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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: MANTELLINA VERDE
Genere: Commedia, Comico, Parodia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: chiakisama galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/06/2009 00:47:48

piccola parodia di capuccetto rosso cn i personaggi di inuyasha.
 
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- Capitolo 1° -

Allora questo testo è nato, in realtà, come tema d’italiano. Come credo che capirete leggendo questa è una parodia di Cappuccetto Rosso. L’ho completamente Inuyashizzata, anche se un certo personaggio non c’entra niente, ma vi permetterà di capire il nome del taglialegna.
Personaggi:
Mantellina Verde: Kagome Higurashi Il Lupo: Sesshomaru Il Monaco Maniaco: Miroku La nonna: la vecchia Kaede Il cagnolino nevrotico della nonna: Inuyasha Piero il taglialegna con una pelle di babbuino molto chic: Naraku
Shippo il demone volpe che fa scherzi a tutti: Shippo La donna che fa mettere a posto la testa al Monaco Maniaco: Sango
Il ciondolo che la nonna ha prestato a Mantellina Verde:
Shikon no Tama
Fabrizio de Andrè: Fabrizio de Andrè

Era una tranquilla mattina d’inizio estate, piena di sole e senza una nuvola nel cielo; gli uccellini gorgheggiavano nei loro nidi e Kagome (conosciuta anche col nome di Mantellina Verde, per gli amici MV, per via della divisa alla marinaretta, del suo liceo, che non toglieva mai) si stava recando da nonna Kaede per riportarle il ciondolo che le aveva prestato. Stava attraversando il bosco, attenta alle trappole che il piccolo demone volpe Shippo era abituato a creare per fare dei piccoli scherzi ad eventuali viandanti, quando … cadde lunga distesa grazie ad una grossa radice che non aveva visto. Rialzandosi sorridente (aveva solo quell’espressione) MV guardò verso l’albero proprietario della radice che l’aveva fatta cadere e vide un giovane con i capelli lunghi lunghi, bianchi bianchi e liiiiiiiiiiiiiiiisci lisci lisci lisci come la seta (attenzione non è una pubblicità!!) che dormiva beatamente con la schiena appoggiata al tronco. Rimase a guardarlo con espressione ebete finché questi non si svegliò e dopo un lungo, anzi lunghissimo, sbadiglio la guardò con occhi di ghiaccio dicendole: «Uff, ancora te?! Possibile che ovunque mi addormenti al mio risveglio ti ho sempre tra i piedi?». «Sono venuta a svegliarti!» gli rispose lei raggiante. Bisogna sapere che Mantellina Verde si era autonominata sveglia personale del ragazzo e ogni mattina prima dell’alba girava per tutto il bosco a cercarlo e quando lo trovava lo svegliava nel modo che conosciamo, inoltre doveva alzarsi molto presto e essere veloce nel cercarlo perché lui era un tipo mattiniero (in realtà non lo era per niente, anzi fosse stato per lui avrebbe dormito fin dopo mezzogiorno, solo che una certa ragazzina veniva ogni mattina a disturbarlo rovinandogli il sonno). Il ragazzo si alzò in piedi scuotendo dalla pelliccia candida kilometrica, che portava sulla spalla sinistra, delle foglie secche poi continuò: «Senti perché non riesci a farti entrare in quella stupida testolina che io Il Lupo (conosciuto anche come Lupo o più semplicemente IL) sono abbastanza grande per riuscire a svegliarmi da solo? Comunque … cosa ci fai da questa parte del bosco? È molto pericoloso avventurarsi qua dentro … » è per quello che ero venuto qui a dormire … ero sicuro di poter essere lasciato in pace!! Pensò. «Sto andando a trovare la nonna per riportarle la Shikon no Tama che mi aveva prestato tempo fa» e gli mostrò il piccolo gioiello che rifulgeva nella calda oscurità del sottobosco. Gli occhi di IL brillarono più fulgidi del ciondolo, ma dato che MV era intenta ad osservare degli uccellini che cantavano non vi fece caso, e cambiando completamente tono disse: «Mia cara! Permetti che ti accompagni, sai la strada è lunga e pericolosa: in questo bosco vive il Monaco Maniaco che appena vede una bella ragazza subito la ricopre di avances». Kagome accettò di buon grado felice di essere in compagnia e si incamminarono nel folto. Naturalmente la vera intenzione di Il Lupo era di rubarle il gioiello, che ondeggiava da una parte all’altra del suo collo, che, si dice, contenga quattro spiriti che esprimono qualsiasi desiderio tu voglia.
Mentre Mantellina saltellava in pieno stile “Heidi e le sue caprette” con la mantellina che svolazzava a destra e a manca, IL la guardava e pensava: Ma perché sto seguendo questa idiota? Ah già … devo fare colazione. Lei canticchiava e saltellava, lui pensava e gli brontolava la pancia: quanto avrebbe voluto affondare i denti in quella morbida, tenera, candida … ciambella della nonna (che sempre esce col buco!) appena sfornata nella grande villa nascosta al centro del labirinto verde. Perché? Credevate che volesse mangiare MV o la nonna? Solo perché veniva chiamato Lupo non voleva dire che fosse cannibale … anzi! E poi scusate … chi è che vorrebbe papparsi quella vecchia tutta rinsecchita e la nipote pelle e ossa? Di certo non lui. Vabbé torniamo alla nostra storia. Finalmente, dopo un lungo peregrinare, erano arrivati alla mastodontica villa con piscina dove abitava la nonna. Entrarono dal cancello d’oro 24 karati e si avviarono per il lungo e ombroso viale; dopo circa mezz’ora di camminata, o forse di più non si sa, incominciarono a intravedere la villa e dopo un’altra mezz’ora, finalmente, la raggiunsero. Stanchi, accaldati e con il fiatone si sedettero sul primo dei cento scalini che portavano all’ingresso, ma proprio in quel momento furono raggiunti da un frusciare di vesti e un turbine di rosso colorato si precipitò addosso alla ragazza che esclamò: «INUYASHA!!!! VIENI QUI BELLO!!!!» e gli grattò dietro alle orecchie; Oddio, anche il “cane” nevrotico della nonna ci doveva raggiungere pensò infastidito Il Lupo alla vista del fratello. In realtà Inuyasha era un uomo, ma come al maggiore gli avevano affibbiato il soprannome di cane e lui si era calato perfettamente nella parte. «Fratello, mi disgusti. Disonori la nostra nobile famiglia, comportati da “essere umano”!» gli disse freddamente IL; l’altro per tutta risposta gli abbaiò contro e fece pipì sui suoi nuovi stivaletti. Lupo si infuriò come una bestia (perché non gli erano costati poco) e sfoderando delle zanne degne di un lupo si avventò sul fratello. In un tripudio di gambe, braccia, pugni e capelli candidi (il tutto circondato da un nuvolone di polvere), ovviamente dei due fratelli, arrivò la nonna, con le mani tra i capelli, urlando: «NOOOOOOOOOOOOOOOOO! Mio adorato Lupo!! Cosa stai facendo? Mio amato cagnolino nevrotico! Se volevi una ciambella, che sempre esce col buco, bastavate che lo chiedevi!» poi si voltò verso la nostra eroina preferita che guardava la scena con il suo, solito, sorriso ebete persistente e le chiese: «Nipote! Perché non hai fatto niente per separarli? Lo sai che non voglio che rovinino i loro bellissimi capelli argentati!». Mentre i due litiganti … litigavano i terzi godevano: Kagome e la nonna si stavano sbafando tutte le ciambelle (che sempre escono col buco) che la vecchia aveva preparato; improvvisamente il combattimento si interruppe: uno sgradevole odore aveva raggiunto le froge dei due canidi. Si guardarono tutti e quattro negli occhi e all’unisono esclamarono: «PIERO IL TAGLIALEGNA!!». Per primo si presentò loro un odore di marcio e alcool da star male, poi arrivò una figura bianca che camminava sghemba. Quando fu abbastanza vicino si accorsero, che in realtà, indossava una lunga cappa costituita da una pelle bianca di babbuino che Inuyasha commentò con un fischio: «Molto chic!». «Senti, Piero, cosa vuoi?» chiese freddamente Il Lupo. Tra un singhiozzo e l’altro rispose: «La vecchia – hic – voglio che mi – hic – consegni – hic – la Shikon no Tama. Devo liberarmi – hic – di un cantante – hic – che odio – hic – ». «E chi sarebbe questo cantante?» chiese Mantellina, mentre Inuyasha e Sesshomaru (si avete capito! Il Lupo ha anche un nome!) tenevano la nonna per le vesti che voleva avventarsi addosso al taglialegna perché l’aveva chiamata vecchia. «Uh? – hic – il nome … non lo ricordo – hic – dovrebbe essere … Fabr … » fu interrotto da un tripudio di luci e fumo apparsi sul tetto della villa con piscina della nonna e una voce (fuoricampo) disse: «UN CULT PER VECCHI E GIOVANI! UN UOMO CHE NON MORIRà MAI! SIGNORE E SIGNORI (rullo di tamburi) FABRIZIO DE ANDRè!». Quattro flash comparvero in mezzo alla platea, mentre uno fumava. Per capire meglio bisogna sapere che la nonna, Mantellina, Inuyasha e Il Lupo erano fan sfegatati di quest’uomo, mentre Piero il taglialegna lo odiava … anche se nemmeno lui sapeva il motivo, proprio non lo sopportava. Intanto sul palco … Su una sedia da cantautore (quelle con le gambe lunghe lunghe) era seduto un cantautore molto famoso … Fabrizio de Andrè, appunto, con una chitarra in mano e iniziò: «Grazie, grazie. Foto e autografi dopo» sorrisino compiaciuto «comunque questa canzone la dedico a tutti coloro che sono presenti qui oggi» con uno sguardo abbracciò il pubblico «soprattutto a tutti quelli che indossano una pelle di babbuino molto chic» disse ammiccando verso il nostro taglialegna; dopo di che iniziò a cantare con un brano molto apprezzato dal pubblico (tranne uno ovviamente): Creuza de Ma, una stupenda canzone in sardo. Mentre Inuyasha e company facevano la ola con le fiammelle degli accendini e intonando il coretto di Bocca di Rosa, Piero si stava apprestando a salire sul tetto in modo tale da asfissiare il povero Fabrizio con la sua puzza quando il noto cantante incominciò a urlare nel microfono: «Fermati Piero, fermati adesso lascia che il vento ti passi un po’ addosso perché adesso se tu mi asfissi più non avrò i capelli lissi». Piero, ovviamente, non si fermò, asfissiando con il suo miasma il povero cantautore che scomparve in una nuvola di fumo. I quattro sorrisi smaglianti si trasformarono in quattro visi con intenzioni omicide e, quando il taglialegna (che non si era accorto di nulla) tornò da loro lo assalirono e con gli accendini diedero fuoco alla sua pelle di babbuino molto chic. Quando riuscì a liberarsi dalla cappa in fiamme incominciò il vero scontro: fu un’epica battaglia (stile boss finale di final fantasy) piena di colpi di scena e effetti luminosi e urli senza senso come «MEIDOU ZANGETSUA!!» oppure «DANZA DELLE LAME DI VENTO!!» (grazie all’intervento di Kagura. Ringraziamola per la piccola apparizione) lo scontro sembrava interminabile (stile partita di calcio di Captain Tsubasa: 200 puntate per 90 min di gioco) quando improvvisamente … «Fratello, sono costretto a cederti il posto. Senza un braccio mi sarà difficile uscire vincitore» disse Il Lupo al cagnolino nevrotico della nonna. Si, si bravo scemo. Stancati a sconfiggere sto taglialegna, così dopo sarà più facile per me farti fuori. Uahahahahahahahahahahah. Ovviamente Inuyasha non se lo fece ripetere due volte e, preso il posto del suo fratellone, iniziò ad agitare il suo supermegaiper gigante spadone (dono del padre) da una parte all’altra, creando enormi spostamenti d’aria che spazzarono via tutti gli alberi intorno alla villa. La battaglia stava ricominciando a essere epica quando, dopo che l’ultima fuga di gas di Piero si scontrò con l’ultimo attacco pieno di scintille di Inuyasha, il palazzo incominciò ad ardeggiare come un fiammifero. Il boscaiolo allora iniziò ad urlare: «NOOOOOOOOOOOOO! LA MIA PREZIOSA COLLEZIONE DI ACCETTE D’EPOCA!!! DEVO SALVARLE!!» e si lanciò all’interno della casa, sprezzante del pericolo, alla disperata ricerca delle scale dei sotterranei, che percorse scivolando sul corrimano, corse per il lungo corridoio, mentre di sopra incominciava a controllare tutto, e dopo circa 500 metri, campione olimpionico lui, afferrò un pesante martello con cui iniziò a colpire la parete alla sua destra, mentre dai piani alti provenivano rumori sempre più inquietanti di legno cigolante e distruzione. Finalmente riuscì a sfondare il muro e si infilò nel piccolo cunicolo al di là di esso. Ma non potevo metterle da qualche altra parte? NO! Questo mai! Che idiota che sono … pensò mentre procedeva a tentoni per il passaggio segreto. Intanto la nonna si stava disperando, strappandosi i capelli, per la sua bellissima villa che la sorella, una delle miko più ricche e famose, aveva costruito appositamente per lei; di sicuro non era triste per l’occhio che aveva perso durante lo scontro, no, tanto a che serve piangere sull’occhio perduto? C’è sempre l’altro! Alla fin della fiera c’erano questi risultati: due morti (il braccio di IL e l’occhio della nonna), un ferito (il cagnolino nevrotico della nonna aveva un enorme buco in pancia, ma nonostante questo riusciva a stare in piedi), un disperso (Piero il taglialegna non era ancora tornato) e un illeso (MV che era rimasta a guardare la scena come se fosse un film finendosi le ciambelle, che sempre escono col buco). I soccorsi tardarono ad arrivare, così per la villa non ci fu niente da fare: la dovettero ricoverare al Machebraviragazzi in terapia intensiva per ustioni di IV grado. La nonna andò ad abitare a casa del vicino, il Monaco Maniaco, che aveva messo la testa a posto sposandosi con una donna che sapeva il fatto suo, IL era andato a vivere in una specie di ospizio per feriti di guerra. Dopo qualche mese gli affibbiarono un compagno di stanza completamente ricoperto di bende perché era finito in un enorme incendio e ne era uscito appena in tempo. Trascorrevano il loro tempo a giocare a scacchi (avrebbero preferito un bella partita a briscoline, ma dato che Il Lupo aveva un solo braccio sarebbe risultato troppo complicato) e si raccontarono le rispettive storie; scoprirono così di conoscersi (infatti il bendato altri non era che il nostro amato Piero il taglialegna) divennero buoni amici e anche campioni di scacchi, talmente bravi da fare invidia al campione in carica russo. E il cagnolino nevrotico della nonna e Kagome? Loro avevano fatto una romanticissima fuga d’amore in quel delle Hawaii e sembrava che non avessero più voglia di tornarsene nei boschi lussureggianti di Tokyo.


 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
hinata92 21/06/09 11:23
XD fantastico!!! sono piegata in due ahahahahahah
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-hell-boy- - Voto: 20/06/09 12:03
Originale, ma secondo me scadente. Ok, sei riuscito/a ad incastrare discretamente Inuyasha con Cappuccetto Rosso; purtroppo la tua parodia è simpatica, ma non mi sono scompisciato della risate.
Passiamo alla premessa, che va scritta prima di -capitolo1°- con la presentazione dei personaggi da inviare al dipartimento di Criptologia per essere decifrata.
Le tue considerazioni personali, invece, puoi tranquillamente scriverle alla fine.
L'abbiamo capito tutti che è una parodia, però questo non significa che la trama debba mancare di coerenza; <<Kagome (conosciuta anche col nome di Mantellina Verde, per gli amici MV, per via della divisa alla marinaretta, del suo liceo, che non toglieva mai) si stava recando da nonna Kaede per riportarle il ciondolo che le aveva prestato.>> Prima dici che Kagome va dalla nonna <<Kagome (conosciuta anche col nome di Mantellina Verde, per gli amici MV, per via della divisa alla marinaretta, del suo liceo, che non toglieva mai) si stava recando da nonna Kaede per riportarle il ciondolo che le aveva prestato.>> Invece qua dici che va per svegliare Inuyasha.
<<inoltre doveva alzarsi molto presto e essere veloce nel cercarlo perché lui era un tipo mattiniero (in realtà non lo era per niente, anzi fosse stato per lui avrebbe dormito fin dopo mezzogiorno, solo che una certa ragazzina veniva ogni mattina a disturbarlo rovinandogli il sonno).>> E' un tipo mattiniero o no? Chiarisci.
Alla fine molte frasi mancano di impostazione e la forma lascia a desiderare. Tutto troppo frettoloso grazie alla scarsa punteggiatura. Troppe ripetizioni. Hai un vocabolario leggermente discreto, e in grammatica non sei così male. Ti dico solo: quando scrivi, cerca di mettere tutto in ordine, così anche il lettore potrà capire al meglio ciò che intendi trasmettere. Detto questo, spero che tu riesca a migliorarti, dato che un pizzico ti bravura ce l'hai.
P.S. L'abbiamo capito che le ciambelle vengono stranamente col buco, non c'è bisogno di scriverlo 4 volte.

Yes, na cann! ^_-
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