch’é suo, adesso vuole mio (V. Capossela)." Noi sacrileghi, verso il confine, verso il confine. Se una nave deve raggiungere per prima il confine, dove si tuffa il sole per morire, solo la nostra. Nessuna ribellione, nessun incubo. Ghiaccio ed acqua, e l'acqua nei barili è solo una goccia, per 20 persone. L'ultimo è morto ieri, ha bevuto l'acqua che gli stillava dai polsi, sangue vivo, pulsante, fino a morire soffocato. La nave inizia ad andare più veloce, fila più veloce, quasi sospinta da un demone, verso il punto dove il sole si tuffa la sera. Me ne accorgo io in sottocoperta. Il destino è segnato, il destino dei dannati che sfidarono la sorte. Acqua, solo una goccia d'acqua, per questa arsura, per lavare via i nostri peccati, i nostri incubi. Non posso invocare gli dei, non posso invocare gli uomini. Morte nel deserto, morte nel ghiaccio, dove il sole non cala mai... |
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_hell_boy_ membro ufficiale del club "Fermiamo la vena creativa (?) di renjimeira12 (e altri biNbiminchia va).
Ashu supercazzola a tutti.