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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: SUPERNATURAL
Titolo Fanfic: LIFE
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/06/2009 08:44:40

"Sono Irene Adler,appartengo alla razza degli “umanoidi” e questa è la mia storia."
 
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LIFE
- Capitolo 1° -

La vita.

Da un punto di vista religioso ho sentito dire che la vita è uno dei tanti meravigliosi doni di Dio, mentre da un punto di vista strettamente scientifico, una vita nasce dall’unione di un uomo e una donna che guidate da un sentimento chiamato amore decidono di far nascere una nuova vita.
Questa “vita” per nove mesi cresce nel ventre materno, cresce, si nutre, respira e addirittura scalcia come per far capire alla sua mamma che c’è anche lui e che niente e nessuno potrà mai infrangere questo profondo legame.
Purtroppo però nel mio caso la vita mi è stata donata in modo diverso, alquanto bizzarro e “macabro” allo stesso tempo; non ho mai conosciuto mia madre e mio padre, non ho vissuto un’infanzia e neanche sperimentato quell’età difficile che i libri definiscono adolescenza.
Sono stata creata in un laboratorio da un gruppo di scienziati incaricati di creare la “razza perfetta”, la persona che ha commissionato tale incarico ci ha ribattezzati “umanoidi” ed io sono una di loro.
Un numero tatuato a fuoco nella parte finale della schiena, mi ricorda ogni singolo giorno che io sono “una diversa”; tutte le volte che guardo quei maledetti numeri provo una sorta di squallido disgusto per me stessa e la mia persona.
Non dovrei.
In fin dei conti è solamente uno stupido tatuaggio, anche se non sono come le altre donne con la mia intelligenza e acume ho salvato la vita a centinaia di persone ridando loro il sorriso o nel caso dei bambini, la speranza di vivere un’infanzia felice…cosa che a me è stata negata, visto che io un’infanzia non l’ho mai avuta.
Noi umanoidi siamo stati creati in modo artificiale, ci sono stati tolti i sentimenti e l’unica cosa che siamo in grado di provare e un odio feroce, contro la razza umana. Io però credo di essermi “ribellata” a questa triste esistenza, il giorno in cui un uomo, John Winchester ha attivato la procedura di risveglio e rompendo la vasca in cui da quasi tre anni io dormivo, indotta in un sonno artificiale.
Avrebbe potuto uccidermi e porre fine così alla mia patetica esistenza, invece la pietà prese il sopravvento su di lui e così…in un certo senso mi “adottò”. Mi coinvolse nella sua battaglia personale contro demoni e spiriti, la mia intelligenza gli fu d’aiuto in molteplici situazioni ed io...capii che nonostante la mia diversità, potevo essere d’aiuto a molte persone, e tutte le volte che mi ringraziavano mi sentivo un po’ più normale.
Sono scampata alla morte per ben due volte, la prima quando John Winchester voleva uccidermi e la seconda quando ho subito un delicato trapianto di cuore. Per mesi non ho fatto altro che disperarmi, dicendo che quell’organo così importante avrebbe potuto salvare un’altra vita, magari quella di un bambino ma…in fondo, che senso aveva per me continuare a vivere, se non avrei mai potuto amare o peggio ancora avere una famiglia, in quanto il mio corpo non era in grado di generare la vita?!
Quando il Signor Winchester è morto ho visto per la prima volta la morte nella razza umana, e cosa significa la parola “sacrificio”. Ha sacrificato la sua vita per poter permettere ai suoi due figli di continuare a vivere; non dimenticherò mai quel giorno e la rabbia, per non essere stata capace di fare qualcosa per poterlo salvare.
Anche noi “umanoidi” possiamo morire sia di morte naturale oppure “indotta”, la vecchiaia muta il nostro corpo in modo più lento rispetto a quello dei comuni esseri umani; avrei dato questa mia “particolarità” per permettere all’uomo che mi aveva liberato di tornare in vita…ma cosa può la scienza genetica, contro qualcosa di mistico come un patto con un demone?!
Nulla.
Da quel giorno molte cose sono successe, io sono cambiata diventando sempre più “umana” e mischiandomi tra la gente comune insieme ad altri cinque “umanoidi” come me. Credevo che non sarei mai riuscita ad amare qualcuno, in quanto la mia razza era stata creata per non provare alcun tipo di sentimento ed emozione e invece…
Infine la scoperta.
Tre mesi fa ho scoperto di essere incinta, quando gli ho comunicato la notizia siamo rimasti entrambi senza parole. I medici mi hanno da subito sconsigliato di portare a termine la gravidanza, in quanto per una persona che ha subito un trapianto di cuore, rischia non solo di perdere il bambino ma anche la propria vita.
Sono disposta a correre questo rischio, pur di vedere mio figlio nascere, crescere e vivere quella vita che a me in parte è stata tolta; nel caso in cui non dovessi farcela, mia sorella Nora e lui si prenderanno cura del bambino.
E’ un maschio.
Di comune accordo abbiamo deciso di chiamarlo John, come il nonno, in quanto io gli devo moltissimo, perché mi ha salvato e tu poiché, con la sua morte hai finalmente capito quale genitore meraviglioso era stato.
A questo punto vi starete chiedendo chi sono, non è vero?

Sono Irene Adler,appartengo alla razza degli “umanoidi” e questa è la mia storia.
La storia di una vita.
La mia vita.
 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
dubhe93 - Voto: 04/06/09 13:53
bella.....e poi è bello il telefilm soprattutto sam!!!!
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