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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: UN TORNEO MISTERIOSO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: crikke galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/06/2003 18:44:45 (ultimo inserimento: 17/06/03)

l’odio, l’amicizia, l’amore, la gelosia... sentimenti fusi assieme che formeranno un’avventura fantastica. ankor + fantastika con altre 5 ragazze!
 
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AMORE AI PRIMI BOCCIOLI
- Capitolo 1° -

SAAALVEEE!!! Godetevi una mia fanfic su Beyblade, una fanfic come ne faccio di Solito! Buona lettura e.... COMMENTATE XDDDD



<<In un paesino quasi sperduto della Gran Bretagna ci sarà un torneo misterioso, pieno di insidie e pericoli vari. L’odio, l’amicizia, l’amore, la gelosia… sentimenti fusi assieme che formeranno un’avventura fantastica. Oltre ai bladers che conosciamo ci saranno altre 5 ragazze con la loro scuadra.>> Il Team delle Tenebre lesse attentamente le parole su quel foglietto.
-Guarda Blad! Guarda da chi è firmato!- lo avvertì Ozlav. C’era una parola in fondo, la firma di qualcuno. Blad abbassò gli occhi. Sussultò e lasciò cadere il foglio per terra.
-Ma… ma quello che c’è scritto…! No, non può essere vero!- esclamò impaurito.
-E se fosse solo uno scherzo?- suppose Kairone.
-Non è proprio possibile!- fece Jai. La scritta era chiara, e di sicuro nessuno si poteva essere sbagliato. Infatti finiva così:
<<…Destino>>

Dopo la battaglia in Russia, cosa sarà successo ai Demolition Boys? Non si sa nulla di certo se non che Vorkov gliel’ha date ai quei poveri ragazzi… Il presidente Hito Hiwatari, però, ha concesso alla Borg un’altra chanze. Ma di cosa si tratterà?

Andrew Mc Gregor stava camminando per le vie di Tremenheere, in Cornovaglia. “L’angolo più remoto della Cornovaglia, figliolo. Un paradiso in terra! Un antico maniero elisabettiano con vista sulla baia!” la aveva definito suo padre (non so se esiste davvero, ma credo di sì! In più non so neanche se è in riva al mare! Comunque facciamo di sì, okey? L’ho ripreso da un libro… N.D. Crikke). Infatti il padre di Andrew voleva organizzare un torneo di Beyblade proprio in quel posto quasi sperduto della Gran Bretagna!
Ma il ragazzo era pensieroso per fatti suoi.
C’era una ragazza nella sua testa che non riusciva a spiccicarsi dalla mente.
Era sulla scogliera di quel paese. Era il tramonto. La scogliera era deserta, anche perché proprietà di suo padre.
Il vento gli scompigliava i capelli e i ricordi gli riaffiorarono nella mente. Esattamente un mese prima, ad Aprile, l’11 di Aprile, aveva dovuto dire addio alla persona a lui più cara.
-Selen…- sussurrò. Poi si voltò e, con le mani in tasca, si diresse a casa.

Selen scrollò infastidita la testa: le fischiavano le orecchie.
-Caspita! Qualcuno mi pensa!- esclamò infastidita.
-Qual è la prima lettera che ti viene in mente?- chiese Cristina, mentre si pettinava i capelli.
-La lettera A!- esclamò la ragazza.
-Allora, qual è il nome che ti viene in mente che comincia per A?- chiese, invece, Daniela.
-Andrew… Oh Andrew, dove sei adesso?- si chiese disperata Selen, buttandosi nel letto. Cristina e Daniela si avvicinarono a lei, insieme a Marta e Roberta.
-Su… l’hai abbandonato da poco più di un mese! Come puoi pretendere di dimenticarlo?- fece Roberta, per consolarla.
-Oh amiche mie… non mi pento di essere con voi ma… mi manca così tanto!- pianse la povera ragazza inglese.
Daniela, Cristina, Marta e Roberta erano le componenti della squadra di beyblade che è famosa per tutta Italia col nome di “Light Girl”.
Selen non combatte, analizza gli avversari con un computer portatile decisamente più avanzato di quello di Kappa.
La quattro ragazze non si facevano conoscere con i loro veri nomi, ma con dei soprannomi: Cristina era Crikke (Salve! Eheheh! Non potevo mica mancare! Anche se è una mia copia. N.D. Crikke), Daniela era Dany, Roberta era Roby e Marta era chiamata Mar. Come dovreste aver intuito, le ragazze erano in Italia, a Roma precisamente, ed erano amiche di Gianni. Soprattutto Roby lo era.
Il gruppo si stava preparando proprio per un appuntamento con il blader italiano dei Majestics.
-Allora raga, siamo pronte?- chiese Crikke.
-Certo che sì!- esclamò Mar.
-Bene, possiamo andare da Gianni!- fece Selen.

Gianni era in un ristorante/pizzeria molto bello chiamato “Roma, casa mia”, appena aperto. C’erano posti sia fuori che dentro, ma come si stava fuori era una meraviglia assoluta. Era sera. Il piccolo spicchio di luna in cielo non illuminava gran che, ma i lampioni erano tutti accesi e formavano un’atmosfera meravigliosa. Le stelle brillavano in cielo come diamanti. Era tutto splendido quella sera.
Il ragazzo guardò il suo orologio. Non era mai stato il suo forte avere pazienza. In più il fatto di essere solo ad un tavolo, da sei oltretutto, lo metteva a disagio.
-Ehi Giannino!- esclamò amichevolmente Roby.
-Roby, Crikke, Dany, Mar, Selen, finalmente!- fece il ragazzo.
-Scusa, ma abbiamo avuto un problema con il make-up e abbiamo tardato!- si scusò Selen.
-Però siamo arrivate!- fece Crikke.
-Bene ragazze, sedetevi, ho già ordinato la cena per tutte!- esclamò Gianni.

Dopo il primo, a base di penne al pomodoro e maltagliati arrivò il secondo, a base di pizza. Per Crikke e Gianni margherita, per Roby ai funghi, per Selen e Mar ai quattro formaggi e per Dany… un calzone con tripla mozzarella, salame, prosciutto, funghi misti, carciofi e pomodorini sopra il tutto (come mai mi ricorda qualcuno? A voi no? N.D. Crikke).
-Allora ragazze, vorrete sapere perché vi ho invitate a cena!- esclamò Gianni.
-Non per far colpo su di noi?- chiese, stupita, Selen.
-Ehi! Ma come mi immagini? Un maniaco?- chiese il ragazzo.
-A sentir parlare Andrew tu non puoi far a meno di corteggiatrici!- rispose la ragazza inglese.
-A sentir parlare Andrew? Ehi ragazze, mi sono perso qualcosa?- domandò il ragazzo.
-Oh sì, la signorina Selen Dobbs stava quasi per fidanzarsi con Andrew Mc Gregor!- esclamò Crikke.
-Tu per fare pettegolezzi, sei la migliore, ma perché non ti cuci quella bocca ogni tanto?- fece Selen, rossa come un pomodoro.
-Tanto me l’avrebbe comunque detto Andrew!- disse Gianni, scrollando le spalle. La ragazza inglese mugolò qualcosa e mise in bocca un pezzo di pizza.
-Ehi, ti ho mai detto che io sono di origini giapponesi?- esclamò Dany.
-Davvero?- chiese il ragazzo.
-Certo! Daniela, Asuka Kinomiya (AAAH! Ecco perché mi pareva familiare! Riconosciuta? No? Eppure il cognome di suo fratello è nella mia fic “Tre anime uccise dal destino” N.D. Crikke). Mia madre era venuta in Italia con mio padre per divertimento. Volevano che io nascessi lì. Ma quando stavo per nascere mia madre era intrappolata nel taxi insieme a mio padre e alla nostra guida. Comunque la guida, di nome Daniela, era anche un’infermiera che ci faceva da accompagnatrice per far piacere a sua sorella malata. Io nacqui grazie a lei e mia madre mi mise il nome di quella ragazza tanto gentile. Poi il secondo nome è quello di mia nonna e il cognome di mio papy. Fine!- esclamò la ragazza.
-Kinomiya, Kinomiya… dov’è che l’ho risentito sto Kinomiya?- si chiese Gianni.
-Insomma, abbiamo dilungato, perché ci hai chiamato?- chiese Roby
-Ci sarà un torneo in Gran Bretagna, perché non partecipate?- domando il ragazzo.
-Ma certo! Potremo mai risponderti di no?- fece Selen. Alle altre 4 ragazze scese una gocciolina dietro la nuca.
-Okey, sentite, si svolgerà il 24 di Maggio (Ollèè! N.D. Crikke)…- cominciò il ragazzo.
-Ollèè! E’ per il mio comply, che beeellooo!- esclamò Crikke, al settimo cielo.
-Continua.- lo esortò Mar.
-Ci saranno molti bladers…- continuò Gianni.
-Sìì! Magari pure il mio fratellino Taky!- esclamò Dany (capito ora? N.D. Crikke). Gianni cominciò a spazientirsi, e forse nemmeno poco…
-Sì, ecco, vi potrei accompagnare io fino in Cornovaglia per il torneo che ha organizzato il signor Mc Gregor!- esclamò così veloce che le ragazze non poterono dire nulla.
-Bhe, certo Giannino, amico mio, ma calmati, sei troppo nervoso!- osservò Roby. Gianni sospirò, ce l’aveva fatta a dirglielo.

Qualche mattina dopo; Giappone…

Il Professor Kappa era davanti casa di Takao. Suonò il campanello. Il nonno del ragazzo lo fece entrare e il ragazzo andò in cucina. Lì vide Takao che sorseggiava tè al gelsomino. Sulla tavola c’erano migliaia di piatti vuoti che dovevano contenere oden, appena 10 secondi prima (L’oden è una zuppa con uova sode, konnyaku –ovvero gelatina–, patate e altri ingredienti in brodo di pesce. Che piatti strani che hanno in Giapp… N.D. Crikke)
-Ehm… Takao… il presidente Dai-Tenji mi ha detto di comunicare ai Bladebrakers, e quindi anche a te, che si svolgerà un torneo in Gran Bretagna deciso dal signor Mc Gregor, il padre di Andrew. Partiremo il 20 Maggio, arriveremo a destinazione e il 24 ci sarà la sfida con altri bladers.- spiegò il ragazzo. L’altro, per tutta risposta, gli sputò, per la sorpresa, il tè al gelsomino –per di più BOLLENTE– in faccia (… N.D. Crikke)
-M-M-M-M-Ma professore! Come faccio a prepararmi se si parte DOMANI?- urlò. Il piccolo ragazzo si pulì la faccia e gli occhiali con della carta.
-Non sono affari miei! Il signor Mc Gregor mi ha avvertito solo oggi. Kei, Rei e Max sono già al corrente.- avvertì.
-A proposito, ma Max non è più con suo padre o sbaglio?- chiese Takao.
-No, è in America con sua madre.- rispose il professor Kappa.

La mattina dopo; America…

Max stava preparando le valige. Era sempre nei Bladebrakers ma si era trasferito al PPB da sua madre per potenziarsi. Gli avevano affidato una camera insieme a Michael, Steve ed Eddy. Emily non dormiva quasi mai a causa delle sue ricerche quindi la madre di Max le aveva fatto mettere un’amaca nella stanza delle ricerche.
-Finito!- esclamò orgoglioso il biondino.
-Beato te! Ah! Max, hai visto per caso la mia maglietta blu?- chiese Michael.
-In bagno!- rispose Max.
-Grazie!- fece l’altro.
-Senti Max, visto che hai finito per primo e noi abbiamo un’altra marea di cose da preparare, perché non vai ad avvertire Emily?- chiese Steve.
-Certo!- esclamò Max, con il suo solito tono allegro. Quindi uscì dalla stanza.

Emily batteva sui tasti del computer. Aveva delle occhiaie impressionanti ed i suoi occhi sembravano non reggere ancora per molto.
Doveva cercare altre informazioni!
Doveva cercare altre informazioni!
Doveva cercare altre informazioni!
Doveva cercare altre informazioni!
Era questo che si ripeteva in continuazione. Grazie a Max era riuscita ad archiviare tutte le informazioni riguardanti Kei. Odiava lasciare qualcosa in sospeso!
Stava cercando e ricercando informazioni sulle Light Girl ma… nulla! Vuoto totale, tabula rasa. Conosceva solo le componenti e sapeva che nel loro gruppo c’era una ragazza che analizzava gli avversari. Basta, nient’altro!
Ad un tratto si sentì una mano sulla spalla, sussultò e si voltò di scatto. A Max venne un colpo.
-Ah! Calma Emily, sono io! Max Mitsuhara, figlio di Judy, ti ricordi di me, vero?- chiese il ragazzo, ancora impaurito dalla reazione di Emily. A queste parole la ragazza scoppiò in una fragorosa risata.
-Dov’è che hai preso tutta questa… voglia di vivere, tutta questa spontaneità?- chiese.
-Non lo so, mi viene naturale!- rispose lui.
-Sei troppo buffo!- esclamò, sorridendo.
-Bu-Buffo? Nel senso di ridicolo?- chiese Max, leggermente deluso. Accorgendosene Emily cercò di rimediare.
-No!- esclamò. -Nel senso di, troppo simpatico!- Cos’era quella sensazione di scombussolio che lui stava provando? Poi si ricordò del perché era lì, ovvero non per far divertire Emily.
-Sono venuto per avvertirti che dobbiamo partire, è ora!- la informò il ragazzo.
-M-ma… che ore sono?- chiese la ragazza
-Ehm… le sette meno un quarto!- rispose lui. Lei era sul punto di svenire.
-Accidenti! Sono stanca morta, sono stata davanti al computer troppo tempo!- esclamò disperata.
-Vuoi dire che non ti sei staccata da quell’affare da ieri pomeriggio?- chiese sorpreso Max.
-Ebbene sì! Per fortuna ho scaricato tutte le informazioni sul mio portatile e le valige me le ha fatte la professoressa Judy.- sospirò Emily. Il ragazzo era comunque esterrefatto.
-Sei sicura di riuscire a reggerti in piedi?- chiese.
-Certo!- fece per rispondere lei. Ma non appena si alzò dalla sedia stette per avere uno svenimento. Max la prese per la vita prima che cadesse.
-Infatti lo vedo!- ironizzò.
-Spiritoso!- commentò lei.
-Però è evidente che non ce la farai mai! Ti porto io sulle spalle!- esclamò lui. Non era una domanda: era un ordine fatto passare per una gentilezza. Comunque il ragazzo se la mise in spalla mentre lei gli dava botte sulla schiena.
-Lasciami Max, lasciami subito ho detto! Lasciami!- gridò.
-Tanto nessuno ti sente e poi non credo tu voglia arrivare in Cornovaglia piena di lividi dovuti al fatto di riuscire ad arrivare all’aereo!- suppose lui. Lei gli diede un cazzotto più forte in testa.
-Testone!- gridò in preda alla rabbia.
-Ahia! E’ così che ringrazi chi ti da una mano?- fece lui.
-Ma sei duro d’orecchie? Ti ho detto di mettermi giù!- continuò lei. Però come d’uno tratto si addormentò, stanca morta.
-Lo sapevo che eri esausta, non m’inganni sai?- sussurrò dolcemente. Se la mise bene sulle spalle e andò via.

Fine capitolo 1




ALLORA?????????? Com'è la fiiic :°°°° COMMENTIIIII
 
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