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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: WHAT'S THE MATTER?
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shounen Ai
Autore: kokakola galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/06/2009 09:19:26

Puro fluff.
 
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- Capitolo 1° -



-Qual è il problema?-

Tom stava suonando la chitarra seduto scompostamente su una delle poltrone della sua stanza d’hotel, annuendo a nessuno in particolare, gli occhi chiusi e la faccia di chi sembra perso in un'altra dimensione.

Era sempre così per Tom, quando sfiorava le corde: semplicemente entrava in un stato di totale tranquillità e registrava solo parzialmente ciò che succedeva intorno lui.
Le note che riempivano la stanza, senza un vero ritmo o successione definita, erano un toccasana per le sue orecchie stufe della musica ad alto volume e delle grida isteriche di migliaia e migliaia di ragazzine impazzite.

Il sole pomeridiano entrava dall'ampia finestra del salottino, dando all’ambiente un’aria più accogliente e famigliare. Si era liberato di cappello e fascia non appena aveva messo piede in camera e non avrebbe saputo dire da quanto tempo fosse in quella posizione, perso nella sua musica, nel movimento delle sue dita esperte sull’oggetto della sua passione.

Non sapeva nemmeno dire con certezza da quanto tempo avesse iniziato ad avvertire la presenza di Bill nella stanza. Non aveva percepito l’aprirsi della porta. Nemmeno il suo bussare sul legno scuro –ammesso che il suo gemello si fosse preoccupato di farlo, cosa che accadeva raramente.

Lo aveva saputo semplicemente quando aveva avvertito i suoi occhi nocciola fissi su di lui. Perchè lui sapeva sempre quando Bill lo stava guardando. Lo sentiva attraverso un brivido più forte degli altri quando stava sul palco. Lo percepiva tramite una scarica elettrica durante le interviste. Lo capiva quando sentiva calore provenire da un punto indefinito dalle parti dello stomaco, come in quel momento. E sapeva sempre perfettamente in che direzione girarsi.

Probabilmente ora suo fratello aveva quello sguardo adorante e infantile che non aveva perso con gli anni, quando ancora vivevano a Loitche e passavano ore semplicemente abbandonati sul letto, lui intento a strimpellare qualche motivetto dei cartoni animati e Bill assorto nel fissarlo, ammirando ogni suo piccolo movimento.

Sorrise percependo l’imbarazzo di Bill che aveva preso a dimenarsi sul materasso su cui era seduto tossicchiando, rendendosi conto di essere stato colto in fragrante.
Tuttavia, Tom non si disturbò ad aprire gli occhi per osservarlo tingersi lentamente di rosso e farsi una sonora risata. No. Continuò semplicemente a suonare, dopo aver posto quella piccola domanda. Perché se suo fratello si trovava lì doveva per forza essere successo qualcosa. Forse aveva avuto una discussione più seria delle altre con David, o era preoccupato per qualche soundcheck, oppure semplicemente voleva una mano con le valige.

Perché per ogni sciocchezza, Bill non esitava ad andare da lui e chiedergli aiuto. Si supportavano l’un l’altro ed entrambi sapevano che quella –forse eccessiva- dipendenza l’uno dall’altro era solo un tentativo in più di passare del tempo insieme. Era un tacito accordo stipulato così tanto tempo addietro che nessuno dei due si ricordava nemmeno quando di preciso. E non si erano ancora stufati di starsi accanto a vicenda. Non si erano stufati di quel calore famigliare che avvertivano bruciare dentro i loro corpi ogni volta che si abbracciavano timidamente. Era terribile per entrambi quando quel calore veniva a mancare. Era come perdere un pezzo di se stessi, e in qualsiasi momento sentivi la tristezza investirti con la forza di un’onda e il bisogno impellente di ritrovare il pezzo di te che ti mancava premere ferocemente.

Non importava quanto potevano ferirsi con parole e gesti, quanto male potessero provocare l’uno all’altro, perché non servivano parole per chiedersi scusa. Avveniva tutto automaticamente, con la semplicità di un sorriso sincero, e ogni torto era dimenticato.

Nessuno dei due aveva mai provato a dare un nome a questo legame che li univa. Non ne avevano mai sentito il bisogno.

-Tomi…mi… mi manca casa.- Tom aprì di scatto gli occhi per fissarli in quelli identici di suo fratello, smettendo di muovere le dita callose sulle corde. Lo osservò abbassare lentamente lo sguardo, imbarazzato dal silenzio che ora colmava la stanza. Bill prese a torturarsi l’orlo della maglietta attillata, piegando le labbra in una smorfia. –So che detto così sembra stupido e… beh, anche un po’ infantile. Ma mi manca veramente.- si azzardò a guardarlo di sottecchi mentre parlava e Tom inarcò un sopracciglio. –Mi manca mamma. Mi manca Gordon. Mi manca quell’idiota di Andreas e, anche se sembra impossibile, mi manca Scotty. Anche se mi lamento sempre perché sbava da far schifo e tutto il resto.- sospirò, riprendendo fiato.

Tom lo squadrò ancora per qualche attimo, poi l’espressione del suo viso si addolcì e, dopo aver posato con attenzione la chitarra al muro, fece cenno a Bill di sedersi sulle sue ginocchia.
Potè vedere gli occhi del gemello illuminarsi e brillare, senza lasciare altro spazio al dolore che ne riempiva le venature poco prima, e poi accoccolarsi fra le sue braccia. Ridacchiò leggermente mentre il respiro caldo di suo fratello gli scaldava la pelle sensibile del collo e il suo capo si posava sulla sua spalla. Mentre la cascata di capelli corvini gli solleticava appena la guancia, prese ad accarezzare la schiena di Bill da sopra la maglietta.

Gli lasciò una scia di baci leggeri dall’incavo della spalla all’angolo della bocca, osservandolo ridere con leggerezza e guardarlo raggiante con quei suoi enormi occhi liquidi e innocenti.
Gli sfiorò leggermente la guancia con una mano e sospirò.
–Ti manca casa, cucciolo?- chiese dolcemente.

Bill annuì in modo terribilmente infantile, sporgendo leggermente il labbro inferiore e corrugando le sopracciglia. Tom sorrise ancora, la sua mano che scivolava fra le ciocche morbide di Bill.
-Beh… Non dovrebbe. Ci sono qui io. Hai sempre una parte di casa con te.-
Bill lo guardò come se fosse sul punto di scoppiare a piangere, poi catturò le sue labbra in un bacio profondo e casto al tempo stesso. Dopo che si furono staccati, si guardarono ancora per alcuni secondi, senza proferire parola. Infine, Tom ruppe il silenzio:
-E se permetti, anche una delle migliori.-
Bill gli sferrò un piccolo pugno al braccio.
Tom rise.
E si baciarono.

 
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VOTO: (5 voti, 8 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 8 commenti
kokakola 21/06/09 18:50
Thanks <3
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sarettalovesmu - Voto: 21/06/09 14:41
Carina^^
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kokakola 20/06/09 23:56
Grazie a tutte ^^
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valy94 - Voto: 20/06/09 15:38
che bellaaaaaaaaaaa... sono quasi commossa..davvero i miei complimenti un bacio valy
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moon-stars-sun - Voto: 20/06/09 14:47
Complimenti è bellissima!! 0_0
Concordo con "pikkolagio": scrivi TROOOOPPO bene..
Un enorme bacione
Delia
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pikkolagio - Voto: 20/06/09 13:22
wow.. complimenti! è bellissimaaa!! Scrivi troppo benee XD brava ^^
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kokakola 20/06/09 12:56
<3 Grazie.
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topi - Voto: 20/06/09 12:33
che bella O_O sono a bocca aperta!! veramente brava!! i miei complimenti!!^^
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