MI CHIAMO ENNIE COLLINS.
- Capitolo 1° -
Salve a tutti!!! Eccomi con un altra fic. so che ne devo ancora finire due... Ma questa volta non scriverò una fic da sola! ma con marcascio95!! chissà cosa ne uscirà fuori.
Ci alterneremo nello scrivere i capitoli, io mi occuperò di quelli dispari e lui di quelli pari.
Poi un altra cosa... Ci saranno due personaggi principali, io racconterò il punto di vista della ragazza e lui quello del ragazzo.
Spero che questa nuova storia vi piaccia. Non ci saranno lotte o cose sovrannaturali, sarà la storia di due ragazzi...
(non pensate subito che sia una classica storia dove tutti e due si innamorano)
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La mattina è fredda e piovosa, buia, come ogni giorno della mia vita. Mi chiamo Ennie Collins, sono una normale liceale, o quasi. Sono sempre scontrosa con tutti, ed è per questo che non ho amiche, ma solo un paio di amici più grandi che non sono dei migliori, sto con loro solo per non emarginarmi completamente dal mondo. La mia famiglia è andata in sfascio da tempo, da quando mia madre è morta. Ho un fratello più piccolo di me, lui solo è capace di darmi la gioia, per lui farei di tutto, anzi, mi correggo, faccio di tutto. La nostra situazione economica fa schifo, e senza dire niente a mio padre e alla mia matrigna passo tutto il giorno a rubare e vendere cose che non mi appartengono. Tutto questo per il futuro di mio fratello, che non dovrà mai essere schifoso come il mio.
<< Ennie, mi accompagni a scuola? >> mi chiede Drake, il mio fratellino.
<< Vedi se papà può >> gli rispondo dolcemente accarezzandogli la testa e uscendo di casa con le cuffie a tutto volume.
Sta per cominciare un'altra giornata, e di sicuro non sarà meglio delle altre.
Passo tra la folla che non osa nemmeno sfiorarmi per paura di andare a finire in infermeria. Nessuno deve provare a toccarmi, se no gli spacco la faccia, e dentro questa scuola tutti tengono all’aspetto. Sono tutti belli e ricchi, invece io sono una ragazza che non fa parte di questo genere di mondo, sono povera e non mi curo come tutte le altre ragazze che si truccano. Sono così come sono. Con il mio cappellino di lana in testa che non fa fuori uscire nemmeno un capello e i miei occhi grigi che incutono terrore, e tutta vestita di nero avanzo.
Le ore di lezione sembra che non passino mai, mi alzo durante la spiegazione ed esco dalla classe. Ormai la professoressa non mi ferma nemmeno più, continua a fare lezione come se non esistessi, come se non esistessi… Finalmente respiro di nuovo, percorro il corridoio fino a quando non mi scontro con Near Drubble, il “re” della scuola, il più ricco, il più carino, così almeno dicono, il più fiero e rispettato di tutti.
<< Sta attento a dove metti i piedi bastardo! >> gli dico in tono di minaccia e con grande acidità.
<< Ennie Collins…>> dice ridendo << non pensavo che una ragazza come te girasse per la scuola, pensavo fossi una leggenda.>> mi guarda incredulo.
<< Invece no! Eccomi qui! Sorpreso? >> mi fingo interessata mentre lo scruto attentamente.
<< A dire la verità si! Non pensavo che il massimo orgoglio della scuola, cioè me, potesse incontrare il massimo disonore, che se non l’avessi capito sei tu.>> dice con un sorrisetto che mi da sui nervi, non riesco a controllarmi e lo spingo.
<< che cazzo fai?>> mi chiede un po’ spaventato. Questa volta sono io a sorridere, ma in un modo maligno.
<< Dammi il cellulare e tutti i soldi che hai!>> lo minaccio a bassa voce, i corridoi vuoti sono gli unici a vedere questa scena.
<< ok! Calmati ora!! >> nei suoi occhi riesco a scorgere la paura, questo mi diverte molto e mi fa venire quasi i brividi.
<< Ti ripeto: dammi il cellulare e tutti i soldi che hai qui.>> la mia voce risuona lungo il corridoio. Lui continua a non obbedirmi, << Muoviti! >> dalle parole si passa al coltellino che gli punto alla gola. Lui deglutisce velocemente e mi consegna le cose che gli ho chiesto.
<< Bravo fido! >> rido soddisfatta del bottino.
<< Eh no.. non finisce così.. >> dice in un sussurro, ma io sono più furba e agile di lui, non appena parla mi volto verso di lui e di nuovo gli punto il coltello alla gola.
<< Invece io dico che finisce qui! O questo bel faccino.. >> gli accarezzo il viso con la lama fredda del coltellino che scivola bene sulla faccia perfettamente liscia di Near. << …Te lo rovino!>>
Come è mio solito fare concludo gli “affari” avendo l’ultima parola, almeno così avevo sempre fatto.
<< Collins…. Tu non mi fai paura. Sei proprio a un infimo livello… Non vorrei mai essere come te.>> questa volta non sono io a concludere il discorso, Near rientra in classe e io ripenso alle parole che mi ha detto. Non gliela farò passare liscia. Può starne certo.
Vado in bagno, apro ogni porta per vedere se c’è qualcuno. Non c’è nessuno, perciò mi metto tranquilla a fumare in un angolo, se ripenso alle parole che mi ha detto quello stronzo mi salgono i nervi, come si permette di insultare me e il mio modo di vivere?
Dopotutto lui ha tutto! Ogni minima cavolata, giochi, soldi, una famiglia e magari anche un cane! In questa scuola nessuno sa cosa vuol dire essere costretti a rubare per andare avanti; nessuno si ferma a chiedermi se ho bisogno d’aiuto, ma anche se lo facessero risponderei di no. Non voglio che abbiano compassione di me e mi diano dei soldi, non getterò il mio nome così in basso. Io non ho bisogno di nessuno!
Scatta la ricreazione e tutti escono disordinatamente dalla classe, il bagno è sovraffollato da ragazze che si sistemano i capelli e chi si rifà il trucco. Tutte con i soldi in tasta, questa è un’opportunità da non farsi scappare, passo in mezzo alla folla e sfilo loro i soldi senza che se ne accorgano.
Esco dal bagno con un ghigno disegnato in volto, ed eccolo lì, di nuovo che appare di fronte a me: Near Drubble; ma questa volta non è solo. È insieme a tutti i suoi amici e alle sue amiche che lo seguono come fosse d’oro, come se avesse qualcosa di speciale. Invece io non ci vedo nulla di speciale.
Mi raggiungono Ed e Nick. Due miei amici che sono simili a me, siamo un gruppetto di teppisti, e io sono il capo ovviamente.
<< Andiamo >> dico ai due che mi seguono, insieme andiamo a mangiare un panino, ci sediamo al nostro tavolo, che viene evitato sempre da tutti.
<< Ti vedo piuttosto contenta oggi. >> mi dice Ed scrutandomi.
<< Possibile >> dico senza ascoltarlo, il mio sguardo è puntato su un ragazzino, un amico di Drubble, però diversamente da lui è piccolo e smilzo, senza muscoli, una facile preda.
<< A chi hai rubato? >> mi chiede curioso Nick.
<<…Near Drubble… >> dico a bassa voce.
<< Al re?? Ma sei pazza? >> mi chiede molto sorpreso Ed.
<< No! È stato un giochetto da ragazzi >> dico sorridendo.
<< Ennie! Ti sei messa contro il re! Sei impazzita?? >> mi chiedono insieme spaventati.
<< Perché avete così tanta paura? >> gli chiedo tranquilla.
<< Buona fortuna Ennie. Ne avrai bisogno. >> quelli che consideravo miei amici si alzano dal tavolo e se ne vanno via, e io, come sempre, rimango sola reprimendo le lacrime e andando avanti a testa alta, fiera di ciò che faccio, perché alla fine io non ho intenzioni malvagie, lo faccio solo per mio fratello Drake.
Anche questo giorno di scuola, vado verso l’uscita e vedo il re che mi guarda con uno sguardo minaccioso, io accetto la sfida e sorrido cattiva.
Si dovrà pentire di ciò che mi ha detto…
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Spero che in questo primo capitolo non ci siano errori!!
Un bacio da Hachi&Cascio!! (95 al quadrato!)
Commentate se volete!
(Il prossimo capitolo sarà scritto da Marcascio95)
BYE!!
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gogeta55 - Voto:
marcascio95
all\'inizio,quando mi sono messo a scrivere mi era venuta in mente solo l\'idea del testicolo,poi è nato tutto da lì XDXD
keiko94 - Voto:
ciao cascius! XD
PS: aggiorna le altre ff però picciotta <.<
una vasata **