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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto Shippuden
Titolo Fanfic: .....HOPE....
Genere: Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, What if? (E se...)
Autore: madarauchiha galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/06/2009 21:09:00

LeeXTenXNeji) <<Il sensei è..>> TenTen scoppiò in lacrime.Neji guardò il compagno con l'espressione + triste mai apparsa sul suo volto.
 
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-CAPITOLO UNICO-
- Capitolo 1° -


Fanfic scritta di getto, non so come sia venuta e spetta a voi farmelo sapere con i commenti!




Rock Lee si trascinò fino alla porta della casa, lanciando un’occhiata veloce all’orologio sulla parete: le 5.00 del mattino.
Chi poteva essere a quell’ora?
Quando aprì la porta, si trovò davanti una TenTen con gli occhi arrossati e tristi e il viso pallidissimo. Accanto a lei, Neji Hyuga aveva un’espressione sofferente e lo sguardo corrucciato.
<<Lee…Gai-sensei è…>> La voce incredibilmente fragile della kunoichi sorprese il ragazzo dai capelli neri non poco.
<<Il sensei è…>> La ragazza non riuscì a continuare e scoppiò in lacrime.
Neji la strinse delicatamente a sé per tentare di consolarla e guardò il compagno di squadra con l’espressione più triste che Rock Lee avesse mai visto sul suo volto.
<<Lee, Gai-sensei è stato ucciso dai membri di Alba.>> La voce del genio Hyuga era impassibile mentre stringeva le braccia attorno alle spalle di TenTen che continuava a singhiozzare.
Rock Lee rimase pietrificato sulla soglia di casa.
MORTO.
Morto.
Morto.
Non poteva crederci…non voleva crederci.
Il suo maestro, chi gli aveva insegnato ad avere fiducia in se stesso e ad andare avanti qualsiasi cosa succedesse….se n’era andato.
O meglio, gli era stato strappato.
All’improvviso, si disse che doveva andare dal maestro.
A una velocità incredibile, oltrepassò Neji e TenTen, ripresa dalle lacrime, e scattò verso il palazzo dell’Hokage.
I suoi compagni lo seguirono gli sguardi tristi e comprensivi.

Rock Lee fece irruzione nel reparto della magione usata come ospedale, dove Neji gli aveva detto di andare.
Arrivò mentre una barella che trasportava una figura coperta da un lenzuolo bianco era condotta fuori da una stanza da un paio d’infermieri.
Tsunade, che li accompagnava, ordinò loro di fermarsi e fece per fermare Rock Lee che stava per alzare il lenzuolo dalla barella.
<<Rock Lee…meglio che tu non veda…>> Tsunade aveva mormorato la frase, ma era seriamente preoccupata della reazione del ragazzo alla vista dell’ormai cadavere del Sensei.

Nonostante ciò, il Chunin scostò la candida stoffa dal volto della figura e per un attimo neanche riconobbe il suo maestro di vita.
Il volto di Gai era devastato da ustioni gravi e, nonostante l’espressione serena che ora aveva sul volto, l’allievo poteva quasi sentire il dolore provato dal maestro quando gli erano state inflitte quelle orribili ferite.
<<Dopo l’ora di pranzo si terrà il funerale.>> La voce di Tsunade risvegliò il ninja dall’abisso di dolore in cui era crollato.
Rock Lee si limitò ad annuire mentre abbassava lentamente il lenzuolo sul volto, un tempo familiare –ora quasi sconosciuto – del suo maestro.
TenTen lo guardava dal fondo della stanza, nuove lacrime sul viso pallido.
Lo shinobi la raggiunse e insieme a Neji uscì dalla magione, diretti tutti e tre, per tacito accordo, alla casa di Rock Lee.

Camminavano per le vie ancora deserte di Konoha, in estremo silenzio.
TenTen era accanto a Rock Lee e gli stringeva la mano come per fargli sentire che non era da solo nel suo dolore. Neji era poco più indietro di loro, a testa bassa.
Non proferirono parola neanche quando arrivarono alla casa della giovane Bestia Verde di Konoha, e si sedettero nel salone ad aspettare.
Per tutta la mattinata rimasero in silenzio, a guardarsi a vicenda, cercando conforto semplicemente nella vicinanza dei compagni di squadra e di avventure.
L’unico movimento di tutta la loro silenziosa riunione fu quando, a metà mattinata, Neji scivolò nella cucina e preparò due thè che poi portò ai compagni. Rock Lee e TenTen ringraziarono con un semplice cenno del capo e il Jonin Hyuga si limitò a sedersi nuovamente sulla poltrona davanti ai divani sui quali stavano gli altri due ninja.
E, in silenzio continuavano ad aspettare, a tentare di accettare quella realtà triste: il loro maestro non sarebbe più stato con loro, per sfinirli con i suoi allenamenti massacranti né per congratularsi con loro per il lavoro svolto.
A malapena si accorsero delle persone che camminavano per le strade, chiedendosi perché l’Hokage li aveva convocati in piazza con urgenza.
E non si accorsero del tempo che scorreva veloce, fin troppo veloce.
Fu nuovamente Neji ad alzarsi dopo aver letto l’ora.
I compagni si alzarono dopo di lui e gli si affiancarono.
Uscirono dalla casa e si diressero verso la piazza davanti alla magione dell’Hokage, con passo lento ma deciso.

Davanti alla tomba ricoperta di nero c’erano già molte persone, ma tutti si fecero da parte per lasciar passare gli allievi.
I tre si trovarono così davanti alla foto sorridente del maestro.
Prima del tributo al caduto, c’era il discorso dei consiglieri.
E, mentre frasi sulla “grandezza d’animo” e “bontà infinita” di Gai Maito riecheggiavano nell’aria umida, Neji provò una grande voglia di riempire di botte quegli stupidi vecchi che erano i consiglieri.
Loro non sapevano nulla di Gai. Non sapevano quanto fosse tenace e perseverante né quanto, ma questo Neji non l’avrebbe mai ammesso, era riuscito a farsi voler bene dai suoi allievi con il suo sorriso d’incoraggiamento nelle situazioni che apparivano critiche.
In quel momento, al giovane Hyuga venne da ridere.
Perché un’altra cosa che i consiglieri non sapevano quanto Gai fosse matto da legare.
Lo spegnersi delle due voci aspre riscosse Neji dai suoi pensieri.
La bionda Ino Yamanaka si affiancò a Rock Lee e consegnò a ciascuno un fiore candido, per poi continuare il suo giro di distribuzione.
Il Team Gai si avvicinò alla tomba e posò i fiori, per poi allontanarsi dal gruppo di persone che a loro volta portavano quel piccolo tributo al ninja.

Lontani dalla folla, TenTen prese i suoi compagni per mano e sorrise debolmente sentendo che loro ricambiavano la stretta.
I tre alzarono lo sguardo al cielo.
<<Non ci arrenderemo mai. Grazie di tutto Sensei.>> Mormorarono tutti e tre insieme mentre l’ultima lacrima di TenTen le rotolava lungo la guancia e si perdeva nell’erba tenera di primavera.
La kunoichi strinse le mani dei compagni e concesse un sorriso luminoso e pieno di speranza a entrambi.
E in quel momento, i due ragazzi capirono.
Per quanto Rock Lee assomigliasse a Gai e per quanto Neji fosse testardo, era TenTen che li avrebbe aiutati ad andare avanti.
La sua speranza e la sua assoluta decisione in tutto quello che faceva erano identiche a quelle di Gai.
E, esattamente come il maestro prima di lei, TenTen avrebbe fatto in modo che Rock Lee e Neji non si arrendessero mai.



ANGOLO DEL PAZZO

COMMENTATE O SUBIRETE LE TORTURE CINESI!!!!!MUHAHAHAHAH



 
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VOTO: (1 voto, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
krikke 23/08/09 17:19
davvero carina!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

madarauchiha 17/06/09 14:04
grazie a tutti e due ^^ anche se..kary197..nn riesco a capire perchè ti piaccia..a me nn piace..
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

kary197 - Voto: 09/06/09 21:59
Cvoli è belissima balla storia è stupenda O_O
O__________________________O
Non so come ti sia venuta un idea così brillante!
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