- Capitolo 1° -
Per Beatrice, la mia Beuzza
Quand’è che ci siamo conosciute noi due? Quasi non mi ricordo, sono passati solo sei mesi ma sembrano una vita.
Giusto, solo sei mesi, quando per il buon’umore del Signore hai decido di venire al Cologno Volley.
Perchè il Sesto mi stava stretto, è stata la tua risposta
Sei entrata con fare sicuro nella nostra palestra arrugginita, quella del giovedì e del venerdì.
Hai stretto la mano a tutte, anche a me, per poi andare in bagno e sistemarti la coda.
Mi hai incuriosita, fin da subito. Più che Chiara, lei era troppo esuberante, chiacchierona, quelle che non capisci se ci fanno o ci sono . Tu mi sembravi più timida e riservata, più o meno come me.
Diventammo subito amiche, incominciando con i palleggi per poi arrivare a parlare del mio ragazzo.
Un giorno ti dissi una frase che non so, ti fece innervosire.
-Bea, ma tu ti fai sempre la coda?
Mi avevi incenerita con lo sguardo
-Perché mi vedi solo a pallavolo- fu la sua risposta decisa
Quel dialogo di tre secondi, stupido e privo di sensi per molti, mi fece riflettere
Così decisi, la sera di carnevale, di chiederti se volevi venire al cinema con me.
Quando al telefono la tua risposta fu un sì convinto, esplosi dalla gioia.
Il film, devo ammetterlo, era orribile. Ma tanto noi parlavamo, e quella sera ho scoperto che potevi essere una delle mie migliori amiche.
Agli allenamenti, tre giorni ala settimana più partita il sabato o la domenica, arrivavi (e arrivi) sempre carica di entusiasmo. Fin quando, per tua sfortuna e anche nostra, ci cambiarono l’allenatore.
La Lia aveva l’università, e quindi arrivò Giancarlo, uno che ti è sempre stato sulle palle (perché è così) fin dal primo istante in cui hai incrociato il suo sguardo.
Non ti impegni, non hai voglia, erano le frasi sue che più ti infastidivano.
Fin quando un giorno, durante una partita contro il Pioltello, sul 2 a 2, Giancarlo ti ha cambiata, urlandoti in faccia assurdità.
Sì, assurdità, anche la Ezia l’ha detto: non ti poteva cambiare, stavi giocando benissimo e soprattutto non doveva urlarti in faccia in quel modo burbero.
Stavi scoppiando a piangere, quando ti sei rannicchiata di fianco a me sulla panchina e mi hai chiesto un fazzoletto
Da quel giorno tu Giancarlo lo odi, come odi i suoi allenamenti e i suoi atteggiamenti
E poi, quando ci mandavamo messaggi per parlare del più e del meno, quelli sì che erano divertenti.
A volte tu non mi rispondevi, ma io ci passavo sopra, convinta che non l’avessi sentito.
Ma poi finalmente, è arrivato Paestum, la nostra gita giù a Napoli con la società. Noi due in camera insieme, abbiamo insistito talmente tanto che alla fine ci hanno messe insieme. Partite, allenamenti, sveglia alle sei del mattino,gite, spiaggia, mare, vestiti in comune, una vera figata!!!
Però poi non so, è cambiato qualcosa. O forse niente, sono solo io che sono paranoica, ma mi trattavi come ruota di scorta.
All’improvviso hai fatto amicizia con Alessia e tutto il suo gruppo, che per sei mesi non ti avevano degnata, e non so, magari tu non te ne sei accorta, ma mi hai lasciata da parte.
Ti staccavi da me, la mia impressione era che ti servivo solo a prestarti le felpe.
Non sono gelosa, avrei solo voluto sentirmi dire fin dall’inizio che per te io non contavo più di tanto.
Finché ieri, arrivata al limite, ti ho risposto male, con una brutta offesa.
Lo so, adesso è anche un po’ colpa mia, ma ti prego Bea, torniamo a essere amiche come prima, perché mi manca la mia possibile terza migliore amica…
Ti voglio bene, ma tanto, tanto…
Grazie per le tue faccine e linguacce durante le partite, mi fai sempre ridere…
P.S. Cologno Volley a VITA!!!
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ciao marty!!!!!!!!