I –“LA STANZA BUIA. DESIDERIO (PRIMA PARTE).” - Capitolo 1° -
Un leggero rumore mette tutti i miei sensi all’erta. Cerco di guardare attraverso l’oscurità, verso l’entrata della mia stanza. Uno spiraglio di luce invade per un attimo l’etere oscuro, mi abbaglia. Qualcuno entra e richiude la porta. Poi tutto torna scuro. Sospiro e mi faccio ricadere sul letto.
“Come mai sei qui?” Ascolto i passi di mio fratello avvicinarsi, finché non sento un leggero peso vicino a me. Tom si è seduto sul mio letto. “Non avevo più voglia di stare con quella.” Annuisco. Anche se è buio, so che capisce.
Poi, d’un tratto, sento la sua mano sfiorarmi la guancia, è solo un tocco leggerissimo, come avesse paura di frantumarmi in mille pezzi. Le sue dita scendono lentamente, mi accarezzano lievemente la mascella, per abbassarsi ancora e passare a rasentare la mia gola. Sposto la mia testa un po’ indietro, offrendogli tutto il collo per lasciargli ancora più spazio da toccare.
“Hai la pelle così vellutata, Bill.” La sua voce è roca e rende le sue parole un lieve sussurro. Chiudo gli occhi, mentre dei brividi mi scendono lungo la schiena. “Avevi detto che stasera esistevi soltanto per le tue troie.”, gli dico. La mano di Tom abbandona il mio collo, soltanto per ritornare ad accarezzare la mia guancia con l’indice. “Avevo.” Un sospiro più forte degli altri lascia la mia bocca. Poi mi muovo indietro, sottraendomi al suo tocco. “Non sono a disposizione ogni qual volta tu hai voglia di me.” Lui resta immobile alcuni istanti, poi si muove più in avanti sul letto, facendolo scricchiolare appena, si protende verso di me. Sento il suo fiato soffiarmi sulle labbra, è incredibilmente vicino. “Io ho sempre voglia di te.”, mi dice con la stessa voce rauca e bassa. Mi fa impazzire questo suo tono, ma non stanotte. “Allora potrai aspettare domani.” Chi vuole concedersi facilmente e subito è condannato a non avere nessuno a cui donarsi, prima o poi.
Le nostre labbra si toccano impercettibilmente, talmente piano che forse solo la mia immaginazione me lo fa sembrare. Sento la sua mano che mi passa fra i capelli, lentamente. Poi lui si allontana da me, alzandosi dal letto. “Aspetterò domani.” Passi che se ne vanno, spiraglio di luce, la porta che si richiude e il ritorno dell’oscurità e del silenzio.
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ko-ko
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sarettalovesmu
Eh guarda adesso sto aspettando i soldi da Armani per la pubblicità che gli ho fatto xD
Kokakola: Ti capisco benissimo e so che la fine di questa ff può risultare inaspettata e troppo fulminea, ma credimi, è un effetto voluto. Poteva essere anche una grande One-shot, ma ho preferito dare un titolo ad ogni cambio di scena e quindi dividerla in capitoli. L'unica cosa che non condivido su quello che hai detto, è chiamare questo racconto un "grande PWP", perché non era assolutamente l'effetto che voleva dare e non penso che si possa cosiderare tale un racconto dove una trama c'è, bisogna solo leggerla fra le righe. Comunque, grazie per il commento molto esaustivo e per avermi trasmesso il tuo parere.^^
Cryforthemoon: Grazie mille, davvero. E' proprio nel descrivere le sensazioni dei personaggi, secondo me, che una storia riguardante un rapporto così si crea e non cade nel banale. Ogni persona poi può dare un'interpretazione diversa al carattere dei personaggi, ma è importante riuscire a comunicare le loro emozioni, ed è proprio quello che ho cercato di fare io. ^^
Cry
kokakola
Per quanto riguarda le piccole cosette di cui parlavo sopra: un Tom che si riferisce alle fan dicendo 'sembrano spuntare dal nulla come le primule fioriscono su di un prato primaverile'.
? XD Senza dubbio una metafora poetica, ma completamente fuori luogo. Non penso che Tom userebbe mai un'espressione del genere.
Spero che tu non prenda male questo commento non prettamente positivo, che vuole essere solo un'espressione del mio personalissimo parere :]
g93m - Voto:
Complimenti.
Sei davvero bravissima.